Anime & Manga > Shugo Chara!
Segui la storia  |       
Autore: amu hinamori    18/04/2014    2 recensioni
Da quando ero diventata una spia ne erano successe di cose…
Tutto era iniziato per gioco, poi era diventata un’ossessione e ora è il mio lavoro. Ma non tutto era come desideravo…
(è una fanfic che stravolge un po' la trama in generale del tutto, spero che vi piaccia.)
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Portammo a casa Ikuto, aveva continuato a piangere in silenzio durante il viaggio, mi piangeva il cuore vederlo così. Quando arrivammo a casa lui corse in camera sua, intanto noi ci riunimmo nel salotto per parlare della situazione, anzi gli altri parlavano, io continuavo a guardare fuori.
-È a pezzi- disse Souko.
-Di certo non poteva essere felice con una notizia del genere- constatò il marito sedendosi sul divano.
-Ovviamente ora gli dovremo raccontare tutto- affermò Itachi.
-Sì, ma chi glielo dirà?- chiese Utau.
-Di certo qualcuno che ci sa fare con le parole- disse Nagihiko.
-Assicurato che io mi tiro fuori- affermò Yaya.
-Già e io faccio lo stesso- proseguì Rima.
-Ovviamente non possiamo pensare di tenerglielo nascosto ancora per molto- affermò Kukai.
-Di certo no- esordì Itachi.
-Mica gli possiamo dire  “Ehy, Ikuto lo sai che è possibile che ti ritroverai davanti delle copie di Amu in futuro, che sono pronte ad ucciderti, lo sai che lo stesso creatore delle copie è lo stesso che ha ucciso Amu”- disse Souko.
-Ma di certo non gli possiamo neanche dire “Beh Amu… è morta per un fatale incidente, ora devi capire di andare avanti e basta, e poi manco è vero”- affermò Aruto.
Sasuke si voltò verso di me, vidi il suo sguardo riflesso nel vetro delle finestre e sapevo già cosa mi voleva chiedere.
-Amu tu cosa pensi?- quella domanda da parte di mio fratello mi fece voltare.
-Glielo dirò io- affermai, -sono io che ho fatto iniziare tutto questo è bene che sia io dirgli tutto- conclusi.
-E quando glielo vorresti dire?- mi chiese Utau.
-Ora- risposi fredda.
-Ma sei diventata matta?- mi chiese Itachi.
-No, ha ragione. Se glielo diciamo subito sarà molto meglio- affermò Souko.
-Io vado allora- dissi andando verso le scale.
-Aspetta- mi fermò il padre di Ikuto, -non usare mezzi termini, lui non li sopporta- mi consigliò. Feci cenno di sì con la testa.  Salii le scale e arrivai davanti alla camera di Ikuto, esitai a bussare ma poi lo feci.
-Chi è?- mi chiese Ikuto dall’altra parte.
-Ikuto, sono Yurika-
-Entra pure- mi rispose, io aprii lentamente la porta e la chiusa dietro a me. Lo vidi seduto per terra ai piedi del letto. Non sopportavo vederlo così, anche se era la prima volta vederlo in quello stato di dolore.
-Come stai?- chiesi.
-Di certo stavo meglio se da quella porta fosse entrata Amu- mi rispose con lo sguardo verso il basso.
-Vedo che non ti sto molto simpatica- constatai meglio io.
-Ecco, vedi…io- affermò lui a scatti.
-Non ti biasimo- affermai io e lui alzò di scatto la testa con gli occhi lucidi.
Pov.Ikuto
Si può sapere perché quando guardo in faccia questa ragazza mi sembra di vedere Amu, va bene che sono sorelle però… stessi lineamenti del viso, stessi occhi profondi color miele, stessa corporatura. Sarò io che la associo ad Amu…
-Eri venuta a dirmi qualcosa?- le chiesi.
-Sai che lavoro fanno tua sorella e i tuoi genitori?- mi chiese guardandomi dritta negli occhi.
-La cantante, la stilista e il musicista- risposi.
-Risposta sbagliata, sono delle spie- mi disse, -e non metterti a ridere, o dirmi che sono matta perché è la pura verità. Anche Amu lo era, anche io lo sono e lo sono tutti i tuoi amici- raccontò lei.
-Com’è morta?- le chiesi.
-Intendi dire Amu- disse lei, -un proiettile, e una scogliera- continuò lei sedendosi sul letto e così feci anche io.
-Puoi spiegarti meglio- affermai io.
-Se vuoi che mi spieghi meglio, dovrai collaborare- mi rispose lei.
-Farò tutto quello che vuoi- le risposi subito.
-Tutto inizia da una strana serie di eventi: Amu, Itachi, Sasuke e io avevamo scoperto uno strano progetto di clonazione del Dna umano. Facemmo delle ricerche più approfondite, scoprimmo che dietro a questo progetto c’era la “Fire”, una famosa azienda di software informatici. Durante l’indagine ci ritrovammo a dover fronteggiare gli uomini di questa organizzazione, ferirono Amu alla carotide con un proiettile e senza tanti complimenti un altro proiettile la fece cadere giù dalla scogliera. Raccolsero il sangue che era fuori uscito dalla ferita, ce n’era in grande quantità, e poi sparirono. Il corpo di Amu non venne mai ritrovato, e il medico lo archiviò come morte per eccessiva perdita di sangue, pensa inoltre che le coste del Giappone sono ricche di squali, e poi puoi pensare cosa possa essere successo- mi raccontò lei, già avevo i brividi lungo la schiena.
-Continua- le dissi.
-In seguito a questo evento, qualche settimana dopo eravamo andati fuori a mangiare tutt’insieme, in quelle settimane erano accaduti diversi omicidi qui a Tokyo senza scoprire chi era stato, comunque quella sera ci dovevamo incontrare al parco, venendo insieme ai miei fratelli incontrammo una ragazza uguale ad Amu, e lo stesso successe a Utau e gli altri, ma la cosa più strana era che allo stesso momento Amu era in due  posti diversi- affermò lei.
-Aspetta quindi mi stai dicendo che c’erano due Amu?- chiesi io incredulo.
-Esattamente, e ti dirò di più. Scoprimmo che erano loro le cause degli omicidi, cercammo di fermarle, ma non ci fu ragione, così Itachi e Utau, una sera sfoderarono le pistole e spararono due colpi alle copie le quali subito dopo sparirono nell’aria e al loro posto rimase una chiazza di sangue. Facemmo analizzare il sangue e scoprimmo che era di Amu. In seguito scoprimmo che erano state create esattamente dieci copie di Amu, ora ne abbiamo eliminate sei, ce ne mancano quattro e poi arriveremo a scoprire tutta la verità su sta storia- concluse lei il racconto.
-Amu hai mai parlato di me?- chiesi su l’orlo di piangere di nuovo.
-Ha parlato di te. Ti aveva descritto come una persona forte, furba, rompiscatole e immancabilmente protettiva, tutte doti che ti valorizzano, Ikuto- affermò lei con voce dolce.
Mamma mia, quanto mi ricorda la voce di Amu.
-Sai mi ricordi Amu- affermai io.
-Come? Da cosa?- mi domandò lei.
-Dalla voce- le risposi semplicemente.
-Ti ricordi ancora la sua voce?- mi chiese guardandomi intensamente.
-Come potrei dimenticarmela? Era una voce talmente… stridula che è difficile da dimenticare- risposi ridendo amaramente con le lacrime che mi uscivano dagli occhi. Cadde il silenzio, Yurika mi guardava
-Amu non voleva che tu sapessi che lei era una spia, non voleva tutto ciò, non lo hai mai voluto- iniziò Yurika con lo sguardo perso nel vuoto. Sapere una cosa del genere mi fece subito irritare.
-E perché? Perché?- domandai ripetutamente.
-Pensaci bene: tu l’hai tenuta lontana dalla verità sulla Easter e sulla tua famiglia per un po’ di tempo perché non volevi farle del male come è successo con Tadase. Sei diventato il cattivo della situazione per evitare che lei ci andasse di mezzo, giusto?- mi domandò lei guardandomi.
-Ehm… non volevo che un’altra persona ci andasse di mezzo- risposi voltandomi da un’altra parte, quegli occhi me la ricordavano troppo.
-Pensa cosa sarebbe successo se lei ti avesse detto di tutto questo? Pensaci solo un attimo. Tu sarai pure un ragazzo che sta per i fatti suoi, ma sei anche impulsivo. Lei per proteggerti è arrivata a mentire, falsificare documenti nazionali riguardo al suo conto e al tuo- affermò lei.
-Come documenti nazionali?- domandai non capendo il discorso. Cosa aveva fatto Amu per proteggermi?
-Sai: chi è amico, parente, conoscente, collega di una spia viene subito inquadrato e la sua vita viene documentata nei minimi particolari. Amu a falsificato il rapporto per evitare che dei malviventi arrivassero a te. È un gesto che in molti non approvano ma lei lo ha fatto per renderti la vita libera da incombenze come questa, voleva che la vita che tu avevi sognato non ti venisse strappata via un’altra volta- concluse lei. Non riuscivo a credere che Amu avesse fatto tanto per me in questi anni, mi aveva nascosto molto di lei solo per evitare ulteriori complicazioni. L’unica grande complicazione che c’è sempre stata fra me e lei erano i miei sentimenti. Io ponevo la mia volontà davanti alla sua e non vedevo l’alone di mistero che circondava il suo cuore di ghiaccio.
-Senti, mi devi perdonare- affermai io guardando Yurika.
-Perché?-
-Perché sono stato uno stupido. Io non ho mai visto il volto della vera Amu, ho solo visto una maschera ben artefatta per indurmi a conoscerla come una ragazza uguale a tante altre. Non avrei ami pensato che  sarebbe stata così brava a nascondere anche le verità più remote. Ma adesso è come essere arrivati al capolinea di niente, non ho visto niente di vero. Sapere di provare sentimenti per qualcosa che non esiste, è una sensazione bruttissima.
 
Pov. Amu
Ero sul punto di dirgli tutto, non riuscivo più a trattenermi quando i miei fratelli entrarono nella stanza.
-Amu è vera- esclamò Itachi.
-Amu è vissuta nel mondo parallelo a quello della verità non per volontà ma per obbligo- aggiunse Sasuke, -è sempre stata disponibile a proteggerti, i tuoi genitori volevano dirti tutto ma lei lo ha evitato per farti andare avanti per la tua strada vivendo il tuo  sogno senza la sua interferenza- dissi poi sedendosi accanto a Ikuto.
-Lei era buona, non esiste copia al mondo che la può imitare. Sarà maldestra, un po’ permalosa, ribelle, testona, ma è il suo modo di essere. Lei non ti voleva intrappolare nella rete infinita di menzogne che lei stessa aveva creato per vivere un po’ da ragazza normale.  La libertà che tu hai avuto per fare ciò che hai fatto, lei non l’ha mai vista. Non aveva neanche il diritto di poter amare a causa del suo lavoro, se tu hai pensato solo un’istante che lei potesse essere interessata a qualcuno, ti giuro che eri fuori strada. Se qui, in queste quattro mura, ci fosse  una persona che potesse solo lontanamente amare quello sei tu- affermò Itachi.
-Perché proprio io?- domandò Ikuto confuso.
-Ragazzi lo state solo confondendo- intervenni io, avevano parlato più del dovuto.
-No! Non lo stiamo confondendo Yurika. Lui deve sapere quanto Amu ha sofferto per poter assaporare un solo attimo della vita normale. – esclamò Sasuke rivolgendomi la parola.
-Ikuto quello che stiamo cercando di farti capire è la Amu che hai sempre visto, era la persona che Amu voleva essere, salvo eccezioni. Non voleva essere nessun altro- riprese Itachi a parlare.
-Tante persone hanno odiato Amu per quello che era, e solo in pochi le hanno voluto bene. E una di queste persone eri tu- disse Sasuke.
-Io?- domandò Ikuto.
-Tu le hai dato l’occasione per vivere da ragazza normale. Le hai dato l’occasione per ricevere la libertà tanto agognata. Vivere in un mondo circondato da rapporti, missioni, pistole e criminali è l’ultimo mondo che qualcuno potrebbe desiderare, Amu non lo ha desiderato, ci è nata. E con questo il nostro discorso è chiuso- disse Itachi andando verso la porta seguito da Sasuke.
-E comunque, se tu pensi che Amu ti odiasse veramente, ti avrebbe già confessato i suoi sentimenti- affermò Sasuke.
-E con questo cosa vuoi dire?- chiese Ikuto.
-Se una spia confessa i suoi sentimenti a qualcuno, quella persona si trova a metà strada per l’altro mondo- concluse Itachi scomparendo da dietro la porta. Quei due… sempre a fare gli avvocati delle cause più grandi di loro.
-Senti Ikuto…- cercai di dire.
-Voglio conoscerli… i suoi sentimenti- disse lui.
-Come scusa?- domandai io.
-Voglio conoscere i sentimenti di Amu, so che è viva. Lo sento. È come se lei fosse legata al mio filo rosso del destino. La devo rincontrare. Voglio vederla ancora…-
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shugo Chara! / Vai alla pagina dell'autore: amu hinamori