Salve :)) Ringrazio in anticipo tutte le persone che leggerano la mia fic ^_^.  Questa storia l'ho scritta dal punto di vista dei diversi personaggi ed ho iniziato con Meiko (la sorella di Mikasa). Tutta avviene dopo la caduta del Wall Maria. Buona lettura

POV Meiko

Corro più veloce che posso. Devo raggiungere la mia casa. Non mi importa se sta vicino a quel fottuto muro che è stato appena distrutto. Io devo sapere se Carla e i ragazzi stanno bene!

Stringo i pugni e abbasso la testa. Intorno a me, le persone urlano in preda al terrore, mentre altre, a pochi metri di distanza vengono divorate dai titani... ma perché? Perché i titani ci divorano... eppure non hanno bisogno di mangiare per sopravvivere. Quei bastardi schifosi...

poi, ad aggravare la situazione c'è il problema che i soldati non sono pronti per combattere contro i titani, quindi molte persone perderanno la loro vita...

“Meiko!” smetto di correre e con lo sguardo cerco il proprietario di quella voce. “Meiko! Stai bene?” una volta che ho individuato l'uomo mi dirigo da lui “Hans! Si io sto bene...” con lui ci sono Mikasa ed Eren, ciò mi rende felice, ma Carla...? dov'è? Mikasa mi guarda negli occhi. Quello sguardo... capisco ciò che vuole dirmi. Poso lo sguardo su Eren, che sta piangendo disperato. Chiudo gli occhi per qualche secondo e mi ricordo i bei momenti passati insieme a quella donna che si è presa cura di me e di mia sorella. “Dovete andare via da qui!” esclama Hans prendendo per mano Eren e Mikasa “su muoviamoci”. Apro gli occhi, e senza dire nulla gli seguo.

Intorno a noi, persone che urlano in preda al terrore, donne che cercano i loro figli, mentre altre piangono la morte dei loro mariti. Questo mondo è crudele.

In poco tempo arriviamo vicino al fiume, dove c'è una folla di persone che spera di potersi salvare. Ma tutti sanno che solo pochi riusciranno a salvarsi, purtroppo.

Io, mia sorella ed Eren riusciamo a salire, per fortuna. Però molte persone verranno divorati dai titani.

mi volto verso Eren “Sterminerò ogni fottuto gigante, lo giuro!” urla stringendo i pugni e guardando la nostra città caduta in mano ai giganti.

POV EREN

Mia madre... mia madre è stata divorata... perché...? perché?!?! Perché ho passato le mie ultime giornate litigando con lei? Perché quel fottuto gigante l'ha mangiata! Giuro che sterminerò ogni fottutissimo gigante, gli farò fuori con le mie mani.

“Vi ucciderò bastardi! La pagherete cara!” dico ad alta voce. Non mi importa se qualcuno mi sente, non mi importa se credono che io sia pazzo perché ho detto che sterminerò quei esseri ripugnanti con le mie mani. Io gli ucciderò costi quel che costi.

Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano.

Senza dire niente ritorno da Mikasa e Meiko e mi siedo accanto a loro. Mi porto le ginocchia al petto e ci appoggio sopra la testa chiudendo gli occhi...

Mio da quando è morta mamma! Cosa vuole farmi, perché ha in mano una siringa?! io padre è diventato pazzo.

“Fermo!” urlo cercando di liberarmi dalla sua presa, ma non riesco a liberarmi. Mi prende il braccio e mi inietta uno strano liquido “Eren ricordati la cantina! Scoprirai la verità Eren”

Apro gli occhi di scatto. Respiro a fatica e sono tutto sudato.

“Eren, hai avuto un incubo?” mi domanda Mikasa guardandomi. Io non le rispondo ma faccio cenno di si con il capo. “Cosa hai sognato??” mi domanda Meiko “tranquilla non è niente di che” le rispondo alzandomi e mettendomi seduto per terra. Solo in quel momento mi accorgo che al collo ho la la chiave della cantina. Com'è possibile? C'è l'aveva papà, come faccio ad avercela io?

“Erene, Mikasa, Mei” mi volto e vedo Armin che corre incontro a noi con del pane in mano “ragazzi tenete” da un pezzo di pane a ciascuno di noi.

“non voglio questo pane” dico lanciandolo addosso al ragazzo biondo “Eren...” “Io non voglio dipendere da questi qui!” esclamo alzandomi in piedi innervosito.

Vedo Meiko che si alza, con in mano il suo pezzo di pane “Tu invece mangerai. Eren non possiamo farci nulla, per adesso dipendiamo da questa gente” mi infila il pane nella bocca “Anche se ci disprezzano non importa, noi dobbiamo andare avanti, proprio come ha detto tua madre, dobbiamo sopravvivere” aggiunge Mikasa.
Una lacrima mi riga la guancia destra. Hanno ragione...

“sarà dura, ma c'è la faremo!” esclama Armin “Noi quattro andremo sopravviveremo, costi quel che costi!”.

*

Sono passati tre mesi, nei quali noi rifugiati abbiamo dovuto lavorare nei campi e alcuni sono andati al fronte. Sono tornati qualche ora fa. Erano partiti in molti e sono tornati in pochissimi. Il sacrificio di quella gente è servito a qualcosa. Hanno alleviato la situazione in cui ci troviamo, anche se di poco.

“Voglio entrare a far parte del gruppo di ricognizione” dico sicuro. Ho deciso. L'anno prossimo ho intenzione di allenarmi per poi entrare nel gruppo di ricognizione, detto anche legione esplerativa.

Ma, ho il timore che Meiko non me lo permetta. È protettiva nei confronti miei, di Mikasa e di Armin, ho paura che farà di tutto per impedirmelo.
“Anche io...” “Armin, ne sei sicuro?” non posso credere che anche Armin voglia entrare nella legione esplorativa “si, ne sono sicuro” dice deciso.

“Allora verrò anche io” aggiunge Mikasa. Non posso far a meno di sorridere, ma poi il mio sguardo incontra quello di Meiko e il sorriso che si era dipinto sul mio volto sparisce.

“Quindi volete entrare a far parte del gruppo di ricognizione. Inizialmente pensavo che entrare nella legione esplorativa fosse una pazzia, ma ho capito che non è così. Nessuno di voi tre ha intenzione di vivere come delle bestie rinchiuse in queste mura, e nemmeno io ho intenzione di passare il resto della mia vita qui. Quindi l'anno prossimo, noi quattro ci uniremo ai cadetti”.