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Autore: albalau    18/04/2014    2 recensioni
tratto dalla storia
"Shikamaru non era più tanto convinto del suo piano, visto anche il tono glaciale di Temari. Cercò di non darci peso e avanzò con passo sicuro verso di lei, superandola e puntando gli occhi alla rastrelliera.
-Vi allenate con questi?- chiese indicando i bastoni.
-Nara dacci un taglio. Che vuoi?- Temari era al limite della sopportazione."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Camminava a passo spedito lungo il corridoio che portava al piano sotterraneo del Palazzo. Aveva bisogno di distrarsi, di sfogare la rabbia che l'aveva invasa poco prima.

Aprì la porta di scatto, facendola sbattere sul muro così forte che quella si richiuse, si diresse verso la parete di fronte e prese uno dei lunghi bastoni usati per l'allenamento corpo a corpo. Si posizionò al centro della stanza in posizione e iniziò a fendere l'aria. L'arma roteava agile tra le sue mani, i movimenti fluidi, la concentrazione al massimo.

Dopo parecchi minuti interruppe l'allenamento, inginocchiandosi sul tappeto e posando il bastone al suo fianco. Il respiro era affannato, ma al contrario di quello che pensava, la testa era ancora in subbuglio.

Riviveva ancora la scena di poco prima, risentiva ancora quelle parole. Parole che l'avevano ferita.

Sapeva fin dal principio il motivo dell'arrivo della delegazione di Konoha, dato che Gaara stesso aveva chiesto la loro presenza per i festeggiamenti in onore della fondazione di Suna e sapeva anche che Ino Yamanaka avrebbe affiancato il Kazekage durante la processione e la festa, per mostrare a tutto il Villaggio quanto salda fosse l'alleanza con il Paese del Fuoco. Il tutto si sarebbe svolto lungo le strade del suo villaggio.

Il Kazekage, affiancato dalla propria accompagnatrice, avrebbe attraversato la via principale di Suna, con tanto di seguito alle spalle. Infine entrambi si sarebbero accomodati al tavolo apposto al centro della piazza , dando il via alla grande festa. Sì, Ino era la persona più adatta a quella circostanza.

Il pensiero, poi, tornò agli istanti antecedenti a tutto quello.

Aveva sopportato in silenzio le frecciatine di Kankuro che, una volta vista la bionda kunoichi, le aveva rivolto. In effetti Ino era davvero un splendida con l'abito scelto per la cerimonia e che a lei non sarebbe stato di certo così bene. Ma non era riuscita a mandare giù quel commento.

-Sei davvero bellissima! È stata una fortuna che sia stata scelta tu. Non credo che nessuna possa reggere il confronto.-

Era conscia di non essere molto femminile, tanto meno aggraziata, ma rimarcarlo in quella maniera era davvero troppo anche per lei. Stavolta Nara avrebbe dovuto scomparire dalla sua vista se voleva ritornare alla sua cara Konoha tutto intero. Poi con Kankuro, che aveva avvallato la tesi di quello stupido, avrebbe fatto i conti una volta che gli ospiti sarebbero partiti e sicuramente avrebbe rimpianto ogni singola sillaba. Strinse nuovamente il bastone, si rialzò e ricominciò il suo allenamento-sfogo, immaginandosi un certo bradipo di fronte a lei.

 

-Idiota! Deficiente! Ma sei scemo o cosa? Per fortuna che sei intelligente!-

Era stato sbattuto “delicatamente” contro il muro dalla sua più cara amica, che lo stava trafiggendo con le sue iridi azzurre.

-Stai tranquilla, è tutto a posto.- le rispose con calma.

-Come a posto! L'hai deliberatamente insultata! È sempre la sorella di Gaara!- continuò, cercando comunque di non alzare troppo la voce per non farsi sentire da tutto il Palazzo.

-Fa tutto parte del mio piano.-

-Eh?!-

Shikamaru prese la ragazza per i polsi e tolse le sue mani dal collo. Accidenti, forse prima avrebbe dovuto parlarle, giusto per evitare di venire ammazzato anche da lei. Caspita, le donne diventavano improvvisamente solidali quando se ne offendeva una.

-Dovevo trovare un modo per restare da solo con lei, senza i fratelli nei paraggi. Temari è prevedibile e sapevo come avrebbe reagito.- spiegò.

-Se questo era il tuo piano sei veramente fuori di testa. Quella ti decapita appena ti vede.- Ino era molto scettica.

-Lo so, ma era un rischio calcolato. Tu, invece, devi farmi un favore.-

La bionda sospirò e scosse la testa. Perché doveva metterla in mezzo? Ma sapeva anche che non sarebbe riuscita a dirgli di no.

-Che devo fare.- chiese stancamente.

-Giustifica la mia assenza con Gaara e Kankuro.-

Sì, una cosa da niente! E come faceva?

-Sei un'ottima attrice.- la elogiò l'amico.

-Adularmi non ti servirà. Va bene dirò che ti sei sentito male.-

-Grazie Ino, ti devo un favore.- l'abbracciò sorridendo.

-E ti costerà caro Shika. Fa almeno che serva a qualcosa.-

 

Era sfinita e il sudore le colava dalle tempie, ma almeno cominciava a sentirsi meglio e la rabbia si era affievolita. Poggiò nuovamente il bastone nella rastrelliera e si asciugò la fronte con un asciugamano.

-Visto che ti sei sfogata, magari possiamo parlare.-

Che si era detta? Si era calmata?

-Hai tre secondi per sparire Nara.-

Ok, era ancora molto, ma molto arrabbiata. Doveva giocare d'astuzia, altrimenti stavolta davvero lo avrebbe ammazzato.

-Carina questa stanza. È insonorizzata?- domandò, cercando di non prestare attenzione alla furia davanti a lui.

-Sì, effettivamente lo è. A pensarci bene è il posto migliore per porre fine alla tua vita.-

Shikamaru non era più tanto convinto del suo piano, visto anche il tono glaciale di Temari. Cercò di non darci peso e avanzò con passo sicuro verso di lei, superandola e puntando gli occhi alla rastrelliera.

-Vi allenate con questi?- chiese indicando i bastoni.

-Nara dacci un taglio. Che vuoi?- Temari era al limite della sopportazione.

Un altro minuto, un altra frase e lo avrebbe davvero sbattuto contro il muro. E ci avrebbe anche goduto!

-Se non sei troppo stanca potremo allenarci insieme.- propose.

Temari prima sgranò gli occhi e poi sbatté le palpebre. Shikamaru che voleva far fatica? Era ammattito?

-Sicuro di stare bene?-

Per risposta lui sollevò le spalle.

-Sono solo curioso di vedere come me la cavo.-

Un ghigno si formò sul viso di Temari. Voleva vedere come se la cavava? Bene, lo avrebbe accontentato e lei si sarebbe presa la sua “vendetta”.

Afferrò due bastoni lanciandone uno a lui.

-Vince chi atterra cinque volte l'avversario.-

-D'accordo.-

In verità non era tanto sicuro, con lei così arrabbiata per giunta, ma se voleva avere successo non c'erano altre alternative.

Tolse il giubbotto e la maglia che sarebbero stati d'intralcio e si posizionò al centro del tappeto, proprio di fronte a Temari. Che dal canto suo rimase per un attimo incantata dalla prestanza fisica dello shinobi. Ma da quando aveva messo su tutti quei muscoli? Sopratutto come aveva fatto, visto che la maggior parte del suo tempo lo passava a dormire?

-Sei pronta?- la domanda la riscosse.

-Certo. Al mio tre cominciamo. Uno...due...tre!-

 

Era quasi un quarto d'ora che andavano avanti senza risparmiarsi e ognuno aveva due vittorie all'attivo. L'ultimo scontro li stava vedendo nuovamente in parità.

-Non immaginavo che avessi queste doti nascoste Nara.- gli disse con affanno.

-Non si conosce mai abbastanza una persona Tem.-

-Non chiamarmi Tem!- gli urlò attaccando.

Affondo che lo shinobi parò con difficoltà. Doveva mettere fine a quella “lotta”in un modo o nell'altro. E non sarebbe stato lui a perdere.

-Suscettibile?-

-Non hai nessun diritto per potermi chiamare così- gli ringhiò ad un palmo dal viso.

-Io credo il contrario.- la sua voce era quasi un sussurro che fece vacillare per un secondo la giovane.

E lui ne approfittò. Con un colpo di reni ribaltò la sua posizione e bloccando il bastone di Temari a terra la disarmò, finendo poi sopra di lei, con la sua arma messa di traverso sulla gola dell'avversaria.

-A quanto pare ho vinto.-

Temari assottigliò gli occhi e strinse i pugni. Non poteva essersi fatta battere da lui, non poteva! Quel giorno era riuscito ad umiliarla per ben due volte. Ed erano davvero troppe...

-Levati.- disse bruscamente.

In risposta il giovane tolse il bastone, posandolo al suo fianco, ma non si alzò. Mise la mani ai lati della sua testa, costringendola a guardarlo.

-Ora possiamo parlare?-

-Io e te non abbiamo niente da dirci.-

Lui scosse il capo.

-Mi stai evitando da quando sono arrivato.- le disse serio.

-Ti sbagli.-

-Sì e tuo fratello è sempre allegro e sorridente. Per piacere Tem, non sono stupido.- ormai era esasperato.

Iniziava e non poterne più. Le frecciatine, i velati insulti e, ora, quella vicinanza. E scoppiò. Con una spinta lo fece rotolare di fianco, alzandosi con rabbia.

-Ti chiedi perché ti sto evitando? Eppure anche tu lo hai detto di non essere stupido! Allora usa quella tua immensa materia grigia e troverai la risposta!- gridò a pieni polmoni.

Il Nara si mise seduto, fissandola con attenzione. Tremava appena, ma tremava. Gli occhi le si erano fatti lucidi e se non l'avesse conosciuta come la conosceva, avrebbe giurato che fosse sull'orlo delle lacrime. Cosa aveva fatto di così tanto grave da ridurre la kunoichi più dura e crudele di tutte le Cinque Terre in quello stato?

Forse il suo piano per farle sputare quello che mai avrebbe ammesso aveva qualche falla.

Comunque fece come chiesto e cercò di ricordare un qualsiasi aneddoto che avesse potuto scatenare l'indifferenza prima e la reazione che aveva davanti agli occhi in quel momento di Temari. Cercò, pensò, cercò ancora e ancora pensò, fino a che...

Sgranò gli occhi.

-Vedo che ci sei arrivato genio.- lo sbeffeggiò.

-Non puoi avercela con me per quel motivo.- era davvero stupito.

-Non posso? Credo di averne più diritti di quel che credi!-

-Ma è assurdo!- stavolta anche lui si stava scaldando, mandando a quel paese la sua proverbiale calma e apatia. Era veramente incredibile come spiegazione.

-Assurdo è il fatto che tu mi abbia baciata prima di tornare nei nostri villaggi e quando riesco a venire a Konoha ti ritrovo con una aggrappata a te!-

Bingo! Ci era riuscito e meglio di quel che credesse. L'aveva fatta confessare e Temari nemmeno se ne era accorta.

-E così tu mi hai tenuto il muso solo perché sei gelosa.- costatò, incrociando le braccia sul petto.

Temari, colta in fallo, arrossì, ma non vacillò. Aveva pur sempre una reputazione da difendere.

-Non sono gelosa. Soltanto non mi piace essere presa in giro.- si giustificò.- Tanto meno essere insultata.- l'ultima stoccata si riferiva a quello accaduto solo poche ore prima.

-Quello faceva parte del mio piano per farti scoprire. Piano perfettamente riuscito aggiungerei.-

-Come?-

-Vedi Temari, non riuscivo a capire come mai facessi di tutto per scomparire non appena ero nei paraggi. E non l'ho notato solo io, anche Ino, Choji e persino Kankuro l'hanno notato e quindi mi sono dovuto ingegnare.- le spiegò distendendo le labbra in un leggero sorriso e avanzando verso di lei.

Si fermò ad un passo, ma non osava ancora toccarla.

-Ero con quella ragazza perché mia madre me lo aveva chiesto.-

-Non tirare in ballo tua madre.- ringhiò, ma comunque sentendosi presa in trappola.

Quando voleva era davvero incredibile con quel suo QI.

-Inoltre...- e allungò una mano sfiorando uno dei codini della bionda.- quella era mia cugina.-

Ecco, adesso si sentiva una completa stupida. Si girò di scatto dandogli le spalle. Si era scoperta completamente e non aveva più armi per difendersi.

-E so anche un altra cosa. Che hai paura.-

-Io non ho paura di niente!- sbottò tornando a fissarlo.

-Sì che ne hai. Temi quello che provi, che senti per me.- ribatté con fermezza.-E temi questo sentimento perché troppo forte e intenso per poterlo controllare e hai il terrore di rimarne travolta.-

-Tu vaneggi.- ma il tono era incerto, segno tangibile che lui aveva pienamente ragione.

-Forse, ma ti conosco e so di cosa parlo, perché è lo stesso che provo io per te.- le disse con una dolcezza che lei mai aveva udito nella sua voce.

-Tu...-

-All'inizio anch'io lo temevo, anche per via dei miei. Avevo giurato che mai mi sarei innamorato di una donna simile a mia madre e che mai avrei fatto la fine di mio padre. Però sai che ti dico? Non si può scegliere chi amare e se la donna scelta dal mio cuore sei tu, lo accetto. Anche perché nessuna è come te, che sei quella perfetta per me.-

-Perché sono la sola che riesce a farti muovere.- borbottò lei.

-Anche.- sospirò prendendola finalmente tra le braccia.

-Ma non sei ancora perdonato.-

-Avanti Tem! Dovevo farti rimanere qui, altrimenti come facevo a restare solo con te.-

Lei lo guardò con una luce diversa dal solito e Shikamaru si sentì attratto come non mai da quegli occhi, da quel corpo. Non che normalmente non lo fosse, ma in quel momento...

-E che avresti intenzione di fare adesso Nara?- gli domandò portando le braccia intorno al suo collo. In verità l'aveva perdonato nel momento esatto in cui lo aveva visto varcare la soglia della stanza degli allenamenti, ma era anche troppo orgogliosa per ammetterlo. Anche se era certa che lui lo sapesse.

Shikamaru le sorrise furbo, stringendosela ancora più addosso.

-Che ne diresti di un altro allenamento?- mormorò cominciando a posare dei leggeri baci sul suo collo.

-Direi che ci starebbe bene.- sussurrò di rimando, mentre si abbandonava completamente a lui.

 

  
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