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Da quando John si era messo in testa di fare l’attore, Sherlock riteneva che le facoltà mentali del suo amico stessero ulteriormente peggiorando.
- Seriamente, John? – chiese sconcertato indicando la tv
- Sai Sherlock, se ti fa tanto disgusto potresti anche non guardarlo… sono così terribile in versione hobbit?
- Davvero non riesci a rispondere agli indovinelli di quella sorta di mostriciattolo?
- Si chiama Gollum.
- Come ti pare. Sono cose elementari! Non posso credere che tu ci metta così tanto a risolverle, dopo tutti i miei insegnamenti, tutte quelle indagini, tu non sai…
- Si chiama “copione”, Sherlock, è ciò a cui un attore deve attenersi per interpretare il suo personaggio!
- Allora non avresti dovuto interpretare un personaggio così ottuso!
- Bilbo Baggins non è ottuso, è uno scassinatore, è…
- Uhm, il drago mi piace.
- Sherlock!
- Cosa?
- Mi stai ascoltando?
- Con il 6% delle mie facoltà mentali, sì.
- Potresti evitare di comportarti così? Ho ottenuto la parte del protagonista e tu invece di congratularti con me…
- Magnifico, allora spiegamelo tu come dovrei reagire, dimmi come interpretare meglio la mia parte, dato che ora sei un “grande attore”!
John fissò amareggiato il detective che sbuffava seduto in poltrona. – Mi ritieni proprio negato, eh?
Sherlock alzò la testa, confuso: - Ma no, sei magnifico. Insomma… non ti dovrebbe essere difficile interpretare uno hobbit, considerata l’altezza, ma…
- Grazie.
- …ma sei un attore discreto.
Qualche secondo di silenzio.
- Non ti sarai sbilanciato? – fece ironico John, tutt’a un tratto allegro
- Credevo che fossi il mio hobbit – bofonchiò Sherlock, talmente piano che il dottore quasi non lo udì. Si avvicinò con cautela.
- Sei geloso? – domandò incredulo
- No che non lo sono! E di chi dovrei esserlo, poi?
- Bah, Gollum, Gandalf, Smaug…
- Non essere ridicolo.
John si accomodò vicino a lui.
- Certo che sono il tuo hobbit. Anche se in effetti non immaginavo tu dessi tanta importanza alla bassa statura del tuo collaboratore.
Sherlock non replicò, apparentemente preso dal film che in realtà non stava più seguendo. Aveva uno hobbit straordinariamente vicino a cui pensare, in quel momento. Non c’era bisogno di raggiungere la terra di mezzo. Si girò verso il dottore proprio mentre Smaug sibilava: “Io sono fuoco… io sono… morte!”.
- Sai – disse John sorridendo, mentre gli passava una mano tra i ricci scuri – non saresti male, come Smaug. Ha la tua stessa melodrammaticità.

*Note dell’autrice*
Salve a tutti e grazie per essere riusciti a leggere questa sorta di delirio partorito a l’una di notte! xD
Era da un po’ che volevo scrivere qualcosa su Sherlock che avesse un contorno Tolkeniano (o qualcosa di Tolkien che avesse un contorno Sherlockiano) e alla fine è venuto fuori questo. Ma non credo si possa considerare propriamente un crossover (?).
Fra l’altro mi piaceva l’idea di John e Sherlock che commentano insieme lo hobbit :3 Come al solito mi piace accennare la Johnlock senza dichiararla del tutto.
Be’, non vi annoio più, grazie di nuovo per aver letto, sono sempre molto ben accetti consigli e critiche (o pareri di qualunque tipo), alla prossima ff!