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Autore: Soleil Jones    19/04/2014    6 recensioni
Ovunque fossero, sull'orologio di Molly, la lancetta di quei due era sempre lì; sì, c’era una sola lancetta per due, perché Molly Weasley sapeva che sarebbero sempre stati nello stesso posto. Si muovevano praticamente in simbiosi, i suoi figli; mai, però, avrebbe immaginato che un brutto giorno non sarebbe più stato così.
[...]
«Mh, siete per caso dei patiti dei prodotti Weasley & Weasley?» Tirò ad indovinare: perché, beh, quei due avevano tutta l’aria di due bambini che tutto possono avere tranne che buone intenzioni. I due gemelli annuirono all’unisono «Anche!»
«Ma non è questo il motivo per cui siamo qui, giusto Eric?»
«Giusto John! Detto senza mezzi termini, vuoi indietro tuo fratello, vero?»
«Oh, se è vero!»
[...]
«È semplice, tanto che neanche tu avrai problemi a capire come usarla.»
«Simpatica quanto un troll nel suo periodo rosso del mese, noto.» Bofonchiò tossicchiando sottovoce George. Gli occhi verdi dello spirito si ridussero a due fessure taglienti quanto il suo tono di voce. «Hai detto qualcosa, Weasley?»
«Io? Niente!»
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Prologo

 
Narra una leggenda che un tempo v'erano due gemelli figli di Zeus: Polluce e Castore.
Polluce era un grande pugile, mentre Castore era dotato di innata agilità. Insieme compirono grandi imprese, tra cui la creazione della città di Dioscuria, collocata secondo la leggenda in Colchide.
Ma c'era un problema, in quanto Polluce era immortale mentre Castore era mortale.


 
-Non piangere Ginny, ti manderemo stormi di gufi-
-Ti manderemo una tazza del gabinetto da Hogwarts-
 
Se avesse dovuto morire, farlo tra le mura di quella scuola sarebbe andato più che bene. Hogwarts era stata testimone degli anni migliori della sua vita: scherzi, guai, ancora scherzi e ancora di nuovo scherzi e poi guai!
Anche se l'aveva abbandonata a cavallo di una scopa e al fianco del fratello, George era in fondo molto legato a quel luogo, così come Fred, d’altronde.
C'era soltanto una cosa che gli impediva di pensare all'opzione di morire da eroe in quel luogo a lui tanto caro.

 
-Perché la mamma scrive i nostri nomi sui maglioni? Lo sappiamo benissimo che ci chiamiamo Gred e Forge!-
 
La sua metà.
Il suo gemello, il suo compagno di avventure, il suo socio, il suo migliore amico, tutto ciò che poteva far considerare una persona importante.
Fred; Fred e la loro promessa silenziosa di, un giorno, potersi vedere con la barba bianca così com'era avvenuto anni prima, dopo aver tentato ad iscriversi al Torneo Tremaghi ricorrendo alla pozione invecchiante.
Non se l’erano mai promesso a parole, erano sempre stati troppo impegnati a godersi attimo per attimo la loro quotidianità, ridendo in faccia alle regole e facendo scherzi. Ma l’avevano fatto con un semplice sguardo.
Non avvenne la notte in cui George perse un orecchio, né in una qualche situazione di pericolo: no, era un patto sancito a cavallo delle loro scope durante le partite di Quidditch e non solo.
Però bastò un attimo soltanto; fu sufficiente che si allontanassero una sola volta in venti anni, solo pochi minuti, perché la perfezione di quella promessa sincera venisse scalfita.
 
-Stai bene, Freddie?-
-Sì.-
-Anche io.-
 
E il cuore smise di battere per un attimo, contraendosi in una morsa che fece cadere di mano la bacchetta a George.
"Tum tum", "Tum tum".
Era questo il suono di un cuore che batteva, allora perché improvvisamente gli pareva si non avvertire il battito sotto la mano, compressa sul petto?
"Tum tum".
Era a metà.
Come se lo Yin rimanesse senza lo Yang, come se il Sole rimanesse senza la Luna o peggio: come se le due perfette, identiche metà dello stesso astro, venissero separate. Che sensazione orribile non riuscire a sentire altro se non la paura, la paura di non udire più la sua risata.
Secondo alcuni scienziati, i gemelli che siano eterozigoti o omozigoti sono legati da qualcosa che va oltre il semplice affetto: c'è un amore fraterno unico, una complicità tale che uno finisce le frasi dell'altro e viceversa, c'è un legame tale da poter essere collegato all'empatia se non addirittura alla telepatia.
Secondo la scienza stessa un legame così è indistruttibile anche dalla morte.
Forse fu a causa di ciò che andava oltre magia e realtà se ogni cosa, in quel momento, non ebbe più importanza per George Weasley dell'accertarsi che l'altra metà del suo battito non fosse cessata.
 
 
 
Un giorno, un tragico giorno, durante un'imboscata, Castore venne ferito gravemente e morì.


 


Writer's side
Con questo prologo -Che mi ha distrutta psicologicamente scrivere- do il via
a questa long fiction, dedicata a tutti coloro che, come me, ogni santa volta in cui arrivano alla fatidica scena della morte di Fred si mettono a piangere come fontanelle.

Per chiunque non abbia mai accettato la morte di Fred Weasley, questa fanfiction è per voi -E per me, anche; è una fanfiction terapeutica. xD
Un paio di precisazioni da fare? 
Sì. Gli aggiornamenti sono previsti a distanza di una settimana l'uno dall'altro, in tal modo anche io posso portarmi avanti a scrivere. Ho aspettato di essere a quota cinque capitoli per dare il via alla fiction, quindi... 
E niente, chiunque mi conosce sa che la mia fantasia va veramente verso l'infinito e oltre, quindi non mi resta che augurare a tutti una buona lettura, sperando che vi piaccia!
Detto ciò, al prossimo sabato people!
Sol F. Jones

PS: Mi sento un genio solo per aver montato l'immagine di sopra, lasciatemici gongolare almeno un pochino!
Oh, chi sono quei due bambini dagli occhi verdi? (Sono la stessa persona, perché attori gemelli coi requisiti adatti non li ho trovati, ma shhh!) Lo scopriremo!
  
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