19/04/2014
1 recensioniCAPITOLO 1
Passai l'intera nottata a contemplare il modo in cui la luna illuminava gli imponenti alberi che costeggiavano l'autostrada, sembravano degli enormi giganti pronti a schiantarsi sul pulman su cui mi trovavo, tanto era forte il vento.
Non avevo preso sonno neanche per un minuto, probabilmente perchè quel pulman era vuoto e sbandava spesso parecchio o forse perchè ero super agitata per l'imminente nuova vita che mi stava aspettando.
La mia nuova vita, che sarebbe iniziata tra meno di un ora.
Quella mattina avevo salutato i miei genitori, il mio fratellino minore Danny, la mia amata nonna Abigal ed i miei amici, avevo detto addio al mio vecchio liceo, al bar mio bar preferito, dove trascorrevo interi pomeriggi con le miei amiche e alla libreria della signora Levis, che aveva sempre avuto una particolare adorazione nei miei confronti.
Tutto ciò perchè mi sarei trasferita nella caotica e spettacolare Londra, precisamente nella bella villetta di periferia della mia giovane e simpatica zia Grace, che da quel giorno fino al diploma mi avrebbe fatto da tutrice.
Avevo deciso di trasferirmi semplicemente perchè ero stanca del mio piccolo e vecchio paese che non offriva tutte le opportunità che invece avrei potuto trovare nella città che fino da piccola avevo sempre bramato, ogni estate in cui i miei genitori mi ci avevano portato in vacanza, avevo sempre espresso lo stesso desiderio: "Io mi trasferisco qui" seguito da un, ormai abituale "quando sarai grande potrai".
Ed infatti lo stavo facendo, proprio in quel momento.
Neanche mi accorsi di essere quasi arrivata nel centro città, tanto ero presa dai miei pensieri, dovette avvertirmi l'autista che eravamo arrivati e dovevo scendere se non volevo finire chissà dove.
Sfoderai un sorriso di cortesia a quell'autista dal viso buffo, afferrai la mia tracolla e scesi a recuperare la mia valiga, inconfodibilmente rossa., per poi iniziare a cercare il volto familiare di zia Charlotte fra quella folla di persone alla ricerca del proprio parente, amico o fidanzato,
Continuai a girarmi intorno sempre più turbata, che si fosse dimenticata di me?
Feci per tirare fuori dalla tasca dei jeans il cellualre, quando riconobbi quell' inconfondibile viso da bambino e quegli occhioni azzurro cielo che avevo sempre adorato.
Era lui, era Louis.
Senza neanche accorgermene corsi nella sua direzione, abbandonando il trolley a metà strada, mentre lui che sicuramente aveva riconosciuto me, allargava le braccia sorridendo più di prima.
-Charlotte- esclamò lui con entusiasmo, mentre mi stringeva a se - Pensavo non arrivasse più questo dannato pullman-
Alzai lo sguardo per incontrare quegli occhi che mi erano tanto mancati
-Io..non immaginavo ci saresti stato tu..non vedevo Grace..- cominciai a parlare senza prendere fiato, tanto ero scioccata da quella sopresa -Non immagini neanche..E poi non sei cambiato..hai..tu sei..hai la barba! Santo cielo sembri tuo cugino Jack! Aih! E' anche ruvida!-
-Calma Char, anche tu mi sei mancata- disse lui stampandomi un bacio sulla fronte - E quanto a Grace, non è qui perchè stava preparando una cenetta "con i fiocchi" per la sua amata nipotina, dunque appena mi ha visto ha insistito affinchè ti facessi una sorpresa-
-Una gradita sorpresa- non potei far a meno di sorridere.
-A quanto pare Lou Lou ha fatto conquiste- esclamò un ragazzo biondo alle mie spalle.
Solo in quel momento realizzai che eravamo circondati da altri quattro ragazzi dalle espressioni palesemente divertite.
Imbarazzata al massimo, sciolsi l'abbraccio e guardai i ragazzi uno ad uno, quelli erano sicuramente i suoi "colleghi", non che amici molto intimi a quanto pareva.
Louis senza perdersi d'animo, con la sua solita allegria, comiciò con le presentazioni.
-Ragazzi, questa è Charlotte una mia cara amica - mi lanciò una breve occhiata per poi indicare i ragazzi - Loro sono Harry, Niall, Liam e Zayn, i mie compagni di band..insomma i miei fratelli, ma non di sangue..putroppo-
Harry, il riccio che faceva impazzire tutte le ragazze dell'intero mondo con quel suo sorrisetto fra il dolce e il divertito, fece una smorfia di finta commozione per poi, subito dopo, porgermi la mano.
-Sono Harry come penso tu sappia- disse con quella sua voce roca a dir poco affascinante - Lou ci aveva detto che eri una bella ragazza, ma non immaginavo lo fossi così tanto-
-Owh..emh grazie- risposi arrossendo leggermente.
Non feci in tempo a dire altro che un ragazzo biondo, dagli occhi ancora più azzurri di quelli di Louis, scansò Harry con uno spintone ridendo divertito.
-Oh su Haz, smettila di provarci con la nuova arrivata!- riportò l'attenzione su di me e mi sorrise - Io sono Niall, piacere-
Strinsi la mano anche a lui e lo ringraziai.
Fu il turno di Liam, il ragazzo che poteva apparire fisicamente il più anonimo, ma che caratterialmente era di sicuro il più forte, tutti sapevano cosa aveva dovuto affrontare tra il bullismo e i suoi problemi ad un rene, lo ammiravo davvero molto, nonostante lo conoscessi solo apparentemente.
Mi strinse anche lui la mano con un certo vigore -Non immagini quanto ti abbiamo aspettata- disse semplicemente lui, scostandosi per far passare quello che sicuramente era Zayn.
-Suppongo tu sia Zayn- gli sorrisi osservando bene il suo viso. Era vero, i suoi occhi dal colore ambrato e il taglio orientale, il suo sguardo per l'esattezza, era magnetico, dovetti trattenermi dal finire imbabolata come una scema.
-Esatto e finalmente ho il piacere di conoscerti- disse Zayn stringendomi la mano, studiandomi da capo a piedi con un sorriso poco naturale che non riuscì a decifrare - Beh che dire, ora capisco perchè sei la musa di Summer Love-
Rimasi un attimo confusa da quelle parole, per poi girarmi in cerca di spiegazioni verso Louis, che trovai palesemente imbarazzato.
-Emh..ecco- si grattò la nuca per poi afferrare la mia valigia - Ti spiegherò con più calma, ma soprattuto quando saremo soli-
Feci un cenno con il capo e come tutti gli altri, lo seguì verso l'enorme suv nero parcheggiato a poca distanza.
Louis caricò nel cofano la mia valiga, mentre Liam, da vero gentiluomo mi aprì lo sportello sorridendo.
Fece per dirmi qualcosa quando si sentirono delle urla femminili.
- I RAGAZZI, CI SONO I RAGAZZI! I ONE DIRECTION!- urlò una ragazza indicandoli, mentre altre prendevano a correre nella nostra direzione.
Tutti si scambiarono un occhiata veloce, ma l'unico a parlare fu Niall.
-Ragazzi, dobbiamo scappare- esclamò il biondo fiondandosi in auto, e a velocità impressionante lo facemmo tutti quanti.
L'autista partì come un razzo prima che la folla di fan deliranti ci raggiungesse.
-E' una cosa normale- disse Zayn rivolgendosi a me, probabilmente accorgendosi della mia espressione scioccata, ma nella sua voce non c'era niente di comprensivo, anzi più che altro scetticità - Dovrai abituartici se vuoi rimanere amica di Louis, per noi sono cose di routine-
-Lo so- mormorai prendendo a giocare con le maniche della mia felpa.
-Però spesso è divertente- disse Louis interrompendo quel momento di silenzio che si era venuto a creare.
-Soprattuto quando non ti strappano i vestiti o...- Niall fu interrotto da Harry che agginse, toccandosi quei ricci perfetti - I capelli-
Non riuscì a trattenere una risata, immaginando quella fan come cacciatori davanti ad una preda.
-Io sono vostra fan- ammisi timidamente - Ma non farei mai una cosa del genere, insomma..magari potrei strappare un capello ad Harry per clonarlo nel laboratorio di scienze ma...-
-Ehi no! Non farmi ingelosire! Sono io il tuo migliore amico, il tuo preferito! - Louis mi guardò male portandosi teatralmente una mano al cuore- Se scegli Harry mi spezzi il cuoricino-
Portai una mano fra i capelli di Louis e glieli scompligai - Ma no Loueh- gli stampai un bacio sulla guancia per poi sorridere con fare innocente -Solo che il "mio preferito" è sempre stato Liam-
Quest'ultimo sorrise soddisfattò - Ah si, questa ragazza ha gusto gente- allungò la mano versò la mia e mi battè un sonoro cinque.
Non so come dopo le loro scherzose lamentele i ragazzi presero ad azzuffarsi e più di una volta, la loro guarda del corpo, Paul, seduto accanto all'autista , si girò a sgridarli per il troppo baccano.
Ma con loro era tutto inutile, erano peggio dei bambini dell'asilo.
In meno di venti minuti arrivammo davanti casa di zia Grace, salutai tutti dicendogli che mi avrebbe fatto piacere vederli presto e poi scesi dalla macchina insieme a Louis.
Mi accompagnò fino all'ingresso e lasciò la valigia davanti alla porta.
-E' stato bello rivederti di persona dopo ben due anni- disse Louis abbracciandomi forte - Ora che sei qui non ti lascerò più andare, sai?-
-Ci conto- ridacchiai stringendolo forte- Voglio recuperare tutto il tempo perso nelle estate precedenti-
-Contaci babe- mi stampò un bacio sulla guancia-Domani ti porto a pranzo con me e i ragazzi, se sei d'accordo.-
Annuì sfoderando un sorrisone mentre scioglievo l'abbraccio -Assolutamente, ma sei sicuro che ai tuoi amici non dia fastidio-
-Ma va! Ti adorano quanto ti adoro io, credimi- mi fece l'occhiolino e si allontanò di fretta - A domani Char!-
Lo salutai con la mano finchè non lo vidi scomparire dentro l'auto.
Ci eravamo rivisti dopo tutti questi anni e già mi mancava da morire, e da quanto si era allontanato da me? Due..? Cinque minuti?
Sorrisi tra me al pensiero che vivendo a Londra sarei potuta stargli più vicino, ma ora dovevo concentrarmi anche su un alra persona che adoravo.
Mi feci coraggio e suonai il campanello.
Non avevo preso sonno neanche per un minuto, probabilmente perchè quel pulman era vuoto e sbandava spesso parecchio o forse perchè ero super agitata per l'imminente nuova vita che mi stava aspettando.
La mia nuova vita, che sarebbe iniziata tra meno di un ora.
Quella mattina avevo salutato i miei genitori, il mio fratellino minore Danny, la mia amata nonna Abigal ed i miei amici, avevo detto addio al mio vecchio liceo, al bar mio bar preferito, dove trascorrevo interi pomeriggi con le miei amiche e alla libreria della signora Levis, che aveva sempre avuto una particolare adorazione nei miei confronti.
Tutto ciò perchè mi sarei trasferita nella caotica e spettacolare Londra, precisamente nella bella villetta di periferia della mia giovane e simpatica zia Grace, che da quel giorno fino al diploma mi avrebbe fatto da tutrice.
Avevo deciso di trasferirmi semplicemente perchè ero stanca del mio piccolo e vecchio paese che non offriva tutte le opportunità che invece avrei potuto trovare nella città che fino da piccola avevo sempre bramato, ogni estate in cui i miei genitori mi ci avevano portato in vacanza, avevo sempre espresso lo stesso desiderio: "Io mi trasferisco qui" seguito da un, ormai abituale "quando sarai grande potrai".
Ed infatti lo stavo facendo, proprio in quel momento.
Neanche mi accorsi di essere quasi arrivata nel centro città, tanto ero presa dai miei pensieri, dovette avvertirmi l'autista che eravamo arrivati e dovevo scendere se non volevo finire chissà dove.
Sfoderai un sorriso di cortesia a quell'autista dal viso buffo, afferrai la mia tracolla e scesi a recuperare la mia valiga, inconfodibilmente rossa., per poi iniziare a cercare il volto familiare di zia Charlotte fra quella folla di persone alla ricerca del proprio parente, amico o fidanzato,
Continuai a girarmi intorno sempre più turbata, che si fosse dimenticata di me?
Feci per tirare fuori dalla tasca dei jeans il cellualre, quando riconobbi quell' inconfondibile viso da bambino e quegli occhioni azzurro cielo che avevo sempre adorato.
Era lui, era Louis.
Senza neanche accorgermene corsi nella sua direzione, abbandonando il trolley a metà strada, mentre lui che sicuramente aveva riconosciuto me, allargava le braccia sorridendo più di prima.
-Charlotte- esclamò lui con entusiasmo, mentre mi stringeva a se - Pensavo non arrivasse più questo dannato pullman-
Alzai lo sguardo per incontrare quegli occhi che mi erano tanto mancati
-Io..non immaginavo ci saresti stato tu..non vedevo Grace..- cominciai a parlare senza prendere fiato, tanto ero scioccata da quella sopresa -Non immagini neanche..E poi non sei cambiato..hai..tu sei..hai la barba! Santo cielo sembri tuo cugino Jack! Aih! E' anche ruvida!-
-Calma Char, anche tu mi sei mancata- disse lui stampandomi un bacio sulla fronte - E quanto a Grace, non è qui perchè stava preparando una cenetta "con i fiocchi" per la sua amata nipotina, dunque appena mi ha visto ha insistito affinchè ti facessi una sorpresa-
-Una gradita sorpresa- non potei far a meno di sorridere.
-A quanto pare Lou Lou ha fatto conquiste- esclamò un ragazzo biondo alle mie spalle.
Solo in quel momento realizzai che eravamo circondati da altri quattro ragazzi dalle espressioni palesemente divertite.
Imbarazzata al massimo, sciolsi l'abbraccio e guardai i ragazzi uno ad uno, quelli erano sicuramente i suoi "colleghi", non che amici molto intimi a quanto pareva.
Louis senza perdersi d'animo, con la sua solita allegria, comiciò con le presentazioni.
-Ragazzi, questa è Charlotte una mia cara amica - mi lanciò una breve occhiata per poi indicare i ragazzi - Loro sono Harry, Niall, Liam e Zayn, i mie compagni di band..insomma i miei fratelli, ma non di sangue..putroppo-
Harry, il riccio che faceva impazzire tutte le ragazze dell'intero mondo con quel suo sorrisetto fra il dolce e il divertito, fece una smorfia di finta commozione per poi, subito dopo, porgermi la mano.
-Sono Harry come penso tu sappia- disse con quella sua voce roca a dir poco affascinante - Lou ci aveva detto che eri una bella ragazza, ma non immaginavo lo fossi così tanto-
-Owh..emh grazie- risposi arrossendo leggermente.
Non feci in tempo a dire altro che un ragazzo biondo, dagli occhi ancora più azzurri di quelli di Louis, scansò Harry con uno spintone ridendo divertito.
-Oh su Haz, smettila di provarci con la nuova arrivata!- riportò l'attenzione su di me e mi sorrise - Io sono Niall, piacere-
Strinsi la mano anche a lui e lo ringraziai.
Fu il turno di Liam, il ragazzo che poteva apparire fisicamente il più anonimo, ma che caratterialmente era di sicuro il più forte, tutti sapevano cosa aveva dovuto affrontare tra il bullismo e i suoi problemi ad un rene, lo ammiravo davvero molto, nonostante lo conoscessi solo apparentemente.
Mi strinse anche lui la mano con un certo vigore -Non immagini quanto ti abbiamo aspettata- disse semplicemente lui, scostandosi per far passare quello che sicuramente era Zayn.
-Suppongo tu sia Zayn- gli sorrisi osservando bene il suo viso. Era vero, i suoi occhi dal colore ambrato e il taglio orientale, il suo sguardo per l'esattezza, era magnetico, dovetti trattenermi dal finire imbabolata come una scema.
-Esatto e finalmente ho il piacere di conoscerti- disse Zayn stringendomi la mano, studiandomi da capo a piedi con un sorriso poco naturale che non riuscì a decifrare - Beh che dire, ora capisco perchè sei la musa di Summer Love-
Rimasi un attimo confusa da quelle parole, per poi girarmi in cerca di spiegazioni verso Louis, che trovai palesemente imbarazzato.
-Emh..ecco- si grattò la nuca per poi afferrare la mia valigia - Ti spiegherò con più calma, ma soprattuto quando saremo soli-
Feci un cenno con il capo e come tutti gli altri, lo seguì verso l'enorme suv nero parcheggiato a poca distanza.
Louis caricò nel cofano la mia valiga, mentre Liam, da vero gentiluomo mi aprì lo sportello sorridendo.
Fece per dirmi qualcosa quando si sentirono delle urla femminili.
- I RAGAZZI, CI SONO I RAGAZZI! I ONE DIRECTION!- urlò una ragazza indicandoli, mentre altre prendevano a correre nella nostra direzione.
Tutti si scambiarono un occhiata veloce, ma l'unico a parlare fu Niall.
-Ragazzi, dobbiamo scappare- esclamò il biondo fiondandosi in auto, e a velocità impressionante lo facemmo tutti quanti.
L'autista partì come un razzo prima che la folla di fan deliranti ci raggiungesse.
-E' una cosa normale- disse Zayn rivolgendosi a me, probabilmente accorgendosi della mia espressione scioccata, ma nella sua voce non c'era niente di comprensivo, anzi più che altro scetticità - Dovrai abituartici se vuoi rimanere amica di Louis, per noi sono cose di routine-
-Lo so- mormorai prendendo a giocare con le maniche della mia felpa.
-Però spesso è divertente- disse Louis interrompendo quel momento di silenzio che si era venuto a creare.
-Soprattuto quando non ti strappano i vestiti o...- Niall fu interrotto da Harry che agginse, toccandosi quei ricci perfetti - I capelli-
Non riuscì a trattenere una risata, immaginando quella fan come cacciatori davanti ad una preda.
-Io sono vostra fan- ammisi timidamente - Ma non farei mai una cosa del genere, insomma..magari potrei strappare un capello ad Harry per clonarlo nel laboratorio di scienze ma...-
-Ehi no! Non farmi ingelosire! Sono io il tuo migliore amico, il tuo preferito! - Louis mi guardò male portandosi teatralmente una mano al cuore- Se scegli Harry mi spezzi il cuoricino-
Portai una mano fra i capelli di Louis e glieli scompligai - Ma no Loueh- gli stampai un bacio sulla guancia per poi sorridere con fare innocente -Solo che il "mio preferito" è sempre stato Liam-
Quest'ultimo sorrise soddisfattò - Ah si, questa ragazza ha gusto gente- allungò la mano versò la mia e mi battè un sonoro cinque.
Non so come dopo le loro scherzose lamentele i ragazzi presero ad azzuffarsi e più di una volta, la loro guarda del corpo, Paul, seduto accanto all'autista , si girò a sgridarli per il troppo baccano.
Ma con loro era tutto inutile, erano peggio dei bambini dell'asilo.
In meno di venti minuti arrivammo davanti casa di zia Grace, salutai tutti dicendogli che mi avrebbe fatto piacere vederli presto e poi scesi dalla macchina insieme a Louis.
Mi accompagnò fino all'ingresso e lasciò la valigia davanti alla porta.
-E' stato bello rivederti di persona dopo ben due anni- disse Louis abbracciandomi forte - Ora che sei qui non ti lascerò più andare, sai?-
-Ci conto- ridacchiai stringendolo forte- Voglio recuperare tutto il tempo perso nelle estate precedenti-
-Contaci babe- mi stampò un bacio sulla guancia-Domani ti porto a pranzo con me e i ragazzi, se sei d'accordo.-
Annuì sfoderando un sorrisone mentre scioglievo l'abbraccio -Assolutamente, ma sei sicuro che ai tuoi amici non dia fastidio-
-Ma va! Ti adorano quanto ti adoro io, credimi- mi fece l'occhiolino e si allontanò di fretta - A domani Char!-
Lo salutai con la mano finchè non lo vidi scomparire dentro l'auto.
Ci eravamo rivisti dopo tutti questi anni e già mi mancava da morire, e da quanto si era allontanato da me? Due..? Cinque minuti?
Sorrisi tra me al pensiero che vivendo a Londra sarei potuta stargli più vicino, ma ora dovevo concentrarmi anche su un alra persona che adoravo.
Mi feci coraggio e suonai il campanello.