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Autore: MorganaLuce    19/04/2014    2 recensioni
Sto ritrovando caratteri presenti nel vecchio Peeta e che credevo fossero persi per sempre dopo il depistaggio e questo non fa altro che riaffiorare le mie speranze di riaverlo del tutto indietro, ma già che rimanga a dormire con me senza tentare di soffocarmi col cuscino durante il sonno è un buon segno. Osservo le sue labbra e mi accorgo che mi mancano, mi mancano i suoi baci di cui mi priva ma che prima mi donava generosamente, mi mancano persino i baci dal sapor salato e bollenti dalla febbre nella grotta dell'arena.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Ranuncolo
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente ci svegliamo assieme e non abbiamo intenzione di abbandonare il letto, così passiamo il tempo a coccolarci e parlare. Mi sembra di riavere il vecchio Peeta, ma non è così, c'è ancora qualcosa nei suoi modi di fare e di guardarmi che mi rammentano che non potrò mai riaverlo completamente, ma dalla scorsa sera si è aperto uno scorcio di speranza. Se il vecchio Peeta non riesce a tornare da me, sarò io a farlo tornare. Non resco a togliermi le parole di Haymitch dalla testa, Peeta è solamente spinto dai dottori a tollerarmi? Non dovrei fidarmi di ciò che dice, ma c'è comunque una parte di me che gli dà retta, odio quella parte. Quindi i baci di Peeta sono falsi e costretti? Sono come quelli della ragazza ubriaca di cui parlava Gale nel Distretto 13: senza significato? Sento la gioia e la spensieratezza createsi la scorsa sera scivolarmi addosso e abbandonare definitivamente il mio corpo. La voce di Peeta, che mi raccontava un'aneddoto della sua infanzia, si fa più chiara ma io non riesco a capire niente di ciò che dice poichè la mia testa è situata altrove. -Katniss, tutto bene?- dev'essersi accorto della distanza dei miei pensieri ma io mento -Sì, certo. Dicevi?- lo guardo negli occhi e cerco una qualche familiarità di quelli che aveva la sera sulla spiaggia dell'arena dell' orologio, ma non riesco a trovare ciò che cerco. Riprende il suo discorso, fisso il mondo fuori dalla finestra e fingo di ascoltarlo annuendo ogni tanto e carezzandogli il braccio che mi stringe, ma rimango comunque assorta in spiacevoli pensieri. Dopo aver fatto colazione ed essermi cambiata i vestiti, esco dalla porta di casa senza esitare e mi precipito nei boschi come al solito. Non riesco a prendere niente, ho la testa troppo occupata per concentrarmi sulla selvaggina. A mani insolitamente vuote resto ad osservare l'orizzonte. Lascio cadere l'arco e la feretra tra l'erba alta e mi siedo ai margini del lago, mi tolgo le scarpe, alzo i pantaloni in modo da non bagnarli e infilo i piedi nell'acqua fresca. Il sole mi picchia forte sulla testa, così mi rinfresco gettandomi un po acqua sulla nuca bollente. Alzo lo sguardo per vedere le rondini che volano nel cielo, poggio la mano destra sulla fronte per farmi da visiera e improvvisamente lo stormo si disfa e fa largo a quello che riconosco essere un Hoverkraft che vola talmente basso da farmi capire che la sua destinazione è proprio il Distretto 12. In fretta e furia mi rimetto le scarpe, raccolgo feretra e arco da terra e mi dirigo con passo svelto verso la recinsione. Superati i cancelli è già possibile udire il brusio causato dalle voci dei miei concittadini e qualche passo più in fondo riesco a scorgere le sagome in movimento verso la piazza, così li raggiungo e le figure si fanno sempre più chiare, appena svolto l'angolo mi accorgo della massa di persone intorno all' Hoverkraft appena atterrato che ha sollevato un sacco di polvere ancora nell'aria. Tra la gente cerco Peeta, ma senza successo. Mentre cerco di farmi spazio tra la folla, qualcuno mi afferra il braccio e mi giro con uno scatto. -Cosa succede, Haymitch? Che ci fa un hoverkraft nella piazza?- non so perchè ma una strana sensazione mi dice che Haymitch sa il motivo del suo atterraggio. -Vieni a casa, dolcezza.- mi dice scontrosamente ma con un tono di voce insolitamente basso. -Haymitch, no. Cosa...?- mi stringe il braccio e con un sorriso orribilmente falso mi ripete: -Katniss. Non fare la sciocca. Vieni. A. Casa. Fidati di me- mi pare difficile farlo, in tutta sincerità, ma annuisco e ci dirigiamo verso il Villaggio dei Vincitori. Di fronte alla casa di Haymitch c'è parcheggiato un grosso furgone verde militare, non mi sono accorta del suo arrivo, strano perchè solitamente quelli fanno molto rumore. Entriamo in casa e veniamo subito accolti da un gran numero di soldati, tra questi riconosco Gale che mi porge un sorriso triste, io rispondo con un secco cenno con la testa. Superiamo l'arco a volta che porta al salone e un'altro gruppo di soldati riempiono la stanza, ma quando si accorgono del nostro arrivo fanno spazio e mostrano una figura femminile di spalle al centro della sala. Non la riconosco fino a quando non si gira e ci regala un grosso sorriso seguito dal una risatina stridula. Come non riconoscerla, è Effie. Certo, è quasi irriconoscibile, non porta più il classico abbigliamento stravagante da Capitol City, ma un semplice vestito bianco stretto in vita da una cinta in pelle. I capelli tagliati a caschetto con una frangia che si interrompe a metà fronte, sono di un bellissimo biondo cenere che mi fanno intuire che i capelli che le ho sempre visto indossare fossero delle semplici parrucche. La pelle è ancora pallidissima ma le lievi lentiggini che le ricoprono zigomi e naso compensano al colore quasi cadaverico. Finalmente riesco a capire il colore degli occhi, prima venivo distratta dai colori accesi delle pitture sul viso. Nocciola, sono nocciola, attornati da lunghe ciglia e ravvivati da una sottile striscia nera vicina allo stacco delle ciglia, sulla palpebra mobile. Le sopracciglia quasi invisibili, tanto chiare. Solo adesso mi rendo conto di quanto Capitol City fosse capace di ravvivare bellezze ma anche nasconderle con maniacali fissazioni modaiole. Guardo Haymitch e sembra che anche lui abbia avuto la mia stessa reazione sorpresa. Sento dei passi arrivare dietro di noi e subito faccio per voltarmi: è Peeta, alquanto sconcertato dalla situazione. -Peeta, finalmente sei arrivato.- dice con voce piatta Haymitch senza neanche voltarsi. -Qualcuno può spiegarmi il motivo di questo richiamo?- dice Peeta ignorando totalmente le parole di Haymitch. -Già, una risposta sarebbe gradita da tutti.- intervengo. -Con pazienza, Katniss. E' meglio se prima ci sediamo e ne discutiamo con calma. Ragazzi, potete andare, grazie.- i soldati liberano la stanza all'ordine di Effie. Avanziamo verso il divano di velluto e Peeta richiama la mia attenzione prima di sedersi, dicendomi con il labiale "Effie" con espressione interrogativa. Io annuisco e mi metto seduta tra Haymitch e Peeta, Effie è sul divano davanti a noi, prende una tazza di the dal tavolino che ci divide e dopo aver preso un sorso, poggia di nuovo sulla superfice di vetro e tenendo lo sguardo basso prende un grosso sospiro. -Come voi ben sapete, alla fine della rivoluzione c'è stata una riunione dei vincitori, alla quale voi, ovviamente, avete partecipato e affrontato importanti decisioni, tra cui...- riprende un grosso sospiro. -Tra cui quella degli Hunger Games con i bambini di Capitol City, o almeno i nipoti e i figli dei maggiori esponenti della capitale. Certo, lo scopo è quello di far ripagare con la stessa moneta l'ingiustizia subita, questo è chiaro, ma non credete che ce ne siano stati abbastanza? Insomma, solo ora abbiamo compreso l'atrocità che mettevano in atto, molti non sapevano, i bambini di Capitol non capivano che i tributi erano esposti ad una cruda morte, sono cresciuti con l'idea che fosse un semplice intrattenimento, che non fosse reale, sono cresciuti non capendo la gravità di quella sofferenza trasmessa. E... sono cresciuta anche io in quel modo. Ma ora è tutto più chiaro, voi sapete che cosa si prova dentro l'arena, perchè non avete posto fine a tutto ciò?- riprende un sorso di the. - Beh, in ogni caso è già fatta. Il progetto di Alma Coin sarà messo in atto, adesso bisogna solo attendere il consenso definitivo del presidente Paylor, che ci sarà dato oggi stesso. Nessun commento?- Rimaniamo in un silenzio imbarazzante per qualche minuto quando a romperlo è Haymitch. -Che diamine hai fatto al tuo aspetto?- lo sguardo di Effie si alza fulminante verso Haymitch che intanto ha in faccia un fastidiosissimo mezzo sorriso. -Per tua informazione le cose a Capitol sono cambiate radicalmente, anche se non vivo più lì, oramai.- -Cosa? E dove vivi adesso?- domando incredula. Ho sempre visto Effie come una "capitolina Doc" che non si sarebbe mai e poi mai spostata dalla sua città. -Distretto 4, cara Katniss. Vedo spesso tua madre, si occupa della gravidanza di Annie Cresta, non sapevi?- dice con espressione dolce. -E a proposito, non le manca molto per partorire. -Per favore protreste evitare di parlare di gravidanze? Grazie.- interviene Haymitch, fuori luogo come al solito, mentre si versa del whiskey in un bicchiere, poi valuta il contenuto e dopo averlo ingerito prende l'intera bottiglia e torna a sedersi in modo scomposto. -Sta zitto Haymitch- reagisce scontrosamente Peeta, ma Haymitch risponde pacatamente -Sta calmo figliolo, riponi gli artigli.- -Cosa succede a Capitol City, Effie?- riprende Peeta. -Come, non sapete?- domanda riferendosi a me e Peeta. Noi scuotiamo il capo. Prende dalla borsetta affianco a lei un giornale arrotolato e ce lo porge. Subito lo apriamo e ci accorgiamo dei titoli degli articoli che variano dalla moda all'attualità. E' un classico giornale di Capitol, con la sola differenza che le ragazze raffigurate non indossano più i soliti abiti sfarzosi, ricchi di accessori, ma abiti più semplici, sempre di grossa particolarità e ricchi di colori, ma decisamente più di mio gradimento. Haymitch non si risparmia il solito commento aspro -Wow, moda. E' questo che ha portato la rivouzione? Pff- e subito riattacca le labbra al boccale. Lo ignoriamo. Passiamo il tempo a raccontarci ciò che è accaduto in questi mesi di distanza e arriva l'ora di pranzo, così decidiamo di spostarci a casa nostra, decisamente più gradevole di quella di Haymitch, che intanto è crollato in un sonno profondo, ancora con la bottiglia vuota in mano, non lo disturbiamo e lo lasciamo sul suo divano. Dopo il pranzo e alcune chiacchere, riceviamo la visita inaspettata di alcuni soldati tra cui Gale e dietro di loro, una figura insaspettata: Il Presidente Paylor. _______________________________________________________________________________________________________________________________________________ Nota dell'autrice: Ho voluto concludere così il capitolo che altrimenti sarebbe stato troppo lungo. Come avete capito voglio dare risposta a un grande punto di domanda che ci ha lasciato la Collins alla fine dei libri: che stracacchio si fa con i famosi ultimi Hunger Games?! E' una domanda che mi tromenta da tempo! Per quanto possa dire, sono felice di questa versione acqua e sapone di Effie, la immagino come la cantante dei Sixpence None The Richer, ergo una figona coccolosa. Chiedo infinitamente perodno per il lasso di tempo che vi ho lasciato aspettare prima di terminare questo capitolo, ma ero strapiena di studio salvaculo per evitarmi il debito ;) Hope you enjoy this chapter, hugs and kisses. Yours, MorganaLyucè <3
  
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