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Autore: Alissa_    19/04/2014    3 recensioni
E se Hunger Games fosse stato scritto da un altro punto di vista? Quello di Peeta Mellark, per esempio. Questo è solo un esperimento ma spero di avervi incuriosito! Datemi il vostro parere e ditemi se secondo voi vale la pena di continuare! Ciaooo!
Alissa
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~CAPITOLO 1
Vengo svegliato dalle grida di mia madre, e sento che c'è molto tumulto in casa. Faccio un profondo sospiro, e nascondo il viso tra le coperte; probabilmente starà urlando contro mio padre, come fa sempre. Purtroppo tutti sanno benissimo che questo non è un giorno come tutti gli altri; oggi è il giorno della mietitura. Appena questo pensiero mi sfiora la mente, un brivido mi corre lungo la schiena, e mi tornano alla mente i numerosi incubi che ho avuto stanotte. Cerco di scacciarli subito dai miei pensieri mentre riemergo dalle coperte e rimango qualche istante ancora sdraiato, a osservare il soffitto scrostato; poi mi decido ad alzarmi.
Osservo i letti vuoti accanto ai miei; i miei fratelli si sono già preparati a quanto pare. Mente mi vesto con gli abiti meno consumati che trovo, sento mia madre che urla intimandomi di sbrigarmi. Quando la raggiungo trovo la mia famiglia seduta nella cucina intorno al grande tavolo di legno; tutti consumano la loro colazione in silenzio, tranne mia mamma che continua a impastare freneticamente la pasta per il pane continuando a sbraitare. Ha già infornato tre teglie di pane, anche se oggi nessuno verrà a comprarlo; le strade del distretto sono deserte. Ma è il suo modo per gestire l'ansia che provoca questo giorno, e noi ormai ci siamo abituati.
 Il resto della mattinata lo passo affacciato a una finestra, tentando di distrarmi disegnando ogni cosa mi capiti sotto gli occhi su un piccolo blocco da disegno, che mi sono guadagnato grazie a ore di lavoro passate in negozio. Il tempo passa in fretta e dopo pranzo è già ora di andare. Mi avvio con i miei fratelli verso la piazza con passo lento ma deciso, e ci mischiamo con tutti gli altri ragazzi. Dopo il solito racconto sulla creazione degli Hunger Games, che ascolto solo a metà, fa la sua apparizione Haymitch, l'unico vincitore del distretto 12 ancora in vita. Naturalmente è ubriaco, e questo mi infastidisce un po'. Lui è un mentore, e dovrebbe infondere un po' di sicurezza ai tributi del suo distretto! Non riesco proprio a capire come quell' uomo possa aver vinto un'edizione dei giochi. Infine arriva il momento dei sorteggi, e a questo punto sento che il mio cuore sta per esplodere da quanto batte velocemente. Si inizia con le ragazze. E rimango pietrificato quando Effie Trinket pronuncia il nome che ha estratto. Primrose Everdeen. La sorella di Katniss. Mi volto scioccato; non può essere accaduto. Non a lei. Non alla sua sorellina. Una serie di pensieri ed emozioni mi turbinano in testa, mentre vedo Katniss che urla facendosi largo tra la folla. E solo osservando la sua espressione capisco cosa vuole fare. NO, ti prego non farlo! ora sono io quello che vorrebbe urlare. Tengo troppo a lei, anche se non ho mai avuto il coraggio di parlarle. Forse non si ricorda nemmeno chi sono. Ma non può farlo. NON DEVE FARLO. Intanto osservo disperato lei che urla:-Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo!- e ogni cosa perde significato. Osservo il suo amico Gale portare via Prim, e Katniss che raggiunge Effie, così entusiasta per avere una volontaria. Quando sento che il mio nome viene pronunciato dalla sua voce squillante, il mio cuore si ferma definitivamente, e per qualche istante non riesco più a respirare. Mi avvio verso il palco cercando di nascondere le mie emozioni, e spero di essere in uno dei miei incubi.
  
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