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Autore: Mudie    19/04/2014    2 recensioni
[Personaggi: Kyogre, Groudon, Rayquaza - Kyogre Centric - Due/Tre capitoli]
Agli albori del nostra pianeta, Terra e Acqua erano in continua competizione. Lottavano duramente ogni singolo giorno per decretare chi fosse il più potente, entrambi con due fini completamente opposti tra loro. Il Cielo ricerca in quei due elementi non solo la pace, ma anche un alleato con il quale costruire un mondo ricco di esseri viventi di ogni specie. Uno dei due però rifiuterà queste richieste e per questo verrà attaccato.
Così ha inizio la creazione della vita.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Note dell'Autrice: Hello! Eccomi con un altro progetto. Semplice dal punto di vista della quantità dei capitoli (due, massimo tre), complicato per quanto riguarda la stesura. Sono soddisfatta del mio operato fino adesso. Ho sempre visto la creazione della vita come un continuo di guerre ed alleanze, chi la spunterà? Spero vi piaccia questo capitolo e se vi va, lasciate un commento con la vostra opinione! Vi ringrazioe per l'attenzione. Buona lettura.
 



La sua vita era una tela: blu come il mare




Chiuse gli occhi, troppo stanca per continuare a combattere. Gli ultimi attacchi l'avevano devastata, senza neanche lasciarle la possibilità di difendersi. Respirava pesantemente. Voleva ritirarsi, ma l'orgoglio glielo stava impedendo. Un Pokémon leggendario non poteva assolutamente scappare, sarebbe stato troppo umiliante. Non poteva abbandonare il campo, neanche se questo avesse voluto dire donare il suo ultimo respiro. Sentiva le ferite sul suo corpo pulsare violentemente, gli artigli del suo avversario le avevano lacerato la carne davvero in profondità. Il bruciore si stava intensificando e neanche evocare le grandi acque di Hoenn le avrebbe giovato a qualcosa; i tagli erano troppo infetti, l'acqua salata li avrebbe risanati solo dopo qualche giorno e quel lasso di tempo non le era concesso.
Era la fine. La fine di un'esistenza caratterizzata da continue lotte per prevalere sul suo nemico mortale.
Groudon la fissava con fare beffardo, avrebbe finalmente realizzato il suo scopo: la terra avrebbe prevalso e i mari sarebbero scomparsi, definitivamente. Rideva, compiacendosi dell'imminente morte della sua antagonista per eccellenza. Cosa poteva fare la posseditrice degli oceani se non rassegnarsi? Il sovrano delle terre non avrebbe rinunciato al suo sogno, risparmiandole così la vita. L'oblio la stava aspettando. Giratina l'avrebbe accolta di lì a poco, impaziente di ricevere finalmente una nuova compagna di disperazione. Dialga invece era riluttante, non voleva tagliare il filo del tempo della sua migliore amica.
Il turno della pioggia stava per terminare per dare spazio a quello del sole. Se era riuscita a non fargli utilizzare Abisso fino al quel momento, Solaraggio avrebbe avuto la meglio.
Kyogre sorrise, voleva mantenere la propria dignità. Il suo onore andava preservato fino alla fine. Avrebbe ricevuto quell'attacco a pieno petto, non l'avrebbe evitato. Non sarebbe stata una dipartita ingloriosa, si era battuta dando il meglio di sé e di questo era felice. Mancava poco, pochi minuti per caricare quella mossa. Accettò il suo avvenire, la speranza non faceva per lei.
“Addio” sussurrò con voce flebile ed una lacrima scese dai suoi occhi.
“Vuoi provare a supplicarmi?” domandò Groudon, divertito da quella visione.
Non rispose, preferì sputargli addosso un po' del proprio sangue. Il Pokémon possessore delle terre si infuriò per quel gesto. Divenne cieco dalla rabbia e dall'odio tanto che non esitò ad alzare le zampe e ad accogliere in sé tutta la potenza del calore solare. Una sfera di energia luminosa si materializzò e lui ne assunse il pieno controllo. Era pronto a sferrarla, focalizzò a pieno il corpo della creatura marina e si mosse per scagliarla.
“Fermo, non provare neanche a muoverti” lo ammonì una voce proveniente dal cielo incolore. I due si bloccarono e voltarono lo sguardo verso l'alto, una figura lunga e sottile stava volando verso di loro. Il suo corpo era formato da squame di colore verde intenso e le sue fauci erano rosse come il sangue. Aveva un'aria cupa e feroce, ma Kyogre non indietreggiò, non voleva mostrarsi debole davanti a quel drago.
“Sono Rayquaza, creatore dei cieli, portatore di vita e messaggero del dio Pokémon” la sua voce era solenne “smettetela di combattere. Arceus, vostro creatore, comanda la pace”.
Groudon digrignò i denti, nessuno poteva entrare nel suo territorio e comandarlo a bacchetta. Si ricordava di Arceus, gli aveva voltato le spalle quando gli chiese più potere per sovrastare Kyogre. Quella era l'occasione buona per vendicarsi. Tirò il Solaraggio verso il Pokémon celeste, egli però lo bloccò con un Extrarapido con estrema facilità. Subito dopo lo colpì con Oltraggio, ferendolo gravemente.
Ella, saggiamente, restò ferma dov'era, in quel momento aveva paura anche solo di respirare. L'acqua intorno a sé stava diventando sempre più rossa, non sapeva se essere più spaventata dal suo lento dissanguamento o da Rayquaza. Provò a parlare, ma dalla sua bocca non uscì niente. Lui la fissava, stava valutando su cosa avrebbe dovuto fare: lasciarla perdere e concentrarsi su quell'altro incosciente o far sì che non diventasse più un potenziale problema? I suoi ordini erano stati chiari e lui non poteva trasgredirli.
Guardò l’orca, ridotta in pessimo stato. Non poteva essere lei, così fragile e debole. Non poteva portare a termine quell’ardua impresa, era assolutamente impossibile. Al contrario, quell’altro era potente, la terra avrebbe di sicuro accolto bene il carico di nuovi esseri sopra di lei. Ne era certo, era più che convito che quella fosse la scelta migliore. La terra sarebbe stata la vincitrice tra i due.

“Se le parole non daranno gli effetti desiderati, devi passare ai fatti... anche se questi possono rivelarsi crudeli” decretò Arceus “Queste continue lotte non stanno giovando alla creazione della vita, se va avanti di questo passo, questo pianeta sarà inghiottito dal Caos”.
“Sarà fatto, Maestro” si inchinò.

Si preparò a caricare un Iperaggio diretto verso di lei, sbarazzarsene ora era la scelta più prudente da fare.

“Ancora un’ultima cosa: per creare la vita, ti serve un alleato. Il Cielo non è nulla senza un altro elemento. Attenzione a non trarre conclusioni affrettate”.

“Pace? Vita? Cosa mi servono se non possiedo la forza?” sbraitò Groudon. Il Pokémon Continente, senza che i due potessero notarlo, aveva già preparato un Forzatica e lo lanciò contro Rayquaza, ma quell'attacco si rivelò vano. La padrona dei mari l'aveva protetto con il suo petto, anche se questo le era costato buona parte della sua pinna destra.
Il suo bel corpo blu diventò rosso intenso. La sua eleganza andò sfumando fino a scomparire. Toccò il fondo dell'abisso marino, provocando un tonfo sordo, Rayquaza rimase basito nel vederla affondare. Lei, senza neanche conoscerlo, l'aveva salvato, invece lui stava per colpirla e relegarla in qualche grotta. L’aveva giudica troppo in fretta. Come poteva essere stato così cieco? La potenza non c’entra nulla con la creazione, solo un cuore puro e degli intenti nobili erano ciò che gli occorreva. Era in debito con lei, non poteva negarlo.
“Tu, Groudon, non mi hai ascoltato. Come hai osato?” la sua voce divenne stridente, l'ira stava prendendo possesso del suo corpo “Dovevi finirla finché n'eri in tempo, ora non garantisco più per la tua incolumità”. Mostrò le sue zanne affilate e produsse un Iperaggio che si abbatté contro l'avversario, non si accontentò di smetterla, attese un secondo per riprendere le energie e lo riattaccò con un Extrarapido ancora ed ancora. Il sangue fluiva dal corpo del sovrano delle terre, ma il Pokémon Stratosfera non smise di colpirlo. Doveva pagarla per quella vigliaccata. Affondò i denti nella sua corazza, penetrandola in profondità. Dopo vari attacchi, lasciò perdere quel corpo pietoso, steso a terra privo di sensi. Ansimante, guardò la superficie dell'acqua e sperò con tutto il suo cuore che la sua conoscenza non fosse morta.
Intanto Kyogre stava vivendo i suoi ultimi attimi tra le profondità del mare.
“E' così che deve andare a finire” pensò “in fondo di cosa mi stupisco? Lo avevo già intuito da tempo che lui un giorno avrebbe vinto. La terra sostiene l'acqua, la terra è vita. Per anni ho sperato di poter colmare la mia solitudine, ma il mio è stato un pensiero così sciocco. Ciò per cui sono stata creata non si avvicina neanche lontanamente al mio desiderio”.
Il nulla le stava facendo compagnia: non vedeva nulla se non il buio, non udiva nulla se non il vuoto, non provava nulla se non la morte.
“Se dovessi mai rinascere, vorrei vivere in serenità” disse sottovoce “Non desidero la supremazia, non desidero il controllo... vorrei solo la pace, vorrei... essere portatrice di vita”.
“E sarà così” rispose alla sua preghiera una voce familiare.
“Rayquaza...” svenne pochi attimi prima di essere portata in salvo.

 

 
   
 
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