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Autore: alix katlice    19/04/2014    8 recensioni
{ Finnick♥Johanna / AU!Modern / sprazzi di quotidianità }
“Ti imbarazza uscire con un tipo affascinante come me?” domandò, poggiando i gomiti sul tavolo.
“Mi imbarazza farmi vedere in giro, con un tipo affascinante come te” replicò lei, lasciando l’altro ragazzo senza parole.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Finnick Odair, Johanna Mason
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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7 passi per amare
 
 




Primo
Primo appuntamento.
 

“Questa cosa è terribilmente imbarazzante” mormorò Johanna, passandosi una mano fra i capelli.
Finnick intanto, che sedeva davanti a lei, sorrise leggermente.
“Ti imbarazza uscire con un tipo affascinante come me?” domandò, poggiando i gomiti sul tavolo.
“Mi imbarazza farmi vedere in giro, con un tipo affascinante come te” replicò lei, lasciando l’altro ragazzo senza parole.
“Eppure ho la fila sotto casa” disse lui, quando si riscosse dallo stato di semi-shock in cui era caduto.
Era vero, Finnick Odair era uno dei ragazzi più ambiti dell’intera scuola: eppure… il suo fascino non sembrava funzionare su Johanna.
Finnick, osservandola mentre con sguardo critico soppesava il panino che teneva in mano, si chiese se fosse una cosa positiva o negativa.
Quando a fine serata ricevette un ceffone in pieno viso, dopo aver tentato di baciarla, decise che era una cosa più che positiva.

 

 

 
Secondo
Guardando un film.

 
“Alcuni ragazzi soffrono della Sindrome di Peter Pan, lo sai?” domandò Johanna, seduta sul divano con accanto un alquanto incuriosito Finnick.
“Sindrome di Peter Pan?”
“Già.”
Finnick spostò lo sguardo dal televisore a Johanna, guardandola con aria di scherno.
“E in cosa consisterebbe, di grazia?” domandò, in tono falsamente gentile.
Johanna si avvicinò leggermente, il viso sporto verso di lui.
“Precisamente non lo so. So solo che tu ce l’hai.”
Si tirò indietro e guardò la tv.
“Questo film mi ha fatto aprire gli occhi” aggiunse, quando vide che il ragazzo non aveva intenzione di replicare.
Finnick si voltò verso di lei e le afferrò un polso, tirandosela addosso.
“L’ho detto io che sei infantile” mormorò, prima che lui potesse baciarla.
 


 
Terzo
Baciando.
 
 
Johanna aveva un modo tutto suo di baciare.
Non l’aveva mai baciato a fior di labbra, per esempio per salutarsi, come due normali fidanzati.
Ma era normale, loro non erano due normali fidanzati. 
Quando lo baciava, lo faceva con tutta se stessa, come se non avrebbe mai più potuto farlo, come se non si sarebbero mai più rivisti. Passava una mano fra i suoi capelli e se lo stringeva addosso.
Ogni tanto Peeta gli chiedeva come facesse a sopportarlo.
Un po’ di dolcezza è necessaria, commentava.
Ma a Finnick andava bene lo stesso.
L’importante era baciarla.
 
 


Quarto
Uscendo con gli amici.
 
 
“Odio lo shopping” mormorò Johanna, osservando Glimmer che soppesava con sguardo critico un vestitino rosa appena preso da uno scaffale.
Spostò lo sguardo verso Finnick, accanto a lei, che aveva la sua stessa espressione esausta.
“Ti quoto. Ripetimi chi ha avuto questa brillante idea, ti prego.”
“Cato.”
“Lo odio.”
“È amico tuo.”
“Già.”
“E ora che facciamo?”
“Già, che si fa?”
“Già.”
“Che si fa?”
“…”
“…”
“Ci appartiamo in un camerino?”
“Proposta approvata.”
 


 
Quinto
Carnevale.
 
 
 
 “Questa cosa è terribilmente imbarazzante” mormorò Johanna.
Non le dava fastidio, in realtà, non la imbarazzava neppure. L’aveva detto solo per dare fastidio a Finnick, che l’aveva costretta a fare una cosa del genere.
“L’hai detto anche al nostro primo appuntamento” replicò il ragazzo.
“Al nostro primo appuntamento non ero travestita da pirata.”
Finnick le scoccò un’occhiata di sufficienza prima di parlare.
“Una piratessa sexy, però. Devo stare attento, qualcuno potrebbe cominciare a sbavarti addosso.”
Johanna riuscì a dargli una botta su un fianco con la spada di plastica che teneva in mano.
“Prima arriviamo a questa festa meglio è. Sbrigati, idiota.”
 



 
Sesto
Indossando l’uno i vestiti dell’altra.
 
 
Il sesso con Johanna era terribilmente appagante.
Anche quella volta lo era stato. Gli facevano male le spalle per la forza con cui Johanna ci aveva piantato le unghie, ma non era un problema.
La osservò mentre si alzava dal letto, completamente nuda, senza un minimo di pudore.
La osservò ancora mentre si chinava e raccoglieva la sua camicia –chissà come ci era finita lì per terra-, abbottonandola poi velocemente.
“Quella è la mia camicia” mormorò, incapace di articolare altro.
Johanna era drasticamente bella.
“Lo so” rispose lei, sollevando le spalle.
Tanto bella quanto arrogante.
Quando cominciò a dirigersi verso la cucina, Finnick sembrò reagire.
“E cosa pensi io possa mettermi se tu mi freghi i vestiti?” domandò, tirando un altro po’ su le lenzuola, per sottolineare il fatto che facesse… beh, freddo.
“Prova ad infilarti il mio top” rispose lei.
La ciabatta di Finnick l’avrebbe presa in piena faccia se non si fosse abbassata.

 

 
Settimo
Amando.

 
Finnick adorava il mare.
Ogni tanto riusciva a convincere Johanna ad andarci. Era difficile, -di solito commentava con uno schifato oddio ti prego non di nuovo-, ma ogni tanto ci riusciva.
Ci andavano la sera, le stelle splendevano sulle loro teste e c’era meno gente: il suono delle onde che si infrangevano sulla sabbia era poesia, per Finnick, anche se Johanna non sembrava dello stesso parere.
Allora si sedeva dietro di lei e le chiudeva gli occhi con le mani.
Ascolta, mormorava al suo orecchio.
E Johanna ascoltava.
E poi, come ogni volta, sorrideva piano, cercando di non dargli troppa soddisfazione.
Per rimediare, dopo, aggiungeva sempre qualche frase sarcastica per fargli capire che, anche se non lo avrebbe mai ammesso, anche lei amava il mare.
  
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