E' sempre stato così strano il rapporto tra di noi. Eravamo più che amici, ma non eravamo fidanzati. Io le volevo bene e lei ne voleva a me. Forse ero io che avevo capito male. Ma Astoria per me era una principessa da salvare, ed era da salvare da Draco Malfoy.
La desideravo spesso e volentieri, sognavo di poterla avere mia, ma quando tentavo di dichiararmi, lei sgranava i suoi occhioni nocciola e mi parlava ancora di lui.
Il mio migliore amico. Non me l'aveva portata via volontariamente, i Greengrass e i Malfoy avevano fatto un patto, stipulato un accordo prematrimoniale per evitare che accadesse il peggio: cioè che Draco e il suo sporchissimo casato non riuscissero a mandare avanti la dinastia Malfoy, ma lei ne era innamorata.
E io non potevo far altro che soffrire.

Alla fine, l'amore che provavo nei suoi confronti si tramutò in odio.
Alla fine, l'odio che provavo nei confronti di Draco si tramutò in indifferenza.

Mi stava bene anche fingermi amico di qualcuno di cui non m'importava niente, solo per farle provare tutto il dolore che aveva fatto provare a me.
Me ne resi conto troppo tardi che era stato tutto involontario, che forse avrei dovuto aprirmi di più con lei e farle capire cosa sentivo: magari avrei avuto una minima possibilità. Odiavo venir respinto, ed in un certo senso era stato così. Forse se le avessi detto cosa provavo, avrebbe capito che ero io quello che le asciugava le lacrime ogni volta che Draco si scopava la Parkinson, che la osservava mentre vedeva Draco vivere la propria vita prima di essere rinchiuso in uno squallido accordo prematrimoniale, che non avrebbe rispettato, perché avrebbe avuto mille amanti, una più oca e sciacquetta dell'altra.
Astoria non meritava questo, così come io non meritavo di essere solo uno straccio in più nella sua lista di cuori infranti.

Ma lei era così, era piccola e dolce, non avrebbe mai capito che mi stava facendo del male, non se ne sarebbe mai resa conto... Avrei voluto solo avere una speranza in più.

Quando la vidi con la bacchetta sguainata sopra di me, sapevo che aveva capito che ero io l'artefice della sua rovina, che sarei sempre stato io lo stronzo della situazione, e tutto perché volevo vendicarmi inutilmente. Se solo sapesse che stavo pensando proprio a lei in quel momento.

Ma d'altronde, pensavo sempre a lei.
Mentre spingevo Draco tra le braccia di Cho Chang, mentre progettavo di sbarazzarmi di lei in qualche modo, spedendola tra i Babbani a spalare la spazzatura dalle strade. Sorridevo, mentre mi minacciava di morte, sorridevo perché l'ultima cosa che avrei visto sulla Terra, sarebbe stata proprio il suo sguardo, i suoi occhi. Mi sentii un po' come Severus Piton, morto fissando gli occhi di Potter uguali a quelli di sua madre, considerato sempre e solo come un amico. Ma la Evans non aveva ucciso Piton.

Astoria mi aveva ucciso fisicamente, mentalmente, sentimentalmente.
Astoria mi aveva fatto respirare, letteralmente e anche solo mentalmente.
Astoria era semplicemente il mio tutto ed io ero stato un ragazzino.

Prima o poi, magari, riuscirò a rivederla e a spiegarle cosa sento.
Il giorno in cui la mia codardia avrà la peggio.

Angolo Autrice:

Ed ecco qui la tanto sospirata FF!
Ringrazio infinitamente Ladyriddle, che è ormai la mia più grande sostenitrice!
Spero che questa storia possa, almeno un pochino, chiarire ancora di più la situazione!
Per chi segue la serie, e segue anche le altre mie FF, sappiate che non sono ormai defunte, ma in questi giorni posterò nuovi capitoli!
Recensite in tanti!!

Baci, Kaine!