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Autore: Icy    20/04/2014    6 recensioni
- Icy, devi reagire. - sussurrò Stormy con tono rassicurante, cingendole le spalle.
- Neanche i miei poteri reagiscono, come puoi pensare che ci riesca io? - domandò la strega del ghiaccio con gli occhi rossi e gonfi di lacrime, il labbro inferiore le tremava e anche la voce era malferma.
- Non ho più una ragione per reagire, perché la mattina dovrei svegliarmi? Perché dovrei alzarmi da questo letto? Perché devo continuare a vivere? Se n'è andato, non tornerà mai più, l'unica persona che io abbia mai amato e che mi abbia mai amato non c'è più! - il sussurro si era trasformato in un urlo.
Stormy fissava la sorella basita, ogni parola era una pugnalata al cuore.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Icy, Stormy
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest
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- Solo tua -

Erano passati pochi giorni dall'esilio di Tritannus, ma Icy non si era ancora ripresa, se ne stava rinchiusa in camera sua nel silenzio più assoluto, il viso perennemente bagnato dalle lacrime.
Non mangiava, non dormiva, restava immobile con il viso nascosto tra le ginocchia, con le gambe strette al petto, come se quella pressione fosse sufficiente ad alleviarle il dolore.
I suoi pensieri erano tutti rivolti verso il tritone che non avrebbe più visto e continuava a colpevolizzarsi per non essere stata abbastanza forte da tenergli testa, per non aver fatto niente mentre lui attraversava quel maledetto portale... O forse la colpa era di lui, che aveva cercato di ucciderla? No, la colpa era soltanto della strega, di colei che non aveva reagito ed era caduta nella sua trappola d'amore, abbagliata dal futuro che lui le aveva promesso. Questi pensieri la logravano, la ferivano, come se qualche animale si fosse insediato dentro di lei per torcerle le budella.
I singulti la presero alla sprovvista, interrompendo il silenzio spettrale nella stanza.
Stormy la spiava da dietro la porta, ascoltando i suoi singhiozzi sommessi e le urla represse e mai uscite dalla bocca di Icy.
All'inizio era felice che la sorella fosse tornata e che Tritannus fosse stato esiliato, ma dopo aver visto le condizioni di Icy si era dovuta ricredere. Ogni volta che la sentiva piangere e non la vedeva mangiare si sentiva morire dentro, percepiva il cambiamento di quella che, ormai, sembrava un'altra persona e non più sua sorella.
- Smettila di stare dietro a quella porta! Sai che non ti aprirà, lasciala nel suo dolore. - la rimproverò Darcy, per l'ennesima volta.
Stormy la guardò accigliata, come poteva dire queste cose? Come poteva essere cattiva con sua sorella?
Darcy sbuffò irritata davanti al comportamento cocciuto della sorella più piccola.
- Fai come ti pare. - aggiunse prima di allontanarsi a grandi falcate.
"Come può essere arrabbiata con Icy?" continuava a chiedersi la strega delle tempeste, "è solo colpa di Tritannus se adesso lei si trova in quello stato".
Stormy rimase ore intere seduta per terra, appoggiata allo stipite della porta, solo per sentire i gemiti piangenti di Icy trasformarsi in un respiro regolare. Si era addormentata.
Stormy si sentiva le gambe deboli per essere stata così a lungo a sedere, ma alla fine, lentamente, si avviò verso la sua stanza. Non riusciva a smettere di pensare ad Icy, e prima di dormire si promise che le avrebbe fatto tornare il sorriso, a qualunque costo.

***

Stormy si svegliò di buon ora, decisa più che mai che avrebbe fatto tornare il sorriso alla sua Icy.
Dovette camuffarsi per poter uscire per le strade di Magix, ma ormai c'era talmente abituata che questa cosa non la infastidiva neanche più.
Girò per diversi negozi, ricordandosi di tutto ciò che piaceva alla strega del ghiaccio. La conosceva molto bene, non fu un'impresa difficile.
Rientrò soddisfatta a casa sua, cercando di evitare Darcy e i suoi sguardi inquisitori. Provava ancora dei risentimenti per il tradimento di Icy, "se lo merita di stale male per un po', che le serva da lezione" ripeteva spesso a Stormy, quasi fosse un mantra.
La strega delle tempeste non le dava mai ascolto: era la loro sorella, non meritava di soffrire e basta.
Arrivò davanti alla stanza di Icy, fece un profondo respiro e bussò.
- Vai via. - grugnì la strega del ghiaccio, la voce sembrava ovattata e più rauca del solito.
Stormy sospirò ed entrò.
- Icy, sono io.. - sussurrò mentre posava le buste vicino al letto, nascondendole alla vista della sorella.
- Non mi pare di averti detto che potevi entrare. - disse Icy, fredda e dura.
Era stesa sul letto a pancia in giù con la faccia schiacciata contro il cuscino. I capelli lunghi erano sciolti e spettinati, le ricadevano disordinatamente addosso, sul letto o alcuni finivano a terra.
- Stai bene? - chiese Stormy ignorando i versi lamentosi della sorella contro il fatto che fosse entrata senza il suo permesso.
Icy sbuffò, prima di alzare il viso e guardare Stormy, un velo di ironia le apparve nello sguardo, aveva gli occhi e le guance rosse per il pianto che la accompagnava da troppi giorni. Nonostante ciò, risultava sempre bella.
- L'unico uomo che io abbia mai amato ha cercato di uccidermi e io non ho mosso un dito quando l'hanno esiliato, adesso sono in preda al dolore e ai sensi di colpa, quindi, sì, direi di non essere mai stata meglio! - sbottò tutto d'un fiato la strega del ghiaccio, prima di nascondere il viso tra le pieghe del cuscino, per soffocare i singhiozzi.
Stormy percepì una mano fredda stringersi intorno al suo cuore, non ce la faceva più a vedere la sua Icy soffrire in quel modo per colpa di quel Trotannus.
- Conosco io un modo per tirarti un po' su! - esclamò la strega delle tempeste tirando fuori la prima delle sue armi pro-sorriso.
La posò vicino ad Icy, la quale percepì il familiare frescore che emanava, spinta dalla curiosità si tirò su a sedere e vide che tra lei e la sorella c'era una vaschetta enorme di gelato.
Alzò lo sguardo verso Stormy: aveva in mano due cucchiai e uno lo stava porgendo a lei. Sorrideva.
Icy provò a ricambiare il sorriso, ma non ci riuscì, le sembrava di avere i muscoli facciali bloccati in quella maschera di tristezza. Distolse lo sguardo e iniziò a fissarsi le punte dei piedi.
- Guarda, ho scelto i gusti che ti piacciono di più, mirtillo, pesca, menta, crema e quella robaccia azzurra! - aggiunse in fretta Stormy, senza darsi per vinta.
Icy guardò di sbieco il gelato, prima che le lacrime tornassero a inumidirgli gli occhi.
- Eddai, cosa c'è che non va ades.. Oh...
Fino a quel momento non si era resa conto che i colori ricordavano i capelli, la pelle, la coda e il tridente di Tritannus.
- Oh, andiamo! Questo è essere fissata! - la rimproverò Stormy, ma sembrava quasi che Icy non avesse sentito, poteva sembrare una statua, se non fosse stato per il lieve tremore del labbro.
- Non lo faccio di proposito... - sussurrò appena Icy.
- Okay, okay, emh.. Hey, guarda questo! - cercò di riprendersi Stormy tirando fuori dal sacchetto diverse statuette rappresentanti le Winx.
- ...Mi stai prendendo in giro, vero? - domandò Icy fissando la sorella.
- Oh no, invece è divertente, sta a guardare!
Stormy si alzò con una decina di statuette in mano e le appoggiò sul davanzale della finestra dal lato opposto al letto, poi tornò a sedersi accanto ad Icy.
Tese una mano davanti a sé, facendo partire un fulmine che mandò in frantumi una mini-Musa.
- Adesso tocca a te! - disse, sempre sorridendo. Voleva contagiare sua sorella, doveva riuscirci.
Icy fissò la statuina andare in frantumi e fece un mezzo sorriso, tese la mano davanti a sé, imitando il gesto della sorella minore e chiuse gli occhi, immaginando che la statua raffigurante Bloom fosse la fata vera, e che proprio lei andasse a pezzi. 
Stava per attaccarla quando il suo subconscio pensò bene di spostare i suoi pensieri sul fatto che Bloom avrebbe reagito, si sarebbe protetta e in seguito avrebbe attaccato. Un flash-back la prese alla sprovvista e avvertì di nuovo la pressione al petto che la fata della Fiamma del Drago le aveva causato qualche settimana prima. Quando Icy aveva protetto Tritannus da un colpo che, per lui, poteva rivelarsi mortale. 
Non voleva pensarci, non doveva pensarci. Fece un profondo respiro e concentrò tutta la sua energia sulla mano e sul conseguente attacco. 
"Stai per attaccare la statua di Bloom con lo stesso attacco che usavo per attaccare le Selkie. Quando avevi ancora lui." le disse una voce nella sua testa. 
Chiuse gli occhi. 
"Ma lui non c'è più"
Strinse i denti. 
"Per colpa tua."
Non successe niente. 
La pressione si trasformò in una fitta che la costrinse a ritrarre la mano, incapace di reagire. 
- N-non ce la faccio.. È più forte di me... 
- Icy, devi reagire. - sussurrò Stormy con tono rassicurante, cingendole le spalle. 
- Neanche i miei poteri reagiscono, come puoi pensare che ci riesca io? - domandò la strega del ghiaccio con gli occhi rossi e gonfi di lacrime, il labbro inferiore le tremava e anche la voce era malferma. 
- Non ho più una ragione per reagire, perché la mattina dovrei svegliarmi? Perché dovrei alzarmi da questo letto? Perché devo continuare a vivere? Se n'è andato, non tornerà mai più, l'unica persona che io abbia mai amato e che mi abbia mai amato non c'è più! - il sussurro si era trasformato in un urlo.
Stormy fissava la sorella basita, ogni parola era una pugnalata al cuore. 
Posò i suoi grandi occhi verde acqua su quelli glaciali e lucidi di Icy. 
- Devi smetterla di soffrire per quel pesce inscatolato! Io sto facendo di tutto, di tutto!, per farti stare meglio... - sbottò in un crescendo di emozioni la strega delle tempeste. 
Le tremava il labbro inferiore, mentre continuava a fissare la sorella, che sembrava non capire perché fosse lì o perché un suo sorriso sarebbe bastato a riscaldarle il cuore. 
- Io... Ti amo, Icy... - continuò sussurrando appena, cercando in tutti i modi di trattenere i singulti. 
- Oh, sorellina, anche io ti..
- No! Tu non capisci, io non ti voglio semplicemente bene, non provo per te quello che posso provare per Darcy, è più forte, per te provo ammirazione, ti voglio proteggere, voglio che tu diventi mia! - sbottò tutto d'un colpo Stormy, ormai incapace di trattenere le lacrime, mentre Icy la fissava con la bocca leggermente aperta, la stessa bocca che la strega delle tempeste aveva sempre bramato baciare.
Stormy spostò lo sguardo sulla parete opposta, leggermente rossa in viso, non riusciva più a sopportare gli occhi sbarrati della sorella. 
- Io... - iniziò a dire Icy, senza sapere realmente cosa dire. 
- Tranquilla, puoi odiarmi, mandarmi via, non guardarmi mai più in faccia, tanto non cambierà quello che provo. -rispose con tono forse troppo duro. 
Il silenzio della sorella la spronò a continuare a parlare, anche se ormai temeva di perderla del tutto. 
- Senti, so che è una cosa difficile da accettare, ma non so proprio cosa farci, odiavo Tritannus perché lui poteva averti e io no, perché tu eri sempre tra le sue bracca e non tra le mie. Perché lui sapeva renderti felice con un semplice sguardo...
Esitò, non sapendo più cosa dire. 
- Forse è meglio che me ne vada. - concluse, prima di alzarsi, ma venne intercettata da Icy che le prese il polso e la attirò a sé.
Stormy rimase stupita quando sentì le labbra della strega del ghiaccio posarsi sulle sue. 
Aveva gli occhi spalancati, mentre quelli di Icy erano chiusi. Non riusciva a credere a quello che stava succedendo. 
Stormy si lasciò trasportare dal momento, chiuse gli occhi e appoggiò la mano sulla guancia di Icy, asciugandole l'ultima lacrima e spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 
Dopo pochi secondi Icy sentì la lingua di Stormy irrompere nella sua bocca, e insieme alla sua iniziarono una danza senza musica, a scandire il tempo bastavano i loro cuori che battevano all'unisono. 
Icy mise una mano tra i capelli crespi e incolti della sorella, per avvicinarla ancora di più a sé. 
- Sei mia. - sussurrò Stormy sulle labbra della strega del ghiaccio, presa dall'ebbra di quel momento. 
- Solo tua. - rispose l'altra senza staccarsi da quel bacio ubriaco d'amore. 
Dopo minuti di intensa passione le due sorelle si allontanarono, continuando però a fissarsi negli occhi e interrompendo quel silenzio imbarazzante con brevi risolini. Icy stava di nuovo sorridendo. 
Passarono il pomeriggio insieme, nella camera di Icy, a mangiare gelato, distruggere statuette e a scambiarsi i baci che, per troppo tempo, erano stati trattenuti.

Buona Pasqua!
*Si ripara dalle uova che la gente le lancia contro per la oltremodo spaventosa assenza*
Sorry, ho avuto un periodo difficile e privo di ispirazione çç
E so che con questa storia non sono neanche riuscita a farmi perdonare :c e vbb, succede, spero di riuscire presto a riprendere l'attività (?), per il momento temo che dovrete accontentarvi e aspettare, scusate ancora...
Baci,
Icy
  
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