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Autore: Avery Silver    20/04/2014    8 recensioni
Questa è un One Shot dedicata a tutte le ragazze che volevano un finale diverso e che sono state deluse…
Scritto in una notte di primavera insonne… e per tutte le ragazze che mi stanno seguendo…
Leggettelo ragazze perché ve lo siete meritato…
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '🔥 Midnight Sun, the lightning ⚡ shadow ⚫️⚪️ '
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Per chi sperava in un finale migliore…

* La canzone è “ Amazing di Francesca Michielin.*

Diedi un morso alla mela che tenevo distrattamente in una mano.
Avevo deciso di andare in centro prima di partire, per poter imprimere nella mente quel paesaggio, quei suoni, quegli odori che un po' erano stati casa mia.
Quel mondo che avevo dimenticato…
Ero seduta sotto una fermata dell'autobus in attesa. Il bagaglio stretto contro il fianco destro, la tracolla mi solcava una spalla.
Diedi un'altro morso al frutto rosso, il succo mi bagnò le labbra di un sapore dolce e amaro.
Perfetto.
Le cuffie dell'iPod mi tappavano le orecchie per proteggerle dal rumore assordante del traffico e dei passanti che correvano, che camminavano, che parlavano al telefono, che tornavano al lavoro o dalla scuola.
Le mie orecchie non erano abituate a tutto quel traffico ma non riuscivo a staccarmene. 
Palazzi grigi mi circondavano.
Il cielo era incerto. Talvolta bianche nuvole oscuravano la luce del sole creando un'ombra piacevole.
Le note di di un piano suonavano nelle orecchie.
L'autobus accostò, le porte si aprirono con un cigolio di metallo e gomma.
Feci un respiro profondo e mi alzai.
Entrai trovando il bus mezzo vuoto, ormai era il tramonto e la gente doveva già essere tornata a casa.
Timbrai il biglietto e andai a sedermi in uno dei posti in fondo, accanto alla finestra. L'odore acre del metallo mi penetrava, la luce aranciata del tramonto mi avvolgeva come una coperta, calda e rassicurante.
L'auto partì con una spinta che mi fece sobbalzare, le lacrime cercavano di violare il confine che gli avevo imposto, minacciando di uscire a solcarmi le guance.
Ma io non volevo più piangere…
Sulfus mi aveva insegnato ad essere forte, a non piangere mai. Neanche nella più complicata delle situazioni…
Perché esisteva sempre un'altra scelta…
“Open my eyes, look at the pale sky…
All has gone white, can't even see… ”
No… non questa volta.
L'auto oltrepassò il ponte che univa il centro alla città dove mi ero stabilita da… quanti mesi? Sette? Otto?
Ormai avevo perso il conto.
“The hidden sun, the clouds are winning…
Everything's still, just you and me…”
Una donna di fianco a me stava stringendo il sostegno sopra la sua testa per non perdere l'equilibrio.
“And when our hopes are about to fall.
We can restart and shine as gold.”
Non ci badai tanto e mi girai verso il finestrone.
Il sole stava scomparendo tra gli alberi, lasciando il cielo a metà tra l'arancio rosato e il blu violetto.
“And when our dreams seem to be gone.
Crashing the dusk into our dawn. ”
« Sta partendo, non è vero? » sentii una voce gentile con un forte accento francese.
Mi girai.
Era la signora di fianco a me. Aveva degli occhi scurissimi e i capelli bianchi con qualche stiratura nera anche se era molto giovane.
Di sicuro se li era tinti. 
Le labbra erano coperte da un brillante rossetto rosso fuoco.
Le sorrisi e annuii, tornando a guardare fuori, dando un'altro morso nervoso alla mela.
“Gain love from the pain.
Gain life from the rain. ”
« Sei molto giovane! Stai andando da sola? » mi chiese ancora.
Sospirai.
« No, le mie amiche sono già partite… ci ritroveremo lì. Non sono sola… » mormorai.
La donna sorrise gentilmente.
« Però sembri triste, ragazza mia. Se non sono i tuoi amici che devi lasciare, per chi ti sei ridotta così? »
La guardai sorpresa.
Ero davvero ridotta così male? Da indurre in compassione un estranea?
“ A new rainbow for you… ”
Per chi mi ero ridotta così?
Per la mia ragione di vita…
Per il mio peccato più grande e per la cosa più bella che mi sia mai capitata…
Per la mia ombra, per la mia luce…
Per il mio mondo… per la mia vita…
« Per la persona che amo… » le sussurrai con un sorriso stanco.
Lei aggrottò le sopracciglia ma alla fine mi sorrise comprensiva.
« Devi amarla davvero tanto questa persona… » 
Diedi un'altro morso alla mela e annuii sistemandomi meglio la tracolla sulla spalla.
“ There will come a day. We'll find our place. ”
L'autobus si fermò facendoci sbilanciare un po' in avanti.
« Beh… cara… chiunque sia… non lasciarlo andare. Perché non credo che sopravviveresti. » mi disse la donna prima di scendere dall'auto e sparire tra i negozi.
Aveva ragione… non sarei sopravvissuta…
Quello che provavamo l'uno per l'altra ci avrebbe portati solo all'amore se rimanevamo uniti o alla morte se ci avrebbero separati.
Ma che cosa potevamo fare?
Scossi la testa e scesi anch'io dall'autobus.
“ Isn't it so AMAZING? ”
Percorsi quei pochi metri che mi separavano dal portale, lentamente.
Ma non avrei potuto farci niente e lo sapevo, stavo solo prendendo tempo…
“ Over the clouds, always a gold sun…
It will come out and light you up.…”
Ero davvero pronta per le occhiate che mi avrebbero lanciato gli altri Angel?
Per essere quella diversa, quella imperfetta, quella che si è innamorata del ragazzo sbagliato?
Girai l'angolo ed eccolo lì… l'incrocio che mi avrebbe riportata indietro.
Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo.
Okay… ce la puoi fare Raf…
« Te ne vai senza neanche salutare Angelo? »
“ After tonight the fight will be over… ”
Non mi girai nemmeno. Lo sguardo fisso sul portale…
« Sapevo che saresti venuto comunque… » sussurrai.
« Sì ma non è stato carino Angelo… » sentivo che si stava avvicinando, piano quasi avesse paura di spaventarmi.
Adesso sentivo il calore del suo corpo lungo tutta la schiena, il suo respiro caldo sul mio collo…
Chiusi gli occhi lasciandomi sopraffare dalle sensazioni che aveva scatenato dentro di me, dentro la mia mente, dentro il mio cuore…
“ The weight of the world won't be on me… ”
Mi girai lentamente, i nostri petti si sfioravano, i nasi si toccavano, le labbra sospese le une davanti alle altre.
Il suo profumo mi invase, mi riempì completandomi…
I miei occhi si erano persi irrimediabilmente nei suoi, di topazio fuso…
“ And when our hopes are about to fall.
We can restart and shine as gold. ”
« E secondo te adesso… con te così vicino… come potrei mai trovare una motivazione per tornare a casa? » gli sussurrai sulle labbra.
Lui mi sorrise prendendomi dolcemente per i fianchi. Sentii il calore della sua pelle accarezzarmi la pelle sotto i vestiti, facendomi venire la pelle d'oca.
“ And when our dreams seem to be gone.
Crashing the dusk into our dawn. ”
« Non credo che potrei separarmi da te neanche se volessi… » mi sussurrò guardandomi negli occhi, quasi volesse rimproverarmi.
Questa volta fui io a sorridere.
« Ed è proprio per questo che non ti volevo salutare… pensavo che… »
« … sarebbe stato più facile. » completò lui per me.
Abbassai lo sguardo, giocherellando con la mela e annuii.
« No. Molto probabilmente mi sarei sentito abbandonato come un cane… » mi rispose lui con un sorriso.
Scoppiai a ridere e ritornai a guardarlo negli occhi scuotendo la testa.
« Beh… penso che un po' di lontananza ci possa far bene…» sussurrai.
« No, non lo pensi. » mi contraddisse lui.
Risi ma in questa risata non c'era proprio niente di allegro…
« Non so' nemmeno se sopravviverò sinceramente… » ammisi « … e non sto scherzando… ».
“ Gain love from the pain.
Gain life from the rain. ”
Già adesso il mio cuore stava cercando di fermarsi, mi mandava fitte che prendevano anche lo stomaco.
Gli occhi stavano diventando di nuovo lucidi, il respiro irregolare.
Abbassai lo sguardo per non fargli vedere i lucciconi e strinsi la mela tra le mani per non farle tremare.
« Ehi, Angelo… » mi chiamò Sulfus.
Mi mise due dita sotto il mento e fece una leggera pressione per farmi alzare la testa, ma io tenni gli occhi bassi.
Avevo fatto una promessa, mi ero ripromessa che non avrei più pianto, mai più in tutta la mia esistenza.
Ma adesso… era impossibile non piangere.
Una lacrima solitaria mi solcò la guancia.
Impossibile…
“ A new rainbow for you. ”
« Ssh, non piangere. » sussurrò raccogliendo la lacrima con il pollice, accarezzandomi dolcemente una guancia.
Io sono una ragazza forte. Ma anch'io qualche volta ho bisogno di sentirmi dire che andrà tutto bene, che ci sarà qualcuno con me…
Con un singhiozzo lo abbracciai, mi aggrappai alla sua camicia nera affondando il viso sulla pelle del suo petto, scoperta grazie a un paio di bottoni slacciati, in cerca di più conforto possibile.
Lui sembrò sorpreso all'inizio ma poi immerse una mano fra i miei capelli e con l'altra mi strinse la schiena avvicinandomi di più a lui.
“ There will come a day. ”
« Ho paura… » gli sussurrai sul suo petto «…sarò un'emarginata… mi guarderanno tutti male, ne sono certa… di solito è il loro modo di reagire alla diversità… » mormorai.
Tirai su col naso. Forza Raf riprenditi!
« E sappi che tutto questo è colpa tua. » dissi imbronciata tirandogli un pugno nello stomaco con la mano libera, allontanandolo un po' da me.
Lui rise divertito.
« E tu sappi che hai fatto anche tu la tua buona parte e sappi anche che non intendo chiedere scusa. » 
“ We'll find our place… ”
Risi e mi asciugai le guance con la manica della maglia.
« Non devi chiederlo, ti ho già perdonato da un bel pezzo.  » replicai.
« Mmh… però… » sussurrò abbassando lo sguardo sulle mie labbra.
Mi sentii morire…
« Potrei chiedere qualcos'altro… »
“ Isn't it so AMAZING? ”
Smisi di respirare, il cuore si rianimò pulsando furiosamente nel petto, il mio stomaco sprofondò.
« E io credo… » dissi con un fil di voce fissandogli le labbra.
« Che potrei accettare… » mormorai.
Sentii qualcosa spezzarsi tra noi. 
In noi.
Una barriera che nemmeno noi sapevamo di aver costruito si ruppe, permettendoci di incontrarci di connetterci sul serio, con tutti noi stessi, veramente e completamente.
“ I will follow you through the ocean… ”
Sulfus immerse una mano dietro alla mia nuca, fra i miei capelli e mi sfiorò appena le labbra, accarezzandole dolcemente, infiammandomi di desiderio.
Dio… 
Era dannato sul serio…
Sulfus appoggiò un po' di più le labbra sulle mie inducendomi gentilmente ad aprirle e quando lo assecondai, sentii un calore entrarmi dentro, scuotendomi dall'interno, accarezzandomi nell'anima, intimamente.
Sentivo il sapore zuccherino del succo della mela sulle labbra confondere il suo sapore con quello di Sulfus.
Frutto proibito…
“ I will leave behind all my cautions… ”
La sua lingua sfiorò gentilmente la mia seguita dal movimento delle labbra, un emozione potente fece vibrare il mio cuore, sommergendolo di una passione travolgente, insopportabile.
“ And when our hopes are about to fall.
We can restart and shine as gold.
And when our dreams seem to be gone.
Crashing the dusk into our dawn. ”
La mia mano libera gli afferrò i capelli mentre cercavo di domare il respiro e l'istinto di saltargli addosso.
Non mi ero accorta di stare indietreggiando fino a che non mi ritrovai con le spalle al muro.
Il suo corpo si mosse contro il mio, cercando un contatto, intrappolandomi inevitabilmente sotto di sé.
Sentire il suo corpo, premuto contro il mio mi fece perdere la ragione.
Iniziai a mordergli le labbra e intrecciare furiosamente la lingua alla sua in una danza di fuoco che nessuno dei due avrebbe mai potuto vincere.
“ Gain love from the pain.
Gain life from the rain.
A new rainbow for you… ”
Quando ci staccammo avevamo il fiato corto, la mia fronte appoggiata contro la sua.
« Ti amo così tanto che se mi lasciassi potrei suicidarmi… e la cosa mi spaventa. » gli sussurrai. La mente annebbiata dal bacio.
« Non ti lascerei mai Raf. Te lo prometto… » disse solennemente lui, costringendomi a guardarlo negli occhi.
Avrei voluto dirgli che i demoni non mantenevano mai le promesse. Ma d'altronde… gli angeli non dovrebbero mentire e invece io ho mentito così tanto quest'anno.
Lo spinsi via con una mano e facendogli l'occhiolino diedi un'altro morso alla mela.
“ There will come a day.
We'll find our place.
Isn't it so AMAZING? ”
« Okay adesso che me lo hai promesso sono molto più tranquilla… » ridacchiai.
Lui alzò un sopracciglio, un sorriso ironico dipinto sulle labbra.
« Ah sì, certo… però ti conviene correre, il portale si sta chiudendo.» mi fece notare lui.
Mi girai e in effetti… il portale stava seriamente per chiudersi.
« Cavolo allora è meglio che mi muova… » mormorai camminando velocemente verso l'incrocio.
« Ah e… Angelo! » mi richiamò Sulfus.
Mi girai.
Lui sorrise mettendo in bella mostra la mela che mi aveva sfilato di mano senza che me ne accorgessi minimamente.
« Non fare cazzate. » mi raccomandò scherzosamente mordendo la mela ma, guardandolo negli occhi vidi che c'era un vero e proprio ammonimento.
Risi di cuore.
« Beh, in teoria quelle sei solito a farle tu. » dissi prima di sparire.
Ma sinceramente non sapevo nemmeno io cosa mi passava per la testa.


BUONA PASQUA RAGAZZE XDDD !!!!!
  
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