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Autore: Cyanide_Camelia    15/07/2008    6 recensioni
1° CLASSIFICATA AL CONTEST NEJITEN-SHIKATEM INDETTO DA GAARA_4EVER "...Di colpo, il suo pensiero era tornato a lei. Non era riuscito a trattenere un sorriso intenerito. Impossibile negare che, in fondo, quella ragazza gli piaceva..." Un’incursione notturna, un bacio, mille sorrisi. [ShikaTema] PER TE <3
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Smile

*Smile*

 

Shikamaru era sdraiato sul letto a guardare il soffitto, dalla finestra spalancata entrava una leggera brezza che faceva ondeggiare le tende.

Aveva tirato un lungo sospiro, poi si era alzato ed era andato a sedersi sul davanzale.

Dopo una veloce ricerca nel suo giacchetto da jonin, aveva tirato fuori il pacchetto di sigarette, infilandosene una in bocca, e l’accendino.

Il piccolo punto di luce rossa spiccava nel buio della notte, l’unico suono era costituito dal ritmico respiro del ragazzo.

Di colpo, il suo pensiero era tornato a lei.

Non era riuscito a trattenere un sorriso intenerito.

Impossibile negare che, in fondo, quella ragazza gli piaceva.

E non era nulla di legato all’aspetto estetico.

Certo, le sue curve mozzafiato erano famose ovunque.

Ma non era quello ciò che lo aveva colpito.

No, era il suo carattere.

Quell’arroganza. Quella perenne aria di sfida. Quello sguardo che comunicava chiaramente la sua consapevolezza di essere superiore.

E, naturalmente, quella sfumatura di vezzosa femminilità, onnipresente, a caratterizzare ogni suo gesto.

Un insieme esplosivo di energia, determinazione, e classe inconfondibile.

Così, mentre la sigaretta si consumava tra le sue dita, Shikamaru rifletteva su quella che ormai, più che una seccatura, era diventata un’ossessione.

La vedeva ovunque. Ogni piccola cosa gli ricordava lei. A partire dal negozio con le specialità tipiche di ogni paese, dove restava per ore a fissare gli scaffali con i prodotti di Suna, fino alle nuvole, che venivano portate via dal vento.

E così era partita in un’escalation che, da questo semplice fenomeno, lo aveva portato a lei.

 

“Ah!” ad un tratto, qualcosa lo aveva colpito sulla mano, facendogli cadere il mozzicone acceso.

 

Riuscendo a stento a trattenere un grido per il dolore acuto, aveva poi osservato il segno sul dorso della mano: largo, circolare, piatto, gli aveva lasciato qualche residuo di sporcizia.

Shikamaru aveva sorriso con l’aria di chi ha appena decodificato un crittogramma ed aveva raccolto un ciottolo bianco, che era atterrato silenziosamente sul suo futon.

 

“Bene bene…se sei così bravo a calcolare la traiettoria del sassolino, vediamo se schivi questa…” aveva mormorato tra sé, brandendo saldamente l’occhiello di un kunai con l’indice ed uno shuriken con l’altra mano.

Aveva lanciato prima il kunai, poi lo aveva fulmineamente deviato con lo shuriken ed era rimasto ad aspettare, acquattato vicino alla finestra.

Vedendo che l’offensiva sembrava essersi placata, si era tornato a sedere sul davanzale ed aveva acceso un’altra sigaretta.

Ma, al secondo tiro, aveva sentito un fruscio nella stanza.

Si era voltato di scatto, pronto ad attaccare.

 

“Guarda cosa mi tocca fare per farti smettere di fumare.”era una voce femminile. Calda e profonda.

E, come per incanto, dall’ombra era uscita proprio lei.

“Ciao, cry-baby.”

Con il suo passo accattivante gli si era avvicinata, sorridendo.

 

“Temari, ma come diavolo ti vengono in mente certe trovate? E io che chissà che mi credevo stesse succedendo!” aveva risposto lui, evidentemente infastidito.

 

“Oh, avanti, non mi dici nemmeno quanto ti sono mancata?” aveva chiesto lei, con tono provocatorio.

 

“Hmpf…seccatura.” Aveva sentenziato, per poi voltarsi dal lato opposto e sorridere.

Non immagini quanto, Temari.

“Che sei venuta a fare?”

 

“Non ti riguarda.- aveva iniziato a misurare la stanza con gli occhi, per poi posarli su di lui, che le appariva stranamente affascinante. -posso dormire qui?”

 

“Cert…Cosa?!? Dormire qui?!? Ti presenti a casa mia nel cuore della notte, mi fai pensare ad un’aggressione e poi ti trovo nella mia stanza senza un reale motivo. Dovresti ringraziare che non ti ho sbattuta fuori appena ti ho vista.” Aveva concitatamente ribadito Shikamaru, mentre la ragazza, seduta davanti a lui, rideva compiaciuta dalla sua rabbia.

 

“Oh, avanti, non ti mangio mica! E io che volevo farti una sorpresa. Per un attimo avevo creduto che ti avrebbe fatto piacere stare con una vecchia amica. Beh, se la metti così, io levo il disturbo. Ciao!”

 

Temari stava per saltare giù, nel giardino.

Si era imposta di non mostrargli il suo disappunto.

Eppure, si sentiva umiliata e contrariata dall’atteggiamento di lui.

Così, aveva deciso di indugiare qualche attimo.

CI ripenserai, cry-baby…è solo questione di attimi e mi fermerai…sai che lo vuoi.

 

E proprio mentre stava per slanciarsi, aveva sentito una presa attorno al suo piccolo polso stringerla.

 

“Aspetta, Temari. Puoi restare.”

 

Si era voltata, fingendosi stupita.

Tutto come avevo immaginato!

 

“Ne sei sicuro?” aveva chiesto, diffidente, ricevendo per tutta risposta uno sorriso gentile.

 

Shikamaru le aveva porto le mani per aiutarla a scendere, Temari le aveva strette, confidando in lui.

Per poi rischiare di finire lunga per terra.

 

“Cry-baby, sei un idiota!” aveva tuonato lei, prendendolo per il bavero.

 

“Guarda che non è colpa mia se tu sei così pesante.- le aveva risposto, sarcastico.- Touché.”

 

“Le mie curve sono sexy,guarda che non è colpa mia se tu sei così frigido.”

 

Shikamaru, non sapendo cosa rispondere, si era soffermato a verificare il particolare “curve-di-Temari”, che aveva naturalmente già notato, ma sul quale non si era mai realmente soffermato.

Arrossendo leggermente, si era divincolato dalla sua presa e si era passato una mano tra i capelli, inspiegabilmente sudato.

 

“Le hai appena notate?” aveva incalzato lei.

 

Lui sentiva l’imbarazzo aumentare ad ogni momento. Questa era Temari: sempre pronta a rigirare il coltello nella piaga, ad indagare sugli argomenti che più lo mettevano in difficoltà, a fare domande estremamente difficili.

Se le avesse risposto di sì, avrebbe corso il rischio di passare veramente per un ragazzino.

Se le avesse risposto di no, avrebbe corso il rischio di passare per un pervertito.

Si trovava in un vicolo cieco: qualunque cosa avesse detto, avrebbe fatto comunque una figura pessima.

 

“Non è che le ho appena notate, è solo che preferisco altre cose di te.”

 

“Ah, ora mi diventi anche galante! così mi aumentano i trigliceridi, sai?…se  ti devi salvare la faccia, almeno inventa una bugia migliore.”

 

E le aveva scorto quel bagliore negli occhi. Irresistibile.

Le aveva preso il mento, tirandola a sé, e le aveva cinto la vita con l’altro braccio.

 

“Guarda che dico sul serio.” Aveva sussurrato, beandosi dell’espressione stupefatta ed estremamente bella di Temari.

 

E Temari aveva sorriso, soddisfatta, vedendolo proteso verso di lei con gli occhi chiusi e le labbra semiaperte, in attesa di una sua mossa.

Aveva riso, divertita dalla dolcezza di quello spettacolo che solo a lei era concesso assistere.

Shikamaru si era imbronciato per quella risata tanto indelicata nei suoi confronti.

Lo aveva baciato, silenziosamente, tenera ed incalzante, sentendone i movimenti impacciati ed insicuri.

 

“Avanti, non dirmi che era il tuo primo bacio!” aveva esclamato Temari.

 

“E invece sì, lo era. Contenta ora?” aveva detto lui, avvilito.

 

“Sì!” aveva risposto, felice, abbracciandolo.

 

Shikamaru non aveva capito del tutto quel gesto, però l’aveva abbracciata anche lui, di rimando, sentendo il viso di lei adagiarsi sulla sua spalla.

 

Erano rimasti in quel modo tutta la notte: Temari si era accoccolata tra le gambe di Shikamaru, il capo reclinato sul suo petto; lui con la schiena appoggiata al muro tenendola stretta a sé, quasi per proteggerla.

 

Quando il sole era sorto, lei era sgusciata via dalle braccia accoglienti del jonin. Aveva sorriso, prendendosi un ultimo bacio furtivo dalle labbra, con gli angoli leggermente piegati verso l’alto, di lui.

 

Ieri sera mi hai chiesto cosa fossi venuta a fare…beh, ora lo sai. Sono venuta a vederti sorridere.

 

Gli aveva rivolto un ultimo sguardo, concedendosi un’espressione intenerita, prima di saltare giù, riprendendo il suo atteggiamento fiero e orgoglioso di sempre.

 

“E’ un addio, Temari?”

 

Si era voltata, stupita di vederlo sveglio.

 

“Non esistono addii tra noi due, cry-baby. Altrimenti come farei a salvarti quando sei nei guai?”

 

Era andata via, con quel maledettissimo sorriso beffardo.

Shikamaru aveva sbuffato, incrociando le braccia dietro la nuca, gli occhi fissi sulla strada.

 

“Donne…che incredibili seccature.”aveva sentenziato sottovoce, prima di mettersi in bocca una sigaretta.

 

Ma proprio quando stava per accenderla, aveva sentito una fitta alla mano. Aveva voltato il dorso ed aveva visto un livido circolare.

Hmpf…sei incredibile, lo sai?

Prendendolo come un monito, aveva riposto la sigaretta nel pacchetto, stupito di sé stesso.

E, senza una spiegazione precisa, Shikamaru aveva sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.:Spazio Cos:.      

Prima Classificata al contest NejiTen-ShikaTem indetto da gaara_4ever

 

Sono molto fiera di questa fic. Le ho donato anima e corpo, ed è nata in un brutto momento.

Eppure, ce l’ha fatta.

La amo, è la mia bambina bella!

E la dedico a Ivano Masala.

Lui lo sa perché.

 

 

 

 

Un Bacio, popolo.

 

 

Cos <3

  
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