Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Maya98    20/04/2014    3 recensioni
"È una dissonanza prodotta tra due voci, o parti, e può avvenire fra due note con lo stesso nome, suonate in successione che siano una naturale e l'altra alterata, ma in parti differenti."
Sherlock capisce che c'è solo un modo per battere Moriarty, e questo modo è fingersi dalla sua parte, con tutte le conseguenze e i sacrifici che questa scelta comporta. Ovviamente, John ne è totalmente all'oscuro.
Note: Johnlock, accenni pesanti di Jary e "Sheriarty" senza sentimento, e qualche cosa di Sherlock&Mary. Cammei vaticani, P.O.V. di Sherlock, Post-HLV.
Avvertimenti: Non è non-con perché è consensuale, ma sicuramente non voluto.
 
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Mary Morstan, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Falsa Relazione

È una dissonanza prodotta tra due voci, o parti, e può avvenire fra due note con lo stesso nome, suonate in successione che siano una naturale e l'altra alterata, ma in parti differenti.

 
"He could be the making of my brother, or make him the worse than ever"


1 - Prelude
Chopin - Preludio della goccia d’acqua


Il ticchettare delle scarpe sul parquet — cadenzato e sottile, ma in qualche modo frenetico — non fa altro che irritare Mycroft profondamente.
-Come puoi capire, ho bisogno di un supporto di un certo tipo, in particolare di quello che tu puoi fornirmi in questo caso.
L’uomo osserva il fratello più giovane con la coda dell’occhio, fingendo di leggere ancora tra gli inserti governativi del giornale che ha in mano, mentre questo cammina avanti e indietro per la stanza, con il mento basso e le mani incrociate dietro la schiena.
-Purtroppo dovrò infrangere delle vie legali — numerose vie legali, in effetti — ma sono giusto alla conclusione che è l’unico modo. Per estirpare quest’erbaccia alla radice.
La sua postura rigida gli suggerisce una tensione di origine antica, sepolta sotto strati e strati di rimpianti, che affiora ogni tanto negli occhi chiari, increspandoli. Il suo passo sembra avere un vertiginoso aumento di velocità e Mycroft rotea gli occhi — quanto sentimentale si potrà ancora dimostrare, suo fratello?
-Probabilmente non dovrei compiere azioni drastiche in luogo aperto, a parte forse una o due — in tal caso devi tenerti pronto e fare tutto il possibile per sviare da me ogni sospetto, e impedire che i pochi che ne sanno qualcosa spifferino in giro — ma mi servirà una pulizia completa del mio nome appena potrò tornare in società, esattamente come l’ultima volta. L’ultima cosa che voglio è finire in un tribunale.
Un ricciolo ribelle gli danza sopra la fronte statuaria, accompagnando il dirupo con un drappo teatrale, che si perde nel colore pallido dei suoi occhi vispi. Il profilo del naso scivola alle labbra, contratte per lo sforzo e dalla determinazione, che rivelano in sé una grande agitazione.
-E per di più ho bisogno di un vecchio cellulare irrintracciabile che non abbia GPS, anche se probabilmente dovrà essere dotato di una fotocamera e un registratore audio, attraverso il quale ti manderò le informazioni che riuscirò a trovare nel frattempo. Non ho idea di quanto questa cosa potrebbe durare, ma la mia stima più ottimistica segna almeno tre mesi. Mamma e papà non dovranno saperne niente, così tutti gli altri.
Mycroft sbuffa nuovamente, questa volta più forte e con fare più plateale, cercando di attirare l’attenzione del fratello che invece, a quanto pare, è completamente concentrato sul suo discorso. Può sicuramente capire l’importanza del caso, ma il sospetto che si sia fatto coinvolgere troppo è ormai una certezza.
-Appena il problema sarà eliminato, tornerò alla mia vita di sempre. E preferirei nettamente non avere complicazioni.-improvvisamente il ticchettio si ferma, segnale che il proprietario delle scarpe e dei piedi in movimento si è bloccato sul posto. Questa volta Mycroft alza lo sguardo, solo per incontrare un volto sollevato verso l’alto a guardare il niente, distante, inafferrabile:-E finalmente, il mondo non sentirà più parlare di James Moriarty o di quel che ne è stato.
-Voglio sapere,-interviene bruscamente Mycroft, spazientendosi, abbassando il giornale e congiungendo le mani sotto il mento con aria severa:-se davvero reputi che questo ginepraio di azioni suicide ne valga la pena.
Lo sguardo di Sherlock si assottiglia, appena si posa su di lui, affilato come una lama. Un attimo e quegli occhi si spalancano, e la farfalla esce dal suo bozzolo, brillando in tutta la sua magnificenza nel cielo estivo:-Se ne vale la pena?
Sarebbe impossibile non cogliere quella nota vibrante di rabbia nel suo tono, così intensa e passionale, così tipica del suo sciocco fratellino, così impulsiva e temeraria, e al tempo stesso così fragile. Mycroft aspetta che l’altro continui, senza dire nulla, limitandosi ad appoggiare la schiena alla sua comoda poltrona.
-Mi sono gettato da un grattacielo. Sono stato torturato. Ho ucciso un uomo e sarei andato in esilio in una missione suicida — mi chiedi davvero se ne valga la pena?
Per John Watson. Nessuno dei due ha ancora pronunciato quel nome ad alta voce, quella semplice sequenza di suoni, quelle due corte parole, ma rimbombano tra loro come i colpi di un cannone. Una guerra mai dichiarata ma aperta da quando si ha memoria.
-Ma perché?-insiste Mycroft con tono spazientito, inclinandosi in avanti e appoggiando i gomiti sulla scrivania, le mani ancora intrecciate:-Ti chiedo il perché. E replicare con le cause non spiega l’effetto, centro della domanda che ti ho posto.
Per un secondo la bocca di Sherlock sembra stare per spalancarsi, quasi sorpresa, ma poi il suo proprietario riprende il controllo, e stringe le labbra, facendone solo una linea sottile, tremante, colma di rabbia quanto le sue mani convulsamente strette in pugno.
-Lo sai benissimo il perché,-sibila, con gli occhi di fuoco:-Non mi umilierò certo abbassandoti a dirtelo unicamente per compiacerti.
-Così cieco, Sherlock...-mormora l’uomo, ritirandosi dalla scrivania, facendoci scorrere un palmo sopra e seguendo il tragitto con sguardo perso:-Sempre così ostile, e così cieco in questa tua ostilità...
-Dammi quello che mi serve, e non mi vedrai più.-risponde risoluto, senza abbassare lo sguardo, le mani strette a pugno infilate nelle ampie tasche del cappotto. Una statua di gelido rancore, una statua di un legame andato in pezzi in modo univoco. Un legame risanato da una parte e ferito dall’altra.
-Ti garantirò la copertura che necessiti.-si arrende infine Mycroft con un sospiro, scuotendo la testa. Sherlock non fa neanche un cenno di ringraziamento, concedendosi al massimo un rigido movimento del capo, prima di incontrare nuovamente i suoi occhi, voltarsi e andarsene.
-Così cieco, Sherlock.-ripete Mycroft, fissando il punto in cui il fratello è sparito, oltre la porta, con sguardo assente e accendendosi una sigaretta. Tira una boccata e osserva spirali inesistenti formare forme indistinte di una nebbia viscosa, confusa, inafferrabile. Piega gli angoli della bocca nel principio di un sorriso amaro, prendendo un’altra boccata profonda, quasi sfinita:-Così incredibilmente cieco...




( Continua )



Note:
Questa storia è un'impresa, ma ci tengo molto. Saranno 18 brevi capitoletti, tranne qualche eccezione di capitoli più lunghi, a raccontare un improbabile seguito di His last vow molto Johnlock, molto triste, molto incentrato su Sherlock. Farò chiarezza su un paio di cose poi vi lascio andare, visto che le note tanto non le legge mai nessuno. 
Punto 1, il titolo. Falsa Relazione. Ha un duplice significato, il primo è la falsa relazione che Sherlock deve intessere con Moriarty per salvare John, il secondo significato è legato alla musica, come dice la definizione nel sottotitolo. Perché la musica? Perché questa storia è il mio tributo alla musica classica, e all'amore che, da pianista, provo per quest'ultima. Ogni capitolo ha infatti il nome di un brano (perdono che ci sarà poco Beethoven, nonostante io lo ami, perché non si adattava al contesto).
Punto 2, lo stile e il punto di vista di Sherlock. In questo capitolo non si vede, ma inizio a spiegare in vista già del prossimo, e soprattutto di quello dopo. Per renderlo IC, ho sviluppato una mia concezione tutta assurda sulla mente di Sherlock, e su questa concezione ho elaborato questo stile. Ogni personaggio normale lavora su tre livelli narrativi, giusto? Sherlock ragiona su almeno 8 livelli, se non 9. È un personaggio complesso, dalla mente straordinaria. Luigino ragiona su due piani diversi: il piano della realtà oggettiva, scientifica, esatta, e il piano della sua concezione delle cose, più metaforica, ma non poetica. Pertanto ho provasto ad evidenziare questi due aspetti nel suo punto di vista, due piani su cui luigino ragiona separatamente, ma che spesso si incontrano e sfociano l'uno nell'altro. Per esempio, quando Sherlock parla con Moriarty, non lo vede parlare con la bocca, umana, ma con le tenaglie di un ragno. È complicato da spiegare, la già nei prossimi capitoli ne avrete degli esempi. È un metodo e uno stile assolutamente sperimentale, e ciò che sto cercando di dirvi è che se avete pareri o consigli di qualsiasi genere, di offrirmeli pure, saranno ben accetti.
Alla prossima! E grazie per essere arrivati fin qui.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Maya98