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Autore: Ellie_x3    15/07/2008    3 recensioni
Mi chiamo Kagome. Una volta avevo anche un cognome, ed era Higurashi. Ma questo non importa più, ormai, da quando Lui ha dato inizio alla mia lunga notte...
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Vampire's Blood
Vampire's blood


Non volevo essere un vampiro.
E lui lo sapeva benissimo.
Ma...ma....Dio che casino.
Cominciamo daccapo.
Mi chiamo Kagome.
Kagome e basta, ora.
Oh, un tempo un cognome ce l'avevo....era Higurashi.
E avevo una vita.
Avevo una famiglia, degli amici.
Alcuni sono con me, ora, nelle mie tenebre eterne.
E, rullo di tamburi, avevo un uomo che mi amava, nonostante avessi solo diciotto anni.
Già a quell'età ero bella. molto bella.
Ed ero famosa, e ricercata. E avevo anche avuto la fortuna di trovare quell'uomo pefetto che mi voleva bene.
Si chiamava Kouga, sapete, e mi trattava come fossi un fiore prezioso da conservare e amare con tutto sè stesso.
Mai una volta mi ha tradito, e io potevo dire di amarlo senza mentire.
Avevo una vita invidiabile, sì. Sono ancora felice per quel periodo così leggero...così dolce....
Ma è cambiato tutto una notte.
Anzi, LA notte.
Era il ventisette luglio.
Ora che ci penso mi viene da sorridere....quanti anni sono passati da quel giorno....
Una notte calda, dove il profumo dell'estate si confondeva allo smog e all'afa pesante.
Ma mi piaceva comunque.
Ho sempre amato l'estate, ma non per motivi particolari.
Mi piace e basta, oggi come allora.
Comunque Lui è arrivato. Ma lo aspettavo.
Un anno prima era già venuto.
Ma non mi aveva fatto nulla, era scomparso così come m'era apparso. Dal buio.
Ero lì, e aspettavo: sapevo che sarebbe tornato prima o poi.
E i fatti mi hanno dato ragione.
Così, come una stupida, sono rimasta ad aspettarlo. Aspettarlo per mesi....finchè quel ventisette del sette, una strana coincidenza, non realizzò i miei desideri.
O i miei incubi.
E' entrato in camera, così, come se niente fosse.
Dovevano essere le 3 del mattino, o una cosa così. E c'era silenzio.
solo silenzio a riempire la mia mente e il mio cuore. A riempire l'aria che respiravo.
Mi ha guardata, con gli occhi freddi e carichi d'esperienza che contraddistinguono la sua specie.
Erano azzurri, come zaffiri che abbiano guardato troppo a lungo la bocca d'un vulcano, ma si riconoscevano alcune pagliuzze dorate.
Da umano (se mai lo era stato) doveva avere gli occhi color del sole d'agosto.
Mi dissi che mi sarebbe piaciuto vederli ancora di quel colore così luminoso.
Che pensieri stupidi!
Ho corrisposto lo sguardo, spavalda. Ma dentro morivo.
Non ha parlato, e nella penombra ho potuto scorgere solo un accenno del suo sorriso perfetto, beffardo.
E' stato un pò uno shock vederlo sorridere, effettivamente.
Perchè, vi chiederte.
Beh, perchè così ha scoperto i canini, brillanti e appuntiti come li descrivono sui libri.
Sono rimasta paralizzata, o almeno è quello che ricordo.....so solo una cosa, che si è avvicinato.
Io ero ancora sul letto, immobile, affondata fra i cuscini del mio bel letto matrimoniale.
Si è piegato su di me, un pò strano a vedersi data la sua altezza, sicuramente più di un metro e ottanta.
Credo di aver cercato di urlare, ma lui mi ha coperto le labbra con la mano destra, mentre con l'altra si teneva in equilibrio, puntellandola sul muro di fianco a noi.
Ho pigolato qualcosa che assomigliava vagamente a un "smettila, mi fai paura", ma non mi ha ascoltata.
Ha aperto la bocca, e ha affondato i denti nel mio collo.
Lo so perchè nonostante avessi stretto gli occhi quasi febbrilmente ho sentito un vago dolore, mentre la mia mente s'annebbiava.
Ricordo solo i suoi capelli lunghi, neri come la notte, che mi facevano caldo, mischiandosi ai miei, della stessa tinta scura.
Ricordo che per la prima volta, appena smise di bere, sentii la sua voce.
Era calda, pacata.
Parlava lentamente, facendo delle pause fin troppo lunghe fra una parola e l'altra, che ti facevano dubitare che fosse sincero.
Quella volta, fu come se l'avessi sempre sentito. Come se la sua voce non mi fosse per niente estranea.
Mi disse che era assetato. Potevo vivere o morire a seconda della mia scelta.
E mi diede due sole opzioni: vivere per sempre o morire.
Mi disse che sarei diventata come lui se solo avessi voluto. Se solo gli avessi detto di sì.
- Altri non hanno voluto unirsi a me per paura della dannazione eterna ma tu....? vorrai unirti a me, tu?-
così mi disse.
Risposi con un bisbiglio, un sì così fievole che io stessa faticai a sentirlo.
Alzò la testa quanto bastava per guardarmi negli occhi, e le sue labbra si curvarono in un sorriso enigmatico.
Sembrava soddisfatto, eppure infinitamente triste.....non saprei dire.
Solo allora mi resi effettivamente conto che di nuovo mi sottraeva sangue, tutto quello che avevo, e poi mi porgeva il suo polso squarciato.
Voleva che bevessi, e che lo facessi subito.
E obbedii, dato che altro non potevo fare.
Il resto...beh...ve lo risparmio. Non credo sarei capace di descrivere un momento del genere, di estasi e disperazione totali.
Una corsa cuore a cuore. Il mio che s'arrestava, e il suo che cominciava a battere per poi smettere di nuovo.
Ed è così che sono qui, figlia di una creatura che ormai chiamano solo vampiro, di cui solo noi conosciamo il vero nome, e che è qui.
Accanto a me.
Non m'ha mai mostrato particolare affetto, nè tantomeno amore. Ma funziona così, so dentro di me che mi vuole bene.
E questo al momento basta.
Tanto nemmeno io credo di poter amare. Non più.
Ora solo Sango, la mia migliore amica, la mia prima vampira mi capisce.
Nemmeno lui, il mio signore, il mio creatore, è più capace di contenermi. Di domarmi, di rinchiudermi.
Sono forte, ormai. Dannatamente forte.
Ma sono anche legata a Lui, a Inuyasha, a colui che mi ha dato morte e vita nello stesso istante.
Perchè sono una sua creatura, una sua fedele.
E da lui non scapperò mai. Lo so.
Anche se, nonostante il mio potere sia la forza e la debolezza del clan, decidessero di eliminarmi.
E anche se morirò...morirò per loro....per me....
Ma non morirò senza lottare.
Il sangue che è dentro di me è sangue dannato, sangue vampiro, certo.
Ma è pur sempre sangue di donna.

eh già raga non state sognando...sono proprio io! mi è tornata finalmente l'ispirazione!!!  Anche se il primo anno di liceo non mi ha lasciato per niente il tempo di scrivere, e il computer certo non ha aiutato....Vabbè, ditemi che ne pensate di questa One che, lo so, non centra un tubo con Kagome, ma perdonatemi: lo sapete che sono totalmente fuori! ^^' Per la cronaca: questa ff è dedicata a un mio amico che, si spera, dovrebbe venire a trovarmi giusto il 27 di luglio e spero apprezzerà lo scherzetto!!! ^_^
 V.V.B
   
 
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