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Autore: _Woundrous_    20/04/2014    12 recensioni
I Cacciatori del Tempo viaggiano nel Tempo per battersi contro creature malvagie che vogliono cambiare il corso degli eventi. James, un diciassettenne piuttosto normale con l'aspirazione di diventare uno scrittore, si ritrova per via di un orologio da taschino con tre compagni per combattere il male. La realtà si mescolerà con la fantasia dando vita a diversi problemi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Se non vi piace leggere, non avete trovato i llibro giusto."

- J.K. Rowling




La pioggia riecheggia nel pozzo della piazza cittadina mentre io e i miei compagni ci troviamo ancora sulla carrozza, diretti alla taverna. I sentieri tortuosi stracolmi di pini fanno spesso perdere l’orientamento  e il tempo di sicuro non aiuta. I nitriti dei cavalli neri si confondono con i tuoni che si susseguono  uno dopo l’altro; il terreno bagnato e le fosse rendono il nostro viaggio ancora più entusiasmante. Una volta arrivati nella piazza cittadina noto  tra lampi e pioggia che il mio compagno porge delle monete ad un folletto dalla lunga barba che sforza un sorriso mostrando di  avere pochi denti per nulla curati e che strizza gli occhi come segno di riconoscimento.

- Grazie padrone.
Si rimbocca le maniche e si allontana alla guida della carrozza nera che continua ad  affondare nelle pozzanghere.

Io e i miei tre compagni ci  voltiamo. Pur essendo sera vediamo che vicino alla taverna ci sono grandi quantità di paglia ammucchiate, il pozzo della piazza cittadina fatto interamente di pietra e una casella postale di legno. Sul terreno bagnato, all’estremità della piazza, affiorano dei cespugli di fiori selvatici e di belladonna. Più in là, se si guarda attentamente, si intravedono  bagliori di candela che fuoriescono da alcune piccole capanne sparse per il paese.
E’ strano perché non  avevo mai viaggiato nel tempo, è la prima missione per me. All’inizio pensavo fosse un sogno, ma una volta che un folletto mi ha preso a morsi ordinando di salire sulla carrozza mi sono dovuto ricredere: una fortuna del genere non capita tutti i giorni, tanto meno se non si crede a nulla che non sia reale. Di solito questo genere di cose capitano soltanto nei miei libri che mi aiutano a creare  mondi infiniti dove posso stare bene  e in cui posso viaggiare con la fantasia. Ma ora che la fantasia è diventata la mia realtà non posso nascondere di essere spaventato. I miei compagni invece ci hanno già fatto l’abitudine : hanno intrapreso parecchie missioni  e non sono per niente preoccupati.
Sono tutti e tre giovani ma nel presente credo che abbiano una certa età. Mason ha ventiquattro anni, porta dei capelli lunghi neri e ha uno sguardo placido e pacificatorio che trasmette serenità. E’ il più vecchio del gruppo ma al contrario degli altri due ha un corpo esile. Tuttavia non è da sottovalutare : sulla carrozza mi ha raccontato che una volta ha ucciso ben sette arpie con solo due frecce cavalcando un drago che voleva divorarlo. Come souvenir porta una zampa di arpia legata al collo con uno spago abbastanza sottile. Chris, ventidue anni, è il più impavido. Lunghi capelli ondulati rossi gli coprono l’occhio sinistro e una cicatrice sulla guancia. Bottino di guerra, dice lui. Ha un corpo più slanciato e proporzionato rispetto a Mason  e supporta alla spalla un fodero nero con una spada di acciaio. E’ la sua compagna di battaglia : nella sua impresa più pericolosa ha ferito il principe dei demoni, Aamon, uno dei tre servi di Satana . Lo riferiva sulla carrozza, chiaramente orgoglioso di ciò che ha fatto. Hibernus irritato lo contemplava aggrottando le sopracciglia. Sembra il tipo più temibile e non mi ha rivolto nemmeno una parola. Mason mi ha detto il suo nome  e la sua età, diciannove anni. Nient’altro. Sul viso porta una barbetta sul grigio argentato e una lunga chioma folta e ondulata gli si poggia sulla spalla. Gli occhi gialli, contornati da ciglia grigie, sembrano essere illuminati dalla luce del sole. In quanto a me, sono James, il più giovane del gruppo. Ho diciassette  anni e no, non ho ucciso troll, orchi e quant’altro. In realtà sono un tipo abbastanza normale se non si tiene conto di alcuni sogni. Al  contrario degli altri non porto capelli eccessivamente lunghi anche se mi ritrovo spesso a dover soffiare via i  ricci dai miei occhi verdi. Uccidiamo creature  leggendarie malvagie  tornando nel passato per poter garantire la pace nel presente.  Si potrebbe dire che siamo dei …
“Cacciatori del tempo!”
La soave musica proveniente dal liuto suonato da un giullare di piazza si interrompe bruscamente. La taverna si libera in pochi secondi e le persone che si ubriacavano tranquillamente sono tutte scomparse dopo la confusione iniziale dovuta alla fuga, ne rimangono poche negli angoli più bui non illuminati dalle candele. Solo con la luce noto che indossiamo degli stivaletti con tacco , dei pantaloni di pelle nera , un cappello da cowboy nero che ci ombreggia la fronte, una lunga giacca che striscia quasi per terra su un gilè nero con dei bottoni grigi.
- Perché hanno paura di noi? - chiedo a Hibernus che mi sta accanto.
Si limita a schioccarmi uno sguardo e non risponde. La taverna lercia presenta parecchi tavoli, un paio di tavoli da gioco in abete lavorato e diversi boccali pieni o vuoti sul bancone di legno d’ardere. Dietro prevalgono diverse bottiglie impolverate sullo scaffale dove si scorgono un paio di ragnatele. La noncuranza del locale e il tremolio delle candele  ricordano a Chris vari Bistrot francesi.

- Portaci qualcosa da bere. – dice gentilmente Mason all’uomo dietro al bancone ,apparentemente terrorizzato dal nostro arrivo.
L’oste, bassotto, gracile ,quasi pelato con qualche capello bianco fuoriposto  e decisamente sulla sessantina, si avvicina lentamente, timoroso e con il viso abbassato, strofinando i piedi sul pavimento scheggiato  con dei boccali di birra chiara su un vassoio.
- Salve buon uomo. – Mason fa un cordiale saluto.
- I miei ossequi. – evita il nostro sguardo e fa un lungo sospiro prima di continuare.
 - Come ma..mai dei Cacciatori del Tempo vengono in un umile taverna a quest’ora? – la sua voce sta chiaramente tremando.
 Hibernus accarezza il proprio pugnale e se lo fa passare tra le dita, apparentemente seccato. Mason, che lo ignora,  prende una pergamena stropicciata dalla tasca.
-Stiamo cercando questi.
Una ventina di piccoli omini calvi di colore verdognolo con grandi orecchie a punta sghignazzano nella foto con un’aria ispida e infame.
- Oh,sì. In questi giorni hanno fatto parecchi scherzi e   imboscate in paese. Gremlin, giusto?
-Gremlin?! –  è la prima volta che sento la voce profonda di Hibernus. –Siamo venuti qui per dei dispettosi Gremlin?
- Suvvia, Hibernus. Non puoi pretendere sempre di confrontarti con orchi –dice Mason.
- E poi sai cosa ha detto Starnuto-di-Fragole. – gli fa notare Chris sorridendo tranquillamente.
- Sono stupidi, gli orchi. – borbotta Hibernus.
 Osservo le numerose bottiglie sugli scaffali dietro al bancone e intravedo un paio di barili all’angolo e un calderone, probabilmente per preparare pasti caldi ai viandanti. Chris continua a scolare birra dal suo boccale.  Incomincio a domandarmi come agiscono veramente i Cacciatori del tempo e sfrutto il momento di silenzio per informarmi.
- Ehm..
- Sì, ragazzo? – Mason si gira verso di me scrutandomi con uno sguardo per lo più assente.
- Cosa…cosa facciamo esattamente?- chiedo.
- Stiamo bevendo un buon boccale. – dice Chris leccandosi le labbra.
- No,no. Voglio dire, cosa facciamo noi…noi Cacciatori del tempo?
- Oh, ma certo, scusa. – Accenna una risata spensierata e torna al suo boccale.
Mason mi guarda, capisce che sono preoccupato. Con ciò mi fa tornare in me con uno dei suoi sorrisi rassicuranti.
- Siamo dei Cacciatori, e come tutti i cacciatori, cacciamo. Ci occupiamo di creature leggendarie malvagie che secondo molti non esistono.
- Dannazione, se esistono. – fa eco Chris.
- Negli anni passati queste avevano una maggior popolarità e tutti li temevano. E’ per questo che noi Cacciatori del Tempo veniamo riconosciuti nel passato. Ci sarà qualche racconto popolare o qualche leggenda. – continua Mason.
- E come facciamo a trovare il luogo esatto dove intervenire?
- Ci vengono assegnate delle missioni con delle coordinate esatte. –risponde con tono placido .
- Ogni Clan ha un coordinatore. Nel nostro caso è Starnuto-di-Fragole.
Mi chiedo se questo Starnuto-di-Fragole sia un tipo tosto, come è fatto, cosa significa il suo nome.
- Ma perché uccidiamo le creature leggendarie malvagie del passato?
- Non stiamo mica uccidendo qualcuno che ha fatto la storia.–  Mason si prende una manciata di secondi prima di continuare – Le creature viaggiano nel passato per cambiare il corso degli eventi. La tua famiglia è viva e vegeta perché i Cacciatori del Tempo hanno garantito la pace negli anni a dietro.

“In realtà mio padre è morto anni fa” penso. Ma se non c’è più non è per colpa dei gremlin, quindi mi limito ad ascoltare.

-  Ovviamente ci sono missioni in cui dei mostriciattoli capricciosi tormentano dei poveri disgraziati  e altre in cui puoi rischiare seriamente di morire.  –continua. - Creature pericolose vengono affidate a Cacciatori del Tempo più esperti.
- Quanti Cacciatori del Tempo esistono? –chiedo sempre più perplesso e confuso.
- Ci sono dieci  gilde. Noi siamo  l’ottavo per potenza. – sbuffa ridendo –  Non è colpa nostra se siamo così in basso. Le gilde più grandi hanno tanti cacciatori, noi siamo solo quattro. La prima gilda ha ottantotto membri.
- Non possiamo, non so, reclutare altri membri?
Si intromette Chris.
- Non dipende da noi. Ogni gilda ha degli…oggetti. – cerca di spiegare il più chiaramente gesticolando - Tu sei tra noi perché hai trovato un orologio da taschino di bronzo. Una volta cliccato il pulsante che si trova sopra,sei finito in questa missione.


Ora  ricordo qualcosa. Ero in un negozietto a cercare un acchiappasogni e un uomo mi ha dato l’orologio da taschino. Conosco quell’uomo ma evidentemente  la mia mente in questo momento è troppo offuscata e non ricordo tutto. Non so se sia una cosa normale per i Cacciatori o sia un problema mio, visto che non è la prima volta che mi succede.

- Ormai maggior parte dei Cacciatori ereditano i propri oggetti, è raro che li si trovi nel presente. – mi osserva con sguardo sospettoso. - Non sei sempre un Cacciatore. Di solito c’è una missione ogni due  mesi, poi torni nel tuo presente, con la tua età e con la tua vita normale.
- L'orologio da taschino comincerà a suonare una musica quando dovremmo iniziare una nuova missione. Tuttavia, puoi sempre andare al nostro castello quando lo ritieni necessario cliccando il pulsante.
Afferro l’orologio da taschino e lo guardo attentamente : con grande sorpresa noto che è  anche una bussola. Di sicuro ha qualche funzione particolare per trasportarti nel posto esatto.
Capisco di aver fatto troppe domande  quando Hibernus comincia a battere le dita sul tavolo perciò mi fermo, anche se ne ho molte altre in mente. Per esempio, chi sono loro nella vita reale? Perché l’uomo del negozietto mi ha dato l'orologio da taschino? Non sono un gran combattente. Quanto tempo passerà prima che possa tornare nella mia realtà? Alle mie domande una sola risposta.
- Ti sarà detto tutto da Starnuto-di-Fragole, ragazzo. – dice Mason facendomi un cenno con la testa.
- Andiamo a dormire. – consiglia -Domani dovremmo andare a caccia.
- Gremlin, sai che divertimento. – bofonchia Hibernus. Mason gli da una pacca sulla schiena e Hibernus scrolla le spalle.
- Vi ho..vi ho riservato le camera più..più lussuose. – annuncia l’oste. - Colazione in camera, domani mattina?
- Non si preoccupi. Tra qualche ora saremo fuori di qui.  – interviene Chris. - I gremlin  vanno  stanati all’alba. Possono attaccarci quando meno ce lo aspettiamo di giorno.
- Cosa? -ci guarda con sguardo interrogativo.
- Buonanotte.

E ci ritiriamo, ognuno in una camera diversa. Saliamo le scale ( mentre Hibernus continua a lamentarsi fra sé e sé) e arriviamo al secondo piano. Un tappeto rosso sul pavimento  e un quadro raffigurante il paese appeso sul muro alla fine del corridoio ci danno il benvenuto. Ognuno di noi porta in mano una candela per poterci spostare liberamente.
Ammiro il disegno del paese. Delle capanne con il tetto di paglia sorgono su delle colline: sull’erba arida ci sono dei carretti e dei forconi  che vogliono dimostrare la fine della giornata. In lontananza le querce danno spazio ad un piccolo stagno preceduto da una stradicciola sabbiosa e in basso, distante dalle capanne, si trova  la taverna a  pochi passi dalla piazza cittadina che si conclude con l’inizio della foresta.
Poggio la candela su un comodino e mi sdraio sul letto . La stanza non è tanto gradevole alla vista, ma paragonato al locale è per certo un passo in avanti.  Vicino al letto c’è un vaso da notte  e di fronte  la porta un guardaroba con dentro un paio di vestiti raccapriccianti. Un’enorme finestra  mi permette di vedere che  dei recinti interlacciati accerchiano la taverna. Non riesco a dormire molto bene, sia perché il letto è scomodo sia perché ho troppi pensieri in testa. Sono sempre stato un lettore, non il protagonista di un libro, di un’avventura. Potrei anche essere uno di quei personaggi che muore all’inizio giusto per far capire che queste sono robe serie, o potrei trovarmi a casa mia, in questo momento, svenuto a terra dopo un’altra allucinazione. E’ già mattina quando sento delle voci dalla piazza  cittadina.
- Dovrebbero farli fuori ,questi Cacciatori del Tempo ! - Urla un uomo.
- Hai ragione !
- Sì, è vero !
Mi affaccio dalla finestra per controllare e dare un corpo alla voci. Alcuni uomini che ieri sera   erano scappati dalla taverna sono ora appoggiati ai carri di legno o accasciati per terra a lamentarsi di noi.
- I Cacciatori del Tempo sono qui per aiutarci. – protesta un giovane ragazzo. – Non dobbiamo  essere contro di loro!
- E in che modo dovrebbero farlo?
Alcuni  ghignano. I miei compagni irrompono nella mia stanza.
- Bella mattina per uccidere, non credi ragazzo? – domanda Chris.

Scendiamo giù, gli sguardi diffidente degli abitanti ci accompagnano fino all’uscita. Il sole sta sorgendo sul fronte. Una volta usciti veniamo osservati con diffidenza anche dagli altri abitanti.
- I gremlin si nascondono per lo più nella foresta. – dice Mason afferrando il proprio arco. –Dovremmo andare lì.
Ma prima di addentrarci nella foresta delle risatine acidule risuonano nella piazza cittadina e i mormorii degli abitanti diventano presto delle urla  che si disperdono per la strada. I  piccoli omini di colore verdognolo sbucano dagli accumuli di paglia,dai carri e un paio anche dalla casella postale che un uomo stava aprendo per depositare una lettera. Questi saltellano allegramente con espressione beffarda  e accerchiano i contadini che stavano per andarsene.
<> stringono i denti e sbalzano in aria impigliandosi nei capelli, altri sbucano dal nulla e con una corda legano le caviglie degli uomini e li portano a terra. Hibernus si lascia sfuggire una risatina  per questa visione dei piccoli ometti verdi che maltrattano uomini tanto forti.
- Andiamo.
 Ci lanciamo con le nostri armi per far fuori i Gremlin:  io non avendone mi limito a prenderli per i piedini minuscoli e infilarli dentro un sacco per portarli al castello dove “ Starnuto-di-fragole” li esaminerà. Mason con il suo arco butta frecce all’impazzata facendo schizzare del sangue verde pistacchio sull’erba giallognola. Hibernus lancia i suoi pugnali dritti  nelle loro fronti prendendone addirittura uno nell’occhio  che lo maledice prima di schiattare e Chris con la sua spada li spezza a metà. Ne rimane soltanto  uno a piede libero  che sembra non aver intenzione di farsi prendere.
- A chi l’onore? – chiede Mason quando lo abbiamo circondato.  – Ragazzo?
Gli occhi puntati su di me.
-  Beh..sì,certo.
Mi chino per afferrarlo e quello mi morde il dito. Hibernus, esasperato, sbuffa.
Ci riprovo. Questa volta lo prendo per il vestitino verde scuro.
“ Lascia me andare via, brutto schizzo!” inizia divincolarsi nel tentativo di sfuggirmi dalle mani.Un applauso rimbomba nella piazza.
“ Ma bene”. Ognuno tende le proprie armi. Una giovane donna dai capelli verdi dalle ombre della foresta   si avvicina a noi. “Avete catturato i miei piccoli amici.”
- Mutaforma . – sussurra Mason.
- Un cosa? – chiedo.
- Dannazione. – Chris guarda la donna.- Starnuto-di-fragole aveva ragione.
- Un mutaforma è un demone che può cambiare il proprio aspetto. – mi spiega Mason - Ora, il mutaforma prende le sembianze di chi uccide e questa è ancora giovane, ma farai meglio a stare attento. – mi raccomanda.
- Allora. – la donna si schiarisce la voce. - Benvenuti, benvenuti. Pensavo che dei Cacciatori di livello maggiore sarebbero venuti a trovarmi. - nella sua voce si percepisce una nota di ironia.                 
- Magari ti stai sopravvalutando. – risponde prontamente Hibernus con tono trascurato.
Lei accenna un ghigno malvagio e avanza  a passi lenti. Lui la guarda scettico, pronto ad agire. Ma la donna non sembra volerlo uccidere : si sporge in avanti  per baciarlo, Hibernus si scosta e le punta il pugnale al collo con un’espressione feroce che gli pervade il viso arrossito. Quasi offesa, la donna  arriccia il naso.
-Attenti! – ci avverte Chris.
La donna dai capelli verdi si dissolve e  una sventagliata di fumo verde ci copre la visuale. Il fumo si ingigantisce diventano di un rosso scarlatto invadendo il cielo  fino a quando un essere gigante con un occhio solo compare al posto della donna. “Un ciclope” mi dice Chris. Mason con espressione rigida urla delle direttive che non riesco a cogliere e schiocca delle frecce verso il gigante. Le frecce gli si infilzano nel collo. Il ciclope  afferra le frecce e le spezza una ad una ridendo. La sua risata talmente profonda risuona in tutto il paese, gli alberi della foresta tremano; una grande polvere si innalza quando alza l’enorme piede per schiacciare Mason che, allarmato, si butta di lato. Chris cerca di distogliere l’attenzione del Ciclope da Mason e gli ferisce la caviglia con la spada. Urlo di dolore. Il ciclope ora guarda dall’alto il mio compagno. Quest’ultimo sta per ferirlo nuovamente con  la sua spada puntando all’enorme piede, ma una pedata lo rovescia al suolo facendogli sbattere la testa contro un carro di legno e facendogli volare via il cappello nero. Hibernus ( che finalmente sembra divertirsi ) coglie l’occasione al volo e lancia più di dieci pugnali  verso l’occhio del ciclope. La velocità con cui procedono mi lascia senza fiato, uno  prende il gigante sulle labbra facendolo sanguinare e gli altri gli si infilzano nel collo. Il ciclope sembra dolorante, gli occhi socchiusi. Dopo una schioccata di secondi riapre gli occhi gonfi e rossi e ci fissa scoppiando in una grossa e rude risata. Si sfilza i pugnali mettendoli tutti in una mano e comincia a rimandarli  indietro a uno a uno puntando verso Hibernus.  I pugnali procedono scattanti contro il mio compagno che  si getta a terra  e rotola sull’erba arida nel tentativo di schivare il pericolo incombente. Si forma una scia di pugnali per terra  e quando Hibernus riesce a evitare perfino l’ultimo si rialza imitando  la risata del ciclope.
Una freccia sta per colpire il ciclope nell’unico occhio, Mason è di nuovo in piedi vicino al fuoco con l’arco fra le mani. All’ultimo secondo, quando la freccia sta per ferirlo, una nube si cosparge dal cielo verso la terra. Il ciclope  si dissolve nuovamente e  la nebbia rosso scarlatta diventa di un pallido verde.
Hibernus ride.
- Un ciclope è veramente spettacolare come effetto, lo ammetto. Ma se è il tuo asso nella manica,non sei messa tanto bene. Devi aspettare circa mezz’ora per tornare alla tua trasformazione, giusto?
La donna stringe i denti, chiaramente in collera. Chris è ancora a terra svenuto. Sto per dirigermi verso lui quando capisco che c’è qualcosa che non va. Dov’è il mio sacco?  Individuo  i Gremlin in giro. “ Ahia!” I Gremlin superstiti mordono Hibernus e  Mason creando un diversivo che riesce a far fuggire la donna nella foresta.
- Prendi la spada di Chris e insegui quella donna! – mi urla Mason che cerca di togliersi i Gremlin dalle gambe.
Afferro la spada con il fodero nero di Chris e la inseguo. Alcuni rami e cespugli scabrosi si avvinghiano alla mia lunga giacca rallentando la mia corsa, ma sono deciso ad acciuffarla. Solo lo zampillare di un ruscello mi fa compagnia mentre mi avventuro alla ricerca del nemico. Dopo mezz’ora però, arrivato al cuore della foresta, la donna sembra essere scomparsa. Continuo a camminare piuttosto stanco e bevo qualche sorso di acqua dal ruscello. Tengo ben serrata la spada nelle mani. Uno scricchiolio di foglie mi giunge all’orecchio. Una risata femminile  risuona nella mia mente. Mi allontano subito dal ruscello e scruto le ombre degli alberi nel tentativo di vederla. Una sagoma compare da dietro un pino molto alto.
- Sei nuovo, vero? – i suoi capelli verdi sono diventati più scuri. – Non ti sei reso conto che ti hanno mandato qui per morire? Ti hanno teso una trappola.
- Tu menti! – Le rispondo urlando.
-Dici? Allora vediamo se arrivano in tuo soccorso, giovane eroe.
La mia vista è di nuovo appannata per il fumo che evapora dal suo corpo arrossendo  verso l’alto. “ Ora o mai più” mi dico. Afferro la spada dal fodero e corro verso l’ondata di fumo, butto un grido che mi scarica i nervi ed eccola lì, la donna ferita che ansima ai miei piedi. La mutaforma, che non è riuscita a trasformarsi,mi esamina e io di scatto mi blocco. C’è un’altra persona a posto della donna: vedo una ragazza più o meno della mia età a terra , uno sguardo dolce e un sorriso ammaliante mi portano a gettare l’arma al suolo.
 Mi inginocchio sull'erba arida e  balbettando sussurro il nome “ Jennifer. Un urlo però interrompe la mia allucinazione. Una freccia trafigge  la ragazza che torna ad essere la donna di prima e il suo spirito si divulga in cielo con un’ultima ondata di fumo tra il rosso sangue e il verde pistacchio.
- E anche questa è fatta. – annuncia Mason.
- Io..non capisco. – batto gli occhi e ripercorro la scena per cogliere il mio errore.
- Sei innamorato, ragazzo ?
- Oh ,beh , no..non so. - borbotto, sorpreso dalla sua domanda.
- L’amore qui non aiuta.
Si siede su una roccia e prende la spada di Chris.
L’aria è sicuramente più tenue e meno soffocante di prima.
- Chris si è risvegliato, è ancora un po’ scosso. Hibernus lo ha portato alla casa di un giovane ragazzo che ci sostiene.
- Quindi la missione è finita? – domando.
- Ci sono un paio di Gremlin da catturare, ma immagino che tu sia sfinito e confuso. Va pure alla taverna, ti raggiungo con gli  altri appena ho finito.
In effetti sì, sono molto confuso. Mason conclude dicendomi  che racconterà che sono stato io a uccidere la mutaforma,così da poter guadagnare il rispetto di Hibernus.
- Perché mi odia?
- Oh, Hibernus non ti odia. Lui odia il resto del mondo. Non e’ un tipo molto socievole, se hai notato. Ma un tempo non era così…
Vedendolo guardare per terra capisco che la frase è finita lì e mi incammino per la taverna. Quando arrivo e mi siedo in un angolo l’oste sorridendo mi offre una zuppa di cervo fumante  che mangio con piacere. Una volta finita mi chiede se desidero altro e il mio rifiuto inaspettato lo lascia un po’ disperso. Mi dà le chiavi della stanza di Chris. Questa è  più pulita e grande della mia e non mi faccio problemi a dormire sul letto, più comodo di quello in cui ho dormito  stanotte. Knock knock. I miei compagni entrano nella mia stanza.
- Ehi Chris, come va?
- Non c’è male. – si sposta i capelli rossi dietro all’orecchio.
- Mason ci ha raccontato. – continua - Bel lavoro. – e mi da una pacca.

Hibernus rimane impassibile. Di sicuro non era la reazione che mi aspettavo.
Scendiamo giù e beviamo un ultimo boccale. L’oste  balza in’aria dalla contentezza quando viene a sapere che stiamo per andarcene per sempre. Il tramonto  illumina il  villaggio di un tenero arancione che penetra le nuvole e termina  nelle capanne dove i contadini stanno facendo ritorno.
-  Mason, hai preso i Gremlin?
- Certo, certo. Si erano nascosti dentro un cespuglio di mirtilli quando la loro padrona è scomparsa. Poveretti. Mi hanno maledetto così tante volte che dovrei essere già morto. – mi schiaccia l’occhio.
- Alla prossima. - clicca il pulsante del proprio orologio da taschino e scompare via in una nube.
Hibernus fa un cenno  e un " Tic"precede la sua sparizione.
Saluto Chris con la mano e ben presto mi ritrovo in un vortice di colori. Un tonfo sordo mi riporta sull’erba fresca del parco della mia città,il sole quasi scomparso che mi illumina il viso. Una ragazza seduta su una panchina si volta verso di me. Il viso dai tratti fini di carnagione chiara si contrasta con i suoi occhi color nocciola. I suoi capelli ricci lunghi pressappoco fino alle spalle contornano il suo viso scolpito rendendole una nota accattivante seppur tanto dolce. - James. – mi accarezza il volto con le sue mani bianche e delicate. La missione mi ha tanto confuso che le mie labbra secche non riescono a spiccicar parola. - Jennifer.
- Jennifer.


Angolo dell'autore

Ciao a tutti, questo è il mio nuovo fantasy. Spero vi sia piaciuto,lasciatemi una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un abbraccio,
- Woundrous.
  
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