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Autore: Fabbricante Di Sogni    20/04/2014    1 recensioni
Allora mi presento a tutti sono FallenAngel 95 e con questa storia faccio il mio deprodevole ingresso in questo fandrom, presentazioni a parte vado a illustrarvi la storia con la speranza che possa piacere a qualcuno, anche se in realtà non ci spero molto.
{genere: romantico}{coppia: Het}
Juliet è una di quelle ragazze che si fanno mille problemi per tutto, come la maggior parte della gente che sa utilizzare un'attimo il cervello, e si ritrova a uscire sola con un suo amico, e beh tutti sappiamo bene come può mandare in ansia un'appuntamento.
Sperando che la storia non vi faccia letterlmente vomitare e che qalcuno mi metta anche un miserabile straccio di recensione posto la mia prima fic in questo fandrom!
Beh che altro aggiungere...
Kisses ♥
Angy
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 – Allora ciao!  

Sembra così strano dire questo “ciao” senza associarci uno di quei soliti emoctional che mettiamo sempre nelle nostre conversazioni tanto assurde. Eppure non avrebbe senso dire: “Ehi! Ciao, due punti, chiusa tonda”, Così mi limito a un ciao tanto assurdo e banale se messo da solo, è strano come la mia testa cerchi un continuo pretesto per non guardarti negli occhi come questi passino dalla tua maglietta allo schermo del mio telefono, hai tuoi capelli, come se guardarti negli occhi fosse un affronto nei tuoi confronti, come se sbagliassi, sento il tuo sguardo scuro addosso, tutto il tempo anche quando pensi ad altro, anche quando guardi altro.

E non so che cazzo succede perché sinceramente non mi sono mai ritrovata, costretta al contatto visivo continuo con una persona per così tanto tempo, e non so nemmeno cosa tu ti aspetti che io faccia, se devo prendere il sopravento e iniziare a dire cazzate come mi è solito fare nei nostri messaggi, mentre tu ridi o se devo lasciare a te l’onore di decidere, e personalmente mi chiedo perché sia così difficile parlare e dire quello che penso, forse perché penso che sia troppo contorto e che ti darebbe fastidio.
 
E poi sei tu a fermarmi, a fermare tutti i miei pensieri – Ehi Juliet! – sorridi mentre lo dici, come se fosse la dichiarazione di qualcosa di furbo o magari una frase di propaganda, è strano perché scoppiamo a ridere entrambi senza un valido motivo, e poi mi rendo conto che sei tu che mi fai ridere, è il tuo sorriso che dirti su solo da un lato nelle foto, e che sfottevo con tanta enfasi in presenza delle mie amiche, e che probabilmente morirei senza rivederti ancora, e che ho tanto aspettato questo momento per poterti vedere un attimo a quattrocchi, e che se anche me lo sono negato in fondo per te io provo qualcosa, e che mi sono fatta talmente tante seghe mentali su conto nostro che a sto punto non so quale delle tante dovrei seguire.

Camminiamo tu con quel passo sbilenco che rammenta un po’ quello di un pinguino che non ha niente da invidiare alle mie falciate sicure che attraversano la strada, mi sistemo i capelli, lo faccio continuamente, e ho continuamente il terrore che questi decidano di esplodere in stile criniera del re leone, ed è di sicuro una cosa che andrei a evitare con tutto il mio cuore.

Provo a sorridere ma so che non è una di quelle cose che mi riesce bene, anzi oserei dire che non ne sono minimamente in grado, è quel tuo continuo fingere che stiamo lì, senza un valido o preciso motivo a camminare per la strada che mi lascia in ansia, non so che diamine ti aspetti che io faccia, o se sei tu a dover fare qualcosa… la verità? Vatti a fidare dei seicento test che si trovano su internet a proposito del tuo primo appuntamento, che poi questo dovrebbe essere un appuntamento? Tecnicamente ci siamo qui solo tu ed io, ma di certo non possiamo definirlo tale, nel senso lo è o non lo è un appuntamento? Vorrei chiedertelo, ma non voglio che tu scoppi a ridere di me negando completamente tutte le seghe mentali che mi sono fatta fino a questo momento, o più semplicemente non voglio che tu faccia crollare tutti i miei romantici castelli mentali che si stanno andando a costruire in questo momento.

 Le tue labbra si muovono, ma non riesco a collegare il cervello per capire cosa hai detto – scusa? – chiedo quasi imbarazzata della mia sbadataggine, e subito mi sento scema – certo che devo piacerti tanto, ne? – sorridi sarcastico – certo scemo, basta che ci credi! – riatto a tono sistemandomi i miei enormi occhiali scuri sopra il naso e prendendo quella mia aria di sfida che tanto mi piace assumere, lui ride invece che rispondere
cos’è tutto questo agitarsi? – eccola lì la fatidica domanda indagatrice a qui pretende che io dia una risposta, il problema è che la risposta non la so nemmeno io, roteo gli occhi per prendimi il tempo di rispondere dando un pizzico di credibilità a quello che dico, ma appena apro la bocca per parlare lui incrocia dolcemente le sue labbra con le mie e devo dire che non mi aspettavo fosse così facile, si stacca e io mi sforzo di tenere i muscoli della faccia serrati nel tentativo di inarcare un sopracciglio e assumere un’espressione sorpresa e allo stesso tempo incazzata – non dirmi che non ti è piaciuto perché non ci credo – esordisce lui, effettivamente è stato bello, e poi ora mi sento nelle narici quel profumo di menta, perché lui ha sempre in bocca una gomma da masticare alla menta, e hai provato a volte ad offrirgliene altre al gusto di frutta, ma niente sembra che prediliga solo la mente come gusto da “vero duro” eppure ti piace quella sensazione di fresco appena a fior di labbra.

Sorrido, lasciando come andare il mio naturale auto controllo – non ti si può nascondere nulla vedo? – e sorride anche lui con quel sorriso a metà – allora stiamo assieme? – domanda con un tono che la da già quasi come un’affermazione scontata – mmmh… fammi pensare… ma certo scemo! – rispondo frapponendo un po’ d’incertezza fra una parola e l’altra prima di saltargli direttamente al collo e ribaciarlo non dopo essermi tolta gli occhiali.

Quello non era certo il bacio che mi ero aspettata, pensavo di riceverlo una volta diventata più bella, senza gli occhiali senza il berretto, magari su una spiaggia, o di sera protetti da un ombrello rosso, è stato così che ho maturato la percezione che non esiste la perfezione nell’amore, non sei tu a deciderti di chi innamorarti e non sei tu a decidere di chi, e alla fine tutti quei piccoli particolari difetti sono la cosa che alla fine ti fa capire realmente di essere innamorata.


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Angolo d'autrice:
Allora, innanzi tutto salve ~
Eccomi qui con questa storia che non sapevo neppure io bene come catalogare, perchè si, è romantica ma alla fine si trova ad essere anche un po' una commedia

Volevo cercare di trasmettere l'amore un po' come qualcosa di reale, si, perchè ammettiamolo, un po' tutti sono sucubi dello stereotipo che ritrae l'amore come una perentesi perfetta nella quale tutto è rose e firi, beh, volevo cercare di rendere questo sentimento un po' più "quotidiano" e magari riuscire anche a metterci in mezzo un po' di quello che sento ~
Ecco essendo la prima storia che scrivo in questo fandrom vi serei davvero grata se mi lasciaste un commento di qualsiasi genere, specialmente perchè con la mia insicurezza mi basta aspettare anche soli cinque minuti senza ricevere niente che gia cado in depressione >.<
In oltre è la prima copertina che faccio, quindi, ecco, magari ditemi che ne pensate... (?)
Non vi annoio oltre.
Alla prossima!
Kisses

Angy
  
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