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Autore: Ship_COFFE_Bar    20/04/2014    3 recensioni
E' consigliato leggere ascoltando la canzone che da il titolo alla storia.
Dal testo:
E mentre sento che le forze mi abbandonano, insieme al sangue che sgorga dalle ferite, riesco
a mormorare solo un'altra frase, che so giungerà alle tue orecchie.
"Ti amo, Rin"
Genere: Angst, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nemesis of the ruined Kingdom
 



Il campo di battaglia è coperto dai cadaveri, le spade spezzate giacciono in fianco
 
ai loro proprietari.
 
Il sole all’orizzonte non è che una macchia vermiglia che si scontra contro la
 
terra arida, fra poco sarà buio.
 
Sono tutti morti, tranne me e te.
 
Ci siamo solo noi due, in mezzo a questa guerra, che è ormai giunta alla fine.
 
Rieccoci, alla fine dei conti, come tanti anni fa, ti ricordi ancora?
 
Quando, bambini, ci affannavamo a dare una degna sepoltura a quei
 
corpi troppo giovani, con le nostre preghiere inesperte cercavamo di guidare
 
l’anima del morto in un posto migliore, in un ipotetico paradiso, dove avrebbe
 
potuto riposare in pace.
 
Ti ricordi? Io sì.
 
I ricordi sono fin troppo vividi, come l’azzurro dei tuoi occhi e il grano dei tuoi
 
capelli, così simili ai miei.
 
Ci scambiavano tutti per gemelli, ricordi?
 
Ma come potevo immaginare che saremmo arrivati a tutto questo?
 
Per quanto andrà avanti, questa maledetta guerra?
 
La luce rabbiosa dei tuoi occhi mi risponde, siamo ormai alla fine, alla resa finale.
 
Sono pronto  a combatterti? No, non lo sarò mai.
 
Rimembri quella promessa? Sono sicuro  di sì, non puoi averla dimenticata, è
 
troppo importante.
 
Non posso credere che lo sia stata solo per  me.
 
Abbiamo giurato di porre fine alla guerra con le nostre stesse mani e  infine,
 
eccoci, a raccogliere il frutto marcio di quella promessa di bambini.
 
Mi punti la spada al petto, anche da lontano, vedo le lacrime stillare dai tuoi
 
occhi, mentre rispondo alzando a mia volta la spada.
 
Quel giorno, dentro di me, giurai anche di proteggere il nostro futuro, ma
 
soprattutto te.
 
Anche io vorrei piangere, ma non riesco.
 
Semplicemente, l’acqua si rifiuta di sgorgare  dalle palpebre per inzuppare le
 
guance livide.
 
“Rendici la nostra terra, rendici il nostro futuro distrutto!”
 
Ti sento gridare, mentre avanzi verso di me correndo, la spada alzata.
 
Sei sempre stata tu quello buona, la sincera, quella che mi tirava fuori dai guai.

Quando la gente ci vedeva, mi riconosceva, vedeva in me il marcio, l’orrido della mia stirpe di sangue.

Ho capito in seguito, quando seppi la verità da mia madre, -Tu sei figlio del re, il despota che iniziò questa dannata guerra per puro egoismo, io ti ho solo

allevato, ma un giorno tu sarai al suo posto-  Eccomi, aveva ragione la donna.

Ma tu, perché proprio tu devi essere dall’altro lato della mia lama? Come posso ucciderti?

Ti proteggerò, salverò il nostro futuro!” grido, ma le mie parole non ti raggiungono, le buone intenzioni vengono messe a tacere dal clangore delle spade che si

scontrano, metallo contro metallo, alla fine della battaglia, su un campo morto al cadere della sera.

Ti guardo, attraverso la lama e sei ancora più bella di come ti ricordavo.

No, non posso farti  del male, la mia lama continua a parare i tuoi affondi, mentre con lo sguardo cerco di esprimerti il mio dolore.

“Ti ho cercata per così tanto tempo”  ancora una volta, il rumore delle spade copre le mie parole.

Se solo tu mi permettessi di rimediare ai miei sbagli” lo urlo, sovrastando ogni rumore.

Ti vedo indietreggiare, incerta.

La spada stretta nella tua mano vacilla, la mia cade del tutto, mentre mi inginocchio davanti a te.

Ma tu non lasci la tua arma.

Come mai?

Prevedendo le tue  mosse, raccolgo di nuovo la mia spada,  pieno di dolore.

Mi odi fino a questo punto?

Con la coda dell’occhio, vedo il sole tramontare all’orizzonte, sparendo inghiottito dalla terra.

Ti guardo un ultima volta e entrambi capiamo di non avere più tempo.

È la fine, veramente, ne siamo consapevoli, quando affondiamo le nostre lame  l’una nel corpo dell’altro.

All’unisono, emettiamo un rantolo di dolore.

Sfiliamo le spade, che cadono a terra insanguinate, mentre ci abbracciamo, per cacciare quella sensazione fredda che sopraggiunge.

Mi dispiace, Len” lo dici fra  i singhiozzi,  e io ripeto lo stesso, mentre cadiamo a terra, ancora abbracciati.

Mi dispiace, Rin”  e in quelle semplici scuse c’è tutto.

Gli anni di dolore, la lontananza, i ricordi dimenticati… tutto.

Alla fine, l’unico che non ha rispettato la promessa sono io, non sono riuscito a proteggerti, il nostro futuro ormai è del tutto perduto.

Ma ti stringo forte, deciso a unire le nostre anime, così che volino insieme nel paradiso, o forse all’inferno, ma legate per sempre.

Quando troveranno i nostri cadaveri forse rimarranno scandalizzati; il re maledetto e la regina sacra abbracciati, insieme nella morte.

Loro non capiranno, non potranno mai.

E mentre sento che le forze mi abbandonano, insieme al sangue che sgorga dalla ferita, riesco a mormorare solo un’altra frase, che so giungerà alle tue

orecchie.

“Ti amo, Rin”
 
 
 
Angolo dell’assassina…
Salve, sono Murder girl e questa è la mia prima storia sui Vocaloid.
Vi chiedo di essere buoni con me, se avete delle critiche fatele in maniera costruttiva.
Un saluto
Im a Murder girl
  
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