Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Aredhel_Alcarin    21/04/2014    3 recensioni
Stiles si schianta sulla terra, e Derek si maledice mentalmente almeno una volta al giorno per aver lasciato che la curiosità avesse la meglio; per essersi trascinato tra gli alberi nel pieno della notte, attirato dai pallidi lampi di luce verde.
**
Stiles afferrò il polso di Derek, facendolo avvicinare con una forza che contraddiceva la sua taglia. “Devo dire che tu stai prendendo tutto questo, tipo, incredibilmente bene per uno che ha appena trovato vita aliena nel giardino dietro casa.”
Derek sorrise mestamente, alzò le spalle. “Sono un lupo mannaro.”
“Oh, figo.” disse Stiles annuendo. “ Che cosa vuol dire?”
Alien!Stiles | Sterek
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Licence:
PsychicPineapple responded: Thank you so much, I'm glad you liked it! I'm happy for you to translate it, I'm pleased you think it's worthy of the effort! Just please link back to the original work when you're done. Thanks for reading and commenting :)
Posted: 2014-04-08 05:00:14 -0400
 
Postata originariamente su Archive Of Our Own at https://archiveofourown.org/works/1379437 

Rating: Teen And Up Audiences
Archive Warning: No Archive Warnings Apply
Category: M/M
Fandom: Teen Wolf (TV)
Relationship: Derek Hale/Stiles Stilinski
Character:  Derek Hale, Stiles Stilinski
Additional Tags:  Alien Stiles Stilinski, derek is still a werewolf, Alternate Universe, One Shot
Stats:  Published: 2014-03-28
Words: 1985
(Note del Traduttore alla fine)

Space Oddity
by PsychicPineapple

 

Summary

Stiles si schianta sulla terra, e Derek si maledice mentalmente almeno una volta al giorno per aver lasciato che la curiosità avesse la meglio; per essersi trascinato tra gli alberi nel pieno della notte, attirato dai pallidi lampi di luce verde.

**

Stiles afferrò il polso di Derek, facendolo avvicinare con una forza che contraddiceva la sua taglia. “Devo dire che tu stai prendendo tutto questo, tipo, incredibilmente bene per uno che ha appena trovato vita aliena nel giardino dietro casa.”

Derek sorrise mestamente, alzò le spalle. “Sono un lupo mannaro.”

Oh, figo.” disse Stiles annuendo. “ Che cosa vuol dire?”

Notes

Benvenuti! Questa era una piccola fantasia basata su un adesivo che vedo ogni giorno nello spogliatoio a lavoro che dice “Io sono normale nel mio pianeta natale”. Sono stata presa dal momento e spinta un po' dal divertimento – quindi, la storia non è betata. Se ci fosse qualche errore clamoroso sentitevi liberi di segnalarli. Commenti e kudos sono enormemente apprezzati. Enjoy! 
 

La vita di Derek era stata tranquilla fino a quella notte nei boschi. Calma e tranquilla. Si malediceva mentalmente almeno una volta al giorno per aver lasciato che la curiosità avesse la meglio su di lui; e per essersi trascinato tra gli alberi nel pieno della notte, attratto dai pallidi lampi di luce verde.

Come prima cosa pensò che fossero alcuni bambini che vagavano allo sbando muniti di fuochi d'artificio, anche se era strano che si spingessero così lontano. Ma era la miglior teoria in suo possesso prima superare gli alberi e vedere quella che sembrava una enorme e irregolare roccia al centro di un cratere poco profondo. Il bagliore verde pulsava proprio dal masso, la luce splendeva tra le crepe che parevano come delle vene sulla pelle. Derek si avvicinò ancora ed ancora, finché uno dei flash non illuminò una figura sulla cima del cratere, solo allora si fermò sul suo percorso.

La figura era alta e slanciata, con lunghe braccia e corti capelli scuri. Sembrava stesse guardando in basso verso alla roccia, le spalle curve e una mano sulla nuca. Derek non lo riconobbe come uno del posto, ma in effetti era da un po' che non andava in città per visitare qualcuno. Stava considerando se chiamarlo o meno quando l'uomo voltò la testa di scatto verso di lui, come se avesse udito qualcosa. Derek non poteva vedere nell'oscurità quasi totale, ma sentiva con angosciosa certezza che gli occhi dell'uomo erano fissi su di lui.

'Hey vicino,' un'altra pulsazione di luce verde illumino la sua faccia giovane e un largo sorriso, 'Io sono Stiles.'

*

E lo erano, erano vicini nel senso più stretto della parola.

'La mia galassia è giusto a destra di questa,' spiegò Stiles, ansimante, dopo che lui e Derek avevano spinto e fatto rotolare la roccia – 'la mia navicella, Peregrina,' - fuori dal cratere. 'Orbita su quella che voi chiamate Andromeda. É come se le nostre case condividessero una lato recintato,' sorrise luminoso. Diedero un'ultima potente spinta e Peregrina si ribaltò oltre bordo del buco.

'Come si chiama la tua galassia?' Chiese Derek casualmente, mentre strofinava via il sudore dalle sue sopracciglia.

'Il nostro nome non è propriamente traducibile,' spiegò ancora Stiles, sollevandosi fuori dal cratere prima di girarsi e porgere una mano a Derek. 'Voi lo chiamate NGC 147, che è un po' mancanza di immaginazione, secondo me.' Afferrò il polso di Derek, facendolo avvicinare con una forza che contraddiceva la sua taglia. 'Devo dire che tu stai prendendo questo, tipo, incredibilmente bene per uno che ha appena trovato vita aliena nel giardino sul retro.'
Derek sorrise mestamente e alzò le spalle. 'Sono un lupo mannaro.'

'Oh, figo.' disse Stiles annuendo. 'Che cosa vuol dire?'

*

Peregrina, imparò Derek, era meno una navicella e più una creatura. Non era come se Stiles dovesse ripararla, più come se dovesse darle tempo per guarirsi. E fino a quel momento, Stiles era bloccato là.

*

Faceva un sacco di domande.

'Quindi tu non sei umano?'

'Una cosa del genere. Ma non proprio.'

'Quanto sei forte?'

'Forte.'

'Bene, ok. Ma di quante libbre per pollice quadrato (chilogrammi per millimetro quadrato) stiamo parlando qui?'

'Non ne ho idea.'

'Puoi piegare questa sbarra di acciaio?'

'No.'

'Come procreate?'

'Stiles!' Derek fece un gesto di frustrazione con la mano. 'Potresti smetterla? Ti prego?'

'Scusa,' Stiles si massaggiò la nuca, 'essere inquisitorio è normale sul mio pianeta. Cercherò di migliorare.'

*
'Devi per forza occupare così tanto spazio?' borbottò Derek. Era schiacciato contro il bracciolo del divano, una gamba accavallata sopra l'altra. Stiles era spaparanzato sui restanti altri due cuscini e mezzo, le sue braccia sparse a casaccio.

'Non va bene?' chiese cautamente, sedendosi. 'Scusa, è normale sul mio pianeta. Ora vado.'

Derek sospirò. Stiles era molto lontano da casa, e stava imparando. Era da molto che Derek non condivideva lo spazio con un'altra persona, considerare anche i bisogni degli altri invece che solamente i propri, doveva avere pazienza. 'Va bene così'.

Stiles sorrise, tornando a stravaccarsi sul divano. Le dita dei piedi scalzi cercarono di rintanarsi sotto alle cosce di Derek, e Derek si spostò per ospitarle.

Forse stava imparando un po' anche lui.

*

'Whoa!' Derek fece un brusco giro su se stesso a 180 gradi per distogliere lo sguardo da Stiles. Stiles, che stava in piedi, nudo, in mezzo alla cucina bevendo un bicchierone di succo concentrato di limone ('Che c'è? Mi piace il gusto!'). 'Stiles.'

'Che c'è?' chiese Stiles, e Derek poté percepire l'afflizione nel suo tono di voce. 'É per il succo? Guarda, sto usando un bicchiere!'

'Non è il succo,' digrignò fuori Derek tra i denti serrati, 'É la nudità.'

'Ohh,' esalò Stiles in comprensione. 'Scusa. É normale sul mio pianeta. Io devo giusto,' Derek sentì il bicchiere colpire il bacone, e poi Stiles schiacciarsi contro di lui per uscire dalla cucina. Derek non fu abbastanza veloce da impedirsi un'occhiata al suo pallido culo punteggiato di nei, che ondeggiava vivacemente mentre si dirigeva verso la camera per gli ospiti.

*

Una mattina Derek uscì fuori ritrovandosi Stiles appeso su uno dei rami più alti di un sovrastante albero sempreverde. Le sue gambe erano agganciate all'altezza delle ginocchia ad un grosso ramo e penzolava dondolandosi su e giù oscillando delicatamente le braccia.

'Stiles?'
Stiles smise di ondeggiare, i suoi occhi alla ricerca di Derek. La sua faccia si aprì in un largo sorriso, e lo salutò con entusiasmo. 'Hey, Derek! Buongiorno!'

'Che, ehm, che stai facendo lassù?'

'Nulla veramente. Avevo solo voglia di arrampicarmi.' ed iniziò ad ondeggiare ancora, aprendo le sue mani e allungando ampiamente le proprie dita. La sua maglia – una di quelle di Derek, un po' troppo grande per lui – si accumulò intorno alle sue ascelle. L'immagine che si presentava era ridicola, ma sembrava così serena che Derek non poté altro che sorridere.

'Fammi indovinare,' disse con un sorriso, ' questo è normale nel tuo pianeta?'

'Qualcosa del genere' disse in risposta Stiles, e Derek poté quasi udire il sorriso di ritorno nella sua voce.

*
'Stiles? Stiles!' La voce di Derek era densa di panico mentre dava colpetti alla guancia di Stiles. Le labbra dell'alieno avevano assunto la sfumatura di un innaturale color arancione, i suoi vestiti completamente fradici dall'acqua gelida e appiccicati alla sua pelle pallida. Se fosse stata una qualunque altra persona Derek avrebbe iniziato una RCP (Rianimazione Cardiopolmonare), ma lui non aveva la più pallida idea di come funzionasse l'anatomia di Stiles. Aveva passato così tanto tempo a rispondere abilmente a domande sugli umani e lupi mannari e sulla terra che non aveva mai avuto la possibilità di imparare molto su Stiles. Ringhiò frustrato e sollevò il busto inanimato di Stiles, piegandolo in avanti finché il suo petto non fu appoggiato contro il suo. Appoggiò le mani sulla schiena di Stiles, facendo scorrere alternativamente i palmi lungo la spina dorsale – o dove sarebbe dovuta essere, se fosse stato un uomo – in colpi decisi, battendo sulla sua schiena. Tutto mentre parlava, ripetendo il nome di Stiles, richiamandolo indietro.

Improvvisamente il corpo magro venne scosso dai conati, era un suono gorgogliante e Derek ne fu riscaldato, una calda sensazione che scivolava lungo la schiena mentre Stiles sputacchiava acqua di fiume. Si rilassò sollevato, continuando a massaggiare la schiena di Stiles per dare sollievo.

'Quindi,' gracchiò Stiles con le labbra che si muovevano sulla spalla di Derek, 'i fiumi sono pericolosi. Non mi piacciono. Appuntato.'

Derek non rispose, lo aiutò solamente a rimettersi in piedi e a condurlo verso la casa.

*

Il legno incurvato del portico scricchiolò sotto i piedi di Stiles quando lo attraversò trascinandovici. Derek era seduto sull'ultimo gradino in fondo, dando le spalle alla casa. Era buio, ma le luci della casa gettavano una pallida luminescenza gialla.

'Sei arrabbiato con me?' chiese Stiles con un tono di voce flebile. Le spalle di Derek si irrigidirono per poi incurvarsi.

'Non sapevo dove tu fossi, o perché te ne fossi andato' disse dettagliatamente. 'Potevi essere morto.'

Stiles si avvicinò, abbassandosi al fianco di Derek sullo scalino. Aveva una coperta avvolta intorno alle sue spalle, e la strinse introno a sé per proteggersi dall'aria fresca della notte. Dalla disapprovazione di Derek.

'Mi dispiace. Scappare via così, non avertelo detto... è che,'

'É normale nel tuo pianeta?” lo interruppe Derek con le sue parole amare e pungenti.

Stiles soffiò fuori una risata caustica. 'No, non lo è. Niente di questo lo è,' ammise tranquillamente. 'La verità è che, io sono considerato uno svitato tanto sul mio piante quanto sul tuo.'

Con la coda dell'occhio vide Derek voltarsi a guardarlo, ma Stiles fissò al di fuori nel bosco. Non aveva il coraggio di affrontare la delusione che avrebbe visto dipinta sul volto di Derek.

'É per questo che sono partito. Pensavo che avrei potuto stare bene da qualche altra parte, sentirmi di più a casa. Stupido.' tirò su con il naso. 'Peregrina presto sarà guarita; non ti disturberò oltre.'

Il silenzio calò tra di loro, freddo. Per Stiles, i pochi pollici (centimetri) tra di solo sembravano un immenso buco nero impossibile da attraversare.

'Dove andrai?' lo sorprese la voce di Derek. Lui alzò le spalle. 'Indietro, immagino.'

'C'è qualcuno-' Derek si interruppe. 'Hai una famiglia?'

'Non funziona proprio così là. Una famiglia non è proprio,' mosse la mano in un gesto astratto, 'una cosa che noi facciamo.'

'Nella mia esperienza,' Derek disse lentamente, cautamente, 'casa non è un posto quanto più lo sono le persone. O anche una persona soltanto.'

Stiles finalmente si voltò a guardarlo; il suo viso accattivante, la mascella marcata, gli occhi infossati. Occhi che erano fissi su Stiles. 'Non capisco.'

'Una volta avevo una casa,' spiegò Derek, 'con persone che amavo. E quanto persi queste persone, quel posto non era più casa. Non importava dove andassi, mi sentivo un senzatetto.'

'Fino a qui?' Stiles indicò la casa.

Derek scosse la testa. 'Anche qui. Fino a poco tempo fa.' rettificò, mentre i suoi occhi danzavano attraverso la faccia di Stiles. Stiles sentì un pizzicore alle dita che associò all'imbarazzo, all'eccitazione. Anticipazione. Se ci fosse stata ancora della luce fuori, Derek avrebbe potuto notare la sua mandibola tingersi di un debole viola.

Incontrare gli occhi di Derek intensificò le emozioni, abbassò quindi il suo sguardo per ritrovarsi invece a fissare le sue labbra. Stiles aprì la bocca, anche se pensandoci bene successivamente, non aveva nessuna idea di quello che avrebbe detto. In ogni caso, era inutile, perché in quel momento Derek si chinò in avanti premendo le proprie labbra su quelle di Stiles, un tocco secco e deciso. Il formicolio schizzò su per le braccia di Stiles, era certo che la sua faccia fosse positivamente viola.

Derek si allontanò, comprendendo fino in fondo l'espressione sconcertata di Stiles, e rise. 'Tutto bene?' chiese sollevando le braccia e strofinando il pollice sulla guancia di Stiles. 'Sembri... allarmato.'

'No,' la voce di Stiles uscì fuori pigolante e tossì frettolosamente. 'No, solo – sorpreso. Che, ehm,' accennò tra le loro labbra, 'che cos'era, ehm,'

'É normale sul mio pianeta,' disse Derek con un sorrisetto, spostando deciso la mano sotto alla mascella di Stiles. 'significa 'benvenuto a casa'.'

Il sorriso di Stiles illuminò completamente il suo volto, tendendosi con un tale entusiasmo in avanti da mandarli entrambi a ruzzolare dai gradini, facendoli finire a terra. E stettero lì, avvolti in un abbraccio reciproco, guardando in alto, verso le stelle, ridendo.

*

La vita di Derek era stata tranquilla fino a quella notte nei boschi. Calma e tranquilla. E, okay, forse anche un po' monotona. Ora si congratulava mentalmente con se stesso almeno una volta al giorno per aver lasciato che la curiosità avesse la meglio su di lui; per essersi trascinato tra gli alberi nel pieno della notte, attratto dai pallidi lampi di luce verde. Se non lo avesse fatto, pensava spesso mentre si avvolgeva intorno a Stiles nella quiete del mattino, non avrebbe mai trovato la sua via verso casa.

 

End Notes

Grazie per aver letto! Puoi trovarmi nel mio blog su tylergoddamnposey.tumblr.com

Per favore lascia un commento per far sapere all'autore se ti è piaciuta la sua storia!
 

NdT: Buonsalve, questo è il mio primo lavoro di traduzione in assoluto e mentre scrivo queste note, provando ad apparire accattivante la mia ansia sta raggiungendo livelli da manicomio. Quando ho incominciato a leggere storie in lingua il pensiero di tradurne qualcuna mi ha continuato a ronzare per la testa e quindi... eccomi qui. Spero di aver fatto un lavoro decente anche se non mi convince moltissimo, comunque alla fine non posso far altro che migliorare, forse.
Questa storia mi è piaciuta veramente tanto, è dolce ma anche divertente e il finale mi ha risollevato l'umore. Io comunque vi consiglio di andare a leggerla in lingua originale perchè non è per niente difficile. Perchè l'ho tradotta direte voi, beh perchè la mia autostima fa compagnia a molte altre sotto alle suole e avevo bisogno di abbassarla ancora un po'.
A parte gli scherzi, sono una persona egoista e l'ho trovato divertente, plus tradurre ti fa concentrare su particolari della storia che non avevi considerato o emozioni dell'autore che a prima lettura non avevi percepito. (E inoltre mi aiuta con i miei studi... coff coff)
Se volete commentare siete i più che benvenuti!
 
Vanya sulie
Aredhel

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Aredhel_Alcarin