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Autore: fulmineo    21/04/2014    1 recensioni
[True Justice]
Mini-fic. Il dolore per aver perduto l'amore, o avere creduto ciò, il dolore di non aver mai saputo la verità fino in fondo. E tutto il dolore che, alla fine, quando le strade si separeranno nuovamente, troverà finalmente riposo ed un cuore martoriato avrà la pace eterna.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Sarah portò nell'appartamento di Juliet le cose necessarie a lei e Dylan, mettendo in vendita il suo appartamento e decise che solo l'indomani si sarebbe messa in contatto col direttore della banca nella quale Juliet aveva depositato il denaro delle ville vendute.

Ma quando calarono le tenebre e Dylan si fu addormentato nella camera degli ospiti, Sarah passeggiò per l'appartamento, la sua nuova casa. Ci era stata solo una volta, quella in cui erano state insieme e si erano amate, ma aveva imparato a conoscerlo a memoria.

Arrivò in cucina, nella quale ricordava Juliet, di spalle intenta a cucinare. Il soggiorno, nel quale lei e Juliet avevano cenato, chiaccherando animatamente. Il bagno, nella quale Juliet la spiava mentre faceva la doccia, con la scusa di lavarsi i denti. Il letto nel quale avevano vissuto la loro prima ed unica volta, nel quale si sentiva ancora l'inebriante profumo di Juliet. Ed infine il balcone, sul quale, il mattino seguente, si erano scambiate un dolce ti amo.

E proprio sul balcone andò, mentre le lacrime le rigavano nuovamente le gote e, dopo qualche minuto, provò ad asciugarsi gli occhi e sentì un lieve alito di vento accarezzarle le guance "Sei qui, vero?" Chiese la bionda "Sei qui accanto a me."

"Dove ho sempre voluto essere. E dove ora potrò stare per l'eternità." Disse la mora dagli occhi azzurri e lo sguardo felino, con un lieve sorriso, togliendo le mani dalle guance della bionda.

"Non avresti dovuto farlo."

"Fare cosa? Non ho fatto nulla di male."

"Hai venduto le tue case per lasciare a me e Dylan il denaro. Ci hai lasciato l'altra casa, l'appartamento, la tua auto... Perchè? Non serviva."

"L'ho fatto per dare un futuro a nostro figlio, oltre che a te." Disse Juliet, sedendosi sull'inferriata del balcone "Quando sono tornata ti ho trattata male, senza nemmeno guardarti o parlarti. E per Dylan ci sono stata solo un paio di mesi e gli altri cinque anni li ho passati altrove!"

"Non era necessario. Noi ti abbiamo sempre amata!"

"Anch'io. Solo che la rabbia mi ha dominata, non sono riuscita a controllarmi e ragionare."

"Immagino! Comunque sia, sono felice di saperti al mio fianco."

"Io ci sarò sempre. Non scordarlo mai."

"Sai... Provo una sensazione strana, a dover dormire nel tuo letto."

"Come? E perchè? Credevo ti piacesse, il mio letto."

"Infatti mi piace! Solo che... Che sarebbe stato bello dormirci solo se ci fossi stata tu, con me!" Disse Sarah "In quel letto, tu hai sempre dormito e c'è ancora il tuo profumo. Ci siamo amate e rivedo ancora innanzi agli occhi quei momenti pieni di dolcezza ed amore!"

Juliet sorrise appena, con malizia "Anch'io quando chiudevo gli occhi mi rivedevo con te, nel bel mezzo della nostra dolce attività."

Stavolta fu Sarah a sorridere, prima di rattristarsi "A cos'hai pensato? Si, insomma... Prima di andartene."

"A molte cose, lo confesso. Poi ho affidato a Kenji il compito di farmi il favore di consegnarti la lettera che ho scritto per te e Dylan e di riportarmi a casa." Iniziò la mora, anch'essa triste "Ho pensato a come mi sono comportata con te, al dolore che avrei causato a te e Dylan, alla vita che avrei potuto vivere assieme a voi se non fossi stata cocciuta. Poi ho pensato a ciò che ho fatto per voi ed il dolore che sentivo nel cuore si è dissolto all'improvviso, mentre il mio corpo si appesantiva sempre più... Infine la mia anima e tutto ciò che portavo dentro hanno trovato la pace e la libertà dell'eternità."

"Un'eternità che io e te non potremo più avere."

"Un'eternità che avremo sempre! Perchè io vivrò sempre nel tuo cuore ed in quello di Dylan e, a meno che voi non mi dimentichiate o cancelliate il mio ricordo con altri più belli, non andrò da nessun'altra parte! Basta scappare, ne ho abbastanza di fuggire. La mia fuga, che doveva essere il mio nuovo inizio, è stata solo il primo passo verso la fine."

Sarah non rispose, piangendo semplicemente "Vorrei tanto abbracciarti, sai? Stringerti a me e sentire il calore del tuo corpo, la dolcezza delle tue carezze ed il delicato sapore dei tuoi baci."

Anche gli occhi di Juliet si fecero lucidi, ma non pianse. Era bravissima a controllare le proprie emozioni "Riesci a sentire la carezza del vento?"

"Il vento, dici? Si, lo sento. Perchè?"

"Il mio spirito è nel vento. Sporgiti verso esso."

Sarah si sporse verso il vento, che le carezzava il braccio sinistro "Così va bene?"

"Benissimo. Se non fossi incosistente, saresti abbastanza vicina a sederti in braccio a me."

"Mi piacerebbe molto, sai?"

"Non ne dubito." Ammise Juliet, mentre le sue mani accarezzavano la nuda schiena di Sarah, sfiorandole il collo e nuovamente le guance, prima che posasse le proprie labbra su quelle della bionda, provocando a Sarah un lieve fremito di tepore.

Il bacio durò una manciata di secondi, sufficienti a far provare piacere e brividi caldi ad entrambi "Juliet..."

"Perdonami, amore mio. Perdonami davvero! Mi dispiace e non sai quanto."

"Non devi dispiacerti, ormai non è più necessario." Disse Sarah "Ma ti prometto che cercherò di essere forte, soprattutto per Dylan e gli racconterò sempre di te, di quanto sei stata importante per me."

"Basta che non gli racconti bugie o cose esagerate sul mio conto!"

"Non ometterò mai la tua passione per i dolci e per il calcio, stanne certa!"

Juliet sorrise appena "Dylan sa che mi piace il calcio, ma non sa nulla dei dolci."

"Tu e lui siete proprio uguali. Nessuno che ci conosca bene negherebbe mai che lui sia nostro figlio a tutti gli effetti!"

"E' vero. Coraggio, ora dovresti riposare. E' stata una lunga giornata."

"Hai ragione." Rispose Sarah "Ti andrebbe di tenermi compagnia?"

"Certo. Sempre!" Accordò Juliet, seguendo Sarah sin nel suo appartamento e, arrivate al letto, vi si stesero, proprio come fecero quella notte.

Solo che questa volta, anzichè amarsi, restavano l'una tra le braccia dell'altra, sognando il rispettivo tocco sulla pelle. Sognando i loro baci appassionati.

Rimpiangendo la rabbia, la cecità e la gelosia, che avevano portato al tramonto un grande amore, spezzato una vita ed infranto un cuore innamorato.

  
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