Still believe in magic, oh yes I do
«Non
sei cambiato di una virgola»,
dice mentre lo osserva dall'alto in basso. Si lascia scappare un
sorriso vacuo, forse malinconico, chi lo sa.
« Tu sì,
molto».
Sgrana gli occhi, ora fissa il volto abbronzato del
ragazzo che ha di fronte con curiosità. «Dici?»
Nessuno gli ha
mai detto che è cambiato. Sempre gli stessi aggettivi, per il mondo
dimostra sempre i cinque o sei fottutissimi anni di meno.
«Intanto
sei più alto ».
Deve appurare che è vero, un tempo non lo
avrebbe mai guardato a quel modo, abbassando il capo, e deve pure
appurare che quel bambino biondo che parlava a enfatica macchinetta
fino a farti venire mal di testa è diventato un adulto di secche
poche parole. Quanti anni
ci sono voluti per questa trasformazione?
Scava tra i ricordi e fa un conto mentale: venticinque
anni. E' davvero passato così tanto tempo? L'ultima
volta che ha visto Naruto è stato nel salotto comune e cercava
inutilmente di non piangere per quegli ultimi attimi col suo migliore
amico.
«E' perchè tu sei rimasto piuttosto basso»
Naruto
sarà alto poco più di uno è settanta, ma ha un fisico molto ben
proporzionato con spalle ampie e gambe lunghe; è magro, ma dopotutto
non appare deperito come in passato, anzi quello che lui ha davanti è
un uomo dal corpo allenato e pure attraente. Selvaggio nel suo avere
i capelli scompigliati e chiarissimi, l'abbronzatura pesante, i
pettorali definiti che si intravedono da una camicia bianca di lino,
aperta a metà, le gambe sottili ma con un bel tono muscolare, nude e
scurissime. L'esatto
opposto di te –
gli dice una vocina in testa. Questo
è rimasto il dato di fatto di un tempo.
Sospira confortato, lui.
«Poi non avevi quelle occhiaie», Naruto
gli sfiora con l'indice la cute sotto all'occhio, ha la mano fredda.
E lì ci sono come minimo trenta gradi.
«Eredità di
Itachi»
Naruto sorride, ha le labbra screpolate: è un sorriso
dolce. Anche questo, lui ricorda. Ma non è un sorriso aperto, non
c'è più traccia della fossetta che gli si formava sulla guancia
sinistra quando aveva sette anni e già una vita troppo lunga e
brutta alle spalle.
«E nemmeno gli zigomi così
pronunciati»
Naruto non ha ancora tirato via la mano dal suo
viso, prima di farlo gli sfiora gli zigomi.
Dov'è
finita la formalità che due adulti estranei dovrebbero avere? Perchè
non lo fai smettere?
Non
riesce, lui, a fare il benchè minimo movimento. Osservare è l'unica
azione, in quegli istanti sta vivendo al passivo e non riesce a fare
all'incontrario. Proprio
è la forza di gravità stessa a non permetterglielo.
«Neanche
quella cicatrice sotto al labbro, avevi»
Si tocca istintivamente
il labbro, sente con chiarezza la pelle ruvida della cicatrice. Se
l'è fatta di notte andando a sbattere contro a un comodino in una
nuova casa. All'epoca era appena andato via dalla casa-famiglia e
Naruto era ancora un ricordo vivido e cattivo. «Non è l'unica,
sai».
Naruto si avvicina col viso, profuma di chante clair. «Il
tuo corpo allora è proprio cambiato» sussurra. E' malinconica la
sua voce. Ha gli occhi di un azzurro ancor più intenso di quello che
ricordava, grandi, ora sono velati di lacrime.
«Non dirmi che lo
fai ancora»
Naruto annuisce, non dice alcunchè.
«Allora non
ho capito un cazzo» dice ancora lui e inspira forte. Gli pare di
ricordare un'essenza che conosce, un odore che non ha nome ma che
apparteneva
solo al bambino biondo e aggressivo di venti anni prima. Vedi
che è una trasformazione apparente? E'
troppo contento di star assaporando
ciò, tutto ciò.
Sente addosso tutta la stanchezza accumulata in
quegli ultimi venticinque anni, gli piomba addosso mentre capisce che
no, Naruto non è mica un
altro.
«Nemmeno
quei capelli così lunghi» continua l'elenco, Naruto. Ha la voce
incrinata e gli trema leggermente la mandibola. La sua mano sinistra
ora gli afferra il polso destro con forza.
«Piangere...davvero lo
fai ancora?»
Naruto fa una smorfia, annuisce per la seconda volta
e preme con più forza. Gli si fa ancora più vicino col volto fin
tanto che i loro nasi si sfiorano. Ha il naso freddo. «E poi parli
troppo per essere Sas'ke» mormora e rilascia l'aria dalla bocca
contro la sua bocca, umida; e fa sfiorare i loro nasi più volte
facendo di no con la testa.
Non sa davvero fare più la benchè
minima azione, lui. E' da quindici minuti che è soggetto che subisce
in una frase lineare, da quando ha aperto la porta di casa e si è
ritrovato con il passato davanti agli occhi. Venti minuti prima stava
facendo la doccia e gli era balenato nella mente il ricordo che,
all'epoca del collegio,
il suo compagno di stanza voleva sempre fare la doccia con la suora e
lui lo prendeva in giro, ridacchiando. Quel compagno ora è davanti a
lui. Che strano
scherzo del destino è mai quello?
E'
un tardo pomeriggio caldo ma non afoso, una leggera brezza accarezza
ogni cosa, il viale è deserto e pacifico: un momento decisamente
bello, decisamente sublime.
«Sasuke
Uchiha nell'ultimo quarto d'ora è cambiato parecchio» dice e
sorride quel tanto di cui è capace.
Naruto sospira intensamente,
poi lo fissa dritto negli occhi. Uno sguardo penetrante, quasi
doloroso. Che cosa
vuoi dirmi? Che ti ho tradito? Non è stata mic...
«Non è stata
mica colpa tua.» Naruto
parla con voce dolce e comincia a piangere.
Lui le sente addosso
quelle lacrime, gli rigano le guance e sono salate, lo sa bene perchè
Naruto ora lo sta baciando.
E' un bacio morbido e bagnato, tanto
delicato quanto aggressiva è la sua presa sul polso.
Naruto è
sempre stato dolce ed aggressivo insieme. E
Naruto no, non è cambiato di una virgola.
Più
di venticinque anni prima aveva promesso al suo migliore amico che
sarebbe rimasto lì con lui fino alla maggiore età e poi si
sarebbero spostati assieme altrove, aveva giurato. Eppure i suoi
nuovi genitori sono venuti a prenderlo un pomeriggio di fine agosto;
pioveva e tirava vento così le sue lacrime erano pioggia portata via
dal vento, null'altro di fronte ad un Naruto pietrificato, pallido,
rannicchiato dietro alla suora.
«Vogliamo rimanere qui in
eterno?»
Non
ha la benchè minima idea di cosa stia davvero succedendo, se stia
sognando, se sia un fottuto scherzo del destino, se debba
preoccuparsi, non pensa neanche al fatto che ha appena baciato un
uomo, non osa immaginare se la fine del mondo sia vicina.
Sa solo
che, quando chiude la porta alle sue spalle, Naruto
è già parte di quella casa.
Come fossi sempre stato qui.
Come
up to meet you,
tell you I'm sorry
you don't know how lovely
you are.
Coldplay,
The scientist.
N/A.
Eccomi
di nuovo a rompere da queste parti...=P mmm, mi sa che sto un po'
riempiendo il fandom di mie ”cose”...poooooveri
tutti. E' che è un momento molto pregno di fatti e di ispirazione e
non posso fare a meno di sfogarmi scrivendo, poi ora che ci ho preso
gusto non riesco a resistere dal pubblicare per condividere
con Voi...
Dedico questa piccola
cosa
alle care Ryanforever
e Blair994
che mi hanno sostenuto fin da subitissimo
qui! (L) Che dire, grazie di esser giunti fin qui, a fine di questa
particolare (ehm, ancora.XD) flashfic che va a pescare cose che
chissà in quale recondito anfratto della mia caotica testolina erano
piazzate. Insomma, ci ho messo un po' del mio, forse (?). Spero che
abbiate gradito il dialogo, l'idea base era di incentrarla tutta solo
su quello, fargli scandire il ritmo, il tempo. Certo, ho volato
troppo con l'immaginazione ma...almeno nelle fanfic che avvengano
delle reunion così clamorose! Ahahaha <3 anche se la vita reale a
volte è fatta già di suo di colpi di scena immagino sappiate bene
pure voi.
Bè, Sasuke e Naruto trovo che si sposino bene in una
situazione del genere...che li rende, per forza, un po' OOC.
Però...si cambia quanto si vuole ma alla fine il nucleo che c'è in
te...non cambia mai, io la penso così. Sasuke è cambiato, è
cresciuto, si è costruito se stesso e la sua vita in quegli anni,
pure Naruto che è rimasto in collegio fino alla maggiore età
(almeno, secondo la mia immaginazione...secondo voi invece qualcuno è
venuto a prenderlo?) e poi è andato alla ricerca, quando ha potuto,
del suo amico perduto. Ecco... spero di non aver annoiato
nessssssuno... (?)
Ringrazio già con un abbraccio di cuore chi
commenterà, donandomi parte del suo tempo e della sua attenzione.
:3
Affettuosi saluti,
[The other side of] Bidirezione