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Autore: Maysun    21/04/2014    3 recensioni
- Dimmi almeno che canterai alla festa! – insistette la ragazza, prendendogli con forza il risvolto della bellissima giacca vittoriana, gli occhi pieni di speranza.
Le loro iridi si incrociarono. Lo smeraldo e l’oro contro l’ametista. Il vento si alzò, scompigliando i loro capelli e il tempo parve fermarsi. Nessuno dei due si muoveva, nessuno dei due osava respirare.
Lei era così bella, così fragile, così delicata, e il suo sorriso…Lysandre era sicuro di non aver mai visto niente di più angelico e perfetto, e poi quegli occhi…erano così innocenti, così pieni di aspettativa, brillanti come gemme, come poteva spegnerli?
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysandro, Nina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PART OF YOUR WORLD

 

 
 


 
“La sirenetta”, un cartone che aveva sempre amato. Per le musiche, per la storia, per l’amore di Ariel verso Eric…
Da piccola, ricordava, era solita cantare la bellissima ripresa di “Part of your world”, e da non molto tempo ne aveva fatto anche la cover. Cover che si andava ad aggiungere a tutte quelle altre belle canzoni che non aveva mai avuto il coraggio di inviargli, in modo che lui potesse ascoltarle. Sapeva bene di avere un dono, un dono concesso solo a pochi privilegiati: una voce soave, leggera, cristallina.
Il suo sogno, la sua speranza, era quella di diventare una cantante, di poter aprire il cuore degli altri, come una sirena.
Nonostante fossero pochi a conoscere e ad appoggiare i suoi sogni, lei non si perdeva d’animo, e cantava, cantava, si registrava e si riascoltava. E poi volgeva lo sguardo all’enorme poster di Lysandre appeso sopra la testiera del letto, quasi gli chiedesse conferma: sono stata brava amore mio?
Lysandre, la sua unica certezza, il suo idolo, il suo amore: così bello, così vicino eppure così irraggiungibile. Come le bianche farfalle che volano sui prati in estate. Sembrano così facilmente afferrabili, ma appena si cerca di avvicinarle, scappano via dirette verso il blu del cielo.
E come una farfalla, Lysandre volava via, lasciandola sempre sola e col cuore spezzato. Ma non era colpa sua, affatto. Lysandre non era il tipo di persona che si prende il cuore degli altri e poi lo rompe in mille pezzi come se fosse vetro. No.
Non era lui a farla soffrire, ma il suo amico, il ragazzo dai capelli color del sangue e dagli occhi grigi, altresì conosciuto come Castiel. Non l’aveva mai vista di buon occhio, lui.
Lei, d’altro canto, era sempre pronta a perdonarlo per amor di Lysandre e non si scoraggiava mai.
Diede un ultimo sguardo alla propria immagine riflessa nello specchio. L’abito lolita nero dai ricami rosa che indossava era forse il suo preferito. L’aveva  comprato l’estate prima, dopo averlo visto addosso ad un manichino nella vetrina di un negozio. Indossarlo la faceva sentire bella, speciale.
Si era legata i lunghi capelli biondi in una treccia laterale che ora le scendeva morbida lungo la spalla destra. 
Sorrise alla sé dall’altra parte del vetro: sì, era proprio bella.
Afferrò la borsa rosa poggiata sul letto e corse fuori, chiudendosi la porta di casa alle spalle. Il sole illuminava la città e nel cielo non si intravedeva neanche l’ombra di una nuvola. Un fresco venticello soffiava gentile, rendendo il clima non troppo afoso.
Non erano molte le macchine che si aggiravano per le strade, ma erano tante le persone che passeggiavano lungo le vetrine dei negozi, fermandosi ogni tanto a guardare i bellissimi capi esposti.
Sì giro, correndo verso il Dolce Amoris, decisa ad arrivarci prima che suonasse la campanella. Il fatidico segnale che annunciava la fine delle lezioni, e quindi, la distruzione delle sue speranze di rivedere Lysandre.
Aspettami amore mio.
 


 
C’era una cosa che non aveva mai compreso, ovvero il perché gli studenti escano da scuola come una mandria di animali, correndo verso il cancello neanche dietro di esso vi fosse il Santo Graal.
Così, seduta su una panchina, vedeva susseguirsi volti più o meno noti, tutti con le labbra che si muovevano nelle più disparate chiacchiere. Nessuna di loro, però, aveva il volto del suo amore. Dentro di lei iniziò a crescere la pura di non vederlo, di non riuscire a guardare di nuovo quegli occhi eterocromatici, così luminosi, così profondi…
Sospirò, tormentandosi la treccia e chiedendosi se forse era meglio andare.
Poi lo vide. Era fra gli ultimi, i candidi capelli che lanciavano bagliori argentei alla luce del sole.
Alcune ciocche gli si erano attaccate alla nuca, e lei sapeva bene il perché. Aveva appena terminato glia allenamenti di pallavolo, probabilmente riconfermando la sua bravura. Dalla sua espressione, dal suo sorriso, poi, sembrava fosse stato scelto per partecipare al torneo.
Perché lei lo sapeva, che poco prima c’erano state le selezioni.
Si alzò dalla panchina e mosse qualche passo verso il ragazzo - Lysandre! -  urlò - Lysandre! -
Gli si parò davanti, noncurante dello sguardo assassino di Castiel, il quale era, come sempre, al fianco dell’amico.
- Nina, cosa ci fai qui? - le chiese l’albino, visibilmente sorpreso dall’apparizione così improvvisa della ragazza.
Lei sfoderò il più bello dei propri sorrisi – Ho saputo che fra non molto terrai un concerto… - disse, le guance che le si imporporavano man mano.
- Sì, è vero. –
La ragazza iniziò a tormentarsi le mani - Ecco, io mi chiedevo se potessi sapere quando… -
Lysandre sospirò – Non lo so, Nina, davvero –
- Ah – mormorò lei, abbassando lo sguardo Accidenti, perché oggi non riesco a parlargli? Che cosa mi prende?
Castiel fece un passo avanti, squadrandola dall’alto verso il basso - Bene, piaga, visto che ora conosci al risposta potresti anche andartene. – la sua voce era tagliente come la lama di un coltello. Lysandre fece per rimproverarlo, ma lei lo precedette – No, la piaga non se ne va. Se lo facesse non sarebbe più una piaga ti pare? – diede un tocco di miele al proprio tono, il che fece irritare il chitarrista, che strinse i pugni fino a far penetrare le unghie nella carne e la guardò in cagnesco.
- Nina, perdonami, ma devo andare a casa… - pronunciò Lysandre, muovendo un passo.
- Dimmi almeno che canterai alla festa! – insistette la ragazza, prendendogli con forza il risvolto della bellissima giacca vittoriana, gli occhi pieni di speranza.
Le loro iridi si incrociarono. Lo smeraldo e l’oro contro l’ametista. Il vento si alzò, scompigliando i loro capelli e il tempo parve fermarsi.  Nessuno dei due si muoveva, nessuno dei due osava respirare.
Lei era così bella, così fragile, così delicata, e il suo sorriso…Lysandre era sicuro di non aver mai visto niente di più angelico e perfetto, e poi quegli occhi…erano così innocenti, così pieni di aspettativa, brillanti come gemme, come poteva spegnerli con un semplice “no”?
- Sono spiacente, ma non canterà, e ora vattene – Castiel la scosto con malagrazia, prese Lysandre per un braccio e lo trascinò via.
Il cantante le riservò uno sguardo dolce, quasi di scuse, poi si allontanò al seguito del rosso, correndo per stare al suo passo.
La ragazza li guardò andare via, immobile, come se stesse vedendo un film. Gli occhi le iniziarono a pizzicare e la bocca le tremò leggermente prima che le calde lacrime iniziassero a solcarle le piene e candide guance.
Non piangere…sapevi che sarebbe andata a finire così…
 Un iris, probabilmente sfuggito a qualche vaso, le si posò su una spalla, creando il buffo effetto di una macchiolina su di essa. Lei lo guardò, lo prese con due dita e ne odorò il profumo.
Sorrise. Sapeva di speranza.

 
 

 

 

I don’t know when.
I don’t know how,
but I know something’s starting right now.
Watch and you’ll see,
someday I’ll be
Part of your world.

 
 
 
 
 
* ANGOLO DELL’AUTRICE *
 
Salve, non pensavo di farcela, ma invece eccomi qui  con una one-shot su Dolce Flirt. Ho scelto Nina come soggetto poiché non trovo nulla di sbagliato in lei, anzi. Vorrei che Chinomiko desse la possibilità a noi dolcette di conoscerla meglio e smontare tutti gli orribili pregiudizi che abbiamo su di lei.
Ultimamente, poi, sono in fissa con la Disney e ho trovato nella ripresa di “Part of your world” l’insistente preghiera di Nina di riuscire ad avvicinarsi a Lysandre. Riconosco di aver reso Nina un po'OC e mi dispiace, ma spero che questa sua faccia vi sia piaciuta.
Vorrei ringraziare Gozaru per avermi lanciato l’idea di cimentarmi nella scrittura di one-shot, dandomi anche qualche consiglio e lo sprint necessario per la stesura di questa ff.
Fatemi sapere cosa ne pensate!^^ 
 
-Sophie
  
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