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Autore: Layla    21/04/2014    0 recensioni
Da allora non ci siamo più separati, Sid è stato il primo ragazzo con cui ho dormito e il primo con cui ho fatto sesso.
Penso sia quello perfetto per me nonostante tutti i suoi difetti e spero sia un buon padre, perché sono incinta ed è esattamente il motivo per cui sono qui sdraiata sull’erba asciutta a guardare le nuvole che si inseguono in cielo.
Aspetto un figlio da lui e non so come dirglielo.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Johnny Rotten, Nuovo personaggio, Sid Vicious
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo: Bambi è vivo e sta bene.

 

Sono passati molti anni da quel giorno in cui Sid tornò a casa,  molte cose sono successe e adesso che sono una signora di mezza età posso permettermi di finire di raccontare la nostra gioventù folle e scatenata.
Sid è considerato ancora adesso uno dei fondatori dei punk, un dio per migliaia di ragazzi e io sono la moglie invisibile, quella che lo ha salvato dall’essere fagocitato dal suo stesso personaggio.
Quella che si sveglia accanto a lui ogni mattina e non può fare a meno di ammirare come sia rimasto magro e come il grigio che ha sulle tempie lo renda ancora più attraente di quando era solo un ragazzino.
A quest’ora è fuori a comprare le uova di Pasqua per i nostri nipoti, così posso lasciarmi andare ai ricordi senza che lui mi prenda in giro.
Come aveva promesso una volta tornato dall’America Sid Vicious scomparve e tornò  John Simon Ritchie. Con i soldi che aveva tenuto da parte dal tour americano ci assicurammo  una buona rendita, anche se io non ho mai smesso di lavorare. I soldi che avanzarono da quel periodo strano, di stasi, li mettemmo in un conto per nostro figlio, casomai da grande avesse deciso di studiare.
Johnny ci veniva spesso a trovare, convinse Sid a registrare un paio di cose, ma i risultati non erano convincenti e un giorno semplicemente smise di andare allo studio.
Appese il basso al chiodo e si limitò a suonarlo solo quando ero a casa e io glielo chiedevo.
Il giorno in cui nacque  nostro figlio fu una fredda giornata di inizio febbraio, fuori nevicava fitto e Sid era lì a tenermi la mano, mentre io urlavo come una matta.
Alla fine quando mi misero l’esserino che avevo partorito sul seno l’amai immediatamente, decidemmo di chiamarlo Jack, come il protagonista della favola del fagiolo gigante: la favola preferita di Sid.
Quando tornai a casa dall’ospedale trovai una camera sistemata per il bambino, erano stati lui e Johnny Rotten  a farlo, come sorpresa per l’arrivo di Jack Ritchie.
Io abbracciai tutti e due, all’improvviso quella sensazione di mancanza era sparita, avevo di nuovo la mia vera famiglia.
Sid, qualche giorno dopo il mio ritorno a casa, andò alla  Virgin per ottenere un lavoro, sperava che gli dessero quello di talent scuot. Come musicista non era granché, ma aveva orecchio e sapeva riconoscere il potenziale negli altri e poi conosceva tutti i musicisti punk inglesi, la cosa non guastava.
Dopo tutto lo scalpore e le proteste create dai Pistols le loro idee erano attecchite e ai ragazzi piacevano, così c’era richiesta di nuova musica punk considerata un modo per mostrare quanto erano diversi dai loro genitori.
La Virgin decise di dargli una possibilità e lui cominciò a battere tutti i bar e le bettole alla ricerca di gruppi da mettere sotto contratto. McLaren e Vivienne Westwood si offrirono di aiutarlo, ma lui li mandò al diavolo.
Questa volta voleva farcela da solo, non voleva più essere il burattino di nessuno.
In quanto a Johnny Rotten abbandonò anche lui il suo soprannome e decise di tornare anche lui ad essere semplicemente John Lydon, solo che – al contrario di Sid – era pieno di rabbia e deciso a sfondare con un’altra band.
Non aveva perdonato quelli che lo avevano usato come un burattino.
Nell’78 riunì tre musicisti – un suo vecchio amico, l’ex chitarrista dei Clash e un batterista – e creò una band chiamata Public Image Ltd.
Musicalmente erano molto diversi dai Sex Pistols, aveva un suono post punk, new wave abbastanza coinvolgente. Piano piano si conquistarono il loro posto al sole e il diritto di influenzare nuove band.
Johnny era molto soddisfatto di sé stesso, sentiva di avercela fatta alla faccia di quelli che lo davano morto senza i Pistols.
Sid era lì per dividere la sua gioia con lui, loro due sono rimasti in buoni rapporti, con gli altri i rapporti sono più freddi. Non si dimentica facilmente l’essere abbandonati a Los Angeles come sacchi della spazzatura.
A un certo punto hanno raggiunto una sorte di pace armata, dato che il lavoro di Sid li portava spesso a contatto. Non gli è andata male con l’idea di fare il talent scuot, ha scoperto parecchie band, alcune si sono rivelate delle meteore, altre no.
In ogni caso non ha più avuto bisogno di mostrarsi in pubblico, tagliuzzarsi o rischiare di finire nel tunnel dell’eroina.
Lui andava – e va tutt’ora – ai concerti con il suo vecchio chiodo di pelle, i jeans mezzi rotti e gli anfibi consumati e ascolta.
Ogni tanto lo accompagnavo e sembrava entrasse in una sorta di trance personale e quando ne usciva diceva se il gruppo era interessante o meno.
Ha sempre avuto un buon fiuto, quelli della Virgin se ne sono accorti e l’hanno lasciato fare. Forse si sentono addirittura orgogliosi di avere come dipendente una leggenda vivente del punk.
Lui non me l’ha mai voluto dire e io non gliel’ho mai chiesto.
Parla poco di quei due anni che hanno rivoluzionato la sua vita, non ho ancora capito se li considera un sogno perduto – uno di quelli che vengono all’alba e vuoi disperatamente ricordare, ma non ci riesci – o il periodo peggiore della sua vita.
Più di una volta l’ho visto sospirare allo specchio, mentre contemplava la scritta “Give me a fix” incisa sul suo torace.
“Mi hai salvato la vita, Kat.”
Mi ha detto una volta.
“C’è stato un momento in cui ho pensato davvero che almeno una volta avrei potuto scopare Nancy e provare l’ero. Era così diffusa in quegli anni che sembrava piuttosto… innocua.
Conoscevo un sacco di gente che si faceva e non mi sembrava se la stessero cavando male, mi sbagliavo e di molto. Alla fine o sono morti o sono finiti in un centro di disintossicazione.”
“Cosa ti ha fatto cambiare idea?”
Gli chiesi con un filo di voce, scossa dai brividi e considerando per la prima volta che miracolo fosse vederlo accanto a me respirare.
“Tu, ho pensato a te e al bambino e mi sono reso conto che non aveva senso scopare Nancy e nemmeno volere la sua eroina. Tu e Johnny non me l’avreste mai perdonata e avreste avuto ragione.”
Questo è tutto quello che mi ha detto sull’argomento.
Johnny non mi ha mai detto altro, solo che Malcolm aveva cercato di incularli e non ci era riuscito, Jack era piccolo e io gli ho detto di chiudere la sua boccaccia.
Lui rise.
“Ma il piccoletto non può capire!”
“Iculare!”
Aveva esclamato Jack facendo ridere Johnny e Sid, molto orgogliosi della prima parola detta dal bambino.
Molto punk, devo ammetterlo.
Ora però devo smettere, la porta di casa si apre e Sid rientra carico di uova di Pasqua.
“Vedo che hai preso le uova!”
Gli dico ironica.
Lui ride e mi bacia, senza rispondermi.
A me basta questo, solo che lui sia qui con me dopo tutti anni.
Vivo.

   
 
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