21/04/2014
4 recensioni
Drew ha un piccolo tatuaggio su un fianco che nessuno ha mai visto, nemmeno sua madre. Nemmeno lei sa perché sia lì, né quale sia il suo significato. Una mattina, dopo una sbronza che non dimenticherà mai, l’aveva trovato sulla sua pelle e non se n’era più andato.
Drew ha i capelli rosa. Li ha tinti un mese fa quando era a New York. Non le piaceva il suo colore naturale, quel moro era troppo banale per lei. Quando è tornata a Los Angeles, sua madre non l’ha fatta uscire per un mese intero, ma i capelli rosa sono ancora lì.
Drew non ha amici, ad eccezione di Suki, la ragazza con gli occhi a mandorla del ristorante cinese in fondo alla strada. Parla con lei quando va a mangiare lì, ma non sa niente di lei.
Drew non ha niente: non ha capelli normali, non ha una madre normale, né una famiglia normale; non ha un cane, una bella casa con un giardino, né un voto sopra la sufficienza a scuola.
Drew ha solo Harry.
L’ha incontrato un giorno in spiaggia, a Venice beach forse, mentre faceva una passeggiata sulla riva del mare e ascoltava gli Arctic Monkeys. Lui stava camminando con la testa fra le nuvole e le è finito addosso senza tante scuse.
Drew l’ha capito subito che Harry è diverso da lei.
Harry non ha spirito d’avventura, non ama il sole forte e rosso della California e non tingerebbe mai i suoi capelli di verde. Harry ha una bella famiglia, una bella casa e un cane.
Harry è il ragazzo perfetto.
E spesso Drew, sdraiata sul suo letto con la maglietta dei Nirvana, non riesce a capire cosa ci trovi in lei uno come Harry.
E se l’era chiesto per ore, giorni, settimane, mesi e si era abituata alla fine al pensiero che ci fosse qualcosa di buono in lei. Finché Harry non era partito di nuovo.
Drew aveva solo Harry.
Drew ha i capelli rosa. Li ha tinti un mese fa quando era a New York. Non le piaceva il suo colore naturale, quel moro era troppo banale per lei. Quando è tornata a Los Angeles, sua madre non l’ha fatta uscire per un mese intero, ma i capelli rosa sono ancora lì.
Drew non ha amici, ad eccezione di Suki, la ragazza con gli occhi a mandorla del ristorante cinese in fondo alla strada. Parla con lei quando va a mangiare lì, ma non sa niente di lei.
Drew non ha niente: non ha capelli normali, non ha una madre normale, né una famiglia normale; non ha un cane, una bella casa con un giardino, né un voto sopra la sufficienza a scuola.
Drew ha solo Harry.
L’ha incontrato un giorno in spiaggia, a Venice beach forse, mentre faceva una passeggiata sulla riva del mare e ascoltava gli Arctic Monkeys. Lui stava camminando con la testa fra le nuvole e le è finito addosso senza tante scuse.
Drew l’ha capito subito che Harry è diverso da lei.
Harry non ha spirito d’avventura, non ama il sole forte e rosso della California e non tingerebbe mai i suoi capelli di verde. Harry ha una bella famiglia, una bella casa e un cane.
Harry è il ragazzo perfetto.
E spesso Drew, sdraiata sul suo letto con la maglietta dei Nirvana, non riesce a capire cosa ci trovi in lei uno come Harry.
E se l’era chiesto per ore, giorni, settimane, mesi e si era abituata alla fine al pensiero che ci fosse qualcosa di buono in lei. Finché Harry non era partito di nuovo.
Drew aveva solo Harry.