Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: LetiziaHPeHG    21/04/2014    1 recensioni
La morte.
Tanti ne hanno paura,quasi tutti.
Io non ho paura del morire in sé. Ho paura del conto alla rovescia, del fatto che i giorni che mi rimangono diminuiscano progressivamente...
Dell'essere dimenticata..
Ma una cosa che mi fa più paura perché più imminente è il crescere.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ESCAPE

La morte.

Tanti ne hanno paura,quasi tutti.

Io non ho paura del morire in sé. Ho paura del conto alla rovescia, del fatto che i giorni che mi rimangono diminuiscano progressivamente...

Dell'essere dimenticata..

 

Ma una cosa che mi fa più paura perché più imminente è il crescere.

 

Da piccola guardando Peter Pan pensavo fosse una cosa assurda, Neverland.

Ora quasi tutte le sere mi ritrovo a guardare fuori dalla finestra e cercare la seconda stella a destra.

O prima di addormentarmi sperare follemente di trovare un'ombra dispersa... spero che venga a portarmi via per mezzo di pensieri positivi e polverine non ben identificate.

Spiccare il volo e andarsene. Rimanere sempre così, o almeno rallentare il processo finché non mi sentissi pronta.

Fermare il tempo, vedere il mondo dall'alto su un tappeto volante o esplorare il mare su una nave che porta ai confini del mondo.

Voglio andare via, qualunque sia il modo.

Voglio scappare.

Incontrare un cappellaio matto con una seria dipendenza da tè guidata da un coniglio bianco in panciotto.

Calare i miei capelli da una torre a mo' di corda e intraprendere un viaggio con un ladro, un cavallo e un camaleonte semimafioso.

Perdermi nella giungla ed essere accompagnata da un orso scansafatiche e una pantera fin troppo realistica e drammatica.

Barattare la voce perché una seppia grassa che assomiglia non troppo vagamente alla zia Angela mi dia più tempo.

Spiccare un salto e meravigliarsi di rimanere su, avere un blocco in gola e non riuscire più a respirare a causa della lama dell'aria gelida nei polmoni. Ma volare come in tanti di quei sogni.

Venire risputata e sballottata da un'onda anomala, ma sapere a chi aggrapparsi, anche se è qualcuno di più impacciato di me.

Ridere e piangere insieme in un arcobaleno di biglie colorate giganti su una bicicletta volante ad alta velocità.

Fermarsi.

Avere per un attimo paura di essere sola e poi iniziare a ridere come una matta, perché non sei sola. Sono tutti lì, pochi metri dietro di te, ti stanno seguendo.

E poi urlare, urlare quanto diamine voglio senza che nessuno possa lamentarsi del rumore.

Essere libera, libera da vincoli, convenzioni, vergogna.

E alla fine di tutto non sentire più il bisogno di Neverland, sentirmi pronta, e sperare di non cambiare troppo crescendo, di non scartare definitivamente l'idea della seconda stella a destra o dell'ombra nel cassetto.

Semplicemente di non averne bisogno.

Di non aver bisogno di pensare alle campane o alla neve per volare.

Di farcela da sola.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: LetiziaHPeHG