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Autore: yelle    22/04/2014    3 recensioni
[Olicity]
Oliver è un uomo tutto d'un pezzo. La maschera che indossa è impeccabile, il suo viso imperscrutabile.
Ma se per una volta lo scudo cadesse? Che cosa, esattamente, sarebbe dato vedere a coloro che siano lì a testimoniarlo?
E Felicity è lì. Lì per lui.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’d give anything to hear
You say it one more time,
That the universe was made
Just to be seen by my eyes.


- Saturn, by Sleeping at Last


 
***



L'oscurità si aprì rivelando un Oliver chino, il volto nascosto dal palmo delle proprie stesse mani. Il peso della notte gravava sulla sua schiena, insieme al dolore e ai rimpianti che saltuariamente le era dato scorgere nell'infinito di quelle sue iridi chiare.
Felicity si avvicinò, sussurrando il suo nome. Lui non la udì.
Con il cuore pesante e la paura negli occhi, lasciò che il suono dei suoi tacchi riempisse di nuovo le pareti vuote, fino a che per Oliver non fu impossibile mancare di notare la sua presenza.
Il fatto che non alzasse il viso le fece intendere che sapesse già di non essere solo.
“Oliver,” ripeté, il cuore in gola e gli occhi tristi.
Lui ricambiò, lo sguardo egualmente triste.
“Non è stata colpa tua,” si ritrovò a dire.
“Certo che lo è stata. È sempre colpa mia.”
Felicity rispose con il silenzio.
“La gente che mi sta vicina finisce sempre per farsi male.”
“È una scelta loro.”
“Il fatto che scelgano di starmi accanto non dovrebbe farli automaticamente finire all'ospedale.”
“Io sono ancora qui,” tentò di scherzare lei.
“Già, ma per quanto ancora?”
Lo fissò alzarsi in piedi e guardarla come se fosse l'unica cosa che volesse vedere in quell'istante. Quasi ci cascò.
“Dovresti andartene. Ora, finché sei in tempo.”
Lei scosse la testa, i capelli biondi a incorniciarle l'espressione risoluta. “Lo sai. Non è così facile liberarsi di me.”
“Sono stanco,” sbottò improvvisamente lui.
Lo scudo cadde. Per un istante, per un infinitesimale momento, nell'intimità della loro solitudine, Felicity vide l'uomo che Oliver era dietro la maschera che si portava sempre dietro. Video l'uomo oltre il vigilante, oltre il figlio, il fratello, l'uomo d'affari e il rampollo di famiglia.
Vide la sua solitudine, il suo bisogno di rassicurazione. Vide la lacrima radicata nei suoi occhi, in attesa dell'istante giusto per rompere l'argine delle sue ciglia e solcare la guancia sgualcita.
Felicity fece un passo verso di lui.
Senza alcun preavviso, Oliver colmò quel poco spazio che ancora li separava, allargò le braccia e la strinse a sé.
Non era un abbraccio caldo. Come poteva esserlo? Oliver abbracciava così poco. Eppure, a lei bastò. Chiuse gli occhi e tentò di imprimersi quell'istante nella mente, perché sapeva che avrebbe ripercorso quel momento mille e altre volte, in un futuro non molto lontano.
Avvertì le labbra di Oliver sul proprio capo, e si trovò costretta a trattenere il mugolio di piacere che stava per scappare dalla propria bocca.
Non vista, la lacrima solcò – infine – la guancia di Oliver.

 
   
 
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