Questa
nuova storiella è postata per prova. Volevo scrivere
qualcosa senza lo slash, e vorrei sapere cosa ne pensate voi visto che
è la prima volta per me.. Accetto recensioni, critiche e
qualunque richiesta e/o semplici accorgimenti, e vi informo che non
supererà i tre capitoli.
Ho
saputo (ma solo dopo aver scritto) che è
stata fatta una puntata (che non so per quale motivo non ho guardato)
in cui
Butters veniva vestito da femmina e costretto ad andare ad un pigiama
party
tra ragazze. Questa storia non c’entra niente con quella, ci
tenevo a
precisare.
Volevo
ringraziare molto le persone
che hanno recensito e solamente letto la mia storia precedente, ovvero Setsuka, momoko89
e c17 chan.
Bene... Enjoy it.
Emily
ff
A night with…
Capitolo
Uno
A
South Park i cittadini si apprestavano ad affrontare una
calda serata di mezza estate. Calda, ovviamente, per gli standard di
quella
zona del Colorado.
Il
giorno dopo era domenica, per cui molte persone
afferravano l’occasione al volo per andare a ballare in altre
città o bere
qualcosa nei pub locali.
I
bambini guardavano la TV, mentre altri, i più fortunati,
potevano restare fuori a giocare insieme agli amici.
Quattro
di questi, però, non stavano giocando.
Stanley
Marsh, Kyle Broflovsky, Eric Theodore Cartman e
Kenneth McCormick erano in missione.
In
una missione di spionaggio.
Cartman
guidava il gruppo, vestito con una tuta mimetica e
con una bandana bianca sulla testa, mentre Stan e Kenny si erano
limitati a
vestirsi d verde. Kyle era vestito normale, perché non era
pienamente d’accordo
su quello che stavano per fare, ma il suo cabacco lo rendevanpo
invisibile
vicino agli altri.
Arrivati
a destinazione, Cartman si girò verso di loro, che
si immobilizzarono.
-
Ok, ragazzi, si dia inizio alla fase uno.-
Così
dicendo prese una corda dal suo zaino, mentre Stan e
Kenny sistemarono due pesi sopra di essa. L’intento era
quella di lanciarla sul
tetto della casa, in modo tale che si aggrappasse a qualcosa o, nel
peggiore
dei casi, alla grata dell’acqua e loro potessero
arrampicarcisici per salire
agli utlimi piani.
Anche
se non era una buona idea, Stan e Kenny l’apoggiavano,
per due distinti motivi, mentre Kyle non si fidava per niente di tutto
quello.
-
Vi ripeto che state firmando il testamento!- riprese lui,
guardando Stan e Kenny, di cui importava realmente qualcosa.
-
Fanculo, fottuto Ebreo, se non vuoi venire puoi anche
andare casa da mammina a guardarti i Griffin!-
-
No che non ci vado a casa! Voglio aiutare ad aprire gli
occhi ai miei amici sul fatto che tu sei solo un culone ignorante!-
Poi
si girò di nuovo verso di loro, che si stavano
guardando.
-
Ecco…- cominciò Stan.
Un
suono.
Il
segnale.
Delle
risate indistinte, molto acute per essere quelle di un
ragazzo.
Eric
si girò verso la finestra da cui provenivano, poi verso
gli amici, prendendo la corda e lanciandola sul tetto.
Qusta
si aggrappò alla grata, e Cartman si assicurò che
fosse ben salda con due energici strattoni.
-
Chi sale prima?-
chiese sottovoce Kenny, guardando gli altri.
-
Sale su prima il
culone, così se arriva in cima vuol dire che la corda regge.-
sentenziò
Kyle, secco.
-
No, se arriva in
cima e si smolla tutta ci ammazziamo…- disse Stan.
Eric
digrignò i denti, prese Kenny per un braccio, dandogli
la corda in mano e incitandolo a salire.
-
Se muore un povero
non piange nessuno.-
-
Fanculo, se vuoi salire vacci tu.- rispose
Kenny.
-
E dai, stavo scherzando… devi arrivare almeno in cima, se no
come facciamo a sapere che la corda regge sino a lassù? Non
ci sono rischi…-
-
Dai Sali, Kenny, così la facciamo finita.- disse
Kyle, impaziente.
Il
biondo sbuffò e poi strinse la corda in mano ben stretta.
Cominciò
a salire, lentamente, per paura che qualcosa
andasse storto. Anche se non succedeva più con la stessa
frequenza, lui era Kenneth
McKormick, e ciò significava solo una cosa…
-
Attento, Kenny, stanno
aprendo la finestra!- disse Stan.
…la
sua morte prematura.
Una
donna, aprendo la finestra, guardò le stelle nel cielo
per qualche minuto, prese una boccata d’aria e poi la
richiuse.
-
Oh mio Dio…hanno
ucciso Kenny!-
-
Brutta bastarda!-
Eric
si girò verso di loro e disse:- Beh,
allora salgo io per primo, voi seguitemi.-
Detto
ciò prese la corda dalla mano di Kenny, e
cominciò a
salire, seguito da Stan e Kyle, che ancora osservavano il corpo
dell’amico
morto in battaglia.
Arrivati
in cima al tetto, questi si posizionarono più
vicini possibile alla stanza da cui provenivano i gridolini e urla di
felicità.
Eric, prendendo la borsa, ne tirò fuori un registratore.
-
Cartman si chiama
violazione della privacy questa!-
-
E chi se ne frega,
non vuol dire che sei figlio di un fottuto avvocato ebreo diventi la
legge in
persona!-
-
Smettila, Culone,
tua madre è una puttana infatti tu sei un figlio
di…-
-
E smettetela che se
ci sentono andrà a monte il piano!- disse Stan.
I
tre si zittirono all’istante e poi sentirono un altro
grido.
Sul
tetto della casa di Bebe, quat-emh…tre amici, in una
calda sera d’estate, erano in una missione di spionaggio. Il
pigiama party di
Bebe e Wendy.
Quante
cose si sarebbero dette, cose inenarrabili, segreti
tra ragazze… e loro avevano persino la
possibilità di registrarle.
Per
Stan era la prova di quanto Wendy lo amasse davvero: se
avesse detto che in reltà era solo un gioco,
l’avrebbe mollata probabilmente,
anche se segretamente sperava in una dichiarazione d’amore.
Per
Kenny… cioè per quello che ne restava e aveva
voluto
ascoltare la conversazione… era un’altra nota rosa
ai suoi pensieri sconci.
Per
Cartman era la solita idea creata nello scopo di
sfottere qualcuno, e vendendo la cassetta avrebbe guadagnato un sacco
di soldi.
Per
Kyle era solo una grandissima cazzata.
-
Bebe, questo cd è nuovo?- chiese Wendy
all’improvviso. Fu
questo il segnale: stavano cominciando a parlare normalmente. Cartman
schiaccio
il pulsante REC e restò in ascolto, insieme a Stan e Kyle.
-
Si, è di Miguel Bosè, lo vuoi sentire?-
-
Miguel Bosè?! Ma da quando senti canzoni spagnole?-
-
Non da molto, ma lui ha una voce veramente bellissima…-
Cartman
prese un taccuino e una penna, con la quale scrisse
velocemente: “Voce bassa: sexy. Kyle è
fottuto”.
-
Vaffanculo, culone.-
-
Oh, Wendy, giochiamo ad obbligo o verità?-
Troppo
semplice… stavano facendo proprio il loro gioco, in
fretta e in modo chiaro. Non avevano nemmeno sperato in tanto, quando
avevano
progettato il piano.
-
Ok! Comincio io però, obbligo o verità?-
-…obbligo.-
rispose Bebe, timida.
-
Obbligo? Beh…-
Qualche
secondo di silenzio. Poi Wendy
ricominciò:-…chiama
Eric Cartman e fagli uno scherzo telefonico.-
-
Ma sei matta? Quello mi ammazza se sa che sono io!-
-
Beh, non penso che picchierà una bambina…-
“E
chi te lo dice, troia?” pensò Cartman.
Qualche
secondo dopo Bebe sbuffò.
-
Va bene, però se mi viene a cercare tu devi difendermi.-
-
Nel senso che devo prendermi le responsabilità? Ma allora
che “Obbligo” sarebbe?-
-
Nel senso che tu hai Stan dalla tua parte, e Stan è amico
di Cartman, giusto?-
-
Sbagliato…-
sussurrò Stan, ricevendo una pacca sulla testa.
Aspettò
per qualche istante e poi rispose al telefono.
-
Pronto, salve sono Bebe, c’è Eric?-
Tutti
e quattro (i tre e Wendy) imprecarono mentalmente.
Come si faceva ad essere così idioti?
Sentirono
il telefono sbattere e poi la voce di Wendy che
diceva:- Hai mai fatto uno scherzo telefonico in vita tua, Bebe?-
-
Veramente no.-
-
Lo immaginavo… va beh, mi sembra sufficiente come
“Obbligo”, ti sei umiliata abbastanza.-
-
Allora tocca a me! Obbligo o verità?-
-
Verità.-
Ecco
il succo.
Ecco
quello che stavano aspettando.
Una
confessione.
-
Uh uh… allora vediamo un po’… dimmi il
nome di un ragazzo
con cui ti metteresti se non stessi con Stan, e perché.-
Aspettò
qualche secondo.
Marsh
aveva il cuore in gola.
-
Umh… beh, è difficile… forse
Token…-
-
Token? Ma… ma lui…-
“...è
brutto” pensò Stan.
“…è
di colore” pensò Kyle.
“…è
una checca” pensò Cartman.
-…è
ricchissimo! Complimenti per la scelta, in effetti se
Stan non riuscisse a far carriera, Token potrebbe diventare un valido
sostituto!-
Kyle
mise un braccio intorno alle spalle di Stan e
sussurrò:- Lasciala perdere,
è una
stupida.-
-
Tanto per sicurezza, però, potresti valutare
l’idea di
iscriverti a medicina…-disse
Cartman, ridendo e ricevendo un
calcio.
-
Ok, ora tocca a me!- sentenziò Wendy.
-
Quindi “Verità”?-
-
Esatto! Vediamo un po’… dimmi un po’ per
chi batte il tuo
cuore…-
-
Cosa?-
-
E dai, lo so che sei innamorata! Sei distratta, con la testa
fra le nuvole e, solitamente, rossa in faccia, per cui vorrei sapere:
chi è il
principe a cui hai donato l’amore?-
Qualche
secondo di silenzio.
-
Secondo me è
innamorata di Kyle.- disse Cartman.
-
Che?-
-
Ragiona, è sempre vicina a Wendy, e quando questa vuole dire
qualcosa a Stan manda lei e lei ha l’opportunità
di vedere Kyle, che è sempre
vicino a Stan…-
-
Ma che cosa stai dicendo, culone? Io non sto sempre con Stan!-
-
E meno male, anche perché lui ha la ragazza, mentre tu
verresti
etichettato come checca…-
Kyle
diede un calcio a Eric, che rispose con un pugno.
-
Comunque pensavo che Bebe è molto carina come
ragazza…- disse
Cartman a Stan.
-
Mah, se ti piace il tipo…-
-
Contando che è anche la prima ad essersi sviluppata fra
tutte,
non è per niente da buttare…- aggiunse
Kyle. Poi pensò alle sue
parole e si diede un pugno in testa. Non poteva dare ragione a Cartman,
cazzo.
Non poteva e basta. All’improvviso sentirono nuovamente la
voce di Wendy.
-
Allora? Dai puoi dirmelo, ci sono solo io qua!-
I
tre ragazzini bambini rimasero in attesa di una risposta.
-Beh…-
cominciò Bebe:-…ecco… non è
che poi vai a dirlo a
tutti?-
-
Stai tranquilla, non lo verrà a sapere nessuno.-
“Oltre
a noi” pensò Eric, col sorriso stampato in faccia.
Bebe
sospirò e poi, timidamente, disse:-…sono
innamorata di
Cartman.-
Kyle
e Stan si voltarono verso Eric, che stava ridendo come
un matto. Era un occasione più unica che rara: sputtanare
Bebe per una cosa del
genere era fin troppo facile. Ed in più aveva anche tutto
registrato in
cassetta, per cui non avrebbe potuto smentire niente.
-
L’obeso del cazzo?- disse Wendy.
Cartman
si rabbuiò e poi la sua espressione cambiò,
contraendosi su se stessa.
-
Si… ma che ti devo dire… mi piacciono le persone
belle in
carne…-
Il
bambino, arrabbiato, prese la corda, si fece calare al
piano di sotto ed entrò dentro alla camera con un balzo.
Rotolò per qualche
metro e poi si risedette.
-
Voi, brutte troie…- cominciò, sedendosi composto
e
guardando per terra:-…io NON sono grasso, avete capito?? Ho
le ossa molto
grosse per cui è normale che io sembri un po’
sov…- ma si bloccò.
Davanti
a lui due ragazze, una con le mani conserte e
l’altra davanti al computer, intenta a scrivere. Entrambe
ridevano.
-…ma
che…?-
-
Fatto!- disse Bebe, scendendo dalla sedia ed andando
vicino all’amica, che prese un filo per terra e lo fece
vedere a Cartman.
-
Sai cos’è questo?- chiese la nera, sorridendo.
Eric
guardò il filo, che partiva dal computer e aggirava
tutta la stanza, fino ad arrivare alla finestra.
Poi
vide un televisore bianco e nero davanti a se. Era uno
di quelli usati nei minimarket, come mezzo anti-tacheggio. Due bambini
stavano
scendendo dal tetto di una casa.
Solo
dopo qualche secondo si rese conto che quei due bambini
erano Kyle e Stan e il tetto era quello sopra la sua testa…
il tetto della casa
di Wendy.
Si
voltò verso le ragazzine, che ridevano ancora.
-
Che… cosa avete…?-
-
Due parole. Un sito.
Pensa intensamente.- disse Bebe.
Cartman
sbarrò gli occhi.
YouTube.com
-
Mi dispiace, ma ora è già in circolo, e ho
mandato un
e-mail a tutti i ragazzi che frequentano il quarto grado con il link
del
video.- riprese, sempre sorridendo beata. Per la prima volta gliela
avevano
fatta.
Cartman,
che si sentì umiliato, riuscì solo a dire:-
Questa
me la paghi.-
Così
facendo uscì dalla stanza.
[Continua...]