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Autore: Lovva_Chan    16/07/2008    7 recensioni
-CHI SAREBBE COSI’ PICCOLO CHE NEMMENO UN MOSCIERINO LO VEDREBBE?- urlò il biondo dimenandosi dalla presa dell’armatura, che lo aveva acchiappato evitando che si buttasse addosso alla ragazza. Lei lo squadrò –Tu- disse semplicemente. -AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! AL, FAMMELA PICCHIARE, FAMMELA PICCHIARE!-.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Tua madre ed i tuoi fratelli vivono a Reesembull

Capitolo 1

 

I tre Fratelli

 

Nota Iniziale: Beh… Questa storia non doveva essere pubblicata, perché non l’ho mai ritenuta molto bella. Ebbene, oggi stavo parlando al telefono con Shun XD e parlandole di questa storia mi ha minacciata di pubblicarla, quindi questa storia è interamente dedicata a lei, e a tutte quelle persone che mi seguono e mi sostengono. Grazie Shun <3

 

 

Tua madre ed i tuoi fratelli vivono a Reesembull.

 

Era questa la frase che aveva spinto una giovane di dodici anni ad abbandonare il viaggio che aveva intrapreso fin dalla nascita con il padre per poter andare a conoscerli.

Gli occhi d’orati brillavano dietro le lenti degli occhiali da sole.

I lunghi capelli biondi erano legati a treccia e nascosti sotto un lungo cappotto bianco.

Eleanor Elric guardò fuori dal finestrino del treno.

 

“Potrei fermarmi a Central City per fare rifornimento di cibo” pensò prendendo la valigia e scendendo dal treno.

Central City era molto grande, non era la prima volta che la visitava, si diresse verso l’alimentari situato vicino la stazione.

Sarebbe tutto andato bene, se un uomo non l’avesse fermata.

 

-Tu dovresti essere a tenere l’esame!- disse.

 

La giovane alzò lo sguardo, era un uomo alto, dai capelli biondi e gli occhi celesti, sigaretta in bocca e aria severa.

Indossava la divisa blu dei militari.

 

-Cosa?- domandò lei aggiustando gli occhiali da sole.

 

-Poche storie, andiamo!- se la caricò in spalla correndo verso una meta ignota per la ragazza, che si dimenava come una pazza urlando.

 

-MANIACO, PEDOFILO… AIUTO, MI VUOLE VIOLENTAREEEEE!-.

 

E altre cose che non sto qui ad elencare.

 

Ora si ritrovava ferma, in una piazzetta situata al Quartier Generale di Central.

La giovane, scioccata stava attendendo dove quel tipo con la divisa l'aveva mollata.

Nemmeno lei capiva perchè era rimasta lì.

Fatto stà che poco dopo una voce soggiunse dietro di lei.

 

-Ehilà, sei i ritardo sai?-

 

Una mano la strinse da dietro posandosi sul suo petto.

Il Flame Alchemist rimase leggermente interdetto, tastò... Seno, piccolo... Di certo una quasi seconda.

Ma, Edward Elric come poteva avere il seno?

 

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! MANIACO!-

 

Una gomitata all'inguine lo fece piegare facendolo bestemmiare in parecchie lingue molte delle quali sconosciute.

 

Eleanor lo fissò –VOI MILITARI SIETE DEI PEDOFILI!- disse arrabbiata.

 

-Fratellone, penso che il colonnello abbia bisogno d’aiuto-.

 

La ragazza si girò, difronte a se un ragazzo, biondo, occhi d’orati, capelli legati a treccia, cappotto rosso ed abiti neri.

Accanto a lui un’armatura.

 

-Ehi, Al… C’è uno specchio difronte a me e non me ne sono reso conto- disse il ragazzo.

 

Ella alzò un sopracciglio –Io non sono ne così bassa e nemmeno così brutta!-.

 

-CHI SAREBBE COSI’ PICCOLO CHE NEMMENO UN MOSCIERINO LO VEDREBBE?- urlò il biondo dimenandosi dalla presa dell’armatura, che lo aveva acchiappato evitando che si buttasse addosso alla ragazza.

 

Lei lo squadrò –Tu- disse semplicemente.

 

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! AL, FAMMELA PICCHIARE, FAMMELA PICCHIARE!-.

 

-No nii-san, non sarebbe gentile!- disse l’armatura scuotendo la testa.

 

Edward riuscì a liberarsi dalla presa e a buttarsi addosso alla giovane, caddero entrambi a terra, gli occhiali da sole volarono via.

I loro occhi s’incrociarono.

Due ori si guardarono intensamente.

Edward era scioccato.

Eleanor lo fissava imbronciata.

Lui non riuscì a spiccicare parola.

Lei assottigliò lo sguardo, era una stupida ad accorgersene solo ora. Quel ragazzo aveva i suoi stessi occhi.

 

-Sei il figlio di Trisha e Van Hohemheim?- domandò, la speranza e la sorpresa nei suoi occhi.

 

Il biondo annuì piano.

 

-Io… Io mi chiamo Eleanor… Elric- sussurrò, gli occhi d’orati divennero lucidi.

 

-Elric?- domandò Edward scioccato.

 

-Si…- sussurrò nuovamente.

 

-Quindi… Tu sei Eleanor… Quella che quel bastardo ha portato via con se quando è sparito!- disse alzandosi e sussurrando altre parole incomprensibili.

 

-Cosa?- lei si alzò togliendo la polvere dai vestiti –Mio padre ha detto che mia madre, Trisha… Vive nel villaggio di Reesembull assieme ad i miei fratelli, Edward e Alphonse- lo fissò –La mamma…- lo afferrò scuotendolo –La mamma come stà?- domandò.

 

Edward la fissò con tristezza, ma anche con un ombra di dolore celato –E’ morta…- sussurrò, quasi a non voler sentire le sue stesse parole.

 

La ragazza lo fissò scioccata, alcune lacrime scesero dai suoi occhi –No…- sussurrò –Non… Non è giusto-.

 

Il biondo sospirò –Lo so… Lo so che non è giusto-.

 

Eleanor abbassò lo sguardo lasciando la presa, non l’aveva nemmeno conosciuta, non la ricordava nemmeno.

Per lei sua madre era un estranea. Non aveva avuto l’occasione di conoscerla, il destino a volte sapeva essere davvero crudele.

Fin troppo anche.

 

Edward Elric divenne alchimista di stato, gli fu assegnato il nome di “Fullmetal”.

Dopo tante insistenze, un mese dopo, in via del tutto eccezionale si tenne un esame per Eleanor Elric.

Lo superò, praticando l’alchimia che aveva sempre prediletta, le fu assegnato il nome di “Snow Water” e da li, le strade dei tre Elric si riunirono nuovamente.

Ella decise di restare con loro, Edward a testa bassa le spiegò tutto, le parlò della trasmutazione, di come aveva legato l’anima di Al all’armatura, di come ora aveva l’obbiettivo di ridargli un corpo.

Lei ascoltò in silenzio, e nel silenzio annuì, poi… Lentamente i due si fissarono negli occhi, undici anni di separazione, nessuno conosceva a fondo l’altro.

Edward allungò le braccia.

Eleanor gli strinse le mani, ma dopo, nessuno seppe come si ritrovarono abbracciati, nessuno seppe che la ragazza singhiozzava contro il petto del fratello, e forse questo fu un bene, era il loro primo segreto, primo di tanti.

 

Fine capitolo 1

 

 

  
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