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Autore: Pandora86    22/04/2014    6 recensioni
Ecco le regole per scrivere una Ru-Hana (o Hana- Ru, che dir si voglia…) di successo.
Dunque… caro lettore\lettrice che accedi a questa pagina, a breve ti saranno svelate le regole per fare di te uno scrittore\scrittrice di successo di Ru – Hana (O Hana – Ru, che dir si voglia…).
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con una nuova fic, o forse sarebbe meglio dire nuovo delirio!

Piccola premessa: Questa fic è nata per far fare quattro risate a chi legge.
Non ci sono riferimenti a nessuno. L’idea, infatti, nasce mentre rileggevo “Il tuo vero volto”, e ripensavo ai cliché che tanto adoro.

Quindi, molti riferimenti sono a me stessa.

Detto questo, vi lascio alla lettura sperando di strapparvi almeno un sorriso.

Come sempre, attendo i vostri commenti e li apprezzo anche se mi direte che l’idea non vi è piaciuta. Tuttavia, ripeto, non voglio offendere nessuno se non fare molta ironia su quello che io stessa scrivo.

Buona lettura e mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!
 

***
 

Ecco le regole per scrivere una Ru-Hana (o Hana- Ru, che dir si voglia…) di successo.

Dunque… caro lettore\lettrice che accedi a questa pagina, a breve ti saranno svelate le regole per fare di te uno scrittore\ scrittrice di successo di Ru – Hana (O Hana – Ru, che dir si voglia…).
 

Cominciamo:
 

Avvertimenti da inserire
 

Regola numero uno

Metti sempre all’inizio della fic il tipo di coppia.

Ru – Hana o, se preferisci, Hana – Ru. (e non chiederti mai perché di uno si usa il nome e un altro il cognome, non ha importanza!)

Non dimenticarlo mai, ricordatelo, altrimenti la tua fic non verrà mai letta!

Se sei indecisa (in pratica, se vuoi accontentare tutti!) allora scrivi:

RuxHanaxRu.

In questo modo non avrai problemi, dovrai solo ricordarti di alternarli nelle scene a luci rosse (che ovviamente saranno tante).
 

Regola numero due

Non posare mai lo sguardo sull’avvertimento HET.

Per il perché, leggere la regola numero uno.
 

Regola numero tre
 

Mettere sempre:

Lime, Shonen-ai, Yaoi.

Sì! Tutti e tre, esatto!

Non ha importanza quello che significano, tu mettili e basta (tanto di sicuro becchi quello giusto!).
 

Stesura e scrittura della storia

Ambientazione

Regola numero uno
 

Ricordati sempre:

I genitori sono inesistenti o, al massimo, compaiono al primo capitolo e poi ricompaiono dopo secoli di assenza, proprio per beccare il proprio figlio a letto con un altro uomo e diseredarlo a vita.
 

(Non ha importanza il motivo per cui sono tornati, quindi non spendere parole su questo, è inutile, rischieresti di farli sembrare troppo verosimili).
 

Regola numero due

Casa vuota.

Eh sì, i nostri protagonisti sono sempre soli a casa oppure abitano senza un adulto (chissenéfrega se hanno sedici anni, è inutile ai fini della fic!).
 

Regola numero tre

Cita città del Giappone a caso.

(Non ha importanza che Kanagawa sia a più di una giornata di viaggio e il nostro protagonista va e viene in meno di un’ora, nessuno, e ripeto, nessuno andrà a controllare!)

Non conosci i nomi?

No problem! Ambienta tutto a New York!

Basta qualche parolina inglese (se non la conosci, scrivi lettere a caso e poi metti un asterisco con l’ipotetica traduzione) e il gioco e fatto.
 

Trama
 

Ricordati sempre:

Trame lunghissime e complicatissime dove i personaggi impiegano circa un centinaio di capitoli (se ti annoi, anche cinquanta vanno bene!) a riconoscere il loro vero io.

Vuoi un esempio di trame complicate e lunghe?

Dunque, Hanamichi che piange per il suo colore di capelli, Hanamichi che piange perché scopre di essere gay (Sì, nella tua storia lo diventerà sempre!), Hanamichi che piange perché si è rotta un’unghia, ecc…

Ancora…

Kaede che si isola dal mondo perché è solo, Kaede che si isola nel basket perché i genitori sono assenti, Kaede che si isola dal mondo perché… perché sì, punto!

Cita qualche guaio a caso e il gioco è fatto!

Un ulteriore esempio per chiarirti le idee:

Hanamichi è: malato, angosciato, sofferente, lavora di nascosto, abita da solo di nascosto, ecc…, ecc…, (il guaio di turno, insomma) e si nasconde agli occhi del mondo da una vita, e con estrema bravura aggiungerei, ed è talmente bravo a farlo che Kaede lo scopre il capitolo dopo.

Kaede ha una corazza fatta di solitudine e silenzi che nessuno – e ripeto: nessuno! – è mai riuscito a scalfire e gli basterà sentire la voce di Hanamichi che immediatamente dopo tre frasi eccolo innamorato che ride (sì, ride!) oppure si trasforma nello stronzo bastardissimo di turno. In ogni caso, qualsiasi modalità di Kaede userai, ricorda, capitolerà e gli si riscalderà il cuore (scrivi proprio così che fa effetto) dopo solo ben tre frasi e la risata del rosso. Ma la sua corazza è inscalfibile, Eh?

Di solito le frasi sono, Ah, ah, ah Kitsune, sono un Tensai!  Oppure, ti odio, Baka Kitsune (Parole magiche. Ah? Dici che è il tono con cui il rosso le dice? Vabbè, chissene…).

Ora che abbiamo delineato la trama (lunga e complicatissima ricorda, tipo una cinquantina di capitoli!) ecco che potrebbe sorgerti un’altra domanda:

Come fare per far trovare ai personaggi il proprio vero io?

Semplice!

Una bella trom- ehm, una infuocata notte di sesso sfrenat- ehm, …., il coronamento del sogno d’amore con l’altro protagonista.

Non hanno importanza le frasi, né come arrivano alla scena di sess-, d’amore puro e sublime. (dopo cinquanta capitoli nessuno si ricorderà l’inizio, quindi non ha importanza!)

Descrivi bene quella e il gioco è fatto!
 
 

Personaggi
 

Vuoi sapere come usare i personaggi?

Bene, allora leggi attentamente!
 
Hanamichi Sakuragi: Sfigato in amore, da teppista diventa un giocattolo in mano del bellissimo e stronzissimo Kaede Rukawa che, grazie alla magnificenza e maestosità dei suoi occhi (abbonda sempre con queste descrizioni che non sbagli mai), tiene il teppista più temuto di Kanagawa in suo potere e, molto spesso, sotto di lui.

Di solito, viene trasformato in una fontana umana o un super uomo, dove messosi la mantellina da super eroe (o eroina in molti casi), non dorme, non mangia, non respira, ecc, ecc, solo per pagarsi un misero tozzo di pane e la candela con la quale si fa luce nella topaia in cui vive. (Sì, ricordati sempre di regredire nel medioevo quando descrivi casa sua, dove acqua luce e gas sono utopia).

Nota importante: Ricordati che i suoi genitori sono Sempre morti!

Sì, lo sono sempre. Non c’è ombra di dubbio.

Non vengono mai nominati e no, se ti stai domandando se da qualche parte debbano pur essere, la risposta è no! Non ci sono mai! Come sia nato a questo punto rimane un mistero, ma vabbè!

Se però vuoi proprio citarne uno allora usa la madre; falla comparire in qualche capitolo e poi dimenticati di lei!

Altra cosa importante: ricordati sempre di maltrattarlo.

Ebbene sì, più sarai sadica, meglio è. Non ha importanza se dopo venti capitoli in cui Hanamichi vive tutte le piaghe fisiche e mentali di questo mondo, ti sembrerà di aver esagerato. Naaaa… ricorda, chi più ne ha più ne metta!

Ah, ti domandi come fa a essere sempre allegro e baldanzoso (ma soprattutto ancora in piedi dopo cinquanta capitoli)? Beh… la mantellina ricordi?

Inoltre… ricorda che davanti agli altri, sarà sempre allegro e baldanzoso ma non perché è un ragazzo allegro come forse aveva in mente l’autore (L’autore? Tzè, che ne capisce lui di storie!).

Ma ricordati: QUELLA È SOLO UNA MASCHERA.

Ebbene, sì! Questa è solo una maschera del rosso per nascondere il suo passato di peste e colera (siamo nel secolo sbagliato? Dettagli!).

Per farlo parlare in una fic ci vuole ancora meno impegno.

Basta scrivere tutto in maiuscolo (perché urla), fargli dire Tensai, Kitsune, Ah (usato più volte) e tutto è risolto.

Inoltre, perdersi molto nelle descrizioni del suo fisico perfetto, tonico, muscoloso, ambrato (sì, ricorda: sempre carnagione ambrata), ecc…, ecc…,


Kaede Rukawa : Personaggio molto meno complicato di quello che sembra.

Stronzissimo, bellissimo, levissimo, (A no, quella è un’altra cosa!).

Dunque, basta descrivere i suoi occhi, e dire che è pallido come una statua di marmo (che ne fai del David a confronto!).

Usa molte righe per descrivere la magnificenza dei suoi occhi blu smeraldo (non importa se sbagli la pietra, nessuno se ne accorgerà) intensi come un tempestoso mare di notte (mai di giorno e mai calmo, ricorda), più profondi dell’abisso e più penetranti di mille aghi ecc…, ecc…,

Usa molte righe anche per descrivere la sua lunga frangia (puoi usare le stesse metafore degli occhi, così risparmi) e la sua carnagione pallida ma liscia e vellutata, morbida ma forte, sensuale e felina, ecc.., ecc…

Dopo questa descrizione, basta fargli dire: “Nh” e “do’hao”.

Il resto poi è storia e quindi puoi farlo benissimo tromb- ehm, iniziare a farlo interagire con l’altro protagonista.

Informazioni familiari su Kaede Rukawa: Padre assente e disperso in chissà quale parte del Giappone, madre generalmente morta.

Informazioni sul suo status sociale: RICCHISSIMO.

Sì, proprio così, non ricco! Ricchissimo (che ne fai di Paperon de Paperoni? Eh, pivellino!)

Segno particolare: dorme ovunque tranne quando gioca a basket (ma molto spesso il basket passerà in secondo piano, quindi avremo: dorme ovunque tranne quando scop- ehm, interagisce con l’altro protagonista).
 

Dunque, detto questo, mi sembra tutto!

Ah? Come?

Altri personaggi?

No!

Ricorda: il protagonista passa cinquanta capitoli a rincorrere l’altro e a farsi pippe mentali inesistenti!

Come potrebbero esistere gli altri? Mica devi scrivere un’enciclopedia!

Vabbè… se proprio vuoi fare qualche nome, eccoti delle dritte:


Yohei Mito: Anche semplicemente Yo, come predilige chiamarlo il protagonista (no, non conta niente che nel manga non si è mai letto, non ha importanza).

Non occorre che tu lo descriva, basta farlo solo nominare ad Hanamichi Sakuragi e il gioco è fatto.

L’armata:

Sì, proprio così, non elencarli tutti e tre, in fondo che nomi hanno? Boh… si vocifera che li confondeva anche l’autore stesso.

Se poi vuoi nominarli singolarmente, allora: uno mangia, uno è biondo, un altro ha i baffetti.

No, non ha importanza che la tua scrivania abbia più personalità, in fondo tutti saranno occupati a seguire le pippe ment- ehm, le sciagure del protagonista! Ah, la magia delle fic!

Haruko Akagi:

Hai letto il suo nome?

Bene!

Dimenticalo subito!

Lei è la “Babbuina”!

O, se non vuoi scrivere una parola così lunga, va bene anche la “Babba”.

E no! Non c’è bisogno di sapere altro su di lei.

Lei è l’insulsa ragazzina (Se sei nella testa di Kaede), Harukina (Se sei nella testa di Hanamichi. Ricordati però che in questo caso lui finge perché ha dei complessi sui suoi capelli e ha appena combattuto al fronte nella Seconda Guerra Mondiale (no, non fa niente se il Periodo storico non è quello, non continuare a domandartelo, siamo in una fic, ricordi?), quindi, dicevo lui finge e soffre, soffre e finge ma è innamoratissimo di Kaede Rukawa e sa che l’altro non lo ricambierà mai quindi soffre e finge, finge e soffre ecc… ).

Regole generali:

Dimenticati che è un manga sportivo!

Ebbene sì! I personaggi non faranno altro che trom- ehm, interagire l’uno con l’altro nel complicato processo di crescita adolescenziale (Cosa significa? Boh, però se lo scrivi fa figo!)

Il basket comparirà solo per Kaede Rukawa.

Sì! Il bellissimo e stronzissimo avrà come unico amore il basket!

Poi, in alcuni casi diventerà un rimbambito che non farà altro che spargere petali di rose sul pavimento dove camminerà Hanamichi, quindi, scegli tu!
 

Bene…

Direi che è tutto!

E ora vai scrittrice novellina e sfonda nel mondo delle fic!
 
  
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