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Autore: pace    22/04/2014    2 recensioni
"-Vorrei tanto baciarti. Posso?
Sgranò gli occhi. Questo ragazzo non ha mezze misure!
In realtà non era proprio questo che voleva dire Edward. Ma neppure quello che non voleva dire. Era sottile la linea tra le due cose e presto si compiacque per averlo detto. Poi ci ripensò e si diede dello stupido."
Bella è una tranquilla ragazza, piuttosto timida che incontra un giorno Edward il quale appena la vede rimane colpito e la segue.
Ma Bella forse non si fida e...
Allora come farà il bellissimo Edward a conquistare il suo cuore?
Spero vi piaccia. Se non vi piace, non è fatto apposta xD
Un bacio :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Bene, ecco il mio bellissimo regalo per Pasqua... che se in ritardo xD
Passate bene le vacanze? Si lo sono che non sono ancora finite... tra un po' viene anche estate xD
Consideratelo allora un capitolo che deve bastare per un po' anche se forse è un po' più corto rispetto agli altri.
Colpi di scena?? Giàààà xD
Un'altra cosa: penso di postare al più presto la'ltra mia ff e spero che delle mie piccole fan si ritrovino anche lì... consideratelo un vostro regalo di Pasqua per me xD No, non è vero. Io so che ci siete e questo mi basta :)
                       Enjoyyyyy xD

.Capitolo 7

Alla festa in piscina doveva venire anche Emily, la ragazza di Edward.
  Analizziamo. Edward non mi aveva mai parlato di una probabile ragazza e questa puttanella ora si credeva tale? E fin qui, tutto okay. Insomma, forse ce n’erano tante che si credevano chissà chi. Ma come mi spiegavo allora il tatuaggio? E le parole di Alice? Potevo chiedere spiegazioni al diretto interessato. Ma poi non avrei voluto sembrare troppo appiccicata! Anche se pensavo che avrebbe dovuto dirmelo lui stesso. Beh, non proprio. Non stavamo mica insieme quindi...
  -Bella, mi ascoltiiii??
  Alice mi sventolò la mano davanti agli occhi e si abbassò alla mia altezza. –Ti ho chiesto quale dei due dovrei mettermi.
  Mi fece vedere un vestitino a campanella rosso e un pantalone a zampa di elefante con un canotta a mazze maniche con le pailettes. –Il pantalone...
  Alzò il sopracciglio. –Okay, opto per il vestino.
  Aggrottai le sopracciglia ma poi rinunciai ad ogni commento. Alzai gli occhi al cielo.
  -Sai cosa metterti?
  Mi domandò Rose dal bagno. Eravamo a casa di Alice - ed Edward – e mi stavo facendo le paranoie visto che ogni cinque minuti le due pazze uscivano per mostrarmi qualche capo d’abbigliamento.
  -In realtà...
  Avrei voluto dire “no, non so cosa mettermi e non voglio venirci alla festa”. –No, non so cosa mettermi...
  ... e non voglio venirci alla festa. Vabbè, lo dico solo a me stessa allora.
  Alice mi fissò e con uno schiocco di dita richiamò Rose. Si guardarono negli occhi esaminandomi. Annuirono sorridendo e mi presero per le mani. Mi trascinarono in bagno e sotto le mie lamentele giocarono letteralmente con la mia faccia, con pizzicotti, buffetti e tirate di labbra. Risero un po’ mentre io cercavo di elaborare un modo per chiederli qualcosa di più su Emily. Non avevano detto più niente e mi sembrava strano. Avevo bisogno di sapere, il cuore in gola. Ma come?
  -Ahm...
  Alice mi tirò uno schiaffetto sulla guancia. –Shhh, non parlare!
  Strinsi le labbra, alzando gli occhi al cielo mentre le vedevo trafficare con mascara, matite, eyeliner e chissà quale robaccia.
  La festa sarebbe durata tutta la notte fino la mattina seguente. Voi direte: cosa potrebbero mai fare dei ragazzi senza la supervisione di un adulto in una casa dotata di piscina e camere da letto per una notte intera?? Sarà una noia mortale.
  No, seriamente. Non mi andava di stare con persone fumatrici, canniste e pedofili, non di certo. E quando glielo dissi ad Alice, lei rise. –Nessuno è pedofilo!
  Ecco, pedofilo no, ma cannista, fumatore, maniaco e arrapato si! E parlo di tuo fratello.
  -Beh, poi ci sono troie come quella Emily...!
  Sbuffò.
  Bingo. Alice ha tirato fuori l’argomento Emily. Perfetto Bella, buttati! Che cosa potrei dire?
  -Perché troia?
  Dissi con finto interesse ma in realtà stavo morendo dentro infatti la voce mi si era incrinata.
  Rose prese dei vestiti. –Ti interessa, eh?
  Alice annuì mentre io arrossii. –No!
  Beccata! Cavolo!
  -Si vede lontano da un miglio che vuoi sapere di Emily e certamente sei una ragazza o troppo orgogliosa o troppo stupidina. Hai tirato per ben tre ore senza chiedere nulla!
  La bionda mi diede un buffetto sulla guancia, sghignazzando seguita da Alice. –Comunque non ti diremo nulla. Sarà lui a farlo.
  -Ohhh, e la solidarietà femminile?? Andiamo!
 
Alice e Rosalie alla fine non mi diressero nulla di Emily ma mi diedero un bel costumino - ma proprio ‘ino’ - da indossare - infondo è un costume, no? Mica deve coprire! - e un vestitino color pesca a campana.
  “Perché mi devo truccare se è una festa in piscina?”, mi dicevo.
  Erano le nove di sera e gli invitati sarebbero arrivati a momenti. Tutto era pronto. Alice aveva un il vestitino di cui mi aveva “chiesto il parere” e Rose indossava una canottiera bianca e un pantaloncino con sotto un costume leopardato.
  Alice aveva optato per un costume sempre a due pezzi a fascia e il tanga.
  Eravamo pronte. O meglio, lo erano.
  Esme e Carlisle, il padre, erano fuori per lavoro e sarebbero ritornati due giorni dopo. Io intanto mi stavo cacando sotto perché avrei visto Edward e Emily. Avevo deciso di non parlargli per tutta la serata ma appena lo vidi mi dimenticai del mio nome. Possibile che dovevo sempre fare la parte della ragazzina con gli ormoni a mille e la bava alla bocca?
  Entrò con James, Emmett, Jasper e altri che conoscevo ma che non ricordavo il nome ma erano gli stessi di quel giorno al locale.
  Il bruno e il biondo baciarono appassionatamente le loro ragazze mentre una mandria di ragazzi e della musica a tutto volume entravano e si diffondevano nella casa.
  -Ci baciamo anche noi?
  Edward mi mise il braccio intorno al collo e mi indicò Emmett e Rose e Jasper ed Alice.
  Mi scostai da lui ricordando la notte scorsa. Era stato cosi carino. Mi era difficile sentire i miei pensieri in realtà con quella musica che si alzava sempre di più man mano che passava il tempo.
  -Sei davvero una strafiga con questo vestitino. Perché non lo togliamo?
  Mi sussurrò all’orecchio, scatenando forti brividi. Lo guardai storto, fulminandolo e cercando di ucciderlo con la mente. Insopportabile!
  Lui si mise le mani davanti, alzando il sopracciglio, divertito. –Ehi, ehi. Calmati, tigre.
  Mi diede un buffetto sul naso e un bacio. –Tanto lo so che non puoi stare lontana da me.
  Mi fece l’occhiolino e mi diede un pacca sul sedere. Sgranai gli occhi, irritata dal suo comportamento. –Sei un idiota.
  Gli tirai uno schiaffo sul braccio che non lo scalfì neppure un po’. Qualcuno mi prese da dietro e con grande agilità mi fece svolazzare. –Ahhh!
  -Caspita, sei pesante Bella. Non sembra.
  Mi rimise a terra e con il suo vocione mi salutò. Girandomi vidi che era Emmett, il ragazzo di Rose. Era tanto simpatico con quelle fossette e quel sorriso infantile. Edward spinse l’ammasso di muscoli – come cacchio fece?? – e quello con fare teatrale andò addosso alla povera Rose, che sbraitò.
  -Sta’ lontano dalla mia ragazza!
  Sobbalzai. Era Edward che aveva parlato e aveva detto davvero... “mia ragazza”? Scossi la testa fingendo noncuranza anche se dentro, stavo morendo. Diventai rosso peperone inevitabilmente, mentre Emmett e Rose bisticciavano. Edward intanto annuì. –Si, sei la mia ragazza, ti spiace?
  -Che dichiarazione!
  Alzai gli occhi al cielo ma dentro di me avevo i fuochi d’artificio e stappavo tanto tanto champagne. Diceva sul serio? Si stava prendendo gioco di me?
  Mi prese per le spalle, incominciando a camminare. Confusa, mi girai verso gli altri e vidi Alice e Rose agitare la manina e farmi l’occhiolino. Sentii le guancie imporporarsi mentre chiedevo ad Edward dove mi stesse portando.
  -C-come??? Non ti fidi di me?
  Finse di sentirsi male e quasi svenne. Io ridacchiai. –No, no certo, mi fido.
  Arrivammo alla piscina dove c’era gente nuda e non che ballava a ritmo di musica. –Vuoi farti un tuffo?
  Gridò alle mie orecchie per poi fissarmi speranzoso con i suoi grandi occhi verdi. Non potei far altro che annuire e avere sulla faccia un sorriso da ebete. Incominciò a togliersi il pantaloncino e la maglietta attillata, rimanendo in boxer e costume.
  Non sbafare, non sbafare, non sbafare!!
  Era bellissimo con il suo fisico non molto palestrato ma ben dotato sotto ogni punto di vista. Ci starebbe bene con la panna!! Era leggermente abbronzato e non come me bianca e pallida.  Incominciai ad abbassarmi la spallina e a non pensare che tecnicamente dovevo restare nuda davanti a lui. Beh, in realtà davanti a tutti i ragazzi presenti. La musica continuava più forte ed Edward fu costretto ad avvicinarsi per parlarmi. Appoggiò una mano sul mio fianco e andai in fibrillazione. Edward mi sta toccaaaandoooo!!!
  -Devi toglierti anche il costume. Guarda lì!!!
  Mi indicò un cartone con su scritto “Solo ragazze nude” vicino la piscina. Mi stava dicendo che dovevo spogliarmi??
  Lo fissai a bocca aperta e si allargò in un sorriso pieno di sfida. Porca puttana io non faccio ‘ste cose! Non voglio denudarmi. Scossi la testa ripetutamente. –No, no, no!!
  Negai con il dito e con tutto ciò che avevo a disposizione.
  Edward alzò gli occhi al cielo, per nulla sorpreso. –Okay, tanto lo sapevo che non lo facevi. Sei Bella, infondo...
  Fece spallucce. Dovevo prenderla come un’offesa?
  Mi accigliai e lui se ne accorse. –Ehi, non fare quel musetto lì altrimenti statti sicura che oggi ti spoglierai eccome! Comunque, fa niente ma solo perché sei tu. Puoi tenerti il costume.
  Dichiarò con aria solenne e io mi rilassai, sospirando. Beh, sempre meglio di niente. Mi tolsi piano il vestitino rimanendo in costume. Era un due pezzi a fascia blu e la mutandina era un tanga. Diventai rosa in men che non si dica sotto il suo sguardo sbalordito ma soddisfatto. –Wow.
  Alzai lo sguardo vedendolo piacevolmente colpito. Il vestitino era a terra e le mani congiunte.
  -E tutto questo lo vuoi tenere per te?
  Alzò il sopracciglio, quasi rimproverandomi. –Ti sta d’incanto il blu.
  Sussurrò all’orecchio, lasciandovi un bacio. Ero squagliata. Grazie Dio per aver inventato la ceretta. Mi prese per mano e arrivammo al bordo della piscina. –Sai nuotare?
  Mi urlò. Io annuii, non sapendo cos’altro fare, imbarazzata. Era fantastico stare con lui in quel modo, non mi aspettavo questo comportamento.
  Un ragazzo in piscina che si stava abbracciando una stupida biondona nuda e ridacchiante mi urlò. –Ehi, devi spogliarti, tesoro.
  Edward gli allungò il dito medio e non disse nulla. Il tipo continuò a ridere e bere dal bicchiere, toccando la bionda che si strusciava su di lui. In quel momento successe una cosa: io e Edward ci guardammo, capendoci al volo. Avevamo criticato quella tipa e il suo salsiccione vivente. Sono cose che fanno le coppie, no? Intendo criticare le persone!!
  Ridemmo insieme, poi si girò. –Pronta? Al mio tre. Uno...
  Si buttò di scatto, trascinandomi e facendomi urlare. Strinsi appena in tempo gli occhi sentendo l’acqua intorno a me e la pressione nell’orecchie. Feci un po’ fatica a risalire e una volta in superficie inspirai. Notai che ancora stringeva la mia mano.
  -Sei pazzo? E il due e il tre?
  Rise a crepapelle e mi appoggiò al bordo piscina. I suoi occhi erano diventati liquidi e intensi, di un verde pulito. Le goccioline gli cadevano sulle spalle e se mentre alcune si fermavano, altre rientravano in acqua. Era talmente sexy. I capelli scompigliati, il fiato leggero e fresco. Mi mise le mani ai lati della testa e si appoggiò completamente al mio corpo, facendomi sentire tutto in modo dettagliato.
  Santo cielo, quello che sentivo... era reale?? Beh, già da prima si vedeva che era ben messo...
  Strinsi gli occhi, sarei andata all’inferno per tutti ‘sti pensieri sconci.
  Mi baciò la fronte con un sorriso stampato in faccia. Sai che mostro ero? Mi controllai il trucco e costatai che non era sbafato. Tornai nei suoi occhi e vidi una scintilla maliziosa che mi fece rabbrividire - e non per il freddo.
  Scivolai lo sguardo sulla sua bocca, gli zigomi, il petto, i bicipiti e... il collo. Il tatuaggio. Due ‘E’ incrociate stile fiaba. Ritornai nei suoi occhi ancora una volta e lo vidi perplesso.
  Era il momento.
  -Che significa quel tatuaggio?
  Solo pura curiosità. Parlai prima che l’azione mi arrivò al cervello e infatti un secondo dopo me ne pentii. Chi ero io per chiederlo?
  Alzò un sopracciglio allontanandosi di qualche millimetro. Si passò la mano nei capelli e schizzò delle goccioline. Beate loro...
  Fece spallucce sfuggendo al mio sguardo. Era quello che pensavo allora. Era un ‘Edward & Emily’.
  Strinsi i denti, trattenendo il respiro. Forse c’era un’altra spiegazione. –Cos’è allora? Interessa per caso una tua amica?
  Oh cavolo! Era impazzita? Da dove veniva questa audacia? Beh, ormai è fatta... tanto vale proseguire. Male che vada, mi manda al diavolo.
  Aprì la bocca sinceramente sorpreso. Sbiascicò qualcosa e si guardò attorno scuotendo la testa. Poi si grattò la guancia ridacchiando. –È gelosia la tua?
  Umettai le labbra, fingendo noncuranza. Fissai il pelo dell’acqua. –No.
  Lasciò cadere una mano e appoggiò il gomito sul bordo mantenendosi la testa. Con uno sguardo ammaliatore inclinò il capo. –Mi stai mentendo.
  -Affatto.
  Mi fissò interrogativo.
  -Forse tu mi stai mentendo.
  -Hai il tipico sguardo della donna che sta indagando perché troppo gelosa.
  Diventai rossa. Il tipico cosa?? Ma che stava a dire.
  -Ti mordi il labbro quando sei nervosa, sai?
  Gli guardai le labbra sottili. Lui fece lo stesso. –So cosa stai pensando...
  Sussurrò ebro di maliziosità. –So cosa pensi.
  -A cosa?
  Ci fissammo, sfidandoci con lo sguardo.
  -Tu vuoi baciarmi. Tanto quanto lo voglio io.
  Colpita e affondata. Deglutì rumorosamente e giurai di essere diventata bordeaux. Ci furono pochi attimi di silenzio in cui io evitavo il suo sguardo.
  -Mmh... ho capito.
  Sussurrò come se avesse davvero compreso qualcosa che lo avrebbe aiutato nel suo scopo. Mi prese il viso tra il pollice e l’indice e annegò nei miei occhi.
  -Vuoi essere la mia ragazza?
  Sgranai occhi, bocca, persino il naso. COSA?????
  Balbettai qualcosa di incomprensibile mentre Edward non mostrava nessun segno di scomponimento. Anzi, rimaneva con il suo sorriso cazzuto su quella faccia cazzuta in un modo assolutamente sexy.
  Il cervello era in tilt. Forse avrei dovuto dire semplicemente si.
  -NO.
   Balbettai spaventata. Aspetta... COSA???
  Ho detto no? Cervello perché hai detto no?
  Anche li sembrò sorpreso e finalmente si scompose un poco. Probabilmente non ne era abituato. Rimase a fissarmi e poi mi chiese perché. Bella domanda.
  No, no. Io lo sapevo perché. Era semplice. 
  Non avrei mai potuto dire di si ad uno come Edward. Anche se avessi voluto. 
  -Scusami.
  Sussurrai senza guardarlo negli occhi e avviandomi fuori la piscina. Combattei con tutti i ragazzi che incontravo, andandoci a sbattere e finalmente salii le scalette. E il mio motto “carpe diem”?
  Qualcuno mi prese per il polso e capii che si trattava di Edward neppure senza girandomi.
  -Ma che cazzo ti prende?
  Il suo non era un tono aggressivo ma confuso e forse in qualche modo triste. Mi si strinse il cuore. Feci spallucce, cosa avrei potuto fare? –Devo... devo pensarci.
  -Non ti ho chiesto di sposarci...
  Mi irrigidii. Alzò gli occhi al cielo.
  -Sembra che qualcuno ti abbia infilato una scopa nel...
  -Okay, senti, lo interruppi,  ci sono troppe cose che vorrei sapere e...
  -Frequentiamoci. Poi vediamo come va.
  Mi fissò negli occhi. Sembrò implorarmi.
  Avevo tanta voglia di dirgli di sì. Ma sarei stata all’altezza? –Va bene.
  Dissi, sconfitta. Mi sorrise, visibilmente rilassato e passandosi le mani tra i capelli. –Cazzo! Allora ho il permesso di palparti un po’?
  -NO!


Enjoy again xD


 
  
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