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Autore: whatilikeabout5sos    22/04/2014    0 recensioni
He wants to kill me, I want to kill him. But neither of us can really do it because of our love.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heartbeat.
-he looks like a smurf-




“Isabella” il canadese dagli occhi color cioccolato cercò di attirare la mia attenzione chiamandomi per nome.
Posai i miei occhi sul suo viso distogliendoli dal tramonto  meraviglioso a qui stavamo assistendo prima di sussurrargli un  “Si Justin?” .
Lui era seduto accanto a me, il suo sguardo si muoveva  velocemente e dolcemente per guardarmi le labbra e gli occhi.
“Isa..” abbassò lo sguardo sulla sabbia sui cui ci eravamo seduti dicendo il mio nome prima di continuare,
“Isa io ti devo dire la verità”, i suoi occhi tornarono preoccupati a cercare i miei. 
Centinaia di farfalle e elefanti iniziarono a ballare il Can Can nel mio stomaco.
Ti prego Dio fai che si sia innamorato di me anche lui, ti prego prometto che non nominerò più il nome di tuo figlio in vano. 
“Sei stato tu a finire la nutella?!” scherzai fingendo uno sguardo severo cercando di sdrammatizzare la situazione.
Justin accennò una risata abbastanza nervosa poi tornando serio mi disse guardandomi negli occhi
“No.. Isa la verità è che io ti..”.

“BUONGIORNO SFIGATA!”.
I miei occhi si aprirono di colpo svegliati da una voce tanto irritante quanto famigliare.
“Ehi che ci fai ancora nel letto Isa? TI sei dimenticata che oggi c’è scuola?”.
Non so bene se stessi chiamando tutti i Santi per colpa di quella scimmia priva di cervello o per il fatto che quello di poco prima era stato solo un sogno. 
Borbottai un “Vai al diavolo Ashton” e mi girai dall’altra parte.
“Guarda che qua a Sydney non funziona mica come da voi della Florida sai?”.
Sbuffai.
Sentii sbuffare anche lui.
“Ho capito che non sono il tuo Bieber però potresti anche degnarmi di uno sguardo” disse con voce molto scorbutica.
Mi girai nel letto per poterlo guardare e alzai le sopracciglia.
Ashton era in piedi davanti a me con le braccia incrociate, alzò le sopracciglia sbuffando imitandomi. Alzai gli occhi al cielo. 
“Senti mostriciattolo, ti conviene alzarti vestirti lavarti truccarti e fare tutte quelle porcate che fate voi ragazze e scendere giù.. Non ho intenzione di aspettarti tanto”. 
Annuì mettendomi seduta sul letto e guardandolo uscire dalla stanza chiudendo la porta.


Quella mattina andai a scuola con la macchina di Ashton, non parlammo molto. 
Si fermò nel parcheggio della scuola e prima di scendere dalla macchina mi rivolse uno sguardo più che serio dicendo con tono altrettanto serio “Io e te non ci conosciamo”. Annuì guardandolo male.
Uscimmo dalla macchina e senza neanche guardarmi Ashton mi regalò un sarcastico “Buon primo giorno di scuola Isabella” camminando verso un punto indefinito del giardino pieno di ragazzi della scuola.
Mi lasciai cadere le braccia sui fianchi sbuffando.
Perfetto. Da sola il primo giorno di scuola in un altro istituto di un altro continente. Perfetto, direi. 



Ero riuscita a trovare il mio armadietto ed ad aprirlo senza problemi, e pensai che forse non sarebbe andato tutto male quella mattina; invece mi sbagliai. 
Da venti minuti buoni stavo girando per i corridoi della gigantesca scuola con un foglio in mano cercando la fatidica aula di storia. 
Mentre ero intenta a imprecare tutti i santi per l’ennesima volta quella mattina, suonò la prima campanella della giornata. “Oh no..” mi dissi guardandomi intorno come un coniglietto sperduto.
Una marea di studenti di tutte le specie invase il corridoio.
La mia schiena venne colpita da una decina di spalle e cartelle prima di riuscire a uscire dalla ammucchia di ragazzi.
Mi  sistemai in un angolino del corridoio dimenticato dagli studenti  per aspettare che quella ammasso di barbari abbandonasse il corridoio.


Avrei dovuto essere in classe da un quarto d’ora ma quest’aula di storia sembrava essere imparentata con il binario 9 e ¾. Così girovagai per quei maledetti corridoi deserti con quel maledetto foglio in mano per altri interminabili minuti, fin quando intravidi la testa di un puffo uscire dai bagni maschili.
“Scusa, ehm coso?” cercai di attirare la sua attenzione continuando a camminare verso di lui e sventolando il foglio che avevo in mano. Lui mi guardò sorridendo “Scommetto che sei quella nuova!”.
Alzai gli occhi al cielo e senza dare troppa importanza alle sue parole gli chiesi forzando un sorriso:
“Sai per caso dov’è l’aula di storia? Non riesco proprio a trovarla”. 
Il ragazzo dai capelli color evidenziatore mi guardò per qualche secondo con sguardo indifferente e poi mostrandomi un altro sorriso rispose “Si, ti ci accompagno tanto devo andare da quelle parti anche io”.
Ricambiai il sorriso e iniziando a camminare insieme a lui dissi un timido “Grazie”.
Non sapevo bene se fidarmi del puffo sarebbe stata una buona idea, visto che sembrava un personaggio al quanto strano.
Ma siccome era l’unica anima viva del corridoio non ci pensai due volte a seguirlo.
“Comunque io non sono coso, e ho un nome” disse guardandomi severamente.
Balbettai un “Ovvio, scusami tanto” mordendomi il labbro.
“Michael Gordon Clifford, ma chiamami Mike” mi guardò e per qualche secondo mi ci incantai per capire di che colore erano. Mi sorrise un’altra volta riportandomi sulla terra fermandosi accanto ad una delle tante porte del corridoio con la mano a mezz’aria. “Isabella” strinsi la mano sorridendo. Mi guardò qualche secondo .
“Questa è l’aula di storia” disse indicandomi la porta alla sua destra. “Grazie mille.. Mike”  dissi timidamente.
“Di niente dolcezza, ci si becca” sorrise un’ultima volta prima di girarsi e entrare nell’aula in fronte alla mia.
Feci un lungo sospiro cercando di prepararmi psicologicamente a quella che sarebbe stata la ramanzina della professoressa di storia per il ritardo di quasi mezz’ora e entrai nell’aula che mi era stata indicata da Michael.
“Signorina Russo! Finalmente! Con comodo eh!” la voce squillante della professoressa mi rimproverò mentre  l’attenzione di venti occhi e più si posò su di me. Sentì le guance diventarmi rosse e abbassai lo sguardo. 




Ehilà!:)
E' la mia prima Fan Fiction su questo nuovo account e spero proprio che vi piaccia.
Mi scuso in anticipo per gli errori grammaticali, ma la mia dislessia non mi impedirà di scrivere! 
Sono nella 5sos Family da poco, quindi mi scuso se molte informazioni sui ragazzi saranno sbagliate. Sto cercando di imparare haha. :)
Questo è solo il primo capitolo, nei prossimi scoprirete i vari ruoli dei personaggi e perchè diavolo Isabella è finita in Australia dall'America e perchè era a casa di Ashton. :)
Se volete lasciarmi una recensione a me non dispiace! 
Grazie dell'attenzione. lol


Isabella Smith. (Ariana Grande)

<3
  
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