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Autore: Sery_Vargas    22/04/2014    0 recensioni
Vivete insieme a qualcuno, che sia la vostra famiglia o altri? Avete bisogno di qualche consiglio o idea per non rendere monotona l'atmosfera?
Se si, ma anche se no, questo è il manuale adatto a voi!
Avvisiamo, però, che il contenuto di questo manuale è privo di qualsivoglia senso o serietà.
Per questo vi auguro una buona permanenza!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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MANUALE DEL PERFETTO MEMBRO DI FAMIGLIA
(non ti basta? A breve l’app su Apple store!)
COME RESISTERE AI CAPRICCI DEI FIGLI/FRATELLI
 
WIKICAPRICCI: The free (maybe not very free…Pay the ‘pizzo’!) enciclopedia!
I capricci.
I capricci sono un’arte. Ogni bambino, da piccolo, o da grande, o da mezzo morto, riesce a creare dei capricci sempre originali.
Sono così accurati che i principianti dei capricci impiegano circa sette minuti a ottenere ciò che vogliono, i più esperti addirittura 0,89 secondi di piagnisteo fastidioso.
Ognuno ha una propria caratteristica.
Ci sono quei bambini che battono i piedi a terra. I più intelligenti prima si rotolano nel fango per riempire le scarpe di terra e di qualche verme morto, per poi scrollarsi di dosso tutta la sporcizia e far esasperare le casalinghe incallite.
Alcuni bambini piangono ed urlano, e riescono a farsi venire le lacrime anche forzandole. È noto che bambini del genere avranno problemi ai condotti lacrimali ed anche molti ceffoni. Ma ritornando a noi si dice che la Nona Sinfonia di Beethoven sia stata scritta da quest’ultimo dopo aver sentito il figlio dei vicini piangere perché voleva andare a giocare in cortile.
Gli ultimi bambini, i peggiori, si aggrappano ai vestiti dei genitori piangendo e tirando via pantaloni, gonne e quant’altro pur di far fare loro figure di merda ed avere ciò che si desiderano. Sono i più pericolosi, in quanto se ne fregano dei rimproveri imbarazzati dei genitori, anzi, se ne approfittano e godono al sentirsi pregare di smetterla.
Se vivete insieme a dei vecchietti lasciate ogni speranza, oh voi che leggete, in quanto i nostri cari amici sopra i cinquant’anni si arrendono subito – a meno che non abbiano un cognome tedesco o svedese – e non approvano mai i tentativi di educare quei malebenedetti pargoletti.
I loro tentativi sono del genere “Se smetti di piangere ti do una caramella” “Se la smetti ti compro qualcosa”.
Falliranno miseramente, siate là per consolarli, mi raccomando.
Non fidatevi mai, e dico MAI, dei ragazzi la cui età va dai dieci ai quindici anni per una qualche sorta di aiuto: la maggior parte di loro sono solo dei sadici che se ne approfittano utilizzando il bambino capriccioso come strumento di tortura per i genitori/coinquilini.

PERSONAGGI FAMOSI ALLE PRESE COI CAPRICCI

ANTICA GRECIA: Celebre è un aneddoto della vita della povera Penelope, alle prese col figlio Telemaco e il marito buono a nulla di Ulisse, che se ne stava tutto il giorno a bighellonare costruendo cavalli secondo le istruzioni IKEA.
Un giorno, stanca del figlioletto che voleva a tutti i costi una spada chiese aiuto ai giovani Achille e Patroclo.
Questi, che volevano anche loro delle spade nuove, chiusero i poveri re e regina Itacacinesiani in una stanza con il carino e coccoloso Telemaco (più qualche pinguino) fino a che Ulisse, stanco del figlio e della moglie che si lamentava, costruì tante belle spade che rubarono e ritornarono a giocare. Finalmente Telemaco si calmò e Ulisse poté tornare al suo lavoro di falegname IKEA.
Con Achille e Patroclo giocava anche la bella Elena, la quale, derisa dai due perché non aveva una spada IKEA come le loro, decise di scappare con Paride per vedere se a Troia ce ne fossero di più belle.
Fu così che iniziò la Guerra dei Cent’anni di Troia.


ANTICHI ROMANI: C’erano una volta due bambini stupidi che erano stati buttati in un fiume ma chissà come riuscirono a nuotare fino alla riva. Li trovò una bambina con un Cappuccio Rosso, ma, essendo solo una bambina, li lasciò alle cure del suo caro amico Lupo.
Ma ciò che non sapeva era che Lupo era in realtà una Lei.
I due bambini vennero allevati dalla Lupa che li chiamò Remo e Timone, giusto perché le piacevano molto le barche, non capendo che quei nomi facevano proprio cagare.
I due bambini crebbero felici e contenti, insieme alla Lupa, si cibavano ogni tanto di bambine con Cappucci Rossi e sporadicamente di Vecchiettine.
Ma un giorno Timone si stancò del suo nome, in quanto veniva sempre preso in giro con appellativi del tipo “Timone il coglione” e decise di cambiare finalmente nome, dando inizio alla sua fase adolescenziale. La Lupa, sospirando, acconsentì, sperando che almeno non scegliesse un nome come Pier Geraldo o Agilulfo, i quali erano molto in voga all’epoca.
Timone stupì tutti annunciando che voleva chiamarsi “Romolo”.
Nome che faceva proprio schifo e questo la Lupa glielo disse, ma lui pianse, pestò i piedi, fece così tanti capricci da far accapponare il pelo e contropelo della Lupa che però non demorse, anzi, lo morse pure nel didietro per farlo smettere.
Lui si offese così tanto che da quel giorno decise di fare l’eremita asociale su un colle, dove, guarda caso decise di fondare una città, chiamandola Roma perché suonava bene.

E POI BASTA.
PERCHE’ NON BISOGNA PRENDERE ESEMPIO DAI NOSTRI ANTENATI.


Soluzioni:

COME SI SUOL DIRE, È MEGLIO IGNORARLI.
No, non è vero.
Infatti, chi ha detto questa baggianata è già morto da tempo, ucciso da genitori drogati di OKI.
Infatti, il bambino, quando non viene calcolato, incrementa il tono e si avvicina alle povere orecchie dei genitori fino a farli stramazzare a terra in preda ad esasperazione.
L’unica e inequivocabile soluzione è quella di legare il bambino, tappargli la bocca con la carta forno e chiuderlo nello sgabuzzino fino a quando non si sarà addormentato. Infine portarlo in Chiesa per farlo esorcizzare.
E se tutto questo non funziona legarlo di nuovo e lasciarlo nello sgabuzzino per tre giorni.

SE NON SI HA UNO SGABUZZINO
….cambiate casa.
Un’altra possibile soluzione è quella di prendere un accendino ed il suo gioco preferito.
Mettetevi davanti al bambino e create la fiammella: egli si fermerà per qualche momento ad osservare la grande magia del fuoco.
Prima che si stufi (o prenda fuoco lui stesso cercando di afferrare l’accendino) ditegli “Se non la smetti brucio il tuo giochino”.
Ovviamente, se non in casi particolari come il piccolo Einstein e la baby Littizzetto, il bambino vi sottovaluterà guardandovi con aria di sufficienza e ricominciando a fare i capricci.
Date fuoco al giochino.
Siate crudeli! Mentre il bambino guarda atterrito il giochino, dite “Questa è la tua punizione!”, per un effetto più cool ridete sguaiatamente con una risata malefica ed arricchite la scena con effetti speciali come tuoni e fulmini.
Il bambino resterà traumatizzato a vita, ma avrete sortito l’effetto desiderato.
SE SI E’ FUOCOFOBICI
Prendete un CD.
Non un CD qualunque, ma un CD di Gigi D’Alessio. Utilizzate i vostri auricolari fighi, quelli più grandi della vostra testa e metteteli al bambino assicurandoli con tre giri di scotch da destra a sinistra, sinistra destra, da sopra a sotto, fate un salto, fatene un altro, fate una giravolta e poi un’altra volta, guardate in su, poi in giù e date un bacio a chi volete, ma non al bambino.
Fate partire le canzoni di Gigi d’Alessio a un volume moderato (non vogliamo che i vostri pargoli perdano l’udito!) e continuate con tutto l’album finché il figlio del diavolo non vi chiederà di smetterla offrendovi qualunque cosa.
Non fatevi comprare subito, anzi, abbassate un po’ il volume e sussurrate “Voglio anche la tua merenda”.
Il bambino non accetterà subito, alzate il volume ed oltre ad avere un bambino che non fa i capricci, avrete un bambino magro e in forma, ed una merenda in più gratis ogni giorno.

SE PROPRIO NEANCHE QUESTO FUNZIONA ALLORA PASSATE ALL’ULTIMATUM.
Invitate a casa vostra mentre il bambino fa i capricci contemporaneamente Chef Ramsey, Flavio Briatore, un olandese a caso, la Gelmini ed esponete quanto il bambino sia bravo ad impastare dei biscotti di fango, venderli  in Olanda su Internet mettendo sconti fasulli, avendo un guadagno di soli 23 euro al giorno, e scrivendo “Biscotti” con una t.
Godetevi la scena da fuori alla stanza, finché il bambino verrà a piangere alla porta, dopo esser mandato fuori da Briatore, promettendo che “Non lo faccio più, ma fa' smettere a quei pazzi di urlare!”.
Quando vedrete Hell’s Kitchen, The Apprentice o il telegiornale, il bambino potrebbe urlare atterrito al vedere questi personaggi: fate allora uso della prima soluzione.

Speriamo che la nostra guida sia stata di grande aiuto,
Namaste.



Autorin-Winkel 
Rieccoci qua.
Ora, aspettate a chiudere la finestra della pagina. Un attimo.
EHI TU CHE STAI SCORRENDO LA FRECCINA SULLA X ROSSA, HO DETTO UN ATTIMO. Ecco, bravo. Grazie al lama!
Dicevo. Volevo pubblicare questa cavolata Colosseoale -nuovi termini- domenica perchè ero da dei miei cari amici con internet. MA mi sono accorta di aver portato il computer sbagliato.
Da queste parole Sherlock avrebbe saputo dedurre che lavoro in due computer e che non ho internet a casa.
Quindi, scusatemi, il capitolo è arrivato di martedì, spero non vi dispiaccia, ieri non avevo tempo, mi sono strafogata di cioccolato.
Comunque, volevo scrivere anche il capitolino delle regioni ma mi sono appena accorta di aver il computer sbagliato (deja-vu),
Il destino ce l'ha con me.

Ah, penso che troverete accenni all'Iliade/Odissea in ogni capitolo, li ho studiati da poco e mi piace troppo sfotterli.
Che la forza della Nutella sia con voi.
 
  
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