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Autore: bolt    22/04/2014    3 recensioni
Hinata accese la luce sulla scrivania e si mise a studiare storia. Quando Sasuke vide la luce dalla sua finestra si sentì sollevato. Hinata si era calmata per fortuna. Poi il ragazzo si mise a studiare geografia, il giorno dopo lo attendeva un test di verifica sugli stati europei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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In un quartiere di Tokyo due ragazzi si preparavano per andare a scuola. I due presero i loro cestini del pranzo e uscirono dalle loro case salutando i parenti.
-Buongiorno Sasuke. Anche oggi sei di cattivo umore?
-Accidenti a Itachi mi ha svegliato alle sei per fare l’allenamento di kendo.
Hinata e Sasuke erano vicini di casa dai tempi delle medie. Hinata era una bellissima ragazza di sedici anni mentre Sasuke era un bel ragazzo di diciassette anni. I due avevano un anno di differenza ma frequentavano lo stesso liceo. Ogni mattina facevano la strada a piedi insieme fino a scuola e poi si salutavano davanti gli armadietti dove lasciavano le scarpe per l’esterno.
-Sasuke sai che tuo fratello ti allena perché vuole che tu resti in forma per il campionato di Kendo. Dopo tutto sei il capitano della squadra di kendo al liceo.
-Lo so. Ma non dovrebbe massacrarmi ogni mattina. Ieri mi ha fatto un livido enorme sul fianco.
-Allora oggi pomeriggio passo da casa tua a portarti un olio per i lividi. La ricetta me l’ha data la nonna la scorsa estate. Mi ha raccontato che la mamma lo usava sempre sui lividi di mio padre.
Hinata viveva con il padre e la sorella da quando la madre era morta. Non ricordava quasi niente di sua madre poiché era mancata quando la ragazza aveva cinque anni.
-Voglio proprio vedere se mi farà passare il dolore. Se funziona lo userò sempre. Siamo arrivati a scuola.
-Ci vediamo all’uscita. So che hai il club di kendo ma ti aspetto. Tanto io ho il club di tiro con l’arco.
-Fatti onore negli allenamenti. Ho saputo che tra poco ci saranno i campionati e la tua allenatrice sceglierà chi far partecipare.
-Proprio così. Spero di riuscire a entrare in squadra con la senpai Sasura e la senpai Ino.
-Le mi compagne di classe. Non me le ricordare, non fanno altro che chiacchierare per tutte le lezioni.
-Sono brave ragazze.
-Se lo dici tu ci credo dolce Hinata. A oggi pomeriggio.
-A oggi pomeriggio.
Hinata adorava quando Sasuke la definiva dolce. Ormai il ragazzo lo faceva abitualmente perché sapeva che a lei non dispiaceva.
Sasuke arrivò in classe in anticipo e si sedette al suo banco.
-Sasuke hai fatto il tema a casa sulle tragedie di Shakespeare.
-Certo Shikamaru. Il professor Kakashi si è raccomandato di fare il tema per oggi. Lui non è mai puntuale ma da noi pretende la massima precisione. Insegna letteratura come se fosse una questione di onore. A volte esagera un tantino.
-Lo so. Non me ne parlare. Mi ha urlato contro perché ho detto che alcune opere di Shakespeare sono noiose.
-Taci la prossima volta. Quel giorno quasi spaccava i timpani a tutta la classe.
-Ciao Sasukino. Smack.
-Ino quante volte ti ho detto di non chiamarmi in quel modo. E non mandarmi baci. Non sono il tuo ragazzo.
-Anche gli amici si scambiano i baci Sasukino.
-Sei un caso da ricovero Ino. Sei veramente noiosa certe volte- disse Shikamaru.
-Smettila di prendermi in giro dormiglione.
-Ino io ho un nome.
-Non mi importa. L’unico che conta per me è Sasuke Uchiha.
-Ino mi hanno detto che stai con Sai del liceo privato  Orange per soli ragazzi. Come mai allora rompi le scatole a Sasuke?
-Shikamaru sei un ficcanaso. Chi ti ha detto che sto con Sai?
-Il nostro amico Naruto.
-Quel baka me la paga.
Ino corse al banco di Naruto e gli tirò un cazzotto sulla testa.
-Sasukeeee. Sono qui. Oggi ti ho preparato dei cioccolatini a forma di cuore.
- Sakura io non mangio cioccolata nei giorni in cui ho gli allenamenti di kendo. Te l’avrò già ripetuto trenta volte questa settimana.
-Perdonami Sasuke. Volevo solo farti un regalo. domani ti preparo il cestino del pranzo per farmi perdonare. Ci metterò i tuoi piatti preferiti.
-Io non ti ho mai detto i miei piatti preferiti.
-Voglio stupirti. Proverò a indovinarli. Vedrai che domani finirai tutto il cestino del pranzo per come cucino bene.
-Aiuto.
Naruto avvertì il disagio di Sasuke e corse a tirarlo fuori dai guai.
- Sakura mi fai vedere come hai fatto il tema di letteratura. Non sono certo di aver ben capito la traccia.
-Sei sempre il solito baka Naruto.
Sasuke ringraziò Naruto di aver portato via Sakura e tirò un sospiro di sollievo.
Quando il professor Kakashi entrò in classe, in ritardo, pretese subito di avere tutti i temi sulla cattedra.
-Spero che alcuni di voi abbiano fatto meglio dell’altra volta. Domani riavrete i vostri temi corretti e con i voti. Iniziamo la lezione sulle altre opere di Shakespeare.
 
Dopo cinque ore di lezione Sasuke corse alla palestra di kendo della scuola e si cambiò in fretta. Il maestro Asuma attendeva tutti per gli allenamenti.
-Bene ci siamo tutti. Sasuke come ti ho detto una settimana fa sarai tu a guidare la squadra durante il campionato scolastico. Ci scontreremo con le più forti scuole della città. Naruto non ti fare riconosce come l’anno passato.
-Sì, maestro.
-Iniziate il riscaldamento.
 
Intanto al club di tiro con l’arco l’allenatrice Shizune testava tutte le allieve per decidere chi mettere in squadra per il campionato scolastico.
-Brava Saskura, sei in squadra come l’anno passato. Sarai tu il capitano della squadra. Fatti onore al campionato. Hai fatto grandi passi in avanti. Aggiusta la mira quando scocchi la freccia.
-Sì, sensei.
-Ino anche tu sei in squadra. La tua mira è molto migliorata rispetto all’anno passato.
-Agli ordini sensei.
-Ten Ten sei in squadra anche tu. Sei davvero brava. Ricordati di mantenere i muscoli rigidi quando tiri.
-Come vuole sensei.
-Temari tiro quasi perfetto. Devi tendere l’arco di altri due millimetri se vuoi avere un centro perfetto.
-Farò come dice sensei.
-Tocca a te Hinata. Vediamo se hai fatto miglioramenti rispetto all’anno passato.
Hinata scoccò la freccia e centrò il bersaglio in pieno.
-Complimenti Hinata. Si vede che ti sei allenata molto nelle ultime settimana. Sarai la riserva della squadra. Purtroppo ai campionati possono partecipare solo quattro ragazze. Dopo loro quattro tu sei la candidata ideale. Ma devi capire che loro sono più esperte di te quindi ai campionati farai la riserva.
-Va bene sensei.
Hinata e le altre andarono a cambiarsi negli spogliatoi dopo due ore di allenamenti.
-Senti Hinata potresti dire a me e Ino quali sono i piatti preferiti da Sasuke?
-Perché non li chiedete a lui?
-Lui non ce li dirà mai perché si imbarazza. Noi vogliamo fargli una sorpresa per ringraziarlo. Sai è un ottimo rappresentante di classe.
Hinata non sapeva dire di non quando qualcuno le chiedeva le cose con tanta gentilezza. Ino e Sakura sapevano bene che la ragazza non diceva mai di no e spesso ne approfittavano per chiederle qualcosa su Sasuke. Lei non gli riferiva mai quello che lui le raccontava. La conversazione con le ragazze si limitava ai piatti preferiti di Sasuke o ai suoi programmi preferiti o agli sport che praticava.
Di solito Ino e Saskura parlavano con Hinata solo per chiederle di Sasuke e degli allenamenti di tiro con l’arco. Per il resto la ignoravano del tutto.
-A Sasuke piace la frittata, le verdure bollite, la pizza, i panini, i tramezzini con il tonno, le polpette di riso.
-Basta così Hinata. Le informazioni che abbiamo sono abbastanza. Ci vediamo domani agli allenamenti.
-A domani.
Hinata raccolse le sue cose e uscì dallo spogliatoio. Fuori trovò Sasuke che l’aspettava.
-Hai finito prima gli allenamenti?
-Sì, Naruto ha fatto arrabbiare il maestro Asuma e lui ci ha spediti a casa. Certe volte non lo capisco quel ragazzo. Ora è andato a casa con Sakura per farsi consolare.
-Siete proprio amici voi due.
Hinata e Sasuke si incamminarono verso casa.
-Diciamo di sì. Come è andato l’allenamento? Ti hanno presa in squadra?
-No, sono la riserva della squadra femminile di tiro con l’arco.
-Mi dispiace Hinata. Ci tenevi tanto. Ti ho vista allenarti ogni mattina e ogni pomeriggio negli ultimi mesi. Ti sei allenata duramente. Come mai non ti hanno messa in squadra?
-Hanno riconfermato Sakura e Ino e preso Ten Ten e Temari perché sono più esperte. È vero, loro quattro sono molto più brave di me. L’anno prossimo farò del mio meglio per entrare in squadra. Essere la riserva è già un bel passo in avanti.
-Sei un’inguaribile ottimista Hinata Hyuga.
-Mi conosci bene Sasuke. Non mi arrendo mai di fronte alle difficoltà.
Sasuke e Hinata arrivarono davanti le loro case alle cinque.
-Verso le sei vieni a casa mia. Facciamo i compiti insieme. Sicuramente Kakashi nella tua classe avrà spiegato l’antica letteratura giapponese dicendo: la letteratura giapponese è una fluide corrente di parole meravigliose.
-Come lo sai?
-L’anno scorso ha fatto lo stesso con noi.
-Il professore è proprio divertente e molto preparato. Ci vediamo alle sei.
Hinata corse in casa a farsi una doccia e poi si vestì in fretta. Si asciugò i capelli e li legò in una treccia che poggiò sulla spalla sinistra. Poi si mise un velo di rossetto rosa. Afferrò tutti i suoi quaderni, prese le chiavi di casa e andò da Sasuke.
Din don
-Sempre puntualissima dolce Hinata. Accomodati pure in salotto. La mamma è andata a fare spesa, papà è a lavoro e Itachi è uscito questa mattina per andare in ufficio. Eri sola in casa?
-Sì. Mia sorella Hanabi passerà una settimana dai nonni perché la sua scuola è chiusa per riparazioni all’impianto elettrico. Mentre mio padre è ancora a lavoro. Questa sera tornerà tardi.
-Vuoi restare a cena qui?
-Ho già disturbato due giorni fa, non voglio creare problemi.
-Non dire sciocchezze Hinata. Non c’è alcun problema. A mia madre fa piacere se resti a cena. Mio padre sembra burbero ma in realtà è buonissimo e mio fratello è innocuo se non lo attacchi.
-Non ho paura di tuo fratello. Mi saluta sempre con un sorriso la mattina.
-Strano. Di solito mi saluta con un mazzata sul fianco. Che compiti devi fare per domani?
-Letteratura e storia. Gli altri compiti li ho fatti ieri.
-Brava! Io devo fare letteratura e geografia. Si inizia.
Sasuke iniziò a studiare letteratura e fare i riassunti che aveva assegnato Kakashi. Intanto Hinata faceva i riassunti sulla letteratura giapponese. Kakashi era un professore severo e chi non faceva i compiti per casa veniva lasciato in classe per l’intero pomeriggio come punizione.
Alle sette la madre di Sasuke tornò a casa e trovò Hinata che studiava di fianco al figlio.
-Hinata ti fermi a cena?
-Se non disturbo, accetto volentieri signora Uchiha.
-Non disturbi per niente cara. Vado in cucina a preparare la cena.
-Io ho finito di fare letteratura.
-Anche io Sasuke. Potresti controllare se ho fatto bene i riassunti senpai.
-Hinata non essere così formale. Abbiamo solo un anno di differenza. I tuoi riassunti sono sempre molto precisi. Brava!
-Grazie.
-Fratellino  i tuoi riassunti su Shakespeare come li hai fatti? Fammi leggere un po’ di pagine.
-Itachi restituiscimi il quaderno.
-Sasuke sei sempre così freddo con le parole. Stai parlando di Shakespeare nei riassunti non di un congelatore.
-Per ma va bene così.
-Hinata pensaci tu a raddrizzare il mo fratellino.
-Lui è già un ottimo studente. Ha i voti più alti della scuola.
-Hinata sei troppo buona con lui. So che anche tu hai dei voti altissimi. Mio fratello parla spesso di te in casa.
Hinata divenne completamente rossa e Sasuke tirò un cuscino in faccia al fratello.
-Ora fai il timido fratellino.
-Taci Itachi.
-Ragazzi è ora di cenare.
-Non aspettiamo papà?
-Lui è dovuto partire per un affare oggi pomeriggio alle tre. Tornerà a casa domani sera.
-Stasera stufato e poi torta con le mele.
Si sedettero tutti a tavola e iniziarono a gustare lo stufato.
-Signora il suo stufato è squisito.
-Grazie cara. È una vecchia ricetta di famiglia.
Dopo la cena Sasuke riportò Hinata a casa. Anche se abitavano uno di fianco all’altra, lui era abituato a riaccompagnarla fino alla porta d’ingresso.
-Buonanotte Hinata. A domani mattina.
-Sogni d’oro Sasuke.
Hinata rientrò in casa e chiuse la porta a chiave. Aveva passato davvero una bella serata.
-Hinata dove sei stata?
-Padre siete tornato presto. Vi ho lasciato un biglietto sul frigo. Sono andata a fare i compiti a casa di Sasuke e ho cenato con la sua famiglia.
-Ti hanno presa in squadra nel club di tiro con l’arco?
-No, l’allenatrice ha preferito far entrare in squadra delle ragazze più esperte.
-Hinata sei un’inetta. Tua sorella è molto più piccola di te e già ha due medaglie di bronzo per il karate.
Hiashi tirò uno schiaffo a Hinata per non essere entrata in squadra.
-Vai in camera tua. Domani io non torno a casa perché parto per un viaggio di lavoro di due giorni. Tua sorella torna fra cinque giorni. Sarai sola in casa. Cerca di cavartela mentre siamo fuori.
-Va bene padre.
-Ora fila in camera tua. Non voglio vederti per più giorni.
Hinata corse in camera sua e si coricò sul letto. Iniziò a piangere soffocando i singhiozzi sul cuscino. Non voleva che suo padre la sentisse piangere. Aveva resistito davanti a lui per dimostrargli che non era debole come credeva. Ma lo schiaffo era stato forte e le faceva male sentire certe parole da suo padre.
La finestra della camera di Hinata dava sulla finestra della camera di Sasuke. C’erano pochi metri di giardino a separarli.
Sasuke si accorse che Hinata non aveva acceso la luce sulla scrivania come faceva ogni sera. Si preoccupò e le mando un messaggio sul cellulare.
-Tutto bene?
Hinata gli rispose subito.
-Una piccola discussione con mio padre. Si è arrabbiato perché non sono riuscita a entrare in squadra come titolare.
Sasuke sapeva che Hiashi era molto severo con Hinata. Però non sapeva che qualche volta Hiashi dava dei ceffoni molto forti alla figlia maggiore. Due volte l’aveva persino menata con una mazza sulle braccia e le gambe. Hinata non gli aveva detto niente per non farlo preoccupare.
Hinata vide che il suo cellulare si illuminava. Sasuke la stava chiamando con il suo cellulare.
-Hinata stai bene?
-Sì. Mi sono spaventata un po’ perché ha alzato la voce più del solito. Ora sono più tranquilla.
-Hinata hai pianto vero? Lo sento dalla tua voce.
-Non ti preoccupare Sasuke. Ora mi metto a studiare storia per un’oretta e poi vado a dormire.
-Se hai bisogno di parlare puoi chiamarmi anche in piena notte.
-Grazie Sasuke.
-Di niente dolce Hinata.
Hinata accese la luce sulla scrivania e si mise a studiare storia. Quando Sasuke vide la luce dalla sua finestra si sentì sollevato. Hinata si era calmata per fortuna. Poi il ragazzo si mise a studiare geografia, il giorno dopo lo attendeva un test di verifica sugli stati europei.
 
 
  
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