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Autore: payneisminexx    23/04/2014    5 recensioni
“E’ un assassino.” Mi ha detto non appena si è seduta al mio fianco.
“Di chi stai parlando?” Le ho domandato chiudendo il libro che avevo tra le mani.
“Ma del nuovo ragazzo, mi sembra ovvio.” Alzò gli occhi castani al cielo.
“Un assassino?” Risi per quella stupida ipotesi. “E perché non un agente segreto visto che ci siamo?” Continuai a ridere prima di posare il mio libro nella borsa marrone.
“Pensaci! Oggi tutti i professori si sono riuniti per parlarne e hanno sospeso le lezioni. E tutto per cosa? Per un nuovo alunno, dev’essere o un assassino o uno psicopatico!”
[...]
Forse tutte queste frase d’accapo non formano una poesia, ma è il mio pensiero per ringraziarti di avermi donato una cosa così dolce e un momento così rilassante in vita mia.
Non sono mai stato così bene come lo sono stato con te.
Ti amo immensamente, e fanno bene a chiamarmi psicopatico, perché sono follemente pazzo di te piccola.
Ti amo, sempre tuo, Zayn.
[...]
Mi manchi tantissimo e nessun cuore potrà mai coincidere con lo spazio vuoto che hai lasciato accanto al mio.
Ti amo.
Sempre tua,
Vicks.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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12th October 2011


Dear Diary,

Come già sai frequento il secondo anno all’università di Londra, la London State University. Insolitamente non è stata una normale giornata di lezioni quest’oggi, mancavano tutti i professori, gira voce che sia perché sta per arrivare un nuovo ragazzo con alcuni problemi e che ci sia stata una specie di riunione per discutere se accettare o no questo nuovo alunno.
Ho incontrato la mia amica Matilde verso mezzogiorno, ero seduta comodamente sul prato del cortile nel bel mezzo del campus quando la ragazza dai capelli bruni e lunghi mi è corsa contro con una faccia al quanto inorridita.
“E’ un assassino.” Mi ha detto non appena si è seduta al mio fianco.
“Di chi stai parlando?” Le ho domandato chiudendo il libro che avevo tra le mani.
“Ma del nuovo ragazzo, mi sembra ovvio.” Alzò gli occhi castani al cielo.
“Un assassino?” Risi per quella stupida ipotesi. “E perché non un agente segreto visto che ci siamo?” Continuai a ridere prima di posare il mio libro nella borsa marrone.
“Pensaci! Oggi tutti i professori si sono riuniti per parlarne e hanno sospeso le lezioni. E tutto per cosa? Per un nuovo alunno, dev’essere o un assassino o uno psicopatico!” Esclamò la sua teoria.
“O qualcuno che ha bisogno di maggiori attenzioni, tipo te.” Scrollai le spalle.
“Non prendermi in giro.” Mi mise il muso incrociando le braccia al petto.
“Non lo sto facendo, ma credo che tutti ci stiamo preoccupando un po’ troppo di qualcosa che non ci riguarda.” Spiegai mentre mi lisciavo la maglia bianca alzandomi dal prato verde.
“Un pazzo psicopatico sta per arrivare alla LSU e non ci riguarda?” Spalancò la bocca e mi toccò la fronte come se avessi la febbre, risi e le spostai gentilmente il braccio.
“Non è né un pazzo psicopatico né un ipotetico assassino. E cerca di non allungare questa pazzia per tutto il collage, altrimenti per lui sarà difficile farsi degli amici.” La avvertii rivolgendole uno sguardo di raccomandazione, ma lei sembrò non darmi molta retta e cambiò discorso parlandomi di come sarebbe andato il suo finesettimana.

 
18th October 2011

Dear Diary,

Ieri era Lunedì.
E la settimana prima non si è fatto altro che parlare di questo Zayn, inutile dire che erano partire le peggiori idiozie sul suo conto, dal fatto che sia un astronauta caduto in depressione all’assurda teoria che avesse ucciso la sua professoressa di matematica durante un compito in classe. Non ho mai sospirato così tanto e scosso la testa in vita mia come in quella settimana, le mie orecchie erano stanche di tutte quelle stupidate.
Questo presunto Zayn Malik è arrivato giusto ieri, non ho avuto l’onore di vederlo, avrei voluto parlargli e dirgli che è stato molto nominato nella nostra scuola per parecchio tempo. A parte questo, il Lunedì è stato abbastanza leggero ho avuto un ottimo voto al compito di religione mondiale e alcuni crediti in lingua straniera, sono molto fiera di ciò e non vedo l’ora di comunicarlo ai miei genitori.
Oggi invece, come il karma ha voluto, sono riuscita a vederlo.
Era seduto in biblioteca, con la testa immersa in Cime Tempestose.
Mi sono avvicinata lentamente a lui e ho posato il mio libro di inglese proprio davanti a lui, a quel gesto ha alzato il viso abbronzato nella mia direzione e i nostri occhi fatti dello stesso colore di sono incontrati e gli ho rivolto un dolce sorriso.
“Immerso tra Heatcliff  e Catherine?” Faccio cenno al libro che ha tra le mani, lui, inizialmente, pare non capire poi si acciglia e annuisce.
“Lo leggo per un compito, me lo hanno assegnato giusto ieri.” Scrolla le spalle e continua a sfogliare il libro dalla copertina bianca e azzurra.
“L’ho già letto, è molto carino se sai come interpretare il carattere scontroso del signor Earnshaw.” Alzai gli occhi al cielo e lui mi rivolse una tenera risata mostrandomi i denti bianchissimi. Non appena mi sedetti di fronte a lui mi porse la mano, che non persi tempo a stringere.
“Zayn, piacere.”
“Victoria, sapevo già il tuo nome sei stato molto nominato e ho capito che eri tu dall’aspetto.” Ammisi sorridendogli.
“Ah sì?” Si irrigidì stranamente riportando la mano sul suo libro.
“Mi hanno detto che ami vestirti di nero, almeno ieri eri tutto di nero, così ho pensato che fossi tu il famoso Zayn.”
“Sì, sono io.” Chiuse il libro e con lui anche la conversazione, dato che subito dopo prese e se ne andò senza accennar altra parola.
Era un tipo molto strano, e non credo gli piacesse molto la compagnia.
25th October 2011

Dear Diary,

Ricordi quando una settimana fa incontrai il famoso Zayn?
Esatto, oggi l’ho rivisito, di nuovo in biblioteca che da solo leggeva un altro romanzo in completa tranquillità. In primo momento mi era dispiaciuto interromperlo, con la paura che magari gli avrei dato fastidio, ma poi mi sono decisa e mi sono seduta ancora una volta di fronte a lui.
Tra le mani aveva un libro di Mark Haddon, così citavano i grandi caratteri, il titolo del romanzo era coperto dalle sue mani olivastre che contenevano il grande manoscritto.
“Di nuovo tu?” Non levò gli occhi dal libro, ma aveva notato la mia presenza non appena posai il libro di letteratura italiana sul grande tavolo di ciliegio.
“Già.” Sorrisi cercando di sembrare amichevole, non mi piace avere una brutta impressione sulla gente. E lui sembra un tipo molto carino, dovrebbe solo aprirsi di più.
“Cosa c’è?” Chiese girando una pagina e poi un’altra ancora, senza neanche leggere la prima.
“Nulla, mi chiedevo perché sei sempre da solo.” Aprii il mio libro e il quaderno per gli appunti di fianco, punzecchiandolo con la penna dall’inchiostro nero.
“Anche tu sei da sola con me.” Mi fece notare quando alzò il viso da Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte.
“Se siamo insieme non siamo da soli.” Risi aprendo il libro alla prima pagina.
“Chiunque sia con me è da solo, non sono un tipo che ama conversare.” Sospirò frustato e qualcosa nei suoi occhi mi fece venire la pelle d’oca.
“Io sì.”
“Buon per te.” Mi disse e girò ancora una pagina.
“Com’è andata la tua prima settimana alla LSU?” Chiesi mentre facevo un riassunto di Eugenio Montale e della sua storia.
“Normale.” Il tono teso e insicuro.
“Normale bene o normale male?” Aggrottai la fronte per quella risposta troppo indefinita.
“Normale male.” Teso.
“Lo immaginavo, perché?”
“Perché ti interessa?” Fece salire gli occhi sul mio viso e lo studiò attentamente, come se dietro nascondessi una sorte di maschera.
“Perché non mi piace vedere la gente stare male.”
“Non ti deve importare di me, a nessuno importa.”
“A me invece importa.”
“E perché ti importa, Victoria?”
“Perché ora siamo amici.”
26th October 2011

Dear Diary,

E’ pomeriggio inoltrato mentre ti scrivo con il cuore che batte molto forte, non ho potuto aspettare che arrivasse la sera, devo assolutamente raccontarti di quest’oggi.
Dopo che ieri io e Zayn abbiamo passato il pomeriggio in biblioteca sono riuscito a convincerlo a prendere un boccone insieme, non era un appuntamento, volevo solo conoscerlo meglio e parlarci. Per sua scelta ci siamo allontanati dal campus e dall’ambiente universitario, siamo andati da Hallay’s dove fanno panini ottimi e Zayn ha divorato il suo in pochi minuti. Mi ha parlato di come si è trasferito qui da Bradford, il quale sembra non essere molto lontano, li ha perso tutti i suoi amici una volta che i suoi hanno divorziato e a lui è stato imposto di trasferirsi con suo padre a causa di problemi economici. Non ha voluto dirmi altro, il resto della serata sono stata io a parlare, gli ho raccontato di come mi trovo bene in quest’università e come vedo sempre più vicino il mio sogno di diventare una scrittrice e pubblicare un libro tutto mio. Gli ho raccontato della mia passione per i romanzi d’amore e lui non ha riso come avrebbero fatto gli altri, mi guardava con occhi sorpresi e sorrideva ogni volta che mi perdevo a raccontargli di come i miei protagonisti immaginari preferiti ogni volta venivano uccisi nei migliori romanzi che io avessi letto. Ho scoperto che è una persona che ti sa ascoltare ma a cui non piace parlare, mi ha molto incoraggiata ed è abbastanza simpatico e dolce, credo proprio che mi piaccia.
“Presto corri!” Mi urlò Matilde nel bel mezzo dei corridoi questa mattina mentre mi tirava un braccio.
“Mi puoi spiegare dove stiamo andando?” Le domandai mentre cercavo di non far cascare i libri che stringevo in grembo.
“C’è una rissa nel bel mezzo del prato centrale, si dice che ci sia coinvolto anche lo psicopatico: quel Zayn!” Ignorai il commento sgradevole della mia amica e corsi nervosa verso il giardino di fronte l’edificio scolastico.
C’era una grande folla ma riuscii ad intravedere la maglia grigia di Zayn mentre veniva spinta contro la terra da un ragazzo alto e dai capelli ricci e scuri. Misi la mano davanti alla bocca per trattenermi quando il ragazzo dai capelli ricci iniziò a pestare Zayn, riuscivo a vedere il suo pugno chiuso battere contro la mascella dura del ragazzo inerme. Mi bruciavano gli occhi mentre mi facevo largo tra i corpi, una volta arrivata di fronte ai due tirai per il braccio il ragazzo che colpiva il mio amico, lui sembrava fregarsene finché non fu una voce ad interromperlo.
“Harry, lascialo andare ha capito la lezione e poi farai male alla ragazza dietro di te!” Un ragazzo biondo lo avvertì e il ragazzo di cui nome mi pare sia Harry si staccò da Zayn e si allontanò dopo avergli dato un calcio nelle costole, poi sparì e così il resto della folla.
Mi inginocchiai di fianco a lui e gli pulii il sangue dal labbro gonfio con le dita, per fortuna non si era fatto nulla di grave, sarei potuta morire se gli fosse successo qualcosa.
“Stai bene vero?” Gli chiesi accarezzando il suo viso caldo.
“Sì, non avresti dovuto mischiarti però, ti avrebbe potuta colpire.” Cercò di rialzarsi, ma finì per sedersi invece di mettersi in piedi. Ma mi andava bene così, doveva fargli male qualcosa, ma avrei voluto capire cosa per aiutarlo.
“Ma non è successo, per fortuna.” Sorrisi e gli spostai dolcemente dei capelli dalla fronte, lui mi ricambiò il sorriso e prese una mia mano nella sua stringendola.
“Non è nulla che io non abbia già affrontato tutti i giorni.” I suoi occhi sembravano parlare molto più della sua voce, il mio cuore fece un salto mentre immaginavo quel povero ragazzo subire violenza ogni giorno.
“Ma ora va tutto bene, ci sono io qui.” Gli sorrisi e gli accarezzai una guancia, baciandola.
“Mi salverai tu?” Rise appena avvicinandosi di più permettendomi di toccare il suo viso tanto carino e ferito.
“Sì, se me lo permetterai.” Sorrisi timida e lui mi spostò una ciocca di capelli dal viso avvicinando la sua bocca alla mia.
Quando mi baciò sentii quelle fantomatiche farfalle all’altezza dello stomaco, era un bacio così semplice e desiderato, le nostre bocche coincidevano alla perfezione e lui aveva un sapore così dolce e caldo. E’ stato proprio oggi che ho capito i miei sentimenti per questo ragazzo misterioso, è una ragazzo che mi sa ascoltare e me lo ha dimostrato ancora una volta mentre mi accompagnava al dormitorio, i suoi sorrisi erano sinceri mentre ascoltava la mia voce e le mie risate, i suoi occhi sembravano aver trovato finalmente pace.
4th November 2011

Dear Diary,

Sono passate due settimane e mezze da quando Zayn è entrato alla London State University. Lui continua a dirmi che il suo soggiorno qui va normalmente male, e io continuo a non capire il perché. Ho passato una settimana davvero bella, ci siamo scambiati i numeri e ogni tanto ci mandiamo qualche messaggio, nulla di impegnativo non stiamo insieme e nulla del genere, è semplicemente bello poter parlare con lui.
E’ appena andato via dopo che l’ho invitato a guardare un film in streaming, abbiamo mangiato qualcosa e poi è dovuto andare a causa di una telefonata da suo padre, ma non è sembrato molto contento della cosa.
Mentre lui era steso sul mio letto a guardarmi io ero seduta accanto a lui e cercavo di far andare in play qualche commedia che avrebbe risollevato il morale ad entrambi dopo una faticosa giornata universitaria.
“Metti questo.” Indica la copertina di un film che scorreva tra i consigliati.
“I passi dell’amore?”
“Sì.” La sua risposta quasi mi fece restare di stucco, non me lo aspettavo sul serio e ancora ora fatico a crederci.
“Non l’ho mai visto.” Ammisi con un sorriso mentre lasciavo che il film si caricasse.
“Nemmeno io.” Strinse le labbra in una linea sottile, non ero molto convinta della sua risposta.
Il film inizia ed ero un po’ annoiata dal fatto che Landon sia così popolare e sicuro di sé, ma man mano che il film scorre mi piaceva il rapporto che si creava tra lui e Jamie. Ad alcune scene io e Zayn ridemmo insieme e altre erano così tristi che non sapevamo come comportarci, per alcuni minuti parlammo di come secondo noi sarebbe potuto essere il finale, ma quando alla fine Jamie muore di leucemia non riuscivo a trattenere le lacrime e i singhiozzi.
Il ragazzo in mia compagnia si sedette di fronte a me e mi prese il viso tra le mani asciugandomi le lacrime con i pollici, cercai di sorridere ma i singhiozzi non me lo permettevano.
“Ti sembro una stupida vero?” Dissi tra le sue mani.
“No.” Continuava a sorridermi e ad asciugarmi le lacrime incontrollate, era un film così triste. “Questo mostra che capisci il significato del film. Mi piace il fatto che tu ti sia commossa mi fa capire come puoi tenerci tanto ad una persona anche se non la conosci, anche se non è reale, mi fai capire che hai un grande cuore e questa cosa mi piace molto. Tu mi piaci.” Mi rinchiuse in un abbraccio mentre io piangevo sul suo petto, non so se per le parole o per il film, ma mi coccolavo della sua amorevole stretta per alcuni minuti.
Quando spostai il viso dalla sua stretta Zayn mi baciò sulle labbra.
Un bacio molto intimo e per la prima volta la sua lingua si scontra con la mia, porto la mano intorno al suo collo e lui lo fa intorno alla mia vita stringendomi a lui, è così dolce quando mi abbraccia sembra non volermi lasciar andare. Gli accarezzai i capelli mentre lui ansimava sulla mia bocca, la sua lingua era dolce e sapeva di ciliegia, insolito.
“E’ strano.” Sorrisi quando ci staccammo.
“Già.” Ridemmo insieme per mascherare l’imbarazzo. “Ma mi è piaciuto.. molto.” Si leccò le labbra e fece passare una mano tra il ciuffo scuro.
“Anche a..” La suoneria del suo cellulare interruppe le mie parole, Zayn si irrigidì al posto quando prese il palmare e lesse il nome sullo schermo.
“E’ mio padre.” Lo sussurrò con una voce così bassa e spaventata che quasi non capii. Le sue mani stavano tremando e il cellulare gli cadde di mano il secondo dopo, lo presi e glielo porsi, lui sorridendo nervoso rispose alla chiamata.
“Padre?” La voce flebile, riuscivo a sentire l’uomo urlare dall’altra parte dell’apparecchio anche lontana mezzo metro da Zayn. “Sì… arrivo. No… non c’è ne bisogno.. è ok. Ti prego no.. d’accordo.. ti compro le sigarette va bene.. non urlare ho detto che.. va bene..” Dopo quelle poche risposte di Zayn la chiamata terminò e io ero rimasta spaventata da come l’uomo urlava dall’altra parte del telefono, sembrava arrabbiato e.. ubriaco.
“Zayn, non devi tornare per forza a casa.” Lo rincuorai toccandogli la spalla coperta dalla felpa grigia. Lui mi sorrise avvicinandosi per baciarmi dolcemente le labbra, poi ha preso la sua borsa e indossato le sue converse.
“Ci vediamo, dormi bene piccola.” Sorrise e con una voce roca, come se trattenesse qualcosa, uscì dalla mia camera un attimo dopo.
15th November 2011

Dear Diary

Ho passato dei giorni davvero pessimi, Zayn non rispondeva ai messaggi e non si è presentato a scuola da quel famoso Venerdì sera. Non so cosa gli sia successo, ho sentito dei professori in corridoio parlare di un ospedale e aver pronunciato di sfuggita il cognome di Malik, spero tanto di aver capito male o di aver mischiato i due argomenti.
Oggi però non è andata poi così tanto male, ho visto Zayn in biblioteca ma non ero sicura se volesse ancora la mia compagnia, prima ancora che le mie domande avessero una risposta lo vidi alzare il viso da Cime Tempestose e rivolgermi un sorriso tirato. Presi un grosso respiro e gli andai contro sedendomi al solito posto di fronte a lui, sembrava essere alla fine del libro dato le poche pagine che continuava a saltare.
“E un po’ che non ci si sente.” Sospirai frustata, mi è mancato molto.
“Pare proprio di sì. Questa sera ti va.. di.. non so, uscire insieme?” La sua richiesta mi ha atterrita questa mattina, non mi aspettavo una tale domanda.
“Certamente, mi piacerebbe molto.” Sorrisi aprendo il libro di letteratura inglese e lui ricambiò con un sorriso ancora più bello mentre mi parlava di come il libro lo avesse colpito tanto da leggerlo già cinque volte.
Questa sera i minuti sono stati rivelatori, sì, posso definirli in questo modo.
Siamo andati a prendere un gelato al parco di Londra, siamo andati a piedi dato che Zayn non ha una macchina e comunque non era molto distante dal campus, giusto una mezz’oretta che abbiamo sprecato parlando delle ore di lezioni stressanti. Quando Zayn pagò i nostri gelati ci andammo a sedere su una panchina nel mezzo del parco, mentre gustavo il mio gelato al cioccolato osservavo quello di Zayn sciogliersi tra le sue mani.
“Vicks, devo.. dirti una cosa.” Il suo sguardo era rivolto verso l’infinito, totalmente distratto.
“Dimmi pure.” Sorrisi per incoraggiarlo.
“Mio padre.” Si portò una mano tra i capelli, facendo scendere appena la manica dal polso ricoperto da una benda bianca e sporca si sangue. L’argomento non sembrava piacere a nessuno dei due, eppure andammo avanti.
“Sì.. dimmi.” Mi morsi il labbro inferiore cercando di finire presto il gelato.
“Lui è.. molto violento e.. lo sto dicendo a te perché mi fido.” Deglutì simulando un sorriso.
“Sono felice che tu ti fida di me.” Morsi il cono, non sapendo cos’altro fare.
“Già.. e..” Si toccava i capelli fino a tirarli leggermente, era nervoso. “Lui picchiava mia madre quando ero piccolo.” Buttò il cono ancora intero nel cestino della spazzatura vicino a lui, poi continuò a sfogarsi. “Era molto violento ed ubriaco, si ubriacava sempre, beveva tutte le notti e almeno una volta a settimana finiva all’ospedale. Cinque anni fa ruppi accidentalmente una sua bottiglia di whiskey, e lui era talmente arrabbiato che mi prese le braccia e iniziò a frustarle con una cintura.” La voce roca e sforzata, volevo dirgli di smetterla nel caso non riuscisse a dirlo proprio ora, ma le parole mi morivano in gola. “Ma non si accontentò. Continuò a picchiarmi,a farmi del male e urlarmi contro, mia madre era chiusa in camera e continuava a urlare di lasciarmi andare. Ero un adolescente ma ero molto debole, lui era fortissimo e muscoloso. Ricordo quando prese il suo coltellino e incise quindici croci sui miei polsi facendoli sanguinare, piansi molto e il dolore era insopportabile.” Non mi accorsi delle lacrime che mi bagnavano il volto mentre lui continuava a parlare e a raccontarmi di suo padre, e di quanto bastardo fosse.
“Non sei obbligato a dirmelo.” Singhiozzai appena richiamando la sua attenzione su di me.
“Voglio farlo.” Mi disse e sospirò più forte stropicciandosi gli occhi. “Guarda.. ora porto ancora queste.” Si abbassò le maniche del maglione grigio mostrandomi le bende su entrambi i polsi, ora capisco. “Due mesi dopo mi ha ustionato le braccia, quindi non credo tu voglia sapere i dettagli. Ho una benda anche dietro la schiena, e una sul gomito sinistro.” Disse e me lo mostrò. “Qui mi ha ustionato molto forte tenendomi bloccato sul pavimento.” Deglutisce e abbassa le maniche.
“Io.. io..” Non riuscivo a parlare e anche ora mentre scrivo vedo le lacrime scendermi fino alle labbra.
“Non provare dispiacere per me, ti prego.” Mi abbracciò così forte da togliermi il respiro.
“Vorrei solo che non fosse successo, vorrei portarti via da lui. Ti prego lascialo, vieni via con me, non tornare da lui.” Singhiozzai sul suo petto e lui continuo ad abbracciarmi baciandomi nei capelli.
“Ti amo ma non posso.” Mi confessò.
“C..Cosa?” Gli domandai incredula di quello che avesse detto.
“Ho detto che ti amo.” Si morse il labbro inferiore in un modo stranamente bello, quei denti bianchi appartenevano sul serio al ragazzo che ha ammesso di amarmi? Oh, il mio cuore fece un tuffo nello zucchero dopo essersi pianto addosso a quelle parole.
“Ti amo anch’io Zayn, e vorrei salvarti da tutto ciò.” Dissi per poi prendere il suo viso tra le mani e baciarlo dolcemente, le nostre labbra hanno il sapore delle nostre lacrime, e quando iniziò a piovere non c’era nulla di più rilassante che stare tra le sue braccia.
1st December

Dear Diary Victoria,

E’ divertente il fatto che tu abbia riempito questo diario con lo stesso inizio, e ancora di più il fatto che io abbia dovuto cancellare e correggere col tuo nome. Sono io, il tuo Zayn, ormai stiamo insieme da un paio di settimane. Questa sera, mentre tu dormi beata sul tuo comodo letto abbracciando il tuo amato cuscino bianco, io ho trovato il tuo diario e ho letto le sue pagine. Perdonami, ma non ho resistito.
Quindi ho preso la tua penna, quella col fiocco rosa peloso sopra, e ho iniziato a scrivere all’ultima pagina.
E’ stata una serata squisita.
Per la prima volta entrambi abbiamo fatto l’amore.
Quella cosa per cui l’uomo dice di non poter vivere senza, e ora ne capisco il motivo.
Eri così timida mentre ti baciavo e ti privavo dei tuoi vestiti. Cercavi di sorridere, quel sorriso che io ho imparato ad amare in questi pochi mesi, mi baciavi così bene che credevo che fare l’amore fosse semplicemente baciare le tue labbra.
Quando poi ti ho vista. Sul tuo letto. Nuda.
Il mio corpo e la mia mente si sono separati, sembrava così tanto sbagliato ma allo stesso tempo così tanto giusto, ho iniziato a desiderarti in un modo assurdo. E sono diventato subito duro. Non se ti fa piacere che io scrivo la mia eccitazione sul tuo diario, ma lo faccio comunque, forse tra qualche giorno quando lo leggerai ti arrabbierai, ma poi rideremo insieme e rifaremo l’amore. Comunque dicevo, è stata una sensazione bellissima vederti in quel modo per me.
Mentre ti accarezzavo e tu arrossivi sulla tua pelle mulatta.
I tuoi occhi guizzavano da un posto all’altro pur di non guardarmi.
Eri così imbarazzata ed innocente, eri così perfetta ed ingenua.
Non l’ho mai provato prima, ma sentendo parlare gli altri non credevo fosse così bello.
Non credevo fosse così bello vedere la persona che si ama gemere sotto o sopra di sé.
Non credevo fosse così bello sprofondare dentro di te.
Era incredibile il fatto che ad ogni spinta io volessi continuare a restare lì.
Sei una specie di casa, sei il posto in cui ho sempre voluto stare.
E’ stata una notte bellissima e spaventosa, avevo paura che ciò potesse finire.
Eppure, quando è finito, è stato ancora meglio.
Abbiamo avuto il nostro primo orgasmo insieme.
Forse tutte queste frase d’accapo non formano una poesia, ma è il mio pensiero per ringraziarti di avermi donato una cosa così dolce e un momento così rilassante in vita mia.
Non sono mai stato così bene come lo sono stato con te.
Ti amo immensamente, e fanno bene a chiamarmi psicopatico, perché sono follemente pazzo di te piccola.
Ti amo, sempre tuo, Zayn.
18th April 2012

Dear Diary Zayn,

Le cose sono così cambiate.
Non riesco più a respirare già scrivendo questa seconda frase.
Avrei semplicemente voluto evitare, è da tempo che non scrivo sul mio diario, sono mesi ormai, da quando tutto è cambiato.
L’università continua a scorrere indisturbata, i professori non sanno cosa raccontare, perché nessuno gli chiede di te. Nessuno gli chiede dove sei amore mio, perché a nessuno tranne me importava, nessuno ti capiva e ti amava come ti amavo io. Sono così persa senza di te. Questa mattina mi è caduto il diario dalle mani e mi si è aperta l’ultima pagina, ho letto la sua lettera, la tua pagina sul mio diario.
Non ho mai pianto così tanto da quel tredicesimo gennaio, l’esatto giorno del tuo compleanno, quando quel bastardo ha bevuto più del solito.
Vorrei non avesse bevuto così tanto, vorrei non ti avesse lanciato contro quella stupida bottiglia, vorrei non star piangendo come una bambina scrivendo quest’ultima pagina accanto alla tua. Ho le mani che tremano, quindi non credo scriverò ancora tanto, voglio solo dirti che mi manchi un casino.
Non capisco perché tutti gli angeli debbano andarsene, non capisco perché i migliori sono i primi ad andarsene.
Vorrei che tu non fossi morto quel dannato giorno.
Tuo padre è stato arrestato per omicidio.
Ma questo cosa risolve?
Metterlo in sbarra ti ha riportato qui da me? Credo proprio di no.
Perché cavolo sei tornato a casa quella sera? Perché non hai accettato di dormire con me, così avremmo potuto fare di nuovo l’amore e amarci ancora, fino ad oggi, fino all’infinito.
Sei uno stupido Zayn, e anche da lontano io continuo ad amarti pazzamente.
Ho buttato tutti i miei libri che mi ricordavano te, ma ne ho lasciato uno.
Quello che mi avevi regalato per Natale, I passi dell’amore.
Come posso buttare se ogni dannata frase mi ricorda te?
Perché io e Landon siamo destinati a soffrire?
Perché tu e Jamie ci avete lasciati?
Perché la nostra storia non poteva essere infinita come quella che sogno ogni notte?
Ti voglio di nuovo qui amore mio, ti prego, ritorna da me non c’è la faccio più.
Ritorna in vita Zayn, lo so che è impossibile, ma dimmi un’ultima volta che mi ami tanto quanto io amo te.

Mi manchi tantissimo e nessun cuore potrà mai coincidere con lo spazio vuoto che hai lasciato accanto al mio.

Ti amo.

Sempre tua,

Vicks.
23th April 2014

Tutti si alzano in piedi e applaudono.
Sfoggio uno dei miei migliori sorrisi e mi inchino prendendo posto accanto a Jessie sul palco, il vestito porpora che indosso è molto stretto e fatico a muovermi.
“La tua presentazione è stata meravigliosa. Il tuo libro è eccezionale Victoria, lascia che io ti faccia ancora i miei più sinceri complimenti. Sei riuscita a commuovere tutti, incredibile.” Le parole di Jessie sono così vere e sincere, e posso vedere il pubblico di fronte a me con le lacrime agli occhi mentre spiegavo la presentazione del mio libro e le motivazioni.
“Vi ringrazio, ringrazio tutti d’essere qui stasera e di avermi supportato.” Mi sento stupida quando nella folla cerco inconsciamente i suoi occhi.
“Sei stata bravissima tesoro, il tuo libro ha avuto un grande successo e presto sarà tradotto in molte lingue.” Il sorriso sulla bocca di Liam, mio marito, mi rassicura ogni volta. Dopo avermi dato un dolce bacio sulle labbra inizia a guidare verso il nostro appartamento.
Non so posso credere di averlo fatto.
Ho davvero pubblicato un libro? Il mio libro? Dove parlo di noi. Di me e di lui.
“Non ho ancora capito chi è questo Zayn.”Mi guarda lui con aria scherzosa.
Mi perdo con gli occhi nelle strade di una Londra felice e movimentata, per poi con le lacrime rispondere al mio nuovo amato: “Lui è il mio passo dell’amore.”

Spero sul serio che questa OS vi piaccia tanto quanto piace a me:)
Ci ho messo molto a scriverla e sono e cinque del mattino.
Una recensione mi farebbe molto piacere, un bacio a tutte xxx
   
 
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