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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    23/04/2014    3 recensioni
[Toriko]
[KomatsuCentric][Fluff]
Komatsu è stato invitato da Toriko a casa sua ma il Bishokuya non c'è, Komatsu si addormenta e, quando torna Toriko...
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Toriko
Rating:
Verde
Personaggi/Pairing:
Toriko, Komatsu, Sani, Coco, Yun, Terry
Tipologia:
OneShot
Genere:
Sentimentale, Fluff.
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro ed è stata ispirata da un flash mentale di mia personale ed esclusiva proprietà.

HOME

Nevicava.

Stanco per il lungo viaggio che, dalla città, lo aveva portato in quella valle sperduta nel cuore dell'inverno, Komatsu si era accomodato sulla comoda poltrona che componeva parte del lussuoso mobilio del salotto della Sweet House di Toriko, con Yun in grembo e Terry a dormirgli vicino ai piedi quasi a volerlo proteggere.

Al di fuori, Ob montava la guardia alla casa.

Oltre a lui e ai due animali, non c'era nessuno nell'abitazione e le orecchie del Battle Wolf erano tese e pronte a percepire il benché minimo rumore sconosciuto o non identificabile di modo da attaccare chiunque anche solo osasse sfiorare col pensiero Komatsu.

Era stato lui ad accogliere lo chef in casa, tirandolo delicatamente per la manica della giacca e spingendolo verso la vasca per scaldarsi con un bel bagno caldo, era stato sempre Terry, coscienziosamente, a spingere con piccoli colpi del muso Yun verso il salotto ed infine era stato ugualmente lui a consegnare a Komatsu il messaggio che Toriko gli aveva lasciato.

Messaggio che, stretto nel pugno addormentato del cuoco, lasciava in parte intravedere qualche parola.

IGO...

Coco...

Sani...

Riunione...

Torno presto...

Fiducioso, Komatsu si era prima assicurato che tutte le porte e le finestre fossero chiuse poi, avvolto in una vecchia tuta, era andato a sistemarsi su quella poltrona davanti al fuoco.

Per un po', aveva cercato di resistere al sonno – non voleva perdersi il ritorno di Toriko – sfogliando un pesante volume rilegato che si era portato dietro ma poi, un po' vinto dalla stanchezza e un po' cullato dal battito del cuore di Yun e dal basso respiro di Terry, si era lasciato andare, il grosso tomo diligentemente chiuso in grembo.

E così addormentati li trovò Toriko, tornato quando ormai la notte fredda era calata inesorabile.

Matsu sembra proprio stravolto, cosa gli hai fatto, Toriko?!” Sani era sbucato alle spalle del Bishokuya con la giacca ancora indosso.

Coco, al suo fianco, scosse la testa con espressione sconsolata: “Non credo ti riguardi, sai?” lo rimproverò, senza però staccare lo sguardo dall'espressione pacifica dello chef, “Komatsu-kun sembra dormire bene... E' quasi un peccato svegliarlo...” fece notare l'indovino, chinandosi per raccogliere il libro dal grembo di Komatsu per poi depositarlo sul basso tavolino lì accanto.

Senza smettere un istante di accarezzare Terry, che aveva subito riconosciuto l'odore del padre adottivo e dei suoi compagni, svegliandosi quindi per accoglierli, Toriko osservò il viso rilassato e sorridente di Komatsu: “Lo porterò su io più tardi.” concluse, guardando le scale che, nella penombra, racchiudevano l'accesso al piano superiore dove si trovavano le camere, “Se quel vecchiacchio non ci avesse trattenuto così tanto, saremmo stati presenti al suo arrivo.” aggiunse poi Toriko con tono rassegnato.

Sembra essersi ambientato bene anche senza di noi.” rise Coco sottovoce.

Terry mosse appena le orecchie e andò ad accucciarsi ai piedi di Komatsu, che si rigirò e mugolò nel sonno, borbottando qualcosa di inintelligibile e facendo lamentare Yun per il fastidio.

Credo che anche lui si sia affezionato a Komatsu-kun.” concluse l'indovino, sdraiando la propria giacca sul corpo dello chef che si lasciò sfuggire un sospiro soddisfatto per il ritrovato calore.

Toriko – che stava ravvivando le fiamme del caminetto – sorrise nel bagliore delle fiamme ma non disse nulla.

Non mi abituerò mai a questo appiccicume!” Sani si lamentò platealmente all'indirizzo del padrone di casa prima di accomodarsi sul divano: “Tutto ciò non è per nulla bello.”.

Ma è comodo prendere il cibo direttamente alla fonte.” fece notare il Bishokuya dai capelli blu.

Il tuo senso estetico mi lascia sempre estremamente perplesso.”, Sani poggiò cautamente le gambe distese sui cuscini del divano e reclinò la testa sul bracciolo mentre Coco, elegantemente, andava a sedersi sul tappeto a gambe incrociate per poi prendere il volume abbandonato dal loro più giovane amico.

Ehi, guardate un po.”

La voce sorpresa dell'indovino fece sia voltare Toriko che alzare la testa a Sani: “Il libro di Komatsu-kun.” precisò lui, passandolo ai due amici.

Che roba è?!”

Non lo vedi da te? E' un album di fotografie.”

Ma quando le ha scattate?!

Non lo so ma sono belle.”

Con le teste appiccicate le une alle altre, i tre Bishokuya osservarono con il cuore in gola gli scatti presenti all'interno – le prime fotografie che videro furono quelle di Matsu in compagnia di colleghi di lavoro in vari istanti della giornata e dell'anno – ma il numero più elevato spettava a fotografie dei Bishokuya in diverse pose e momenti, accompagnati da tante persone diverse; e da ogni immagine scaturiva tutto il sentimento di affetto e amicizia che il giovane cuoco doveva senza dubbio provare per quel mondo rischioso e al contempo esaltante che Toriko, piombatogli nella vita, gli aveva mostrato spalancandogli le porte del pericolo e dell'avventura.

In quegli scatti, nonostante le ferite vecchie e nuove, lo chef sembrava rilassato, vivo e felice.

Soprattutto felice.

E il picco della felicità lo toccava quando era accanto a Toriko, lo potevano leggere nei suoi occhi lucenti ed entusiasti ad ogni pagina che voltavano.

Una volta giunti in fondo, i tre rimasero qualche secondo in silenzio; poi fu Coco che, con un sospiro, prese la parola: “Pare che tu sia molto importante per Komatsu-kun.” fece notare lui, rivolgendosi ad un Toriko il cui sguardo era ancora fermo sull'ultima immagine del volume: l'avevano scattata giusto poche settimane prima e, in uno spesso rigonfiamento della copertina, il Bishokuya ne aveva rinvenute altre quattro copie, ciascuna con una grafie sghemba sul retro che segnava il destinatario.

Non solo io, a quanto pare.” concluse lui, alzandosi da terra; avvicinatosi alla poltrona, egli raccolse tra le braccia Komatsu e si avviò verso le scale che conducevano al piano superiore: per tutto il tempo, il giovane aveva continuato a dormire saporitamente.

Coco e Sani, rimasti lì, si ritrovarono in mano i quattro scatti, non sapendo bene cosa farne.

Erano rimasti stupiti dal fatto che, due dei nomi ivi segnati, fossero i loro, non avevano ancora realizzato che una copia di quell'immagine – bellissima, dovevano ammetterlo – fosse destinata a loro.

Non riuscivano a realizzare l'affetto che quel cuoco – a volte piagnucoloso e terrorizzato, a volte coraggioso quanto un leone – provava per loro.

Per Toriko, la persona che lo aveva liberato dalla monotonia di una vita chiuso in una cucina – certo, di super lusso ma pur sempre una cucina -.

Per Coco, l'eterno escluso dalla vita per il veleno che permeava la sua carne, la persona rispettata e temuta ma tenuta per questo lontano che Komatsu aveva saputo apprezzare senza il timore del veleno, andando oltre l'apparenza.

Per Sani, il cui narcisismo non aveva impedito allo stesso chef di vedere la bellezza – ben più importante – dell'animo.

Per Zebra, perfino, il quale – pur se crudele e spaventoso – non era riuscito a tenere lontano la luce di Komatsu dal proprio animo.

Poi, Coco accarezzò la copertina del tomo ormai chiuso e sorrise nel vedere la scritta che campeggiava al centro del cuoio lucido.

HOME

Andiamo a letto anche noi, Sani. Domani è un altro giorno.” disse quindi l'indovino, sorridendo.

In silenzio, Sani obbedì e si alzò, seguendo diligentemente Coco.

Giunti in cima alle scale – e scambiatisi un'occhiata d'intesa con Toriko che usciva dalla stanza che Komatsu occupava quando andava a trovare lo stesso – restarono da soli nel centro del corridoio buio.

In mano, strette con cura, quelle fotografie.

Allora, a domani, Sani.” disse Coco con voce sfumata di tenerezza.

A domani.” salutò l'altro, sparendo dietro una porta.

Nella Sweet House cadde il silenzio, quel piacevole silenzio che segue il ritorno dei membri di una famiglia a casa, finalmente assieme e al sicuro.

   
 
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