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Autore: Death_    23/04/2014    2 recensioni
Una magica notte. L'orgoglio messo da parte, e la nascita di un atteso amore. Passano 50 anni, Sesshomaru ha due splendidi figli ma Rin, essendo un'umana, è morta da ormai 6 anni... O forse no?
Salve a tutti! Sono una ragazza di 15 anni che sogna sempre ad occhi aperti e ho deciso finalmente di condividere con voi il mio mondo! Ho appena iniziato a scrivere quindi non sono molto brava a descrivere trame contorte, paesaggi perfetti e quant'altro... quindi abbiate pietà di una povera babbana!
Divertitevi!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15: Notte di luna piena.
 
 
POV Gaya
 
Ormai la Luna stava facendo capolinea nel cielo notturno. Mancava davvero poco e sarei diventata umana. Quando ero al castello e mia madre era morta da poco, quella notte mi piaceva perché mi faceva sentire uguale a lei, la donna che ho sempre sognato di diventare. Poi, col tempo, ho odiato con tutta me stessa quel momento. Ogni volta che c’era la Luna piena, sentivo altre principesse che si vantavano di essere demoni completi, prendersi gioco di me e di mio padre, affidandogli il soprannome di smidollato demone innamorato di un essere inferiore. E io ero al prova di questo tanto proibito amore. Mi sentivo come Inuyasha, uno scarto che non dovrebbe esistere e la causa della vergogna di mio padre. Così decisi che sarei diventata fortissima, la più forte guerriera del mondo, per riscattare il mio onore e il buon nome di mio padre. Mi allenai giorno e notte con la spada, con i migliori maestri di tutto il mondo. Un giorno sfidai mio padre. Volevo dimostrargli di essere alla sua altezza. Lo scontro finì a pari merito, dopo 4 estenuanti ore di combattimento. Nessuno aveva mai sconfitto Sesshomaru, tantomeno pareggiato. L’avevo ottenuto. Quello sguardo pieno di orgoglio, pieno di fierezza che mai aveva riservato a nessuno, se non a Rin. E a me. Sesshomaru era orgoglioso di me. Da quello scontro, la Luna piena e la perdita momentanea dei miei poteri demoniaci non mi pesarono più. Anche da umana tenevo testa ai demoni. E a me bastava questo. Bastava sapere che, anche da umana, meritavo quell’ambrato sguardo di orgoglio. Finalmente, la Luna nel pieno del suo splendore, aveva raggiunto l’apice e il mio momento era arrivato. Lentamente, i miei capelli cambiarono colore, diventando rossi ramati e ricadendo morbidi sulle spalle. Gli artigli divennero normali unghie da essere umano, i miei occhi ambrati divennero marroni ma senza perdere la loro effettiva bellezza. Dopo la trasformazione, tornai nel piccolo accampamento che io e Nathan avevamo costruito proprio fuori dalla capanna di Inuyasha, sul retro, per lasciare ai piccioncini appena ritrovati un po’ di intimità. Quando Nathan mi vide arrivare sotto quelle sembianze, quasi non svenne. Evidentemente faceva un certo effetto vedermi così.
NATHAN: Bhe, che gran cambiamento per la miseria! Quasi non ti riconoscevo!
GAYA: Già, anche io ancora non sono abituata a questa forma umana…
NATHAN: Anche da umana…sei sempre…bellissima.
Mi voltai si scatto, afferrando solo dopo un paio di secondi quello che mi aveva detto. Aveva detto che ero bellissima. Forse provava per me gli stessi sentimenti che io provavo per lui? Basta. Era il momento di scoprirlo.
GAYA: Nathan?
NATHAN: Si?
GAYA: Se io ti dicessi….che, ecco…tu mi piaci, che cosa mi risponderesti?
NATHAN: Come scusa?
GAYA: Si bhe, mettiamo il caso che io mi sia innamorata di te, tu ricambieresti i miei sentimenti?
Guardai in faccia Nathan e lo vidi arrossire violentemente. Aveva gli occhi spalancati dallo stupore e non riusciva a trovare le parole. Forse, avevo sbagliato a dichiararmi?
NATHAN: Bhe, mi sembra ovvio che ricambierei! Chi se la fa scappare una come te!
Stavo per svenire. Mi sentivo quasi male dalla felicità, sentivo il cuore battere fortissimo, il sangue pulsarmi nelle vene, le guance che man mano si arrossivano sempre di più, i muscoli rigidi dall’emozione. Sollevai lo sguardo e incontrai il suo. Il suo sguardo così bello, due occhi così azzurri, così profondi. Contemplando quelle meraviglie non mi resi conto che lui si stava avvicinando a me e che ormai era a pochi centimetri da me. Poi eccola. Quella sensazione di freddo sulle labbra. Sentivo le mie molto calde, ero umana d’altronde. Era un bacio leggero, delicato, puro. Ma non mi bastava. Non avevo fatto tutto quel casino per così poco. Gettai le mie braccia intorno al collo di lui, cercando un contatto più ravvicinato. Lo sentii sorridere per poi cingermi i fianchi con forza, stando attento però a non farmi male. Aprii le labbra un po’ di più e le nostre lingue si scontrarono con travolgente passione. Eccolo il fuoco che cercavo. Sentivo un tale calore, una tale voglia salirmi in corpo, che ci mancava poco che gli saltassi addosso. Ma lui mi precedette. Mi prese in braccio a mi adagiò a terra con lentezza, senza interrompere il bacio. Ogni tanto la mia lingua si pungeva con le zanne di lui, ma questo non faceva altro che aumentare il mio desiderio.
NATHAN: Io ti voglio Gaya. Dal primo momento che ti ho vista, al castello, ti ho desiderato che tutto me stesso.
GAYA: Allora prendimi, anche io ti voglio…
Non mi lasciò finire la frase che mi baciò di nuovo, scendendo verso l’incavo del mio collo e baciandolo, a volte mordendolo. Mai mi sentii così viva. Mai fui così felice come quella notte.
Ora, avevo un motivo in più per non odiarla.
 
  
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