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Autore: Martiz Kenway    23/04/2014    1 recensioni
-Ti faccio un certo effetto vero?-
Io deglutisco e alzo lo sguardo per decifrare la sua espressione.
-Diciamo che ti piaccio..- continua
Ridacchio divertita ma allo stesso tempo spaventata -Non mi fai nessun effetto Cato..o almeno non un buon effetto..-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Marvel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Arrivo al confine al tramonto, durante la strada ho catturato uno scoiattolo e qualche frutto, cercando di restare il più possibile nascosta nella vegetazione. Riesco a salire sopra un albero e mi metto cavalcioni su un ramo largo e ben nascosto dove posso tenere sott'occhio tutta l'area e individuare facilmente Tresh.
Non mi arrischio ad accendere un fuoco e quindi sono costretta a mangiare lo scoiattolo crudo. Lo spello e lo privo di tutto il sangue. Lo mangio ad occhi chiusi per placare i conati di vomito, alcuni bocconi li deglutisco senza nemmeno masticarli. Infine mangio le mele e i lamponi che ho trovato togliendomi il sapore di sangue e carne cruda dalla bocca. Mi accorgo di puzzare. Decido che il giorno dopo potrei andare al fiume a rinfrescarmi e magari cercare un rifugio. Riesco ad addormentarmi sull'albero, più un dormi veglia che un sonno vero e proprio. La paura di schiantarmi a terra o peggio, trovarmi Tresh davanti, è più forte della stanchezza
 
La mattina dopo mangio gli ultimi lamponi rimasti e poi scendo dall'albero accertandomi che non ci sia nessuno nei paraggi. Mi incammino in direzione del fiume dove avevamo trovato Katniss, mi tolgo i vestiti e rimango solo in biancheria e mi immergo nell'acqua. Mi strofino bene i capelli cercando di togliere più sporco possibile, poi per asciugarmi mi distendo su una roccia al sole e rimango così per un'oretta circa. Infine mi rimetto i vestiti e vado a caccia. Non trovo selvaggina, solo frutti e anche delle noci. Mi raccolgo i capelli in uno chignon e comincio a cercare un rifugio. Di caverne non ne trovo e nemmeno di alberi abbastanza grandi da potermici distendere o comunque rimanere comoda.
Penso che alla Cornucopia sia una pazzia tornare. Tresh o anche la rossa potrebbero tornarci per cercare altre provviste e non voglio avere scontri aperti per ora. Mi limiterò a colpire da lontano, se necessario.
Verso sera torno nel mio albero e mi apposto. Mangio qualcosa e rimango a guardare il cielo. Questo giorno è stato abbastanza tranquillo. Nessun morto. Nessuno ha il coraggio di fare la prima mossa e gli strateghi penseranno di sicuro a qualche strategia da adottare.
Chiudo gli occhi quando un rumore giunge alle mie orecchie. Un ramo spezzato, poi un altro. Passi pesanti che si avvicinano. Mi sporgo dal ramo per controllare e impugno un coltello pronta al tiro. Qualcuno si sta avvicinando, lo riconosco quando la luna gli illumina il volto. Cato. Ma dove sta andando? Rimango a guardarlo ben nascosta. Non avrebbe senso chiamarlo. Ormai siamo tutti contro tutti e le alleanze non esistono più. Vedo che supera i confini del territorio di Tresh. E' pazzo, Affrontarlo direttamente nel suo territorio è pura follia! Forse vuole dare spettacolo. Ma così si farà uccidere, è una cosa stupida. Controllo le sue condizioni. Ha ancora la spada e non è ferito. Eppure vederlo entrare entro quei confini mi fa innervosire e agitare. Quando sparisce dalla mia vista mi appoggio di nuovo al ramo. Le mie orecchie sono attente a captare ogni rumore. Ora il mio cuore comincia a battere d'angoscia. Ho paura, per lui. Ho paura di sentire il suono del cannone che segna la sua morte. Solo ora mi rendo conto di quanto sia affezionata a lui. Cosa faccio se muore? Non trovo una risposta.
 
Nessun cannone. Tiro un sospiro di sollievo. Cato è nel territorio di Tresh, forse stanno combattendo. O si stanno dando la caccia. E se lo uccidesse? Potrei salvarlo e poi andarmene di nuovo. Si e poi? Rimarremo solo noi due e cosa faremo? Ci uccideremo a vicenda? No, non voglio ucciderlo. Scendo dall'albero e mi viene in mente Peeta. Non è ancora morto? Resistente il ragazzo, ma non voglio andare a cercarlo. Che muoia in pace almeno. Katniss? No, non voglio cercare nemmeno lei. Ma ha ucciso Marvel. Lo ha fatto perchè lui ha colpito Rue. Lei non cerca di provocare la morte degli altri. Anche lei come me lo evita, però quando arriva il momento è costretta. Tutti noi siamo costretti a farlo. La rossa? Eviterebbe di sicuro i miei coltelli. Rimane Tresh. Non posso contare sulla mia forza fisica perchè lui è grosso come un orso e mi spezzerebbe in due come si fa con uno stuzzica dente, ma posso contare sull'astuzia. Potrei postarmi sugli alberi e colpirlo da là, ma per farlo devo entrare nel suo territorio. Devo farlo o lo faranno gli strateghi con la violenza. Magari abbattendo il mio albero oppure sguinzagliandomi contro chissà quale diavoleria. Infine entro, supero i confini a passo felpato, mi apposto dietro i cespugli e i tronchi. Trovo una grossa pozza di fango e me lo spalmo sulla faccia e sul corpo, poi mi cospargo d’ erba. Mi mimetizzo facilmente ora. Tresh non si accorgerà di me. Il territorio è molto insidioso, la foresta è più fitta ma allo stesso tempo più ricca di materie prime e cibo.
Poi lo vedo, è davanti a me. La pelle scura, gli occhi cerchiati di rosso. Non mi ha visto e mi nascondo dietro ad un albero. Riesco in qualche modo ad arrampicarmici e mi metto dietro ad una delle fronde. Sfilo il coltello dalla cintola e accarezzo la lama con il dito mentre prendo la mira. Lui si guarda attorno. Penso si sia reso conto che qualcuno è entrato nel suo territorio perchè sta esaminando terreno e rocce. Appoggia una mano ben aperta su un tronco e si abbassa a raccogliere qualcosa. Quando lo tira su il mio cuore smette di battere. Un pezzo di stoffa rosso. Strappato dal cappotto di Cato, forse da un ramo. Tresh alza la testa al cielo e ride. Ride di vittoria. Sa di avere vinto perchè ora Cato è in trappola. Ma si sbaglia, ci sono io. Approfitto del momento e gli lancio un coltello che va a conficcarsi nel dorso della sua mano, appoggiata al tronco, fino alla maniglia. La risata si trasforma in un urlo e gli occhi stentano a credere a quello che vedono. La mano è intrappolata tra il coltello e la corteccia. Con un solo colpo se lo toglie e dalla mano schizza una fontanella di sangue. Con un pezzo di stoffa che tira fuori dalla tasca si ferma il sangue, legandolo ben stretto e poi si guarda attorno. Non mi vede. Capisce però che ci sono, che lo sto guardando. Non si arrischia a stare ancora là fermo e se ne va di corsa in cerca di Cato.
-Tornerò a prenderti ragazzina dei coltelli! Con la testa del tuo amichetto!- mi urla. Mentre corre qualcosa cade dal suo zaino. Aspetto qualche minuto e scendo dall'albero, avvicinandomi all’oggetto. E' una borraccia, i miei occhi si illuminano. La apro e avvicino le labbra per bere. Solo una goccia mi scivola giù nella gola arida, inumidendomi per un attimo le labbra tagliuzzate dal freddo. Sospiro delusa. Ho sete. Forse anche troppa. L'ultima volta che ho bevuto è stato al fiume.
Per non pensare alla gola arsa e al mal di testa costante mi avventuro ancora un po' nel territorio di Tresh poi cerco un albero abbastanza grande da sostenermi e mi arrampico. Mi copro con delle foglie e tiro fuori dalla giacca gli ultimi frutti di bosco che ho trovato. Mangio lentamente, gustando il loro succo che mi da sollievo per un po'. Poi appoggio la testa al tronco e mi accoccolo sul ramo stringendo la collana di Marvel. La notte non dormo molto. I miei sensi, ora che so di essere in pericolo, si sono acuiti e ad ogni minimo rumore mi sveglio di soprassalto con il coltello stretto in pugno. All'alba mi alzo e, guardandomi attorno, mi accorgo che ho dormito su di un melo. Infatti sopra la mia testa pendono alcune belle mele verdi e mature. Ne colgo una e comincio a mordicchiarla. Il succo della mela mi disseta e subito mi sento meglio e il mio umore migliore notevolmente. Anche il mal di testa passa dopo un po'. Incastro il torsolo tra due rami, non mi arrischio a buttarlo a terra. Tresh potrebbe scoprirmi. Ne colgo un’altra e la addento canticchiando una canzoncina che sentivo da piccola all'asilo. Poi la voce di Seneca Crane piomba all'improvviso nella mia testa riportandomi alla realtà.
-Salve Tributi, siete rimasti in pochi! Complimenti ai sopravvissuti! Volevo informarvi che il regolamento ha subito una piccola...variazione. I vincitori possono essere due, purchè provenienti dallo stesso distretto. Il messaggio non verrà ripetuto e..che la fortuna sia sempre dalla vostra parte-
Il pezzo di mela che stavo ingoiando mi va quasi di traverso e lo mando giù deglutendo rumorosamente. Lancio via la mela e scendo dall'albero. Ora cosa faccio? Dove posso trovare Cato? Non posso urlare il suo nome, Tresh non aspetta altro. Prima di riuscire a pensare ad altro la voce di Cato mi raggiunge forte e chiara anche se proviene da lontano. Non ha un tono felice ne sollevato. No, è spaventato, terrorizzato quasi. Un urlo. Ha bisogno d'aiuto.
-LUCYYY!- un altro urlo.
Questa volta però scatto verso la fonte del suono. Sento anche la voce di Tresh, ma più che altro grugnisce e urla. Corro con il coltello stretto in pugno, i denti digrignati. Poi li vedo. Cato a terra con profondo taglia dalla tempia fino all'incavo del collo, che gronda di sangue. La spada stretta in pugno. Tresh lo sovrasta con il macete sporco di sangue pronto a calare sulla sua testa. Ma io scatto, spinta da un impulso irrefrenabile, un istinto protettivo. Urlando balzo sul fianco di Tresh e riesco a farlo cadere a terra. Cerco di atterrarlo e ficcargli il coltello in gola ma lui con un calcio mi butta dall'altra parte facendomi sbattere la testa contro un tronco. Mi rialzo con la testa ferita che mi vortica paurosamente. Lancio un coltello e lo becco sulla caviglia, non se lo tira nemmeno fuori e avanza verso di me, correndo con il macete alzato, ma Cato gli piomba addosso e lo ferisce al braccio con un colpo di spada. Lottano per un po' corpo a corpo, ferendosi con le armi e tirandosi cazzotti e ganci destri a vicenda. Rimango seduta a cercare di riprendermi dal colpo. Quando vedo che Tresh predomina su Cato il mio cuore comincia a martellare incessantemente. Chiudo gli occhi per cercare di riprendermi, ripetendomi nella testa che andrà tutto bene. Quando mi sento pronta li riapro. Vedo Tresh che tiene alzato Cato per il collo, con una sola mano. Il volto paonazzo, senza più ossigeno. Con tutta la mia forza piombo di nuovo su Tresh e gli ficco un coltello nello stomaco, lui urla di dolore ma non cede. Continua a vorticare il macete verso di me, Cato sta riprendendo fiato e si massaggia le ecchimosi sul collo. Evito abilmente la lama e tiro un altro coltello che striscia di lato il collo di Tresh. Stavolta è veramente incazzato. Piomba su di me e mi atterra, piego le ginocchia cercando di rialzarmi ma lui mi cala il macete sul collo. La lama taglia la carne profondamente, come fosse un panetto di burro. Il dolore mi fa tremare tutto il corpo e quando vedo il sangue schizzare da ogni parte urlo di dolore. Non riesco a rialzarmi e quando Tresh mi estrae il macete violentemente, la vista mi si annebbia e sento un brivido violento che mi percorre il corpo. Eppure quando vedo che torna su Cato gli balzo di nuovo addosso, con una mano stretta intorno al collo, e lo atterro, rotoliamo per un po' e lui mi sovrasta di nuovo tenendomi ferme le mani e provocandomi dei brutti ematomi sui polsi. Cato spunta da dietro e gli cala la spada sulla schiena, ma Tresh è resistente e con i piedi fa inciampare Cato di lato. Approfitto della distrazione e riesco a prendere la spada di Cato che lui stesso mi ha fatto scivolare vicino. Tresh prova a colpirmi di nuovo con il macete ma, prima che mi ferisca di nuovo, gli ficco la spada nello stomaco facendola sprofondare fino a uscire dalla schiena. Tresh mi guarda con occhi stupiti, che poi si riempiono di lacrime. Vedo la sua vita passarvici davanti. Mi guardano con tono di rimprovero e poi si fanno vitrei. Il suo corpo senza vita cade sopra di me schiacciandomi. Rimango per qualche secondo senza ossigeno con la vista che si va affievolendo. Il sangue continua a fuoriuscire copiosamente dal collo. E’ la fine, forse è veramente la fine. Cato sposta il corpo di Tresh di lato e poi mi scuote cercando di svegliarmi. -Lucy ti prego resisti! Resta con me!-
Con le ultime forse che mi rimangono annuisco e lui mi solleva, cominciando a camminare in direzione opposta. Forse sta cercando un rifugio dove possiamo curare le nostre ferite. Tresh avrà pur costruito una capanno o allestito una caverna, Cato me lo conferma -Ti porto al rifugio di Tresh..tanto a lui non serve più-
Stringe le mie mani intorno al collo –Tienile strette ok? Se allenti la presa potresti..- si blocca
L'ultima cosa che vedo è il suo viso, contratto dalla fatica e dal dolore, che gocciola di sudore e sangue. Poi svengo tra le sue braccia.
 
 
 
Mi ritrovo all'interno di una caverna, sotto di me un giaciglio di morbide coperte. Mi guardo attorno e vedo alcune provviste, non molte però. Mi guardo le ferite, sono fasciate. Quella al collo pulsa insopportabilmente, vorrei solo strapparmi via tutte quelle bende. Mi guardo attorno spaventata ma quando la mano di Cato si stringe sulla mia mi calmo.
-Stai tranquilla Lucy..sei al sicuro..-
-Cos'ho?- dico toccandomi la ferita
Lui mi blocca la mano –Grazie a Dio non ti ha reciso la carotide..-
Cato riesce a farmi sedere e noto che la vista ora è migliorata, ma il mal di testa pulsa come la ferita al collo. Prepara delle scodelle e ci versa dentro il brodo che ha trovato tra le provviste. Lo mangio lentamente, anche se l'unico sapore che sento in bocca è quello del sangue.
Cato ripulisce le scodelle nel ruscello che scorre vivace appena fuori dalla caverna e poi ritorna a cambiarmi le bende. Prima mi toglie quelle che ho ormai inzuppate, le altre le immerge nell'acqua e mi tampona la ferita. Quando mi tocca sussulto di dolore e stringo i denti per non urlare. Gli impacchi funzionano e con quelli riesce a darmi un po’ di sollievo, li ributta infine nelle scodelle e mi fascia con bende pulite e inumidite.
-Spero solo che tu riesca a riprenderti presto.. ci servirebbero delle medicine, gli antidolorifici sarebbero perfetti..- spiega preoccupato, sedendosi su una roccia affianco a me
-Forse Enobaria può aiutarci ma non ne sono sicura..non baderanno più a noi..adesso ci sono i due innamorati assieme e le telecamere saranno puntate su di loro- rispondo con voce roca
Sospira e si passa le mani sul viso. Lo guardo ammirata. I suoi occhi blu, i suoi capelli biondi. La mascella contratta dalla frustrazione.
-Sono contenta di questa nuova regola- sussurro
Lui annuisce sorridendomi -Anchio Lucy..-
-Ti ho visto che entravi nel territorio di Tresh e..ho avuto paura..-
Lui si massaggia i capelli appiccicati sulla fronte dal sudore -Forse sono stato un po' avventato-
-Si.un po'..- gli rispondo tossicchiando
La testa ricomincia a girarmi e Cato se ne accorge. Mi aiuta a distendermi e mi avvolge nelle coperte. Riesco ad addormentarmi nonostante il dolore insopportabile al collo e ai muscoli in generale.
 
"Tresh stavolta mi butta contro l'albero. Io rimango ferma, poi quando passa a Cato gli piombo addosso. Gli sto per calare la spada sulla testa ma mi fermo. Mi giro verso Cato che sta ansimando. Lo guardo sorridendo e con un colpo impercettibile gli infilzo la spada nella fronte spappolandogli il cervello. I suoi occhi rimangono sbarrati e la mia faccia assassina viene macchiata da schizzi di sangue"
Mi sveglio di soprassalto scattando in piedi, le gambe cedono e cado a terra in ginocchio. Cato corre verso di me e mi sorregge. Sto piangendo. Sembro disperata. Lui mi fa sedere e mi abbraccia. Appoggio la testa sul suo petto stringendo la sua maglietta tra le mani.
-Shh..è soltano un incubo..- mi culla avanti e indietro accarezzandomi i capelli
-Dio..era bruttissimo Cato..orrendo- gli dico singhiozzando
-Ora è passato..non avere paura..è tutto passato- mi consola
Non so se riuscirò a dormire ancora ma non ho il coraggio di chiedergli di dormire con me, proprio come facevamo all'hotel.
Mi ridistendo ma anche se sono avvolta dalle coperte il freddo comincia a penetrarmi nel corpo come lame di coltello. Digrigno i denti di rabbia, mi deve essere venuta la febbre. Cato mi appoggia le labbra sulla fronte per constatare la mia temperatura.
-Si..hai la febbre..- annuncia strofinandosi gli occhi –Merda..- impreca infine
Continuo a tremare per tutta la notte con Cato che veglia su di me. Non riesco nemmeno a chiudere gli occhi. Sto male. Non sono mai stata male così in vita mia. E per la prima volta ho paura di morire, di non farcela. Ma forse è meglio così. Morirei comunque. Eppure ho ucciso Tresh, il più forte forse. Perchè credo così poco nelle mie capacità? No, devo resistere. Se proprio mio padre vuole vedermi morire almeno che mi veda mentre qualcun'altro mi ammazza, che mi guardi negli occhi, che capisca cosa ha fatto. Che si penta di avermi mandata qua. Che si vergogni di essere un padre così.
Resisterò si, non tanto per lui ma per Marvel. Gli ho promesso che avrei vinto e cercherò di farlo insieme a Cato. Possiamo farcela. Tornerò a casa ma non rivolgerò mai più la parola a quelli che chiamo genitori. No, mai più.
Continuo a tremare per ore, Cato mi guarda impotente, poi decide di fare qualcosa.
-Non posso vederti così..- si toglie la maglietta bagnata e rimane a petto nudo. Lo guardo confusa socchiudendo gli occhi. Lui si distende di fianco a me e mi stringe in un abbraccio, circondandomi con le sue braccia muscolose, cercando di passarmi il suo calore. Le mie guance si arrossano e il mio cuore batte all'impazzata. Credo che possa sentirlo. Appoggio la testa sul suo petto e lui mi massaggia i capelli. E' vero, il calore mi arriva. O forse è l'emozione del momento. Ma non importa. Mi sento meglio e riesco a chiudere gli occhi anche se non dormo.
-Va meglio?- mi chiede dopo qualche ora
Annuisco schiarendomi la gola -Grazie..-
Mi scosta i capelli bagnati dalla fronte e appoggia il mento sulla mia fronte.
La ferita continua a pulsare sempre più violentemente e il dolore si protrae fino al petto. Non riesco neppure a muovere le braccia. Stringo la collana di Marvel.
-Ti prego resisti..o non so cosa fare..- dice con voce spezzata
-Puoi vincere Cato..- gli dico
-Lo so...ma ora.. merda..non ne trovo più il senso..-
-Devi portare onore al nostro distretto..non ricordi più?-
-Si..si certo che ricordo..- lo dice poco convinto come se non gli importasse più.
-Cos'hai Cato?- chiedo con voce spezzata
Lui sospira e mi sfiora il braccio -Se tu morissi io non saprei cosa fare...insomma, certo potrei vincere per te e per gli altri ma..non so se lo voglio se tu non ci sei più..voglio dire che non ne trovo il senso-
Lo guardo negli occhi e lui fa lo stesso -E'..è la stessa cosa che mi sono chiesta io..quando ci siamo separati..-
-Non mi sorprende..l'hai pensato per principio, perchè vuoi vincere come una squadra..ma la mia ragione non è questa..- abbasso lo sguardo e penso. Non è vero che lo faccio per principio, certo, forse anche per quello ma non è quella la ragione principale. Forse è una caso nascosta dentro di me che ho paura di rivelare perfino a me stessa.
-Lucy..tu sei diversa..dagli altri..io non so..mi fai una strano effetto..è come se avessi..delle cose che mi si muovono nello stomaco..è una sensazione che non ho mai avuto..-
Sorrido -Le farfalle?-
-Può darsi..- sussurra imbarazzato
Solo ora mi rendo conto di cosa vuole dire. O almeno di cosa sta cercando di dirmi. E questo mi spaventa perchè forse è quello che provo anchio.
-Vedi..- continua -Io..io non riesco ad immaginarmi di non vederti mai più..il tuo sorriso e la tua generosità..perchè veramente nessun'altra è come te..e in qualche modo tu mi fai sentire..me stesso..quando sono con te mi sento meglio..posso dire ciò che penso perchè tu non mi giudicheresti..ma non so cosa sia questa cosa..non ho mai provato prima una sensazione così..e per la prima volta nella mia vita ho paura..mi fa paura questa sensazione..-
Lo guardo incantata. Non posso credere a quello che ha detto. Sta parlando come un essere umano per la prima volta. Ha paura e lo ammette. Non sono nemmeno capace di rispondergli, non sono mai stata brava con le parole
-Io..- riesco a dire.
-Shh..- mi zittisce lui. Si abbassa un po' per guardami meglio negli occhi e si avvicina. Avvicina la sua faccia alla mia tenendomi per il mento. Schiudo le labbra con il fiato che quasi mi manca. Le sue labbra toccano le mie. Mi bacia. Non come ha fatto quella volta in Hotel, per sfidarmi e per farmi arrabbiare. No, questo bacio è sincero. Io ricambio perchè lo voglio. L’ho sempre voluto, e cercavo di nascondere i miei sentimenti. Marvel. Il suo amore era sincero, il mio anche ma non come quello che provo per Cato. L’amore che provo per Cato, perché di amore si tratta, è ancora più profondo, che ti fa sentire felice e triste allo stesso tempo. Il mio cuore continua a battere incostantemente sul petto, vorrei stringerlo più forte a me ma non ho forze. Riesco solo ad appoggiargli le mani sui pettorali,. Posso sentire il battito impazzito del suo cuore. Ci stacchiamo da quel bacio e ci guardiamo negli occhi. Lui sorride e mi bacia di nuovo, incapace di fermarsi.
-Un motivo in più per non morire..- gli sussurro all'orecchio
Lui sospira e appoggia la testa sull'incavo della mia spalla. Chiudo gli occhi e stavolta dormo. Mi accoglie un sonno sereno e senza incubi, stretta nell’abbraccio dell’uomo che amo e che ho sempre amato.

ANGOLO AUTRICE:
Eccomi in questo capitolo che, credo, abbiate atteso da parecchio tempo :D Finalmente sti due testoni hanno capito i sentimenti che provano l'uno per l'altra eppure non si sono ancora dichiarati apertamente. Ancora non si sono detti il fatidico "TI AMO"! Vabbè, chi vivrà vedrà xD Almeno hanno ammazzato Tresh, però mancano ancora tre tributi da eliminare! Ce la faranno a sopravvivere e a vincere gli Hunger Games? Alla prossimaaaaa, bacionii *.*
  
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