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Autore: Topigna    23/04/2014    3 recensioni
Non ero mai stata bella come mia madre, non ero mai stata intelligente come mio padre, anzi, da quanto mi avevano detto gli altri ero abbastanza brutta e tanto stupida.
In famiglia ero stata sempre quella mediocre, senza una particolare dote che mi contraddistingueva, non avevo nessun interesse, o un passatempo, o un sogno per il futuro.
Mi ricordo solo che mi piaceva guardare la tv, per intenderci, non gli Hunger Games, mi piaceva vedere i film le interviste alle persone famose...e così decisi che forse per sopravvivere al confronto con i miei avrei dovuto tentare di fare qualcosa nella mia vita.
Provai a sfondare nel mondo della televisione.
E invece finii a fare l'accompagnatrice del Distretto 12 per gli Hunger Games.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ero mai stata bella come mia madre, non ero mai stata intelligente come mio padre, anzi, da quanto mi avevano detto gli altri ero abbastanza brutta e tanto stupida. 
In famiglia ero stata sempre quella mediocre, senza una particolare dote che mi contraddistingueva, non avevo nessun interesse, o un passatempo, o un sogno per il futuro. 
Mi ricordo solo che mi piaceva guardare la tv, per intenderci, non gli Hunger Games, mi piaceva vedere i film le interviste alle persone famose...e così decisi che forse per sopravvivere al confronto con i miei avrei dovuto tentare di fare qualcosa nella mia vita.
Provai a sfondare nel mondo della televisione.
E invece finii a fare l'accompagnatrice del Distretto 12 per gli Hunger Games.

E già, questa era la vita della brutta, sciocca, svampita e frivola Effie Trinket
Cioè la mia vita. 

Prima di diventare accompagnatrice, non avevo mai guardato un Hunger Games in tutta la mia vita, non sopportavo la vista di tutto quel sangue, ero stata sempre un tipo molto impressionabile, eccetto uno una volta.
La Seconda edizione della Memoria. E c'era un motivo ben preciso.
Ero rimasta colpita dalle interviste di quell'anno (l'unica cosa che guardavo degli Hunger games) in  modo particolare da una.
L'intervista al ragazzo del distretto 12.
Non so cosa mi colpii di più, se la sua arroganza o i suoi occhi, di un'azzurro così intenso...o il suo modo di portarsi indietro i capelli, cosa che era diventata un tic per la loro lunghezza, lo faceva con un gesto veloce ma, lo rendeva terribilmente affascinante. 
Il suo nome era Haymitch Abernathy e non mi pentii troppo di seguire gli Hunger Games quell'anno, visto che ne fu il vincitore. 
Già, la mia stoltezza si vedeva già da quando ero bambina, seguire gli Hunger Games solo per un bel ragazzo!

 Durante le uccisioni non ce la facevo: chiudevo gli occhi e gli riaprivo solo quando sentivo il colpo del cannone. 
Non so per quanto piansi quando morì la sua alleata, quella ragazza incantevole dai capelli biondi chiari quasi quanto quelli di Haymitch, e dagli occhi color ghiaccio.
Avevo da sempre invidiato la sua bellezza e anche la sua vicinanza al biondo, che sembrava essere completamente invaghito di lei, ma non capii mai se fosse vero, o magari se era solo una trovata per avere sponsor.
Mi sentii in colpa di essere stata invidiosa di lei quando mi resi conto della situazione in cui si trovavano quei ragazzi, che allora mi sembravano grandi, ma ora mi rendo conto che erano solo dei bambini che non superavano nemmeno i sedici anni. 
Lei morì sotto gli occhi azzurri del suo alleato, che le supplicavano di non andarsene, ma non poté accontentare la sua richiesta e lo lasciò, mentre era fra le sue braccia.

Ma questo non sembrava già abbastanza, perché il ragazzo ne uscì sì da vincitore, ma le perdite per lui non erano ancora finite. 
Dopo due settimane della sua vittoria il presidente Snow uccise tutta la sua famiglia per punire il motivo della sua vittoria: aver usato il campo di forza per far rimbalzare l’arma della sua nemica che finì contro di lei. 
Rese questo fatto pubblico e Haymitch fu l’esempio vivente di cosa capitava a chi osava mettersi contro Capitol City.
Stetti male per lui, ma non in maniera eccessiva, ero solo una bambina, non potevo capire. 

La sorte volle che me lo ritrovai come collega di lavoro agli Hunger Games.
Quando lo vidi, non lo riconobbi: il tempo ma sopratutto l’alcol avevano appesantito i suoi lineamenti rendendoli non più tanto armoniosi come una volta, la barba non era mai fatta e i capelli erano sempre in disordine... no, non restava proprio nulla di affascinante in Haymitch Abernathy. 
Solo quando mi dissero il nome, lo riconobbi con grande delusione. 

Con il passare del tempo appresi che era un uomo (se così si poteva definire) rozzo, maleducato e volgare che non perdeva occasione di prendersela con me, di schernirmi, mettermi in ridicolo davanti agli altri, anche se di solito ce la facevo a tenergli testa, alle volte però vinceva lui e quando lo faceva mi sembrava di morire, quel che mi dava più fastidio era vedere quel sorriso aprirsi sulle sue labbra: quel sorriso trionfale!

Lo odiavo

Però, ben presto mi resi conto che, ne ero attratta. Nei mesi in cui non ci vedevamo mi mancava e quando ci ricontavamo, il mio cuore cominciava a battere forte e sentivo una strana morsa alla bocca dello stomaco e arrossivo ad ogni suo commento. 

Lo amavo.

Ma lui non se ne accorse mai e non mostrò alcun sentimento nei miei confronti…a parte l’odio: mi detestava, bastava una mia sola parola o movimento per mandarlo in bestia. 

Sì, questo era il destino dell’orgogliosa, superficiale, logorroica Effie Trinket: amare un’uomo che la odiava e mai saprà dei suoi sentimenti.
Cioè, questo era il mio destino. 



Spero che questa one shot vi sia piaciuta! Io personalmente adoro la coppia Effie/Haymitch!
In questo periodo ne sono ossesionata, quindi non ho potuto fare a meno di scrivere qualcosa su di loro, anche se qui la storia è a senso unico. 
Che dire, fatemi sapere cosa ne pensate, ciao e alla prossima ^_^ 

  
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