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Autore: ImUnique    23/04/2014    1 recensioni
La sveglia era suonata ormai già da un quarto d'ora, ma la voglia di
mettere i piedi a terra no esisteva. Era il primo giorno di scuola, anzi,
il primo giorno del secondo anno di liceo. Charlotte non ne voleva sapere
niente del liceo Mckinley; odiava quel posto. Non era una ragazza molto
popolare, aveva sempre vissuto all'ombra di sua sorella Marley. Tutte
e due avevano i capelli castani , occhi azzurri e labbra carnose, erano
entrambe molto carine, ma quella su cui cadeva più lo sguardo era Marley. Ma quest'anno le cose sarebbero cambiate, Charlotte avrebbe fatto nuove amicizie, il glee sarebbe diventata la sua nuova casa, e avrebbe passato un anno meraviglioso.
O almeno credeva sarebbe stato tale...
-
"Guarda, che ho capito il tuo giochetto!"
"Quale giochetto?"
Chiedo io perplessa.
"Basta che tu me lo dica!"
"Mi dica cosa?"
"Se vuoi scopare devi solo dirmelo!"
-
Avevamo già provato tante volte quella canzone. Ma, non avevo ancora tirato fuori le mie vere emozioni. E non ce la facevo più. Dovevo mettere in chiaro le cose.
Arrivato al centro del palco, mi metto a fissarlo nei suoi occhi neri. Sono belli e profondi, come pozzi.
"Allora, proviamo."
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 33
PAPA DON'T PREACH

-Charlotte-
Sento qualcosa picchiettarmi il fianco destro. Mi giro di lato e mi rannicchio su me stessa. Sento delle voci, confuse, non riesco a capire cosa stiano dicendo. Poi, di nuovo sento qualcosa picchiettarmi la schiena. Mugolo un po'. Poi sento:"Ti vuoi alzare?"
"Mh, no."
"Beh, allora ti faccio alzare io!"
Spalanco subito gli occhi a quelle parole. Vedo Diana, con i suoi enormi occhioni color nocciola, che mi fissano, in piedi sopra di me che se la ride di gusto.
"Stronza!"
"Ti dovevo far paura, così ti saresti svegliata!"
Mi metto seduta, mi ero addormentata finita la performance del duetto. E ovviamente ho dormito per terra, nello stesso punto in cui mi sono sdraiata prima. 
"Volevo dire ad Harry di portarti via, ma non c'era."
"Si, beh lui è rimasto a casa oggi."
"Cos'è successo?"
Mi chiede la biondina allarmata. Faccio un respiro profondo, chiudo gli occhi per un istante, e poi le racconto tutto.

"Ho solo una domanda."
Rivolgo uno sguardo preoccupato a Diana, la quale, mentre le raccontavo cos'era successo ieri sera/notte, si è seduta di fianco a me.
"Perché lo ha fatto?"
Scuoto la testa piano e le rispondo:"Non ne ho idea."
Lei si gratta la fronte, poi mette un braccio a terra, e facendo leva su di esso si alza. Si mette davanti a me, e mi porge le mani per aiutarmi ad alzarmi. Io le afferro e subito mi ritrovo in piedi vicino a lei. Usciamo dall'auditorium, che si era già svuotato, dopo la performance di mia sorelle e Unique, e andiamo verso l'uscita della scuola.
"Torni a casa da lui?"
"Si voglio capire cosa gli è preso."
Rispondo io seria. Diana mi abbraccia, mi saluta e poi la vedo andare verso la fermata del pullman, i quali non fa tardi ad arrivare e io la vedo andare via. Ancora una volta sono rimasta senza passaggio, devo tornare a casa a piedi, e si sta mettendo a piovere. 

Metto lo zaino sopra alla testa, cercando in qualche modo di ripararmi dalle gocce di pioggia. Possibile che piova solo quando sono a piedi?
"Basta!"
Grido io buttandomi su una panchina vicino a me. Manca ancora qualche isolato prima di casa mia, e non ce la faccio più. Sento ad un tratto il cellulare squillare rispondo subito senza neanche guardare chi è.
"Pronto?"
"Charlotte, dove sei?"
Quasi piango dalla gioia non appena sento la voce di Harry.
"Sotto alla pioggia."
"Perché?"
Mi chiede lui ridacchiando. Rido a mia volta, e scherzosa dico:"Sai, volevo farmi la doccia, e dovevo lavare anche i vestiti, mi si è presentata l'occasione di fare tutti e due contemporaneamente così, ho preso la palla al balzo."
"Tu sei scema."
"Salvami."
"Sono qui per questo."
Inizio a piangere, ma non riesco a smettere di sorridere.
"Guarda davanti a te."
Alzo la testa, e vedo davanti a me una Mini Cooper con un finestrino abbassato. Al posto del guidatore vedo un ragazzo riccio, che tiene una mano sul volante e una vicino all'orecchio. Chiudo gli occhi e inizio a ridere di gioia.
"Grazie per essere il mio eroe."
Prendo lo zaino da sopra la panchina, e con passo lento raggiungo l'auto. Salgo in macchina e veloci sforacchiamo verso casa.

-Harry-
"Grazie."
Mi giro verso Charlotte, e le sorrido. È bagnata fradicia, dalla testa ai piedi. 
"Da quando Harry Styles e così tenero?"
Mi chiede lei scherzando.
"Da quando Charlotte Rose mi fa quest'effetto."
Rispondo io senza smettere di sorridere. Accosto la macchina vicino ad un parco con una fontana in mezzo ad esso, la cui acqua si confonde con quella della pioggia. Spengo la macchina e ammiro il volto di Charlotte, su cui scorrono gocce d'acqua. Ad un tratto questa si fa seria, e di conseguenza anche io.
"Perché ti sei ubriacato ieri?"
"Quando mi hai detto di andarmene via ieri, sono andato a casa per parlare un po' con i miei."
Lei annuisce mentre le racconto l'accaduto.
"Sono entrato in casa, e ho visto Matt, picchiare mia mamma."
Charlotte fa una faccia spaventata e incredula allo stesso tempo non appena sente le mie parole.
"Così, sono andato a fermare Matt, ma lui ha reagito male e ha picchiato anche me."
"Oh-mio-dio."
"Mi ha buttato fuori casa, e così, sono andato in un bar per cercare di dimenticare tutto. Ma è finita male. Come già sai."
Charlotte, mi mette una mano sulla guancia, e mi accarezza il viso. Si slaccia la cintura di sicurezza, e si avvicina a me. Mi bacia e sussurra:"Non so se ti lascerò tornare a casa."
"Ti amo, e voglio che tu mi aiuti ad affrontare tutto ciò."
"Sempre."
Risponde lei ricominciando a baciarmi.

-Tamara-
"Tra poco ci saranno le vacanze di natale."
Dico io con voce vaga. 
"E questo cosa vuol dire?"
Chiede Zayn soffocando una risata. Gli accarezzo la mano che mi avvolge la via, e che mi riscalda la pancia. 
"Vuol dire che i miei saranno a casa tra poco."
Rispondo io con aria un po' da saputella. 
"Hai preso una decisione?"
Sto zitta per un po' fisso il soffitto della mia camera. Io e lui siamo sdraiati sul mio letto da ormai un'ora. Zayn, mi sta sempre accanto. Fa tutto per me, ma mi chiedo se lo faccia solo per il bambino o per altro. Ma non gli chiedo niente, finché lui è qui con me io non temo nulla. 
"Si, ho deciso."
"Dimmi tutto principessa."
Dice baciandomi la guancia.
  
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