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Autore: Kikyo Sakura    23/04/2014    0 recensioni
Kikyo è una 15enne romana, alla prese con l'adolescenza e un amore impossibile, affronterà questo percorso accompagnata da questo amore o rimarrà delusa?
- Potevo sentirmi invisibile anche senza super poteri-
- Quell'amore che anche l'amaro rende un po' più dolce-
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano appena le 5 ed ero, come al solito, sdraiata sul divano, sommersa da libri e coperte, ad aggiornare il mio tumblr sorseggiando del the verde. Fuori faceva freddo ma non c’era nessun fiocco di neve in vista, peccato. Mi piaceva l’inverno e tutte quelle piccole cose, quelle che la maggior parte della gente odia, come la pioggia, la terra bagnata, la neve che ricopre strade e tetti, i prati ghiacciati e l’aria fresca sul viso. Mia sorella era sul tavolo a trafficare con dei fogli e a lamentarsi dei troppi compiti, mia madre era intenta a cucinare, mi presi un attimo per osservarla, era una bella donna, esile ma dai fianchi prosperosi, dall’ aria stanca e con un velo di malinconia negli occhi. In fondo mi dispiaceva per lei, per la vita che aveva scelto, priva di soddisfazioni, adesso almeno aveva un lavoro, anche se questo era in un capannone di amianto nella China Town romana a gestire la contabilità di un’azienda, e a volte per raccimolare qualche soldo andava a pulire casa ad alcune signore anziane. Probabilmente era soddisfatta della sua famiglia.. altrimenti come faceva a resistere?. Cercavo di renderla orgogliosa e di dargli meno preoccupazioni possibili ma non sempre ci riuscivo, certe volte non riuscivo proprio a capirla, così come lei non capiva me. Non mi piaceva molto stare in famiglia, non che ci fossero grandi problemi, ma mi sentivo a disagio e fuori posto, quasi come se non ne facessi parte, preferivo stare sola, rintanata nel mio angolo di solitudine,a leggere o semplicemente ad ascoltare musica. Le uniche persone con cui mi sentivo libera erano i miei amici, avevamo quasi tutti gli stessi problemi e traevamo conforto l’uno dall’altro, mi piaceva il fatto ce qualcuno contasse su di me o che mi reputasse importante, ti fa sentire a posto con il mondo e soprattutto a posto con te stessa. Era un po’ di tempo che non mi sentivo bene, le giornate non passavano mai, mi trovavo in lacrime senza motivo, avevo perso qualsiasi interesse, possibile che una persona si senta così?? Riuscivo ad essere  invisibile senza bisogno dei super poteri, nessuno sembrava accorgersi di come stavo veramente… professori, amici, familiari, NESSUNO. Ero come un vetro appannato dove nessuno riusciva a vedere attraverso… era una brutta sensazione perché io riuscivo a vederli tutti. Molto probabilmente ero io che non ero capace di farmi conoscere, sempre impacciata, timida, non avevo mai nulla dire, e mi rimaneva abbastanza difficile iniziare una conversazione, per questo alle persone preferivo i libri, loro c’erano sempre me , non mi era difficile confidarmi con loro, loro non giudicavano erano amici e guide, con loro ho imparato cos’era l’amore e ho letto del dolore….
-Kikyo vieni qui a darmi una mano- mi voltai, era mia madre che mi poneva un pela patate
Scostai la coperta scocciata e presi a pelare, ma mi stancai quasi subito…
-Ehy ma, vado a vestirmi che tra un poco esco..- dissi quasi d’un fiato
-Ma sono già le 5! E poi con chi usciresti?-
-Esco con Sandro-
-ok va bene-
Lasciai tutto e corsi a vestirmi. Cercai di sistemarmi almeno per sembrare carina, finalmente potevo vederlo, non ce la facevo più ad spettare.
  
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