Giulio's pov

 

Erano le due di notte.

Le strade erano ancora stranamente affollate.
C'erano gruppi di ragazzini ubriachi e pensavo a quanto si stessero rovinando la vita, mi facevano pena.

Stavo svoltando l'angolo che portava all'appartamento in cui vivevo, addosso avevo l'odore di donne facili e di fumo, ero stanco e avevo deciso di smettere di vagabondare per quelle vie buie e umide.

Dividevo l'affitto con altri tre ragazzi, era un posto modesto, di certo non il massimo ma noi ci stavamo bene in quel caos che lo caratterizzava.

Sì, perchè era questo alla fine, quell'appartamento era caos, un cumulo di roba incasinata: calzini, biancheria, cd, giornali, film presi in affitto.. ho finito per credere che in realtà fossimo noi stessi le cose più disordinate che albergavano quel posto.

Con passi stanchi e pesanti salii le scale che portavano al terzo piano, ma non avetti neanche il tempo di aprire la porta che mi sentii investito da un alone di gemiti soffocati provenienti dalla camera del mio coinquilino, nonché migliore amico.

Conobbi Rich 5 anni fa nel bar di quartiere, era un ragazzino ribelle e sempre pronto a dire la sua; al contrario io ero molto più timido, ma riuscii lo stesso a farci amicizia con non so quale coraggio. Ora che abbiamo entrambi diciannove anni posso rendermi davvero conto che incontrarlo è stato una vera fortuna e so che sotto quella corazza da duro è un gran tenerone.

L'unico problema è che lascia trasparire questo suo lato più 'mansueto' in poche occasioni, e se deve scoparsi per bene una ragazza non si comporta di certo da gentil signore, specialmente se quella ragazza era Laura.

Mi avvicinai cauto allo stipite della porta della sua stanza ed intravidi lui alzarsi e lasciare quel groviglio di capelli neri da solo nel letto. Io, ovviamente, non l'avrei mai biasimato, poichè era quello che facevo anch'io; dominavo le ragazze, le facevo divertire, arrivavo all'orgasmo e addio, noi non ci rivedremo mai più. Solo che io quel groviglio di capelli neri non l'avrei mai lasciato lì, indifeso; in primis perchè io non sarei mai andato a letto con Laura, eravamo troppo amici; lei era la bambina che il primo giorno di asilo mi offrì uno dei suoi biscotti, lei adesso è quella ragazza, quasi una donna, che prepara il pranzo quando siamo tutti buttati sul divano a non fare un cazzo.

Laura è la miglior coinquilina, nonché miglior cuoca del mondo.

Non sarei mai andato a letto con lei anche per il semplice fatto che viviamo insieme e ciò vuol dire che l'avrei vista sempre, quindi non è più un ''addio, noi non ci rivedremo più''.

Rich mi guarda, gli sorrido sghembo, e me ne vado in camera mia.

Sprofondo subito nel sonno al contatto immediato con il letto, non ho neanche il tempo di pensare che i sogni mi avvolgono.








SALVEEEEE
Questa è la mia prima fanfiction, quindi siate clementi!
Non mi aspetto tantissime recensioni, ma spero che qualcuno mi inciti a continuare.

Un bacio, Sarah.