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Autore: Be Mine    17/07/2008    11 recensioni
Brividi caldi passavano lì dove la bocca del visitatore lasciava una scia leggermente umida.
Le braccia cedevano con una tale facilità, con una così semplice piacevolezza mentre le affondava cautamente le labbra sulla pelle, trasportando con lievi succhiotti piccoli lembi cocenti all’interno della bocca, dove la lingua li carezzava piacevolmente: ed era l’agonia più dolce del mondo, giocare a desiderarsi fino a impazzire.
Poi giù, sempre più giù, come se non avesse senso - per una volta - indugiare oltre: il seno, i fianchi, le cosce…
Le sue mani si muovevano ignorando i vestiti, scansandoli con grande facilità riuscendo a spaziare finalmente libere; la piacevolezza di quelle così leggere e fredde sulla pelle bollente, come se qualcosa - qualcosa di febbricitante – volesse liberarsi da lei.
***M'intrigava l'idea di un Edward in piena “crisi da testosterone”. Ma c'era un problema: cosa mai avrebbe potuto causarla? Poi...una luce, come una folgore. Ed è così che nasce la mia seconda fanfiction su Twilight.***
Genere: Romantico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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M'intrigava l'idea di un Edward in piena “crisi da testosterone”

M'intrigava l'idea di un Edward in piena “crisi da testosterone”. Ma c'era un problema: cosa mai avrebbe potuto causarla?

Poi...una luce, come una folgore. Ed è così che nasce la mia seconda fanfiction su Twilight.

Il titolo poi...

Beh, se piacerà a qualcuno ne sarà valsa la pena.

 

Her personal monthly problems

 

Brividi caldi passavano lì dove la bocca del visitatore lasciava una scia leggermente umida.

 

Le braccia cedevano con una tale facilità, con una così semplice piacevolezza mentre le affondava cautamente le labbra sulla pelle, trasportando con lievi succhiotti piccoli lembi cocenti all’interno della bocca, dove la lingua li carezzava piacevolmente: ed era l’agonia più dolce del mondo, giocare a desiderarsi fino a impazzire.

 

Poi giù, sempre più giù, come se non avesse senso - per una volta - indugiare oltre: il seno, i fianchi, le cosce…

 

Le sue mani si muovevano ignorando i vestiti, scansandoli con grande facilità riuscendo a spaziare finalmente libere; la piacevolezza di quelle così leggere e fredde sulla pelle bollente, come se qualcosa - qualcosa di febbricitante – volesse liberarsi da lei.

 

 

-Ed..ward-

 

E lui, col viso più ingenuo e innocente del solito, la guardò dritto negli occhi.

 

-Mh?...- aggiunse abbassando gli occhi sul ventre della ragazza.

 

Lei fece per mettersi a sedere, ma fu interrotta con un veloce movimento.

 

In un secondo le gambe di Edward strinsero in una dolce morsa i fianchi di Bella.

 

 

-Va..tutto bene?-

 

 

-Mh…certo.- sorrise, con quel suo sorriso seducente.

 

 

Fu un attimo: lei sotto, lui sopra e le sue labbra sul collo di lei.

 

 

-Il fatto è che…- esitò un attimo annusandole i capelli -…oggi sei stranamente irresistibile-

 

 

I bottoni della camicetta saltarono via prima che potesse emettere anche solo  un sibilo.

 

 

-Bella, se ti dicessi che ho cambiato idea?-

 

Al che gli occhi di Bella s’illuminarono.

 

 

-E che non voglio più aspettare?...-

 

Quelle parole le aveva già sentite una volta, dopo una bottiglia di vino, due Martini e una coppa di champagne …

 

Ma quella volta dubitava che fosse stato l’alcool a parlare, ricordandole inoltre il motivo per cui era astemia..

 

 

-Puoi ripetere?-

 

Edward si fermò e ripeté sillabando a pochi centimetri dal suo viso.

 

 

-Bella, ti amo. Faresti l’amore con me?-

 

Troppo, troppo incredibile.

 

 Dove l’aveva sentito dire che ogni tanto la fortuna bacia chi l’aspetta???

 

 

-Edward, ma sei sicuro di star bene?-

 

 

-Si, perché continui a chiedermelo?-

 

Si alzò di scatto spalancando gli occhi.

 

 

-Edward…che giorno è oggi?-

 

 

-Giovedì.-

 

 

-No, che numero intendevo.-

 

 

-Diciassette, credo…-

 

 

-O cazzo!-

 

Corse di sopra, riuscendo a coglierlo di sorpresa e cercando di non inciampare.

 

Inutile dire che fu una vana speranza…

 

Aprì l’armadietto del bagno.

 

Bustina viola, dal secondo giorno in poi…

 

Bustina arancio, a metà ciclo…

 

Azzurra…

 

-Finiti? Ah no, ce ne sono ancora due- disse chiudendosi a chiave in bagno.

 

-Tsk…fortuna un cavolo!-

 

D’altronde si sa…

 

Quando la fortuna lusinga lo fa per tradire.

 

 

Fine

 

Finita…Penso sia abbastanza chiara, no? Immaginando Edward in crisi che non riesce a contenersi mi sono divertita. XD

Se recensirete mi farà moltissimo piacere, anche perché domani parto e torno tra una settimana…Sarebbe un bellissimo regalo tornare e sapere che vi è piaciuta.

Un bacio e alla prossima!

See you soon!

   
 
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