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Autore: Lucreziaaaas    24/04/2014    1 recensioni
Un po’ come il rumore di un temporale mentre tu sei sotto il piumone, un po’ come una ventata d’aria fresca in un giorno afoso, un po’ come capire che mi ami. Resto immobile davanti ai tuoi occhi, quegli occhi che mi hanno sempre osservata così dolcemente, quegli occhi che sanno esprimere ogni tipo di emozione, quegli occhi che mi hanno conquistata. Ti guardo e sorrido, sorrido perché non riesco a fare nient’altro, sorrido vedendoti di fronte a me, sorrido notando le tue piccole fossette ai lati della bocca. Sorrido perché sei mio, sei finalmente mio e non mi sembra vero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Un po’ come il rumore di un temporale mentre tu sei sotto il piumone, un po’ come una ventata d’aria fresca in un giorno afoso, un po’ come capire che mi ami.

Resto immobile davanti ai tuoi occhi, quegli occhi che mi hanno sempre osservata così dolcemente, quegli occhi che sanno esprimere ogni tipo di emozione, quegli occhi che mi hanno conquistata. Ti guardo e sorrido, sorrido perché non riesco a fare nient’altro, sorrido vedendoti di fronte a me, sorrido notando le tue piccole fossette ai lati della bocca. Sorrido perché sei mio, sei finalmente mio e non mi sembra vero.

 

Due settimane prima.

«Ti dico che ho un problema e ti assicuro che è un problema che supera ogni altro problema» ammetto io sbuffando e passandomi nervosamente una mano tra i lunghi capelli castani.

«Sentiamo» mi risponde il mio migliore amico mentre sottolinea distrattamente il libro con un evidenziatore giallo.

«Mi piace da morire» dico appoggiandomi al banco di fronte a me. 

Non servono nomi, non servono sguardi, non serve nulla, lui ha già capito. Ha capito che non mi sto riferendo al ragazzo con cui esco in questo periodo, ha capito che ciò che gli ho appena confessato è indirizzato ad un’altra persona. Una persona che ormai, fa parte del mio passato. Una persona che mi ha rapito il cuore, una persona che probabilmente non dimenticherò mai.

«La devi smettere! Ti ha detto che vuole solo un’amicizia vero? Ecco, basta. Mettiti il cuore in pace, adesso hai Zayn a cui pensare» mi spiega seriamente Niall.

«Zayn non è Harry» ribadisco infine. Harry non si era comportato correttamente con me. Era stato capace di farmi affezionare in un modo in cui pochi riescono, era stato in grado di farmi sorridere davvero, di farmi stare bene, di trasmettermi quel luccichio negli occhi ogni volta che mi si trovava di fronte. Una di quelle persone che non appena senti nominare ti spunta un sorrisetto ebete sul volto, uno di quelli che non dimentichi neanche col tempo e neanche con la voglia. Uno di quelli che ti entra dentro, mette tutto in disordine e poi ti lascia lì, senza un motivo, senza un perché. Uno di quelli che ti incasina la vita, ma di un disordine incredibilmente bello e confortante, un caos meraviglioso fatto di lacrime, di sorrisi, di pianti isterici, di salti di gioia, di sbalzi d’umore e di felicità.

«Zayn non è Harry, ma Zayn sa trattarti incredibilmente bene, Zayn ti apprezza per quella che sei, Zayn ti desidera e ti fa sentire amata» continua Niall, incominciando a infastidirsi a causa della mia testardaggine.

«Hai ragione, ma se fossi io a non apprezzarlo? E se lo stessi solo illudendo? Zayn è un amore, ma forse non è il mio amore..» aggiungo io cercando di fargli capire ciò che mi sta capitando.

Mi sembra di aver aperto gli occhi solo ora. Mi spiego, Harry mi era sempre piaciuto, ma da quando avevo incontrato Zayn pensavo di essere riuscita ad accantonarlo, pensavo di essere riuscita ad andare avanti, pensavo di aver superato quel grandissimo ostacolo di nome Harry, pensavo di avercela fatta. Invece, invece era bastato uno sguardo lungo i corridoi affollati della scuola, solo quello sguardo per far riaffiorare miriadi di emozioni, ricordi, sentimenti. Avevo passato otto mesi con Harry, otto mesi di incertezze nei quali ci consideravamo grandi amici, nei quali avevamo imparato a conoscerci, nei quali ci eravamo confessati tutto l’uno dell’altra. Ero rimasta scottata in questi otto mesi e gliel’avevo confessato, ottenendo come risposta solo la volontà di una amicizia. Avevo accettato quella stupida condizione, ma non mi stava bene, avrei voluto di più, tanto di più. Perché in quegli otto mesi avevo conosciuto ogni suo minimo difetto, ma nonostante quello, ero ancora lì. Li avevo accettati, li avevo compresi e capiti, li avevo portati con me e li avevo trasformati in caratteristiche uniche, talmente uniche da poter essere considerate speciali, così speciali da poter essere amate. Amate insieme alle tante altre cose che gli appartenevano. 

Mi ero ritrovata a fare una lista di pro e di contro, ma nonostante i contro fossero in netta maggioranza, i pro riuscivano sempre a vincere. Come si può non amare una persona che è in grado di farti sorridere?

«A te piace Zayn, me lo dici sempre. Quando uscite insieme sei così felice..» cerca di persuadermi e di riportarmi con i piedi per terra Niall.

«Ci sto bene con Zayn, non lo nego! Ma..» mi interrompo perché la professoressa ci sta guardando con un’espressione di disapprovazione, probabilmente stiamo parlando troppo e a voce troppo alta. 

Continuo la frase nella mia mente. Ci sto bene con Zayn, non lo nego! Ma Zayn non è Harry, provo davvero le stesse cose che provavo con Harry? Ho davvero lo stesso sorriso? Quel sorriso magico che solo Harry riusciva a farmi provare? Ho davvero lo stesso luccichio negli occhi? Ho davvero la stessa voglia di amare che avevo nei confronti di Harry? E la risposta che mi si presenta è un chiaro: no.

Niente di tutto quello che provo stando con Zayn è lontanamente paragonabile a ciò che sentivo solamente sfiorando la pelle di Harry, solamente guardandolo negli occhi, solamente osservando i suoi movimenti, solamente ascoltando la sua voce che stonava mentre canticchiava qualcosa. Non so se mai sarò in grado di provare queste cose per qualcun altro. Ma se fosse davvero così, sono felice di aver provato tutte sensazioni cose magiche. Tipiche di qualche film o libro particolarmente sdolcinato. Se penso che ci sono persone che passano la loro vita a cercare queste emozioni senza mai trovarle, allora posso ritenermi molto fortunata. A solamente diciotto anni ho già provato tutto questo scombussolamento, questa guerra interiore di sentimenti, emozioni e brividi.

Sento la campanella suonare, segno che la lezione è giunta al termine.

«Cosa mi stavi dicendo?» mi chiede Niall mentre raccatta le cose sul banco infilandole malamente nello zaino.

«Niente, tranquillo» rispondo annoiata.

«Sara!» mi ferma prima che io possa andarmene con lo zaino ormai sulle spalle.  

«Si?» mi giro e noto i suoi occhi puntati nei miei.

«Scusami. Dovrei cercare di assecondarti e ascoltarti, solo che Zayn è mio amico, e lui ci tiene davvero a te.» mi confessa abbassando lo sguardo.

«Lo so, credimi che lo so! Ma sei anche mio amico, ti prego cerca di aiutarmi» gli chiedo implorante.

«Sara, penso che tu debba seguire il tuo cuore allora. Hai diciotto anni e se non fai adesso queste pazzie non potrai più farle. Se pensi che Harry sia quello giusto, se pensi che ti piaccia ancora, è inutile che continui a stare con Zayn. Sarebbe sbagliato sia nei suoi confronti, sia nei tuoi. Sei una ragazza matura, una delle poche che conosco in realtà. So che prenderai la decisione giusta. Ascolta il tuo cuore.» mi dice sorridendomi e lì capisco che sta davvero credendo in ciò che dice.

Harry mi ha sempre detto che voleva un’amicizia da me? Come potrei avere anche una minima speranza di un futuro con lui? Come?

Abbasso lo sguardo e mi incupisco immediatamente. 

«Anche se ascoltassi il mio cuore, non mi porterebbe a nulla. Harry non mi vuole, me l’ha chiaramente detto quattro mesi fa» sussurro cercando di farmi sentire solo da Niall.

«In quattro mesi ne cambiano di cose, in quattro mesi può succedere di tutto» mi rassicura lui avvolgendomi le spalle con il braccio.

«Se avesse cambiato idea, mi sarebbe venuto a cercare. Ma non l’ha fatto, mai un messaggio, mai un saluto, niente di niente.. Eravamo così uniti, così in sintonia, eravamo sempre insieme e da tutto il nostro rapporto si è disintegrato nel nulla» piagnucolo camminando al fianco del mio migliore amico, in direzione del cortile della scuola.

«Non è mai troppo tardi per riprendere i rapporti con qualcuno, soprattutto se questo qualcuno è stato così importante. Ma mi raccomando Sara, pensa a Zayn, cerca di non illuderlo, cerca di non farlo soffrire troppo» si raccomanda successivamente. Avverto un’implorazione nelle sue parole, avverto una sorta di supplica. Annuisco sinceramente, l’ultima cosa che voglio è far star male Zayn, non si merita tutto questo.

 

 


Oggi.

Corro, corro perché non so cos’altro fare corro perché dopo giorni di riflessioni, di dubbi, di pianti, di crisi, di lacrime sono riuscita a capire, capire ogni cosa. Ho parlato con Zayn, ho cercato di essere il meno brutale possibile, ho cercato di dirgli che tutto quello che si era certo in quattro mesi non era stato vano e inutile, anzi, era stato fantastico ed ero stata davvero onorata di conoscere una persona come lui. Onorata di avergli permesso di entrare nella mia vita, seppure per poco tempo. Una delle migliori qualità di Zayn, era sempre stata la maturità, e avevo apprezzato davvero molto quando mi aveva abbracciata e mi aveva sussurrato che andava tutto bene, nonostante le mie lacrime continuassero a sgorgare dai miei occhi. Non si era arrabbiato, non mi aveva insultata, non se n’era andato sbuffando e imprecando, anzi mi aveva consigliato di fare la cosa che ritenessi più giusta. Mi aveva supportata, nonostante non conoscesse nulla di Harry. Probabilmente di ragazzi così in giro, ce ne sono davvero pochi. Spero che possa trovare una ragazza capace di farlo star bene, una ragazza che possa amarlo davvero con tutta se stessa, una ragazza disposta a rinunciare a tutto pur di stare con lui. Una ragazza che possa fare per lui quello che sto facendo io per Harry. Continuo a correre finché non arrivo davanti alla palestra, la palestra nella quale Harry fa gli allenamenti di basket ogni martedì ed ogni giovedì. Entro timidamente e vedo tutta la sua squadra allenarsi. Si passano la palla e fanno esercizi continuando a palleggiare. Il sorriso mi si dipinge spontaneamente in viso quando lo vedo intento a lanciare verso il canestro, mancandolo. Sbuffa vedendo la palla rotolare a terra senza essere entrata nel canestro. L’allenatore fischia attirando l’attenzione di tutti che lo raggiungono formando un cerchio. Non sento ciò che si stanno dicendo, ma vedo i ragazzi iniziare a sparpagliarsi per la palestra e afferrare le loro borracce. Probabilmente l’allenamento è finito. Continuo a seguire Harry con lo sguardo fino a quando anche lui mi nota. C’è un attimo di esitazione da parte di entrambi, probabilmente non si aspettava di vedermi, non lì, non in quella palestra, non quel giorno.

Lo vedo avvicinarsi a me e una fitta terribile alla bocca dello stomaco mi blocca. Sento una serie di brividi, una serie di farfalline o pterodattili, una serie di emozioni e di nuovo quel caos, quel disordine, quel pasticcio che amo così tanto.

«Sara?» mi chiama sottoforma di domanda.

«Ciao Harry..» riesco a pronunciare nonostante tutto intorno a me stia girando vorticosamente e io stia facendo fatica a distinguere l’ambiente che mi circonda.

«Fai basket?» mi chiede con aria impacciata.

«No a dir la verità volevo dirti delle cose..» trovo la forza di rispondere cercando di apparire il più tranquilla possibile, nonostante la situazione non me lo consenta.

«Ah.. A me?» chiede ancora, sbarrando gli occhi.

«Si Harry, a te!» dico sicura di me stessa.

Harry si avvia verso gli spogliatoi presenti dalla parte opposta della palestra facendomi segno di aspettarlo. Annuisco mentre respiro a fondo. Lo guardo camminare lontano da me e per un pelo non mi si raggela il sangue, e se se ne andasse ancora? E se mi lasciasse di nuovo sola? Sto facendo la cosa giusta? Devo davvero confessargli tutto quanto di nuovo? E poi penso a Niall, penso al fatto di seguire il mio cuore, penso che se non lo faccio adesso, non lo farò mai più.

Vedo Harry tornare con la giacca addosso e il borsone sulle spalle.

«Andiamo» mi dice. Lo seguo e raggiungiamo l’esterno della palestra. Fuori è già buio e il freddo pungente di dicembre mi fa rabbrividire, anche se so per certo che la causa dei miei brividi non è dovuta solo al freddo.

«Dimmi pure..» mi dice sedendosi su una specie di staccionata in legno. Faccio lo stesso e mi siedo di fianco a lui, non troppo vicino. Mi arriva un’improvvisa scia del suo profumo. Quel profumo che non sentivo da mesi, quel profumo capace di inebriare, quel profumo che tanto avevo desiderato di sentire in tutto quel tempo.

Mi schiarisco la voce mentre un’affluenza di pensieri e parole invadono la mia mente.

«Non so come iniziare, non so come incalzare il discorso. Cercherò di essere diretta però..» dico prendendo fiato. Non alzo lo sguardo, non ce la farei ad incrociare il suo.

«Sono passati circa quattro mesi da quando abbiamo smesso di parlarci a causa della mia confessione. Mi dispiace che si sia rovinato tutto così, avevamo costruito così tanto, eravamo quasi riusciti a creare una casa, la nostra casa e poi.. poi con una semplice confessione, l’abbiamo distrutta. Probabilmente ho sbagliato a desiderare più di un’amicizia da te, forse non eri pronto per questa cosa, ma Harry non si possono controllare i sentimenti, non si possono tenere a freno le emozioni, non ci si può imporre di non farsi piacere qualcuno, no non si può. E mi dispiace di aver rovinato tutto quando ti ho detto che mi piacevi, ma in fondo la colpa non è mia, la colpa è del fatto che tu mi abbia fatta innamorare. Non potevo starmene zitta ed ignorare tutto ciò che sentivo, non potevo farlo. So che probabilmente adesso tu ti stai chiedendo perché, perché nonostante tu sia stato così chiaro sul fatto di voler solo un’amicizia, io stia continuando a confessarti il mio amore. E non hai tutti i torti a domandartelo, ma non lo so neanch’io. Dovevo rischiare, rischiare con la consapevolezza che forse sarei crollata, ma almeno ci dovevo provare perché una delusione penso sia più facilmente superabile di un rimpianto. Quindi sono qui a dirti che prima di incontrarti non avevo mai provato niente di tutto quello che mi hai fatto provare tu e probabilmente non conoscerò mai nessun altro in grado di farmi sentire così come hai fatto tu..» dico mentre una piccola lacrima scende sulla mia guancia. Passo velocemente la manica della mia giacca su di essa. Non devo piangere, non devo mostrarmi debole, io sono forte.

«Sara..Mi dispiace così tanto. Sono stato terribilmente stupido, ma quando mi hai confessato quelle cose, non so cosa avessi in testa. Poi mi sono accorto di aver fatto la cosa peggiore del mondo ovvero allontanarmi da te. Non c’è  stato giorno in cui io non abbia pensato a noi, ad ogni cosa di noi, ogni discorso, ogni sorriso, ogni silenzio, ogni bacio… Ma improvvisamente sembrava già troppo tardi, tardi perché tu avevi già un altro ragazzo, probabilmente un ragazzo che ti sapeva apprezzare più di quanto non l’avessi fatto io, uno che ti meritava davvero. E allora mi sono mangiato le mani, ma ti volevo troppo bene per ripiombare nella tua vita e rovinarti la tua nuova storia. Pensavo che venendo da te avrei solo incasinato la tua vita più di quanto non avessi già fatto; allora ho deciso di farti vivere la tua storia e di non intromettermi. Penserai che sono un codardo e forse non sbagli, ma volevo solo che tu potessi essere felice..» dice lui tenendo lo sguardo fisso verso il campo da basket esterno alla palestra.

«Forse Harry io non posso essere felice se non ci sei tu con me.» ammetto non credendo di essere riuscita a dire quelle parole.

Solo a quel punto volta il capo e punta i suoi occhi nei miei. Posso giurare di aver visto un bagliore diffondersi nelle sue iridi verdi. 

Harry scende dalla staccionata in legno e si posiziona di fronte a me, mi sorride dolcemente e poi afferra il mio visto tra le sue mani fredde. Si avvicina e mi bacia, mi bacia con foga, con desiderio, mi bacia come se volesse farmi capire quanto gli sono mancata. E io mi perdo, mi perdo in quel bacio, nella morbidezza delle sue labbra, nella sensazione più bella del mondo. semplicemente mi perdo.

«Sara, non me ne andrò mai più, te lo giuro» dice staccandosi dalla mia bocca.

 

 

 

 

Un po’ come il rumore di un temporale mentre tu sei sotto il piumone, un po’ come una ventata d’aria fresca in un giorno afoso, un po’ come capire che mi ami.

Resto immobile davanti ai tuoi occhi, quegli occhi che mi hanno sempre osservata così dolcemente, quegli occhi che sanno esprimere ogni tipo di emozione, quegli occhi che mi hanno conquistata. Ti guardo e sorrido, sorrido perché non riesco a fare nient’altro, sorrido vedendoti di fronte a me, sorrido notando le tue piccole fossette ai lati della bocca. Sorrido perché sei mio, sei finalmente mio e non mi sembra vero.

 

 

 

 

 

LUCREZIAAAAS.

Ok è troppo sdolcinata.

   
 
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