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Autore: escawinchester    24/04/2014    0 recensioni
Dal testo:
-Spiegami perché, ho diritto di saperlo.- Lei scosse la testa, mentre lui le metteva una mano sotto il mento e gli alzava lo sguardo, i suoi occhi si incastonarono a quelli di lui, erano lucidi e carichi di un amore incondizionato, fu in quel momento che tutto il suo piano andò in fumo.
FF Ispirata ad una coppia di un GDR su Percy Jackson.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{ Guerra & Mente }

 POV: Crystal
 


L'inferno è la paura
di non poter più amare.




Le lettere passavano veloci dietro le sue palpebre serrate, si univano fino a formare parole e poi frasi; il discorso scritto a caratteri neri nella sua mente,
era tutto già pianificato, come per ogni fatto o cosa che faceva parte della sua vita, Crystal aveva già in mente come si sarebbe svolta la conversazione;
ma questa volta era diverso, lui aveva il potere di annullare ogni sua singola capacità, era come diventare una semplice e inutile mortale, quando c'era lui tutto era così incredibilmente diverso, stupendo e sbagliato. Spalancò gli occhi di scatto e strinse forte i pugni, le braccia lasciate lungo i fianchi,
lo sguardo fisso sullo specchio che rifletteva l'immagine di una Crystal che stava per commettere lo sbaglio più grande della sua vita.
Il suo cuore martellava nel petto, come un martello che batte sulla lama argentea di una spada che si sta forgiando, ma se il colpo era troppo forte,
il bronzo celeste si sarebbe spezzato ed era proprio quello che la figlia di Atena voleva evitare a tutti i costi.
Agli occhi di tutti, la scelta che aveva preso era la più logica, ma come ormai aveva imparato, quando l'argomento contemplava Alexander, tutto era lasciato al caso.

Quel giorno non aveva intenzione di indossare la sua divisa da Pretore, voleva rendere le cose il più semplice possibile,
quando indossava l'armatura completa doveva rappresentare una figura che doveva infondere nella legione uno spirito di forza e coraggio;
ma in quel momento erano requisiti che non sentiva suoi, la sua mente era un groviglio di pensieri e il suo cuore era intriso di emozioni contrastanti,
scollo la testa per cercare di tornare lucida... si guardò un minuto allo specchio, osservando il suo riflesso:
i capelli biondi erano legati in una treccia composta con qualche ciocca che fuoriusciva, gli occhi quel giorno erano di un grigio ombra,
come le nuvole che si ammassano sul mare prima di una tempesta, la maglietta arancione era sgualcita in vari punti e i jeans avevano i ginocchi sbucciati.
Sembrava una normalissima ragazza, non una semidea che aveva combattuto contro titani e mostri di ogni genere.
Fece un respiro profondo e strinse tra le dita la collana che portava intorno al collo, era un suo regalo.

Il Campo Marzio era a pochi metri dalla Cabina dei Pretori, aveva qualche passo per ripetere la frase a memoria,
qualche minuto per ripensare a quello che doveva fare... la sua spada sbatteva contro il suo fianco,
i passi riecheggiavano nel silenzio della notte, l'intero Campo Filakos era immerso nelle ombre, in giro c'erano solo le sentinelle della ronda ordinaria,
Crystal salutò con un cenno del capo Amber, una delle sorelle di Alex e arrivò a destinazione.
Non aveva visto il suo collega uscire, ma sapeva di trovarlo lì, era uno dei luoghi in cui passava la maggior parte del tempo; come previsto secondo il suo piano,
Alexander si stava allenando con Obscuritas, era concentrato nella sua danza di morte, tranciando e ferendo i vari manichini che incontravano la lama della sua spada,
si avvicinò piano, tentando di non disturbarlo, ma nulla sfuggiva all'orecchio allenato del centurione.
- Crystal. - Disse lui, fermando il suo allenamento e girandosi verso di lei, rivolgendogli un sorriso carico di dolcezza;
per un momento si dimenticò del perché era li, della sua "missione", succedeva ogni qual volta lui le sorrideva,
ma questa volta non poteva permettersi distrazioni; prima che lui potesse dire o fare altro, prese un profondo respiro e si decise a dire quella frase che da giorni tormentava i suoi pensieri più profondi.
- Alexander - Disse con un tono di voce glaciale, subito i muscoli del Pretore si irrigidirono allarmati, fece per aprire bocca, ma fu interrotto.
- Sei stato importante per me, un collega perfetto, hai riscaldato il mio cuore rendendomi una persona migliore...-
Distolse lo sguardo, rivolgendolo altrove, non avrebbe sopportato il suo sguardo. - Solo che non è giusto, non possiamo stare assieme Alexander, mi dispiace.-
Disse tutto di un fiato, con gli occhi gonfi di lacrime e il cuore che gli batteva nel petto. Non avrebbe mai voluto fare una cosa del genere,
ma era stata sua madre a ordinarglielo, Atena e Marte non potevano unirsi, soprattutto se erano due semidei del loro rango.
Senza attendere una sua reazione, si allontanò nel buio della notte con il vento che gli aveva sciolto quasi del tutto la treccia.
- Crystal! - La voce del ragazzo che amava era un stridolio sordo e una pugnalata nel suo petto, non si sarebbe girata,
non poteva permetterlo, fino a quel momento la sua strategia stava funzionando come sempre... ma valeva anche per l'amore?
- Crystal! - Urlò più forte, senti una pressione sul braccio e qualcuno che la strattonava, si ritrovo girata verso di lui che le stringeva le braccia,
abbassò lo sguardo a terra per evitare che lui vedesse le lacrime.
- Marte onnipotente, Crystal dimmi che quel pazzo di Bacco ti ha dato qualcosa per farti straparlare.-
La figlia della saggezza rimase muta e immobile.
- Spiegami perché, ho diritto di saperlo.- Lei scosse la testa, mentre lui le metteva una mano sotto il mento e gli alzava lo sguardo,
i suoi occhi si incastonarono a quelli di lui, erano lucidi e carichi di un amore incondizionato, fu in quel momento che tutto il suo piano andò in fumo.
- Alex... - Sussurrò, un singhiozzo le salì alla gola. - Devo, dobbiamo... - Tentava di parlare, di concretizzare i suoi pensieri,
ma era impossibile farlo, non con lui che la guardava in quel modo; sentiva delle piccole scariche di energia che si espandevano dal punto in cui la toccavano per tutto il suo corpo. Dei se lo amava, era l'unica persona sulla faccia della terra che poteva farla sentire in paradiso e all'inferno nello stesso istante.
- No, qualsiasi sia il motivo la mia risposta è no. - Gli accarezzo il viso, aggiustandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Non permetterò a nessuno di portarti via da me, neanche tutti gli Dei insieme ci riusciranno...-
Quelle parole penetrarono all’interno del cuore di Crystal; non poteva fargli del male, sarebbe stata la sua rovina,
già vedeva il muro dei suoi sentimenti sgretolarsi davanti a lei, ma sua madre era stata chiara,
non poteva assolutamente stare con lui che era il suo tutto, una regola che le era stata imposta da Atena stessa e lei non infrangeva mai le regole.
- Alexander… - Sussurrò, pronunciare il suo nome la faceva stare bene, se solo il suo nome le provocava tutta quella felicità,
stargli accanto era come essere sommersa da una valanga di gioia infinita.
Il Pretore le aggiustò una ciocca di capelli che gli erano ricaduti sulla fronte coprendogli quegli occhi che brillavano di amore ogni qual volta incrociavano i suoi.
- Mia madre… lei… - Balbettò, incapace di parlare, il groppo alla gola era troppo grande, le lacrime cominciarono a bagnarle le guance,
scacciate immediatamente dalla mano calda del suo ragazzo.
- Lei dice che non possiamo stare insieme, che tu mi tradirai, che tutto cadrà in rovina.-
Fece un grosso respiro e si lasciò andare in un pianto sordo, la testa appoggiata sul suo petto, il suo corpo che la stringeva, come solo lui sapeva fare,
i singhiozzi le scuotevano il corpo, ma l’elettricità provocata dalla sua stretta la faceva sentire al sicuro… a casa.
- Crystal Elizabeth Larsen, che Marte mi uccidi all'istante se non voglio stare con te, solo con te, per sempre. É chiaro? Io non penserei mai di tradirti,
nemmeno se da questo dipendesse il destino dell'universo, sono stato chiaro? –
Lei sue parole erano così cariche di forza, amore e tristezza, che si piantarono nel cuore e nel cervello di Crystal come piccoli chiodi,
per poi sciogliersi piano piano, capiva che non si comandava all’amore, seguire le regole era nella sua natura,
ma la figlia della saggezza si rese conto che quando si trovava con lui ogni regola era nulla.
- Ti Amo. – Sussurrò Alex, facendo crollare ogni dubbio che potesse sorgere nella sua mente così piena di corridoi,
lunghi fili che portavano sempre e comunque a lui.
- Anch’io ti amo… - Si alzò sulle punte per far sfiorare le loro labbra, gli sorrise, un sorriso pieno di tutto e lui l’attirò a se,
stringendola come se fossero fatti della stessa anima e la baciò; non fu uno di quei baci che si erano sempre scambiati,
questo era diverso, speciale, era intriso di rabbia, paura, tristezza, delusione che venivano spazzati via da amore, desiderio, passione, fiducia, coraggio
e anche quel briciolo di pazzia.
Si Crystal pensò che doveva essere una pazza a fare quello che stava facendo, ma non gli importava, preferiva essere ripudiata dalla stessa madre,
da tutti coloro che conosceva, ma non avrebbe mai e poi mai rinunciato all’unica ragione per cui il suo cuore batteva, alla sua vita.
Non sapeva per quanto rimasero lì, in piedi, nel centro del Campo Marzio, sarebbe rimasta li per il resto della sua vita pur di non smettere di baciarlo;
ma erano pur sempre due Pretori e dovevano fare il loro dovere in quanto tali.
Si separarono, lui le diede un tenero bacio sulla fronte e intrecciò la mano con quella di lei.
- Non provarci più, piccola testona.- Lei rise, una risata liberatoria, quasi isterica; si sentiva incredibilmente leggera e felice.
- D’Accordo, mi fai paura quando usi il mio nome per intero.-
Alex alzò le spalle ridacchiando.
- Era per fartelo capire meglio, poi amo il tuo nome. Amo tutto di te.-
Se si poteva essere più felici di così Crystal non lo sapeva, ma sentiva crescere la gioia e l’amore ogni secondo di più;
si girò verso di lui e si sporse per dargli un fugace bacio sulle sue labbra morbide, poi sciolse la presa dalla sua mano.
- Chi arriva per ultimo alla cabina pulisce la stalla di Annibale per una settimana.-
Così dicendo la figlia di Atena rivolse un sorriso divertito al suo ragazzo e prese a correre verso il Campo,
il figlio di Marte si prese un’istante per osservarla poi scosse la testa e la seguì.
L’avrebbe sempre seguita, ovunque, fino nelle profondità del tartaro; l’amore non ha regole, l’amore non ha battaglie.
E’ Amore.






{ Angolino di Esca }

Alhoa gente che ha avuto il coraggio di leggere senza strapparsi gli occhi!
Bhe questo piccolo "obrobrio" è nata dalla mia mente malata che si annoia a lavoro (Si dovrei lavorare ma sssh).
I due semidei, Crystal e Alexander, sono due personaggi inventati, che fanno parte di un GDR su Facebook ispirati alla saga di Percy Jackson;
l'idea di questa OS mi è venuta un po' così, un pò per vendicarmi di una cosa che aveva scritto il player di Alexander aka mio Parabatai.
Si sono cattiva, ma loro due sono la mia bella ship e ci voleva una FF :3

Sperando di ricevere una vostra recesione con non tanti insulti, vi saluto! E Ambrosia per tutti *^*



 
   
 
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