Happy Birthday, Our Best Friend!!
“Sbrigati! O non
riusciremo mai a fare in tempo!”
“Faccio quel che
posso, passami la farina intanto.”
“Ok, io intanto
mi occupo del cioccolato.”.
Sembrava una
tranquilla giornata estiva.
il Sole era
splendente nel cielo azzurro terso.
in una graziosa
villetta, con un giardino ben curato della campagna tedesca, una coppia di
ragazzi armeggiava nella cucina, tra tegami, mucchi di farina e gusci di
uova.
Erano alti
praticamente uguali.
Entrambi tenevano
delle bandane legate sul capo per proteggere i capelli e dei grembiuloni per
proteggere i vestiti e i loro visi erano sporchi di farina e di
cioccolato.
Le loro mani
sembravano essere state immerse nella crema
pasticciera.
Ma in quel
delirio di farina e cioccolato, solo una cosa era ancora
visibile.
Gli
occhi.
Occhi strani,
magnetici, dalla luce profonda.
Occhi
perfettamente identici.
Uno dei due stava
impastando, inzaccherandosi di farina un po’ ovunque, un ciuffo nero che gli
ricadeva morbido sulla fronte.
L’altro,
preparava della crema al cioccolato, immergendovi ogni tanto il proprio indice
per assaggiarla.
Improvvisamente,
si voltarono simultaneamente, e si guardarono in
volto.
Entrambi ridevano
come pazzi.
“Bill, sembri un
bignè!”
“E tu sembri un
cioccolatino!”
“Aspetta, ti
pulisco io…”.
Il ragazzo
coperto di cioccolata afferrò uno strofinaccio e cercò di pulire il viso
dell’altro, “Sei proprio buffo! Quasi quasi ti faccio una foto e la butto in
pasto alle fans. Così la prossima volta impari a fare attenzione con la frusta
elettrica.”, “Non lo farai fratellino, oppure io farò lo stesso con te! Cosa
direbbero le tue fans se ti vedessero così? Il grande Bill Kaulitz alle prese
con una torta! Ci sarebbe da divertirsi, no? Ecco, ho fatto!” esclamò il
ragazzo, ammirando il suo operato.
Poi fece lo
stesso con se stesso, ripulendosi dalla
cioccolata.
“Ma è per una
buona causa! Forza, che abbiamo quasi finito! Dobbiamo solo farcire i dischi di
pasta frolla con il cioccolato e la crema pasticciera e naturalmente guarnirli.
Gli altri dove sono? Spero che lo tengano lontano da casa ancora per un po’!”
affermò Bill, ritornando a dedicarsi alla pasta frolla, “Mi ha chiamato Georg un
ora fa. Sono andati a prenderlo a casa e lo hanno portato a zonzo per la
campagna, e poi andranno in città. Ne avranno ancora per molto, te lo posso
assicurare! Prima di stasera, Andreas non sarà a casa.” esclamò soddisfatto Tom,
tornando a dedicarsi alla cioccolata.
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“Ragazzi, perché
non torniamo a casa? Comincio a essere stanco, e poi Tom e Bill si annoieranno a
casa da soli.”.
“No, non ancora.
Dai, restiamo ancora un po’ in giro, tanto quei due, se va bene, si saranno
addormentati. Non preoccuparti per loro, Andrè, staranno benissimo!! E poi, sono
affari loro se han preferito rimanere in casa in una giornata come questa! Oggi
è il tuo compleanno, e noi vogliamo che sia
indimenticabile!”
“Grazie
Gustav…”.
Un trio di
giovanissimi ragazzi, due biondi e uno dai capelli più scuri, passeggiava per le
vie della città, spessi occhiali a mascherona sul viso coprivano gli occhi,
rendendoli pressocchè irriconoscibili, “Abbiamo fatto bene a sgraffignarli a
Bill, con sti cosi in faccia, nessuno ci riconoscerà!” esclamò trionfante
Gustav, “Forza, che ne dite di entrare in quel negozio là?” propose il ragazzo
dai capelli più scuri, “Bravo Georg!! Un negozio di strumenti musicali!! Mi
stuzzica come idea!!” gli rispose Gustav, trascinandosi dietro l’amico biondo,
“Vieni Andreas!! Andiamo a dare un occhiata!”.
Rimasero nel
negozio tutto il pomeriggio, a provare chitarre, bassi, batterie, perfino
pianole, facendo impazzire il povero anziano commesso; quando uscirono, carichi
di pacchetti, ridevano come dei bambini, “Sei molto bravo con la tastiera!
Potresti diventare il quinto Tokio, ti và?” propose Gustav all’amico, “Ma dai,
sono semplici rimembranze delle scuole medie. Non sono così bravo…” rise
imbarazzato il biondo.
Georg guardò
l’ora, era il tramonto ormai: “Oh, guardate un po’! Sono le 20. Si è fatto molto
tardi eh? Aspettate, chiamo quei due e controllo che stanno facendo!” affermò,
traendo di tasca il proprio telefonino.
Digitò
rapidamente il numero di telefono
di casa Kaulitz e attese.
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I due fratelli
stavano terminando di apparecchiare la tavola, quando il telefono di casa
cominciò a squillare insistentemente.
Bill fece per
andare a rispondere, ma il fratello lo fermò, e rispose lui: “Yawn, chi è?”
finse di sbadigliare, “Ehilà dormiglioni! Sono Georg! Stavate ancora beatamente
dormendo?” interloquì l’amico, era il segnale concordato “Abbiamo quasi finito
di sistemare tavola. Cominciate ad avviarvi. Noi intanto ci cambiamo. Sicuro che
Andreas non sospetta di nulla?” domandò Tom, levandosi la bandana dalla test,
mentre una cascata di rasta scivolava lungo le sue spalle, “Non preoccuparti
Tom, va tutto bene, Adesso te lo passo, noi torniamo a casa intanto.” affermò il
bassista, passando il telefono al biondo.
Andreas lo
afferrò: “Ehi voi due! Tutto a posto?” chiese, allegro, “Ciao Andrè! Si, qui a
posto, voi? Ci dispiace non essere venuti con voi, ma eravamo stravolti!”
affermò, con il suo tono di voce più contrito possibile, mentre Bill, poco
lontano, in sala da pranzo, se la rideva, “Non preoccupatevi, tra poco
arriviamo! Aspettateci per cena, ok?” disse il biondo, “Certo, vi aspettiamo! A
dopo Andrè!” e poi il rasta chiuse la
comunicazione.
Poi ritornò dal
fratello.
Il suo sguardo
era molto eloquente: “Forza, andiamo a cambiarci! Lo striscione è a posto,
vero?” chiese lui, aiutando il fratello con la torta e le candele., “Certo!
Messo personalmente!” replicò lui, indicando la porta di casa; un enorme
striscione era appeso nell’ingresso.
“Perfetto! Allora
andiamo di sopra! Sono curioso di vedere la faccia di Andrè quando vedrà la
nostra sorpresina!” rise il rasta.
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Quando i tre
furono ormai in vista della villetta, era quasi
buio.
Anche la casa era
immersa nella quiete dell’oscurità.
I tre amici erano
seduti in macchina, Georg guidava e Andreas gli stava
accanto.
Gustav era
appollaiato dietro.
“Ehi, guardate!
Come mai è tutto buio?” chiese preoccupato il biondo, “Boh, saranno usciti un
momento in giardino, e avranno spento le luci.” affermò Georg, “Non sono
tranquillo, sbrighiamoci.” rispose con voce tremula il ragazzo, “Avevano detto
che ci avrebbero aspettato.” aggiunse, mordendosi il labbro
inferiore.
Il bassista
posteggiò, Gustav prese i pacchi dalla macchina e tutti e tre si diressero di
gran carriera verso la porta di casa; il batterista prese le chiavi di casa
e aprì la
porta.
Il trio si
ritrovò immerso nell’oscurità.
“Bill, Tom.. Dove
siete!!” urlò il ragazzo, entrando nella
villetta.
Si fermò sulla
soglia.
Improvvisamente,
si accesero le luci e la prima cosa che vide fu un enorme striscione sopra la
sua testa che recitava: “BUON COMPLEANNO ALL’AMICO MIGLIORE CHE SI POSSA MAI
AVERE!! AUGURI ANDREAS!!”
BILL, TOM, GUSTAV
E GEORG”.
Il ragazzo biondo
era a dir poco sconvolto.
Bassista e
batterista se la ridevano alla grande, battendosi il cinque a
vicenda.
I due gemelli se
ne stavano appollaiati in cima alle scale, Tom a cavalcioni sul corrimano,
l’inseparabile cappellino calato sulla testa, mentre Bill, con la perfetta
capigliatura a porcospino, era seduto sui gradini delle scale e li fissava
divertito: “Ci avete messo troppo cari miei!” esclamò, balzando giù dalle scale,
mentre l’altro scivolava giù dal corrimano.
I due gemelli si
trovarono dinanzi al biondino.
I tre grandi
amici si squadrarono per un momento.
Poi i due gemelli
si gettarono al collo del loro migliore amico, abbracciandolo: “Buon compleanno,
amico! Sei veramente l’amico migliore che si possa avere!” gli sussurrarono in
coro.
Andreas non potè
fare altro che rispondere goffamente all’affettuoso abbraccio dei suoi migliori
amici.
Degli amici che
avrebbe sempre difeso e protetto.
Come faceva ormai
da molti anni.
E come avrebbe
fatto sempre.
Perché i loro
destini erano indivisibili.
Anche Georg e
Gustav si unirono all’abbraccio collettivo, e giurarono tutti e cinque
silenziosamente di proteggere quella splendida amicizia che li legava e li
avrebbe legati per sempre.
BUONGIORNO!!!
SONO LE 2.40 QUI SUL
PIANETA CHARLIE, E LA SOTTOSCRITTA HA APPENA FINITO LA SUA SPECIALE FIC DI
COMPLEANNO!
MA COMPLEANNO DI CHI, VI
CHIEDERETE?
MA NATURALMENTE DI
LEI!!
DELLA MITICA
KAULITZ92!!
DELLA MITICA
FEDI!!!
OK, LO SO, LA DOVREI
POSTARE IL 23, MA IO PURTROPPO NON CI SARÒ, SARÒ VIA E NON POTRÒ DARTELA QUEL
GIORNO.
CONSIDERALA UN REGALO
ANTICIPATO!!
SPERO CHE TI POSSA
PIACERE!!
BUON COMPLEANNO, MITICA
FEDDY!!!
E GRAZIE DI AVERMELI
FATTI AMARE QUESTI CINQUE TEDESCHINI!! (SI, NEL NUMERO È COMPRESO PURE IL CARO
VECCHIO PAZIENTE ANDRY!!)
TI VOGLIO DAVVERO TANTO
BENE!!!!
UN BACIONE E ANCORA
AUGURI ALLA PERSONA PIÙ PAZZA TRA LE SCRITTRICI E LE FAN DEI TOKIO
HOTEL!!
A PRESTO E ANCORA
AUGURI!!
SHUN