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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    18/07/2008    2 recensioni
“Sbrigati! O non riusciremo mai a fare in tempo!” “Faccio quel che posso, passami la farina intanto.” “Ok, io intanto mi occupo del cioccolato.”.E' vietato scrivere in caps, perchè equivale ad urlare!
Ladynotorius assistente maministratrice.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prove

Happy Birthday, Our Best Friend!!

“Sbrigati! O non riusciremo mai a fare in tempo!”

“Faccio quel che posso, passami la farina intanto.”

“Ok, io intanto mi occupo del cioccolato.”.

Sembrava una tranquilla giornata estiva.

il Sole era splendente nel cielo azzurro terso.

in una graziosa villetta, con un giardino ben curato della campagna tedesca, una coppia di ragazzi armeggiava nella cucina, tra tegami, mucchi di farina e gusci di uova.

Erano alti praticamente uguali.

Entrambi tenevano delle bandane legate sul capo per proteggere i capelli e dei grembiuloni per proteggere i vestiti e i loro visi erano sporchi di farina e di cioccolato.

Le loro mani sembravano essere state immerse nella crema pasticciera.

Ma in quel delirio di farina e cioccolato, solo una cosa era ancora visibile.

Gli occhi.

Occhi strani, magnetici, dalla luce profonda.

Occhi perfettamente identici.

Uno dei due stava impastando, inzaccherandosi di farina un po’ ovunque, un ciuffo nero che gli ricadeva morbido sulla fronte.

L’altro, preparava della crema al cioccolato, immergendovi ogni tanto il proprio indice per assaggiarla.

Improvvisamente, si voltarono simultaneamente, e si guardarono in volto.

Entrambi ridevano come pazzi.

“Bill, sembri un bignè!”

“E tu sembri un cioccolatino!”

“Aspetta, ti pulisco io…”.

Il ragazzo coperto di cioccolata afferrò uno strofinaccio e cercò di pulire il viso dell’altro, “Sei proprio buffo! Quasi quasi ti faccio una foto e la butto in pasto alle fans. Così la prossima volta impari a fare attenzione con la frusta elettrica.”, “Non lo farai fratellino, oppure io farò lo stesso con te! Cosa direbbero le tue fans se ti vedessero così? Il grande Bill Kaulitz alle prese con una torta! Ci sarebbe da divertirsi, no? Ecco, ho fatto!” esclamò il ragazzo, ammirando il suo operato.

Poi fece lo stesso con se stesso, ripulendosi dalla cioccolata.

“Ma è per una buona causa! Forza, che abbiamo quasi finito! Dobbiamo solo farcire i dischi di pasta frolla con il cioccolato e la crema pasticciera e naturalmente guarnirli. Gli altri dove sono? Spero che lo tengano lontano da casa ancora per un po’!” affermò Bill, ritornando a dedicarsi alla pasta frolla, “Mi ha chiamato Georg un ora fa. Sono andati a prenderlo a casa e lo hanno portato a zonzo per la campagna, e poi andranno in città. Ne avranno ancora per molto, te lo posso assicurare! Prima di stasera, Andreas non sarà a casa.” esclamò soddisfatto Tom, tornando a dedicarsi alla cioccolata.

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“Ragazzi, perché non torniamo a casa? Comincio a essere stanco, e poi Tom e Bill si annoieranno a casa da soli.”.

“No, non ancora. Dai, restiamo ancora un po’ in giro, tanto quei due, se va bene, si saranno addormentati. Non preoccuparti per loro, Andrè, staranno benissimo!! E poi, sono affari loro se han preferito rimanere in casa in una giornata come questa! Oggi è il tuo compleanno, e noi vogliamo che sia indimenticabile!”

“Grazie Gustav…”.

Un trio di giovanissimi ragazzi, due biondi e uno dai capelli più scuri, passeggiava per le vie della città, spessi occhiali a mascherona sul viso coprivano gli occhi, rendendoli pressocchè irriconoscibili, “Abbiamo fatto bene a sgraffignarli a Bill, con sti cosi in faccia, nessuno ci riconoscerà!” esclamò trionfante Gustav, “Forza, che ne dite di entrare in quel negozio là?” propose il ragazzo dai capelli più scuri, “Bravo Georg!! Un negozio di strumenti musicali!! Mi stuzzica come idea!!” gli rispose Gustav, trascinandosi dietro l’amico biondo, “Vieni Andreas!! Andiamo a dare un occhiata!”.

Rimasero nel negozio tutto il pomeriggio, a provare chitarre, bassi, batterie, perfino pianole, facendo impazzire il povero anziano commesso; quando uscirono, carichi di pacchetti, ridevano come dei bambini, “Sei molto bravo con la tastiera! Potresti diventare il quinto Tokio, ti và?” propose Gustav all’amico, “Ma dai, sono semplici rimembranze delle scuole medie. Non sono così bravo…” rise imbarazzato il biondo.

Georg guardò l’ora, era il tramonto ormai: “Oh, guardate un po’! Sono le 20. Si è fatto molto tardi eh? Aspettate, chiamo quei due e controllo che stanno facendo!” affermò, traendo di tasca il proprio telefonino.

Digitò rapidamente il numero di telefono di casa Kaulitz e attese.

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I due fratelli stavano terminando di apparecchiare la tavola, quando il telefono di casa cominciò a squillare insistentemente.

Bill fece per andare a rispondere, ma il fratello lo fermò, e rispose lui: “Yawn, chi è?” finse di sbadigliare, “Ehilà dormiglioni! Sono Georg! Stavate ancora beatamente dormendo?” interloquì l’amico, era il segnale concordato “Abbiamo quasi finito di sistemare tavola. Cominciate ad avviarvi. Noi intanto ci cambiamo. Sicuro che Andreas non sospetta di nulla?” domandò Tom, levandosi la bandana dalla test, mentre una cascata di rasta scivolava lungo le sue spalle, “Non preoccuparti Tom, va tutto bene, Adesso te lo passo, noi torniamo a casa intanto.” affermò il bassista, passando il telefono al biondo.

Andreas lo afferrò: “Ehi voi due! Tutto a posto?” chiese, allegro, “Ciao Andrè! Si, qui a posto, voi? Ci dispiace non essere venuti con voi, ma eravamo stravolti!” affermò, con il suo tono di voce più contrito possibile, mentre Bill, poco lontano, in sala da pranzo, se la rideva, “Non preoccupatevi, tra poco arriviamo! Aspettateci per cena, ok?” disse il biondo, “Certo, vi aspettiamo! A dopo Andrè!” e poi il rasta chiuse la comunicazione.

Poi ritornò dal fratello.

Il suo sguardo era molto eloquente: “Forza, andiamo a cambiarci! Lo striscione è a posto, vero?” chiese lui, aiutando il fratello con la torta e le candele., “Certo! Messo personalmente!” replicò lui, indicando la porta di casa; un enorme striscione era appeso nell’ingresso.

“Perfetto! Allora andiamo di sopra! Sono curioso di vedere la faccia di Andrè quando vedrà la nostra sorpresina!” rise il rasta.

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Quando i tre furono ormai in vista della villetta, era quasi buio.

Anche la casa era immersa nella quiete dell’oscurità.

I tre amici erano seduti in macchina, Georg guidava e Andreas gli stava accanto.

Gustav era appollaiato dietro.

“Ehi, guardate! Come mai è tutto buio?” chiese preoccupato il biondo, “Boh, saranno usciti un momento in giardino, e avranno spento le luci.” affermò Georg, “Non sono tranquillo, sbrighiamoci.” rispose con voce tremula il ragazzo, “Avevano detto che ci avrebbero aspettato.” aggiunse, mordendosi il labbro inferiore.

Il bassista posteggiò, Gustav prese i pacchi dalla macchina e tutti e tre si diressero di gran carriera verso la porta di casa; il batterista prese le chiavi di casa e aprì la porta.

Il trio si ritrovò immerso nell’oscurità.

“Bill, Tom.. Dove siete!!” urlò il ragazzo, entrando nella villetta.

Si fermò sulla soglia.

Improvvisamente, si accesero le luci e la prima cosa che vide fu un enorme striscione sopra la sua testa che recitava: “BUON COMPLEANNO ALL’AMICO MIGLIORE CHE SI POSSA MAI AVERE!! AUGURI ANDREAS!!”

BILL, TOM, GUSTAV E GEORG”.

Il ragazzo biondo era a dir poco sconvolto.

Bassista e batterista se la ridevano alla grande, battendosi il cinque a vicenda.

I due gemelli se ne stavano appollaiati in cima alle scale, Tom a cavalcioni sul corrimano, l’inseparabile cappellino calato sulla testa, mentre Bill, con la perfetta capigliatura a porcospino, era seduto sui gradini delle scale e li fissava divertito: “Ci avete messo troppo cari miei!” esclamò, balzando giù dalle scale, mentre l’altro scivolava giù dal corrimano.

I due gemelli si trovarono dinanzi al biondino.

I tre grandi amici si squadrarono per un momento.

Poi i due gemelli si gettarono al collo del loro migliore amico, abbracciandolo: “Buon compleanno, amico! Sei veramente l’amico migliore che si possa avere!” gli sussurrarono in coro.

Andreas non potè fare altro che rispondere goffamente all’affettuoso abbraccio dei suoi migliori amici.

Degli amici che avrebbe sempre difeso e protetto.

Come faceva ormai da molti anni.

E come avrebbe fatto sempre.

Perché i loro destini erano indivisibili.

Anche Georg e Gustav si unirono all’abbraccio collettivo, e giurarono tutti e cinque silenziosamente di proteggere quella splendida amicizia che li legava e li avrebbe legati per sempre.

BUONGIORNO!!!

SONO LE 2.40 QUI SUL PIANETA CHARLIE, E LA SOTTOSCRITTA HA APPENA FINITO LA SUA SPECIALE FIC DI COMPLEANNO!

MA COMPLEANNO DI CHI, VI CHIEDERETE?

MA NATURALMENTE DI LEI!!

DELLA MITICA KAULITZ92!!

DELLA MITICA FEDI!!!

OK, LO SO, LA DOVREI POSTARE IL 23, MA IO PURTROPPO NON CI SARÒ, SARÒ VIA E NON POTRÒ DARTELA QUEL GIORNO.

CONSIDERALA UN REGALO ANTICIPATO!!

SPERO CHE TI POSSA PIACERE!!

BUON COMPLEANNO, MITICA FEDDY!!!

E GRAZIE DI AVERMELI FATTI AMARE QUESTI CINQUE TEDESCHINI!! (SI, NEL NUMERO È COMPRESO PURE IL CARO VECCHIO PAZIENTE ANDRY!!)

TI VOGLIO DAVVERO TANTO BENE!!!!

UN BACIONE E ANCORA AUGURI ALLA PERSONA PIÙ PAZZA TRA LE SCRITTRICI E LE FAN DEI TOKIO HOTEL!!

A PRESTO E ANCORA AUGURI!!

SHUN

   
 
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