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Autore: bolt    24/04/2014    3 recensioni
Hinata accese la luce sulla scrivania e si mise a studiare storia. Quando Sasuke vide la luce dalla sua finestra si sentì sollevato. Hinata si era calmata per fortuna. Poi il ragazzo si mise a studiare geografia, il giorno dopo lo attendeva un test di verifica sugli stati europei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sasuke e Hinata arrivarono nel parco vicino casa e stesero la tovaglia su una panchina vuota.
-Va bene mangiare qui o vuoi andare vicino al laghetto?
-Meglio restare qui. Li potrebbero assalirci i piccioni.
-Hai ragione. Sei così bella che anche gli animali vorrebbero essere coccolati da te.
Hinata divenne completamente rossa. Sasuke le faceva spesso i complimenti ma non le aveva mai detto una cosa simile.
-Sasuke sono in divisa scolastica non sono tanto bella.
-Hinata ti sottovaluti sempre. Devi sapere che sei molto carina. Era da tempo che volevo dirtelo. So che tuo padre non ti fa mai complimenti. Quindi te li faccio io i complimenti.
-Veramente nessuno mi ha mai detto che sono carina.
-Neanche i tuoi compagni di classe?
- No.
-Allora da oggi sarò io a farti degli apprezzamenti.
-Sasuke sei stato bravissimo nell’incontro.
-Sto bene con la divisa da kendo?
-Sembri un principe con la spada.
-Grazie. Di solito sto meglio con la divisa sportiva che con questa uniforme della scuola. La cravatta stringe troppo. Ora la levo, tanto siamo fuori la scuola.
-Sei carino anche con l’uniforme della scuola.
-Anche tu mi riempi di complimenti oggi. Sei gentile. Cosa hai preparato di buono?
-Frittata, panini con hamburger, insalata e torta di mele. Ora ti prendo l’acqua. Ahi.
-Hinata cosa è successo?
-Mi fa un po’ male il polso sinistro.
-Quel bastardo di Kabuto ti ha fatto uscire un livido. Ecco indossa il mio polsino e tieni fermo il braccio. Entro due giorni il dolore passerà del tutto. Non sforzare troppo il polso negli allenamenti.
-Va bene capitano.
-Bello il cartellone. Non vedo l’ora di leggere quello della finale.
-Sei già sicuro di arrivare in finale. Come mai?
-Diciamo che ho fiducia in me stesso e nella mia squadra.
-Sono contenta che tu abbia tanta fiducia nei tuoi compagni. È bello sapere che sei circondato da amici che ti vogliono bene. Verrai a vedere le gare di tiro con l’arco fra due settimane. Lo so che io starò solo in panchina ma sarei felice se tu venissi a incitare la squadra.
-Verrò solo per vederti indossare la divisa del club di tiro con l’arco.
-Mi hai già vista indossare la divisa del club.
-Non fa niente. Mi piace vederti con quella divisa. Ormai sei una campionessa e non vedo l’ora di vederti tirare.
-Sasuke dimentichi che sono solo una riserva.
-Se qualcuno fa troppi errori Shizune può decidere una sostituzione per quello ci sono le riserve.
-Non accadrà una cosa simile. Le mie compagne di squadra sono molto brave.
-Vuoi dire che Sakura l’appiccicosa è tanto brava.
-Sì. Shizune la riprende spesso perché parla troppo con Ino durante gli allenamenti ma è forte con l’arco.
-Quella ragazza in classe non fa altro che stare attaccata al mio banco. Non la sopporto.
-Forse gli piaci.
-Lei non mi piace per niente. Naruto le fa la corte da sei mesi e lei non si accorge di niente.
-Da come urlava questa mattina è cotta di te.
-Sono scappato dalla scuola proprio per non essere costretto a pranzare con lei e Ino. Nel parco si sta così in pace. Il pranzo era ottimo. Manca solo la torta di mele.
-Ecco la tua porzione.
-Tu non mangi il dolce.
-Devo mantenere gli zuccheri sotto controllo. Sakura mi ha riferito che Shizune le ha detto che ho messo su peso. Prima delle gare devo perdere almeno tre chili. Se me lo dice l’allenatrice devo obbedire.
-Hinata sei perfetta così. Non capisco perché Shizune abbia detto una cosa del genere. Non mi sembra il tipo.
-Non ti preoccupare Sasuke riuscirò a perdere quei chili.
-Non devi stancarti troppo, non voglio vederti crollare. So che studi tanto, ti alleni e svolgi da sola le faccende di casa.
-Hanabi deve studiare e ha gli allenamenti di Karate. Non posso disturbarla con i lavori domestici.
-Hinata sei troppo buona.
-Sasuke quella laggiù non è Sakura.
Sasuke divenne più bianco del solito.
-Dove?
-Vicino al laghetto con Ino. Sembrano cercare qualcosa o qualcuno.
Sasuke raccolse tutte le cose e le infilò nel cestino del pranzo. Poi spinse Hinata nei cespugli e si nascose anche lui. Pensò anche a mettere il cellulare silenzioso.
-Non posso crederci sono venute a cercarmi vicino casa.
-Sasuke ci siamo nascosti per non farci vedere da loro.
-Non voglio che mi vedano con te.
Il cuore di Hinata si bloccò sentendo quelle parole. Sembrava che un paletto le si fosse appena conficcato nel petto. Non poteva credere che Sasuke si vergognava di farsi vedere con lei. Forse perché era più piccola o per non sfigurare davanti ai suoi compagni di classe. Alla fine poteva anche capirlo, chi avrebbe potuto farsi vedere con una ragazza incapace e imbranata come lei.
Hinata raccolse le sue cose e corse via facendo attenzione che le compagne di classe di Sasuke non la vedessero.
-Hinata dove vai?
Sasuke le corse dietro fino a casa ma lei era già rientrata.
-Hinata cosa ti è successo?
Sasuke rientrò in casa per studiare e ripensò alla reazione di Hinata. Doveva aver sbagliato qualcosa con lei.
All’ora di cena Itachi rientrò a casa e trovò Sasuke che leggeva sul divano.
-Cosa hai combinato fratellino? Hai la faccia di uno che ha fatto qualcosa di sbagliato.
-Non capisco la reazione di Hinata di oggi pomeriggio. Eravamo al parco insieme, ci siamo nascosti perché non volevo farmi vedere dalle mie compagne di classe e lei è corsa via.
-Le hai detto qualcosa di strano?
-Non mi sembra. No, aspetta un secondo.
-Cosa hai detto?
-Sono uno stupido. Mi sono espresso male. Le ho detto che non volevo che mi vedessero con lei.
-Sasuke qualsiasi ragazza sarebbe scappata sentendo una frase del genere. È come se le avessi detto che ti vergogni di stare in sua compagnia in pubblico.
-Sono uno sciocco. Devo chiamarla subito.
Sasuke corse in camera e prese il cellulare. Digitò il nome di Hinata e partì la chiamata.
-Pronto.
-Hinata lasciami parlare prima di attaccare.
-Sasuke mi dispiace per come mi sono comportata. Sono stata una vera bambina. Perdonami, non voglio perdere la tua amicizia.
-Hinata sono io quello che deve chiederti scusa. Tu non hai colpe. Mi sono spiegato male oggi al parco. Io volevo solo dire che non voglio che loro due ci vedano insieme perché ti farebbero molte domande su di me e ti disturberebbero tutti i giorni. Sanno essere insistenti. Non voglio che ti diano fastidio.
-Lo so che volevi solo proteggermi. Sono stata una stupida a scappare via. All’inizio non ho pensato e mi sono sentita ferita.
-Mi dispiace Hinata. Non sei tu la stupida, sono io ad aver fatto un errore. Di solito non dico delle frasi senza riflettere.
-Va tutto bene Sasuke. Sapevo che non volevi ferirmi. Sei una delle persone che mi vuole più bene. Grazie.
-Ci sarò sempre per te dolce Hinata.
-Ora devo attaccare Sasuke. Mio padre mi sta chiamando con insistenza. A domani mattina.
-Fai bei sogni Hinata.
-Grazie Sasuke.
Hinata corse in salotto dal padre che gli disse che doveva trovarsi un lavoro dopo la scuola. Doveva iniziare a imparare cosa significa guadagnarsi da sola il pane.
-Padre ho gli allenamenti il pomeriggio.
-Lavorerai dopo gli allenamenti.
-Devo anche studiare.
-Studierai la notte. Io lo facevo sempre all’università. Lavoravo nell’azienda di tuo nonno e poi studiavo. Da domani ti darò solo i soldi per la mie spese e quelle di Hanabi. Se vorrai comprarti qualcosa per te dovrai guadagnarti i soldi da sola. Io ti pagherò solo le tasse scolastiche. Per le altre spese dovrai lavorare. Dovrai anche pagare la tua parte di bollette. Se non troverai un lavoro ti caccerò in mezzo la strada. Vedrai cosa significa faticare veramente.
-Come vuole padre.
Hinata corse in camera senza mangiare e iniziò a fare tutti i compiti per i giorni seguenti. Doveva portarsi avanti con gli studi se voleva riuscire a fare tutto.
 
La mattina seguente Sasuke aspettò Hinata davanti la porta di casa sua.
-Eccoti finalmente. Questo fiore è per te.
-Sasuke è un iris bianco. Grazie. Corro a metterlo in un vaso e vengo fuori. Ci metto solo un minuto.
-Fai con calma abbiamo tempo per arrivare a scuola.
Hinata uscì di casa e si incamminò con Sasuke verso la scuola.
-Sasuke oggi pomeriggio non posso aspettarti dopo gli allenamenti. Devo andare in centro a fare delle commissioni.
-Non ti preoccupare. Ci rivediamo domani mattina. E poi stasera ti mando un po’ di messaggi.
-Grazie.
Arrivati a scuola i due si salutarono e entrarono nelle rispettive classi.
-Sasukino perché ieri sei scappato dopo la gara? Ti avevo preparato una torta.
-Sakura avevo un impegno importantissimo.
-Sakura lascialo perdere il nostro capitano aveva da fare con la sua pollastrella.
-Kabuto taci.
-Hai già una ragazza. Mi spezzi il cuore.
-Io non ho una ragazza. Non dare retta alle bugie di Kabuto.
-Hai ragione Sasukino. Non posso credere a quel ragazzaccio. Ha spezzato il cuore di alcune mie amiche.
-Allora che era la ragazza nel parco con te?
-Kabuto mi hai spiato per caso?
-No, passavo dal parco per tornare a casa.
-Tu abiti dalla parte opposta della città. La ragazza nel parco era una mia amica. Posso passeggiare con chi voglio.
Il professor Kakashi entrò in classe e distribuì i temi. Li aveva corretti in ritardo a causa dei suoi mille impegni.
-Complimenti Sasuke hai preso un altro dieci.
-Grazie professore.
-Naruto hai fatto progressi. Hai preso sette.
-Davvero? Evviva.
-Naruto non serve che fai tanto baccano per festeggiare un voto alto.
-Scusi professore.
-Kabuto hai preso otto. Dovresti migliorare la descrizione dei personaggi quando parli delle tragedie. Sakura hai preso otto. Ino hai preso otto.
Kakashi distribuì tutti i temi e ancora una volta il migliore era risultato Sasuke.
Intanto nella classe di Hinata il professor Orochimaru spiegava chimica con uno strano esperimento. Per un pelo non esplodeva la classe. Il professore di chimica si spingeva sempre fino al limite e faceva molta paura ai suoi studenti.
-Bene ragazzi. La settimana prossima vi faccio fare un bel compito in classe. Sarà molto difficile quindi studiate. Ah ah. Non credo che qualcuno di voi riuscirà a svolgere tutto il compito di cinque pagine di domande di chimica. Mi divertirò un mondo il giorno della verifica. Adoro vedere le vostre faccina affrante perché non sapete la risposta esatta. Alla settimana prossima.
 
Dopo gli allenamenti Hinata andò in centro per cercare lavoro. Dopo aver girato venti negozi trovò una libreria molto grande. Fuori la vetrina c’era scritto cercasi un aiutante, orario flessibile. Era un lavoro perfetto per lei. Doveva assolutamente convincere il proprietario.
Hinata parlò con un signore anziano che la prese subito come aiutante.
-Cara ragazza inizi da domani. Puoi venire dopo i tuoi allenamenti. Mi hai salvato.
-Non rimarrà deluso signor Jiraya.
-Non ne dubito. A domani.
-A domani signore.
Hinata corse a casa e iniziò a fare i compiti. Era davvero felice di aver trovato un lavoro. Ora suo padre non poteva più chiamarla incompetente e inetta.
Verso le nove Hinata ricevette un messaggio di Sasuke.
-Guarda fuori la finestra.
Hinata si affacciò dopo essersi messa la vestaglia. Non voleva farsi vedere in pigiama da Sasuke. Vide che il ragazzo le mostrava il dieci preso al tema per il professor Kakashi. Come risposta lei le mostrò il dieci preso alla verifica a sorpresa del professore di letteratura.
Sasuke aprì la finestra e iniziò a parlare con Hinata.
-Complimenti! So che la verifica era difficile.
-Grazie. Il tuo tema era davvero bello. Non avevo dubbi sul tuo voto.
Intanto Itachi notò dalla finestra del salotto che Sasuke stava parlando con Hinata. Si vedevano ogni mattina e non erano abbastanza per loro. Potevano chiacchierare per tutta la notte. Erano instancabili.
-Fratellino quando le dirai che la ami. Non vedo l’ora che arrivi quel momento.
Intanto al piano di sopra Sasuke raccontava la sua giornata a Hinata.
-Sei riuscito ancora una volta a scappare da Sakura e Ino.
-Se ce l’ho fatta è merito di Naruto. Buonanotte dolce Hinata.
-Buonanotte Sasuke.
 
Il mattino dopo Sasuke fece aspettare Hinata per dieci minuti. Si era svegliato tardi perché aveva studiato fino alle due di notte.
-Scusa l’attesa Hinata.
-Non ti preoccupare. Sono solo le sette e quaranta. Hai studiato fino a tardi?
-Sì, sono stanchissimo. Oggi il professore di chimica ci farà svolgere una verifica.
-Non ce l’abbiamo la settimana prossima. Il professor Orochimaru è molto severo e a volte fa delle verifiche impossibili.
-Lo so. L’ultima volta ci ha dato una verifica di dieci pagine. L’ho finita un minuto prima del suono della campanella.
-Buona fortuna Sasuke.
-Grazie. Ci vediamo dopo la scuola?
-No, devo andare di nuovo in centro. Ci sentiamo questa sera per telefono.
-Va bene.
Sasuke era preoccupato per Hinata. Non capiva perché si recava sempre in centro dopo le cinque. Non doveva preoccuparsi troppo o avrebbe fatto la figura dell’amico possessivo.
 
Nel pomeriggio Hinata arrivò alla libreria del signor Jiraya alle cinque e trenta. Il padrone la mise subito a sistemare i libri di letteratura inglese. Poi le fece sistemare la sezione di storia antica. Hinata adorava quel lavoro, lei amava i libri e si trovava a suo agio in quel posto.
La ragazza lavorò fino alle otto.
-Hinata questi sono i tuo trenta dollari per oggi.
-Signor Jiraya sono troppi. Non ho lavorato molte ore.
-Te li sei meritati. Senza di te non sarei mai riuscito a sistemare i libri sugli scaffali in alto. Ho un dolore atroce alla schiena e non riesco a salire sulla scala. E poi grazie a te ho incassato più del solito questo pomeriggio.
-Grazie signore.
-Sono io che devo ringraziarti. Ora torna a casa o si farà tardi.
-A domani signore.
Hinata corse a casa e trovò il padre e la sorella molto affamati.
-Hinata dove sei stata fino a questa ora?
-A lavoro padre. Ho guadagnato già trenta dollari.
-Bene. Questi li prendo tutti io per la tua parte di bollette.
-Padre devo comprare delle cose per la scuola con quelli.
-Domani ti pagheranno di nuovo vero? Userai quei soldi per comprare le tue cose.
-Va bene padre.
-Ora sbrigati a preparare la cena.
Hinata preparò la cena per il padre e la sorella e poi andò a studiare. Lei aveva mangiato un’insalata per strada per guadagnare tempo.
Alle nove e trenta ricevette un messaggio di Sasuke.
-Il tuo pomeriggio è andato bene?
-Benissimo. Domani ti racconto tutto.
 
Era mattina e Hinata aspettava Sasuke davanti casa sua.
-Eccomi qua.
-Sasuke sono riuscita a trovare un lavoro in una libreria in centro.
-Hinata perché lavori con tutti gli impegni che hai?
-Mio padre dice che devo guadagnarmi dei soldi per comprare le mie cose e pagare le spese di casa. Vuole che io contribuisca alle spese di casa.
-Deve essere impazzito. Non puoi stancarti tanto.
-Il nuovo lavoro non è stancante. Il padrone del negozio mi ha detto che posso andarci dopo gli allenamenti e la paga è buona.
-Hinata non capisco perché tuo padre ti tratti tanto male. Per favore non ti stancare troppo. Non voglio vederti triste e troppo stanca.
-Non ti preoccupare. Mi basta vederti o sentirti per riacquistare il buon umore.
-Allora ti terrò sotto controllo e continuerò a inviarti tanti messaggi.
-Grazie.
Arrivati a scuola i due si salutarono e si diressero verso le loro aule.
Come ogni mattina Sasuke trovò Ino e Sakura di fianco al suo banco. Ormai la stagione di caccia a Sasuke era aperta. Meno male che spesso Naruto le allontanava da lui.
-Sasuke cosa fai dopo gli allenamenti?
-Naruto devo andare a comprare dei libri in centro. Ho scoperto una meravigliosa libreria piena di libri di tutti i generi. Credo che mi farò una bella scorta di libri.
-Sasuke dopo aver studiato tanto, pensi ancora ai libri.
-Sai che amo leggere.
-Ti regalerò un libro al tuo prossimo compleanno così non dovrò girare venti negozi. Io, Kiba, Ino e Sakura andiamo al karaoke. Non ti va di farci un salto?
-No, preferisco andare in libreria.
-Se non ti conoscessi bene penserei che in quella libreria c’è una commessa super sensuale. Però è impossibile, tu neanche le guardi le ragazze.
 
Nel pomeriggio Hinata corse alla libreria e iniziò a sistemare i libri di letteratura francese che erano arrivati quella mattina. Il signor Jiraya aveva ancora male alla schiena e non doveva assolutamente fare sforzi per ordine del medico.
Alle sei Sasuke trovò la libreria dove lavorava Hinata e ci entrò subito. La ragazza aveva ragione, era un posto fantastico. Sasuke sembrava entrato in un altro mondo.
Poi il ragazzo vide Hinata sulla scala mentre sistemava dei libri sullo scaffale più alto.
-Da qui sotto vedo un bel panorama.
-Cosa?
Sentendo la voce dell’amico Hinata si sbilanciò per l’imbarazzo. Stava per cadere a terra ma Sasuke l’afferrò in tempo.
-Grazie Sasuke.
-Ti ho presa appena in tempo. Non dovresti fare certe cose senza che nessuno regga la scala. Ti sei fatta male?
-No, sto bene. Ora puoi mettermi a terra.
-Non ti sembro il principe di una favola mentre tiene la donzella in pericolo fra le sue braccia.
-Sì, sembri il principe dei furbetti.
-Sempre molto simpatica.
-Grazie per avermi salvata.
-Di niente. Vorrei comprare dei libri, puoi consigliarmi qualcosa?
-Sasuke non devi comprare qualcosa per parlare con me.
-Il padrone del negozio ci guarda. Non vorrei che fraintendesse le mie intenzioni.
-Smettila di scherzare Sasuke. Il signor Jiraya è una brava persona.
-Io voglio comprare qualcosa da leggere. Qualcosa di nuovo.
-Allora perché non provi a leggere “Contro la pena di morte”, “La signora delle camelie” e “Il malato immaginario”.
-Li prendo tutti e tre. Grazie.
Hinata accompagnò Sasuke alla cassa e gli presentò il signor Jiraya.
-Tu devi essere l’amico di cui mi ha parlato tanto Hinata.
-Sono Sasuke Uchiha. Piacere di conoscervi.
-Il piacere è tutto mio. Vedo che hai buon gusto per i libri.
-Me li ha consigliati Hinata.
-Se vuoi ti consiglio di leggere anche “L’arte della guerra”.
-Va bene prendo anche quello. Quanto le devo?
-Sono trenta dollari in tutto. Hinata puoi tornare a casa visto che hai sistemato tutti i libri. Penso io a chiudere il negozio. Ecco i tuoi soldi di oggi.
-Grazie signore. A domani.
Hinata uscì dal negozio con Sasuke e si incamminarono verso casa.
-Strano il signor Jiraya mi ha messo nelle busta cinquanta dollari. Ha di nuovo esagerato. Ho lavorato solo tre ore.
-Forse ti ha incluso nello stipendio la commissione sui libri venduti. Hai venduto qualcosa oggi?
-Ho venduto dieci libri a tre clienti. Il guadagno è stato di duecento dollari perché c’erano di libri sull’arte classica e quelli costano di più.
-Allora il signor Jiraya ti paga anche le commissioni sulle vendite dei libri.
-Sul contratto c’era scritto ma non pensavo che fosse così tanto.
-Sono felice che le cosa ti vadano bene. Oggi non dire a tuo padre dei soldi o ti prenderà anche questi cinquanta dollari.
-Devo comprare delle cose per la scuola e non posso dargli anche questi. Devo nasconderli da qualche parte.
-Ora entra in casa.
-Grazie per essere passato al negozio.
-Tornerò a trovarti la settimana prossima. Domani mattina ci vediamo per le nove così andiamo al parco insieme. Passeremo una splendida domenica mattina insieme. Ti porterò a fare un giro sulla mia bicicletta.
-A domani Sasuke.
-A domani dolce Hinata.
 
  
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