Hello! Visto che la scuola
è andata da schifo, mi cimento
in una nuova fanfic.
Avvertenze: nella fanfiction
sono presenti ninja di tutti
tipi, dai più idioti (Naruto, Sakura…) ai
più belli (Sasuke, Gaara…). E’,
perciò consigliabile non prendersela con l’autore
se la storia vi delude,
perché altrimenti sarà costretta a mandarvi
contro il suo temibile cane (un
Dobermann alto 1,47!!!).
Spero vi divertiate.
Sayonaraaa!
By Trilla
NARUTO
IN THE WONDERLAND (He, he, he! NdTrilla)
Naruto se ne stava sdraiato
in mezzo all’erba a contar le
margheritine. Si stava davvero scocciando di guardare le farfalline e
gli
uccellini svolazzare sopra la sua testa. Faceva un gran caldo, e il
ragazzo
biondo tirò fuori dalla tasca del vestitino blu da donna un
grazioso nastrino
azzurro, e se lo legò in fronte a mo’ di fascia.
Stava sudando come un maiale!
Iniziava a pensare se
valesse la pena di andare a
stuzzicare la “balia” Kakashi, quando vide con sua
grande meraviglia un
coniglio bianco, formato uomo, che correva con in mano un orologio da
taschino.
-E’ tardi, minchia! E’ tardi!- diceva il roditore.
Naruto balzò in
piedi e lo seguì ammaliato, perché il
coniglio aveva una straordinaria somiglianza con… SASUKE!
Il bianconiglio, spaventato
dalla brutta faccia di
Naruto, filò veloce dentro una tana sotto un cespuglio.
Naruto lo seguì a
fatica, perché la gonna gli si
impigliava dappertutto, ma alla fine anche lui riuscì a
passare, e con suo
grande rammarico scoprì che la tana era in realtà
un pozzo!
-Oh, porca miseria!
Cadooooo!!!!- gridò il biondino dalla
“testa quadra”. Il pozzo era pieno di oggetti
strani: tavolini, *futon, chiavi,
orologi e riviste porno che Naruto si mise a leggere tutto eccitato.
Mentre si…
ehm…. intratteneva, si accorse che non stava
più precipitando, anzi la sua gonna era rigonfia e gli
faceva da paracadute.
Galleggiando nell’aria, come gli oggetti intorno a lui,
Naruto pensò: “Questa è
davvero un’assurdità! Sono in una tana di coniglio
per colpa di Sasuke, e
tuttavia questa non è proprio una tana ma un pozzo. Che
possa condurre
all’epoca Sengoku?! Non è che ora mi ritrovo di
fronte Inuyasha e Kagome???”.
E mentre partoriva questi
pensieri profondi atterrò
dolcemente al suolo, come Mary Poppins con il suo ombrello!
Naruto alzò lo
sguardo. Si trovava in un’enorme sala con
al centro un tavolino di cristallo; sopra al tavolino c’erano
una bottiglietta
e una scatola di biscotti. Poi, dall’altro lato del tavolo
vide il bel
coniglietto-Sasuke correre a tutta fretta in una minuscola porticina.
-Ehi tu! Aspettami!-
gridò Naruto inseguendolo, ma
sfortunatamente inciampò sull’orlo della propria
gonna (che imbranato! NdTrilla)
e il coniglio fece in tempo ad andarsene. -Merda!- pensò ad
alta voce Naruto -E
adesso come faccio a raggiungere Sasuke?!-. Poi guardò la
porticina e gli venne
un’idea (stupida, come al solito NdTrilla) -Ma certo! Potrei
sempre fracassare
questa nano-porta formato puffo e andarmene da qui!- e detto fatto
cominciò a
sferrare calci alla porticina.
Ma dopo il terzo calcio il
pomello rotondo e dorato
cominciò a muoversi, a dimenarsi, e infine si
trasformò nella faccia di
Shikamaru, con tanto di codino: -EHI TU! PROVA A SFERRARMI UN ALTRO
CALCIO E TI
CHIUDO DENTRO!!!-.
-Shikamaru, sei tu?!- chiese
sbigottito Naruto.
-E chi altri
sennò?! Mi hanno dato una parte di merda in
questa storia, ma tanto per quel che me ne frega… E tu?
Perché sembri un
travestito?-
-Bada a come parli, pomello
bastardo! Io sono il
protagonista!- rispose Naruto mostrandogli il pugno -A proposito, mi
fai
passare?-
-Yaaaahnw! Per passare devi
diventare più piccolo, mi sembra
ovvio…- disse sbadigliando Shikamaru-pomello -Vedi quel
tavolino? Sopra c’è una
scatola di biscotti con scritto “Mangiami!” e una
bottiglietta… Prendi,
appunto, quella bottiglietta con scritto
“Bevimi!”…-
Naruto
l’afferrò, e essendo un tremendo mangione si
infilò in tasca pure la scatola di biscotti, con scritto
“Mangiami!”. Poi
chiese -E allora?-.
-E allora devi berla! Se
c’è scritto
“Bevimi!”…!!!-
E detto questo il pomello
torno normale. Naruto obbedì, e
bevve il liquido della bottiglietta tutto d’un fiato. Sapeva
di pollo,
lecca-lecca, cioccolato, ramen, sushi… Ed ecco che,
improvvisamente la
bottiglietta sembrò gigantesca, come tutto il resto.
“Evviva, mi sono
rimpicciolito!” pensò Naruto, ridendo come un
ebete. Dopodichè aprì la porta,
sussurrando uno -Scusami!- al pomello, e si avviò verso un
lungo sentiero in
mezzo ad un bosco.
Ma ad un certo punto dovette
fermarsi. Un alto albero
divideva la stradina in un bivio.
-Ooooh!- si lagnò
Naruto -E adesso da che parte vado?!-.
E mentre si rodeva il fegato, sentì una risatina pazzoide
provenire dalla cima
dell’albero -He, he, he!-.
-Chi
c’è, chi è là?-
gridò Naruto guardandosi attorno. Da
un ramo dell’albero comparse lo stregatto: capelli rossi,
tatuaggio con scritto
“Amore per la morte” sulla fronte, una bottiglia
gigante di sabbia sulla
schiena…
Ehi! Quel gatto era la copia
sputata di Gaara!
-Cosa?! Prima Sasuke, poi
Shikamaru e adesso tu, Gaara…
Ma allora ci siete proprio tutti, o forse sono io che mi sto
rincoglionendo?!-
Gaara-stregatto fece quel
suo sorrisetto da disturbato -He,
he, he! Sei nel paese degli idioti. Qui sono tutti un po’
strani! Per esempio,
io sono psicopatico, tu sei stupido, Shikamaru è un genio e
Sasuke un
voltagabbana… e così via!-
-A proposito di Sasuke, tu
non è che per caso sai da che
parte è andato?-
-He, he, he! Guardami mamma,
sono io il tuo bambino. He,
he, he!- Gaara si era di nuovo psicopaticizzato (parola per definire lo
stato
di completo abbandono dello stregatto NdTrilla), e non dava
più retta a quel
fesso di Naruto.
Il nostro eroe (si fa per
dire! NdTrilla) camminò fino ad
arrivare ad un praticello pieno di fiorellini colorati e
profumati… Trallà là,
la lallà!
Ricordiamoci che Naruto
aveva bevuto la bottiglietta con
il liquido che lo aveva fatto rimpicciolire, quindi, ai suoi occhi, i
fili
d’erba del prato sembravano degli alberi! Mentre percorreva
quella specie di
giungla, Naruto vide in lontananza due funghi. “Devono essere
i funghi che
fanno rimpicciolire e ingrandire!” pensò il
biondino, dimostrando di aver letto
uno dei più grandi classici di tutti i tempi “Mica
sono scemo, che ti credi?!”…
e su questo ho dei seri dubbi, comunque…
Quando si ritrovò
di fronte ai vegetali, si accorse che
sopra uno di essi se ne stava un bruco, o meglio un tipo travestito da
bruco.
Adesso so che non ci crederete, ma il bruco assomigliava tantissimo
a…
-Rocklee!- gridò
Naruto, rovinandomi la suspense.
Rocklee-bruco si voltò verso il ragazzo: stava fumando una
sigaretta francese
lunga quanto lui.
-Ehi! Ma tu ce
l’hai l’età per fumare?!-
strllò Naruto,
puntandogli contro un dito accusatorio.
-Scemo, non bisogna avere
un’età per fumare…- rispose il
bruco.
-Cos’avrà
voluto dire???- si chiese Naruto, storcendo la
faccia.
-Be’, comunque se
vuoi diventare più alto devi prendere
una parte di un fungo e mangiarla.-
-Oh, grazie Rocklee!-.
Naruto prese un pezzo di fungo e
lo mangiò; Subito la sua altezza ritornò normale
(1,40! NdTrilla), e
sinceramente non c’era molta differenza tra prima e dopo.
-Be’, Rocklee, ti
saluto! Devo cercare il mio
coniglietto…-
-Va bene. Se incontri
Sakura, salutamela… e a proposito
di femmine, bel vestito!- urlò Rocklee-bruco, mentre Naruto
(lusingato dal
complimento NdTrilla) si allontanava.
Cammina, cammina, il
biondino si accorse di aver
improvvisamente smarrito la strada.
Si mise a piangere
disperato; -Poverino!- gridarono due
margherite, con la faccia di Sakura e Ino. Poi, un crisantemo con il
viso di Inata,
si accinse a consolare il ragazzo: -Non ti preoccupare, Naruto.- disse,
dandogli
pacche affettuose sulla spalla -Riuscirai sicuramente a trovare la
strada… E
poi non ne vale la pena di inseguire il bianconiglio. Forse, Sasuke
è etero…-.
Al sentire questo, Naruto si
disperò ancora di più e si
abbandonò ad un pianto inconsolabile.
-Naruuutooo…-
disse una vocetta in falsetto. Da dietro un
albero spuntò la psicopatica faccia di Gaara, con gli occhi
sbarrati e la bava
alla bocca. Doveva aver appena parlato con il suo Tasso demoniaco
interiore…
-Naruuutooo… Che
cos’hai? Perché piangi?-
-Sniff! Non riesco a trovare
la strada per tornare a
casa.- singhiozzò pateticamente il biondino -E…
Sniff!... Inoltre non riesco a
trovare coniglietto-Sasuke… COME FARO’!!!-
-Ma non ti preoccupare!- gli
rispose Gaara-stregatto,
ghignando -La strada la so io. Basta chiedere…- e il rossino
aprì un varco di
fronte ad una parete di siepi (non so se si dica parete di siepi.
NdTrilla).
-Gaara, tu hai fatto
questo… per me!- esclamò Naruto con
gl’occhi luccicanti. Ma Gaara si era già perso nei
suoi pensieri… -Mamminaaaaa!
Hai visto com’è buono il tuo bambino?!-
-Sì,
vabbè! L’abbiamo perso…- disse Naruto
scuotendo
comprensivo la testa. Poi, dato che l’autrice lo guardava con
un’aria
assassina, decise di andare avanti e non perdere altro tempo.
Il biondo camminò
oltre quel varco e si ritrovò in un
prato verde con al centro un enorme castello di carte. Naruto
ammirò per un po’
la grandiosa scultura, pensando “Ma chi è il
grande genio che è riuscito a non
farlo crollare?!”, ma all’improvviso…
-Tagliategli la testa,
tagliategli la testa!!!- un urlo
disumano sconvolse il protagonista, che valorosamente si
coprì la faccia con la
gonna -Se io non li vedo, loro non mi vedono!- si ripetè,
per darsi un po’ di…
ehm… coraggio.
Comunque, ad urlare quella
frase era stata la regina di
cuori, ovvero il più grande playboy del villaggio della
foglia. Il solo,
l’unico…
-Eremita porcello!!!-
gridò Naruto rovinandomi di nuovo
la suspense. Sì, infatti la regina di cuori era Jiraya,
l’eremita dei rospi,
anche lui provvisto di un’enorme vestito rosso e nero, da
milanista!
-Naruto!- esclamò
Jiraya, sorpreso e deluso -Ma che ci
fai qui? Io speravo di trovare un’Alice abbondante, in un
succinto vestitino
blu. E invece…-
-Taci eremita porcello! Sono
il protagonista, io!
Comunque, dov’è quel bel coniglietto-Sasuke, eh?-
rispose Naruto, guardandosi
intorno come un ossesso.
-Vuoi dire il mio paggetto?-
disse la regina Jiraya con
non chalance (si scriverà così? NdTrilla)
-L’ho mandato a prendere le mie mazze
da crocket. Naruto, ti va di fare una partita con me?-
-Uhm…-
pensò lui -Se c’è anche Sasukino
adorato… Va bene!-
-Okay! Orochimaru, raduna
qui tutte le carte!- gridò
Jiraya a qualcuno non visibile. Uno strano e pallido individuo, che
sembrava il
figlio di Voldemort con la parrucca, strisciò fino ai piedi
della sua regina:
era vestito di un abito rosso e bianco.
Al suo seguito
c’erano altri individui, tra i quali
Naruto distinse Itachi, Deidara che assomigliava a Ino, Kisame lo
squalo,
Sasori e tutti gli altri cattivi con il simbolo del loro paese
cancellato.
C’erano anche Kankuro e Shino, ma non sembravano le guardie.
“Forse sono altri
paggi!” pensò Naruto.
Arrivò poi il re
di cuori, che era…
-Neji?!- disse sconvolto
Naruto, e poi l’autrice lo fece
trucidare, perché va bene rovinare la suspense una o due
volte, ma tre è
troppo!
Naruto fu temporaneamente
sostituito da Ten Ten, che
felice di rivedere Neji (perché tutti lo sanno che tra quei
due c’è del tenero!
NdTrilla) si fiondò ad abbracciarlo, e l’autrice
la sbattè fuori dalla scena
perché aveva esagerato.
-Ma insomma! Possiamo fare
questa cacchio di partita?-
esclamò Jiraya sull’orlo di una crisi di nervi.
Allora ritornò Naruto, e
ritornò anche Sasuke-coniglietto con in groppa le due mazze,
che erano…
Naruto: -….-
Erano…
Naruto: -….-
Chouji e Gai! (attimo di
gioia dell’autrice che non è
stata interrotta…)
-Io prendo Gai!-
gridò Jiraya, fondandosi sul tipo più
leggero.
-Merdaaaa!- gridò
in risposta Naruto -Ma come faccio a
sollevare questo bue di Chouji?!-
-Come ti permetti? E poi non
lo sai che il mio nome
significa “farfalla”?- disse il grassone, mentre si
mangiava delle patatine.
-Eh sì,
vorrà anche dire farfalla, ma la tua leggerezza è
pari a quella di un elefante!!!- e il biondino tentò di
sollevare il ciccione,
procurandosi un’ernia.
Ad ogni modo, la partita
cominciò. Jiraya era in testa,
ma Naruto azzeccò un tiro in maniera particolare, e vinse la
partita
-Non vale! Hai barato!-
frignò la regina.
-Io?! E tu che mi hai
rifilato questa mongolfiera?-
rispose incazzato, Naruto.
-Ma l’importante
non è la misura, ma l’uso che se ne fa!-
-Questa regola vale per
un’altra cosa!!!-
I due continuarono a
litigare come delle checche fino a
che non arrivò lo strafatto.. ehm, volevo dire lo stregatto.
-Ma ciaooo!-
miagolò Gaara.
-Ma ciaooo!- gli risposero
tutti cordialmente. Ognuno di
loro provava affetto per lui, perché Gaara era sempre buono
con tutti… Sì,
insomma, aveva sempre offerto canne a tutti!
-Cosa succede?- chiese il
rossino con l’aria stralunata e
le orecchie da gatto che apparivano e scomparivano.
-Gaara, mio stragatto
protettore, aiutami!- piagnucolò
Naruto -Questo eremita porcello dice che io ho barato, ma non
è vero!-
-Ma perché te la
prendi tanto? Non sai che tutto questo,
tutti gli idioti qui dentro, tutte i tuoi dialoghi eccetera son
finti!?!-
-Finti?! Ma
cosa…- cercò di dire Naruto, ma forse
il suo cervello non era ben collegato (che scoperta! NdTrilla)
perché iniziava
a vedere tutto sfocato, e le parole di Gaara-stregatto gli rimbombavano
nella
testa vuota.
Naruto si portò
le mani alle tempie e poi cadde…
-Naruto!-
Una voce lo stava chiamando.
-Narutooo!!!- il ragazzo
aprì gli occhi e si ritrovò la
faccia coperta di Kakashi, la sua “balia”.
Naruto si alzò in
piedi e si guardò intorno: era di nuovo
sulla riva del fiume dove prima stava contando margheritine, e
c’erano proprio
gli stessi uccellini e le stesse farfalline (se non si erano mosse,
forse erano
imbalsamate! NdTrilla).
-Naruto, insomma
è mezz’ora che ti chiamo! Quella tettona
di Tsunade ci sta aspettando!-
Il biondino testa quadra si
guardò indietro e ripensò al
suo bel coniglietto Sasuke, che forse non avrebbe mai più
rivisto…
FINE
Naruto: Ma perché
non sono stato insieme a Sasuke, alla
fine?
Gaara: Perché era
tutto un sogno, capito?
Naruto: Ma…
ma… Non è possibile!
Gaara: E poi sarei io quello strafatto?!
Nota dell'autrice: * Il
futon è un materassino giapponese usato come letto. Si mette
per
terra, si aggiunge un cuscino, una coperta e si dorme (che
spiegazione...).