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Autore: Tuna_salad    24/04/2014    2 recensioni
I protagonisti sono ovviamente Yu e Miki (altrimenti che ff sarebbe?), ma in un contesto molto diverso da come li conosciamo. si, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto e si, si amano di nascosto..ma tanto per cominciare non c'è stato il doppio matrimonio, solo quello di Rumi e Yoshi, che oltretutto sono l'esatto opposto di quelli del manga. Lei è una donna fragile e insicura, Lui un padre severo e autoritario. E se questo non bastasse, scoppia il finimondo quando Miky parte per un viaggio in Europa e non torna più a casa....tratto dal capitolo 2:
“ non vedi proprio l'ora di iniziare eh?” chiese Miky. Era ancora pallida, ma Yu sembrò non farci caso.
“ assolutamente” disse con lo sguardo puntato fuori dalla finestra, la voce ferma. Il ritratto della determinazione. “ e non permetterò a niente e nessuno di ostacolarmi”.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki/Yuu | Coppie: Miki/Yuu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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beh..questa è una storia che mi è venuta in sogno...peccato che per scriverla ci stia impiegando più di una settimana. per il momento pubblico solo una specie di introduzione, giusto per far capire in che modo si discosta dalla storia originale. Probabilmente vi appassionerà solo tra qualche capitolo, ma abbiate pazienza, a me piace molto.  non fatevi scrupoli, sono aperta ad ogni critica o suggerimento. se notate errori di battitura (ups) o di grammatica ( Ahi) fatemelo notare senza problemi...se non so dove sbaglio non potrò mai migliorare. detto questo, vi auguro buona lettura!
 Tuna_

Quando mio padre morì avevo 6 anni. Ricordo che mia madre passò il pomeriggio a spazzolarmi i capelli e la notte si addormentò nel mio letto, abbracciandomi forte.

 

Rumi Koishikawa firmò un pezzo di carta(1) e divenne Rumi Matsuura. Così anche l'ultimo legame con mio padre Jin fu spezzato, esattamente a 10 anni e due mesi da quel maledetto incidente. Qualche volta penso ancora a lui, a quali fossero i suoi piatti preferiti, per vedere se coincidevano coi miei, oppure a cosa avrebbe detto il giorno del diploma o quando fossi uscita col primo ragazzo. Mi chiedevo se, senza la sua morte, mia madre avrebbe comunque cominciato a bere. Forse si, ma almeno avrei avuto lui.

 

La prima volta che incontrai Yoshi e suo figlio Yu mi sembrarono due persone gentili e innegabilmente affascinanti. Avevano gli stessi capelli biondi , le stesse spalle larghe, lo stesso sorriso accantivante. Capii subito perchè mia madre aveva accettato di sposarlo. Yoshi era carismatico, determinato, autorevole; sembrava avere il controllo del mondo intorno a sé, qualcosa che a mia madre mancava completamente. Yu era alto, divertente, educato, con degli occhi dal castano intenso, caloroso.

Fu solo quando ci trasferimmo nella nuova casa che notai qualcosa di strano.

La sera, quando cenavamo tutti e quattro insieme, il silenzio la faceva da padrone. Finito il suo piatto Yu chiedeva sempre il permesso per allontanarsi da tavola. Io pensavo fosse per semplice educazione. Io non lo facevo, nella casa vecchia ero abituata a mangiare da sola. Anche a colazione, elencava con precisione tutti gli spostamenti e le attività in programma. Io invece dicevo solo “esco, ci vediamo stasera” tuttalpiù aggiungevo un “Buona giornata”. All'inizio non capivo il perchè, ma Yoshi mi guardava in modo strano, se parlavo a tavola lui smetteva di mangiare, se facevo tardi per la scuola mi aspettava sull'uscio con la porta aperta. Poi un giorno mia madre si siede sul mio letto e mi chiede di adeguarmi alle nuove regole o per lo meno a quelle più importanti. Si chiede sempre il permesso prima di alzarsi da tavola, non si consuma l'acqua calda sotto la doccia, non si esce durante la settimana, non bisogna rincasare più tardi delle 18 e niente ragazzi in casa.

 

Per fortuna non dovetti cambiare anche scuola. Non so cosa avrei fatto senza Meiko, la mia migliore amica. Quando le raccontai quel “ discorsetto” storse il naso. Anche a lei quelle regole stavano un pò strette, specie riguardo a non uscire durante la settimana, il chè avrebbe limitato certamente le nostre visite al bar o al centro commerciale, ma non disse niente.

 

A scuola Yu era molto diverso dal figlio obbediente e silenzioso che vedevo in casa. Era allegro, solare, sicuro di sé ma anche molto umile, altruista, disponibile. Andava d'accordo con tutti, ragazzi e ragazze. Era apprezzato anche dagli insegnati, grazie alla sua media praticamente perfetta. Questo Yu mi piaceva, tanto.

 

Ogni sera tornavamo a casa alle 17.50 in punto e ogni sera, lungo la strada, ero testimone della sua trasformazione silenziosa. Smetteva di sorridere, abbassava la testa e gli occhi diventavano freddi, tristi. Io allora cercavo di tirarlo su, magari con qualche battuta o aneddoto idiota. Lui mi guardava e io sorridevo, sperando di trasmettergli un minimo di buon umore, spesso però invano.

 

Poi un giorno, all'inizio di giugno, si fermò sotto un albero, una bella quercia appena dietro l'angolo del nostro viale. Quando mi accorsi che non mi stava più seguendo, mi voltai...non potrò mai dimenticare.....mi abbracciò strettissima e riuscii a sentire il suo respiro sul collo quando mi disse “ sono felice che tu sia qui”.

 

 

(1) in Giappone, per sposarsi, è sufficiente registrare i documenti all'anagrafe;la cerimonia è puramente celebrativa e non ha alcun valore legale.

 

***

 
  
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