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Autore: oneisnone    24/04/2014    7 recensioni
[Kurtbastian]
Sebastian, Kurt e un libro.
Kurt quasi scoppia a ridere quando si rende conto di cosa ha tra le mani, si morde l’interno della guancia e sorride. È un libro per bambini e Kurt sa perfettamente per quale motivo Sebastian lo tiene ancora nella sua libreria.
Sfoglia le prime pagine, la carta è polverosa, sbiadita e raggrinzita, come se il proprietario lo avesse letto milioni e milioni di volte. Sulla prima pagina, scritta con una calligrafia infantile, c’è una piccola dedica:
Al mio migliore amico.
Per quando perderai la strada di casa e non saprai come tornare, io sarò il tuo Pinguino.
Ti voglio bene.
Con affetto
Kurt
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Credo di dovervi dire che quello che leggerete tra poco non è, in realtà, ciò che avevo programmato di scrivere. Seriamente, è praticamente venuta fuori una storia nella storia (?) e questa non c’entra un bel niente con quello che avevo in mente. Ora che ho dimostrato – di nuovo – quanto il mio disagio sia preoccupante, vi lascio alla OS. Spero vi piaccia, fatemi sapere!  

 

 

La storia della Mangusta che incontrò il Pinguino

 

La stanza di Sebastian è immersa nella luce del sole estivo, la finestra aperta lascia entrare una piacevole brezza che fa sospirare Kurt. In piedi accanto alla finestra, Hummel respira profondamente con il naso, rilassa le spalle e chiude gli occhi mentre un raggio di sole lo riscalda piacevolmente. Sente nascere uno sbadiglio dal profondo della gola, gli occhi si socchiudono mentre la bocca si apre e la copre con la mano. Non fa ancora troppo caldo, quindi Kurt se lo gode ancora per qualche secondo. Gira per la camera di Sebastian, curiosando qui e là. Conosce Sebastian Smythe da praticamente sempre, sono cresciuti insieme fra un gioco e una battuta acida. Ma Kurt ancora oggi rimane ipnotizzato da quel ragazzo, dai suoi modi di fare, dal suo carattere non troppo facile da gestire, dai suoi occhi e dal suo viso. C’è, e c’è sempre stato, qualcosa che rende Sebastian interessante. Non è solo bello, è una calamita.
Kurt accarezza con l’indice la mensola della libreria e legge velocemente i titoli dei romanzi. Qualcuno è inglese, molti altri invece sono scritti in francese. L’attenzione di Kurt, però, viene catturata da un piccolo libro sottile e dall’aria vissuta, aggrotta la fronte e lo sfila dalla lunga fila di libri. La copertina rigida verde pallido, un tempo luminosa e vivace, ora ha una macchia scura su un lato che occupa all’incirca metà superficie. Riesce perfettamente a immaginarsi Sebastian che impreca, mentre con una mano asciuga la macchia di caffè bollente che ha rovesciato sulla copertina.
Con l’indice segue le parole dorate che formano il titolo, La storia della Mangusta che incontrò il Pinguino. Se la ricorda bene, Kurt. Narra la storia di una Mangusta che, dopo aver smarrito la strada di casa, incontra un dolce Pinguino che lo aiuterà a ritrovarla. Affrontano molti ostacoli insieme, riuscendo a superare anche le sfide più difficili. Alla fine, nonostante le diversità che li dividono, il Pinguino e la Mangusta stringono una forte amicizia che li terrà uniti per sempre, anche se lontani.   
Kurt quasi scoppia a ridere quando si rende conto di cosa ha tra le mani, si morde l’interno della guancia e sorride. È un libro per bambini e Kurt sa perfettamente per quale motivo Sebastian lo tiene ancora nella sua libreria.
Sfoglia le prime pagine, la carta è polverosa, sbiadita e raggrinzita, come se il proprietario lo avesse letto milioni e milioni di volte. Sulla prima pagina, scritta con una calligrafia infantile, c’è una piccola dedica:

Al mio migliore amico.
Per quando perderai la strada di casa e non
saprai come tornare, io sarò il tuo Pinguino.
Ti voglio bene.
Con affetto
Kurt

Sua madre lo aveva aiutato a scriverla, impostando la frase in modo corretto e correggendo gli errori. Quasi come in un sogno, Kurt si rivede a sei anni seduto al tavolo della cucina con le gambe penzoloni e sua mamma accanto, mentre prova a spiegarle cosa vuole scrivere… che vorrebbe essere il pinguino di Sebastian. Sono trascorsi dieci anni da quando Kurt ha regalato questo libro a Sebastian, dieci anni e Smythe lo tiene ancora con sé. Un sorriso prende forma sulle sue labbra, riscaldandogli tutto il viso.
«Kurt!» urla l’amico dalle scale, lo sente sbuffare e borbottare sottovoce. Kurt si volta e tende l’orecchio, ascoltando i passi veloci di Sebastian farsi sempre più vicini. Inspiegabilmente, come se stesse per essere scoperto a rubare il tesoro di qualche vecchio riccone, il cuore scalpita nel petto e un leggero strato di sudore gli si forma sulla linea della schiena, appiccicandogli la maglia di cotone alla pelle. Pochi secondi prima che l’amico entri nella stanza, Kurt nasconde dietro la schiena l’oggetto che ha tra le mani. È leggero, innocuo, e se non fosse per il battito accelerato del suo cuore e il rossore improvviso sulle guance, Kurt sembrerebbe perfettamente normale. Con l’indice che trema impercettibilmente, continua a carezzare la superficie liscia, assicurandosi che sia ancora lì, al sicuro.
«Kurt» ripete Sebastian quando entra, si ferma sulla soglia e lo guarda da lontano mentre inarca un sopracciglio e perlustra la stanza, alla ricerca di qualcosa. «Cosa stavi facendo?»
Kurt salta sul posto, quasi come se mille aghi avessero iniziato a pizzicargli la pianta dei piedi, «Nulla!» risponde troppo velocemente. Si stringe nelle spalle e cammina all’indietro, fino a quando non sbatte la schiena contro la parete. Un angolo della copertina del libro preme fastidiosamente proprio al centro della sua schiena, ma stringe i denti e prova a sorridere.
Sebastian lo guarda sospettoso e avanza, raggiungendolo con poche falcate. «Sicuro?» domanda.
Kurt annuisce con forza e sorride. Non è mai stato molto bravo a dire le bugie. Nell’esatto istante in cui se ne rende conto, quando realizza che Sebastian scoprirà cosa nasconde dietro la schiena, Kurt va nel panico. Un panico del tutto immotivato.
Sebastian si avvicina ancora, appoggia le mani sul muro accanto alla testa di Kurt e avvicina il volto al suo. I loro respiri si mescolano, l’aria si fa improvvisamente più pesante e calda… e Sebastian sta fissando le labbra di Kurt. Ci sono solo pochi centimetri a dividerli e Kurt vorrebbe davvero davvero tanto accorciarli e baciare Sebastian. È da tanto che vuole, ma non si è mai permesso nemmeno di sognarlo ad occhi aperti.
Sebastian però è ancora lì, lo sguardo puntato sulle labbra e, Dio!, finalmente si sta muovendo. Kurt trattiene il respiro e chiude gli occhi, aspetta di sentire la leggera pressione delle labbra contro le proprie, aspetta di essere invaso dal sapore di Sebastian. Ma niente di tutto ciò accade.
«Trovato» Sebastian sussurra beffardo accanto al suo orecchio, mentre Kurt sente il libro scivolare via dalla sua presa. Spalanca gli occhi e tutto ciò che vede è Sebastian.
Sebastian che se la ride.
Sebastian che se la ride dopo averlo quasi baciato. Tutto questo solo per recuperare quello che nascondeva. Sente le guance andare a fuoco per l’imbarazzo, per il nervoso, per la rabbia.
Si scaglia senza grazia su Sebastian, facendolo atterrare sul letto e montandogli sopra per recuperare il libro. Non vuole più che lo tenga lui, perché Kurt non sarà più il pinguino pronto a mostrargli la strada. Non se lo merita più. Avverte chiaramente le lacrime grattargli il retro degli occhi e la gola stringersi in una morsa dolorosa, ma non piangerà. Non adesso e non davanti a Sebastian.  «Ridammelo» ringhia fra i denti, con un gesto secco strappa via il libro dalle mani di Sebastian e se lo stringe al petto. Ha il respiro pesante, come se avesse corso una maratona. In realtà sta solo cercando di non fuggire da lui.
Sebastian si mette seduto e Kurt è ancora su di lui, i loro volti sono di nuovo attaccati ma questa volta Sebastian sorride, accarezza le guance accaldate di Kurt, i capelli e poi gli stringe la spalla. Continua a guardarlo in quel modo strano, con quegli occhi che non riesce a decifrare. Imbroncia le labbra, perché l’unica cosa che vorrebbe fare ora è prenderlo a schiaffi. Invece è seduto a cavalcioni su di lui - imbarazzante! – e non ha la minima idea di cosa gli passa per la testa.
E Sebastian lo bacia.
È improvviso, delicato, confuso.
Kurt respira bruscamente e non pensa. Non pensa perché tutto ciò che riesce a sentire è il respiro di Sebastian, il suo sapore, la sua lingua sulle labbra e poi             i suoi capelli morbidi fra le dita. E Kurt non ricorda nemmeno di essersi mosso, perché l’unica cosa che la sua mente registra è Sebastian che avvolge un braccio attorno alla sua vita e lo fa stendere sul letto.
E le labbra, la lingua, il suo respiro, la sua schiena, la pelle calda e… e poi è tutto finito. Si separano lentamente e sorridono un po’ imbarazzati. Kurt stringe ancora in una mano il libro, si scambiano un’occhiata e ridono.
Kurt si alza su un gomito e avvicina le labbra a quelle di Sebastian.
«Bentornato a casa, Mangusta» sussurra. E le loro labbra sono di nuovo un’unica cosa.

   
 
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